ALTRE TECNICHE DI ALLENAMENTO
Nel post precedente si è visto come l'esercizio con delle pause porta ad un eccellente allenamento, ed in particolare come l'allenamento cardiaco sia massimo durante i primi 30" dopo la fine di ciascun periodo di sforzo.
Nella figura si illustra un fenomeno curioso: l'alternanza di periodi di lavoro massimo e di riposo molto brevi porta rapidamente ad un momento in cui l'atleta nonc e la fa più. Se si aumenta la durata del lavoro e degli intervalli vi è una situazione in cui l'allenamento può invece andare avanti per ore. Naturalmente aumentando ancora i tempi si perdono i vantaggi dell'interval training e si hanno delle semplici sedute di lavoro breve e pause lunghe. Per questo nell'interval training non si supera mai il minuto e messo di riposo anche nelle versioni che prevedono più tempo di recupero.
L'interval training ha delle varianti e dei sistemi paralleli (che non pososno essere considerati "interval training") pure molto interessanti, che vengono applicate da istruttori pratici per scopi ben precisi.
Tra questi altri sistemi ricordiamo
L'INTERVAL TRAINING LENTO
Velocità minore della gara con un periodo di recupero un po' più lungo dell'interval training veloce. Ad esempio, nuotare 30 volte una vasca da 50 metri intervallando ad ogni fine vasca, con intervallo di 45")
L'INTERVAL TRAINING VELOCE
L'interval training è caratterizzato da periodi di fatica intensa e relativamente breve (es. nuotare 30 volte una vasca da 50 metri a velocità -naturalmente al passaggio!- superiore a quella che si fa in gara, intervallando ad ogni fine vasca, con un intervallo di 30")
IL REPETITION TRAINING
La tecnica consiste nel ripetere più volte un esercizio più lungo riportando durante gli intervalli le pulsazionia d un valore più basso che nell'interval training.
(es. nuotare 6 x 100 metri con 4-8 minuti portando le pulsazioni a 100-110 battiti al minuto).
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