CATEGORIA BODYBUILDING OLTRE I 95Kg
Solo una decina di atleti ma di ottima levatura. Tutti si aspettano la battaglia tra Maurizio Ceselli e Federico Focherini ma in realtà la battaglia inizia e finisce allo stesso tempo.
Un boato di stupore ha accolto l’entrata sul palco di Maurizio “Hulk” Ceselli, non so quanto pesasse, avevo sempre affermato in questo forum ed in altre sedi che Maurizio sarebbe stato imbattibile nella categoria sino a 95Kg, ma stavolta si è presentato non stratirato, ma comunque molto preparato a Bologna, sicuramente nella migliore condizione della sua vita.
E non solo: era grosso, immenso, con le forme muscolari americane che tutti gli riconosciamo, sembrava uscito davvero da una serie di fumetti della Marvel come ricorda il suo soprannome.
Dove potrebbe migliorare? Ancora c’è qualche margine nel tiraggio, c’è assolutamente da contenere la tendenza a non controllare l’addome: anche nelle più elementari pose obbligatorie (vedi doppi bicipiti frontali) Maurizio “spancia” rischiando di compromettere la linea altrimenti eccellente e, di tanto in tanto, si scorda di tirare le gambe...per fortuna che c’è Massimo Monaco che provvede a ricordarglielo urlandogli parole irripetibili...
La sera prima della gara avevano trasmesso il Mr. Olympia in televisione...faccio questa domanda a chi ha visto la gara: credete che Ceselli avrebbe sfigurato?
Povero Federico Focherini quindi...neanche quest’anno riesce a coronare il sogno di vincere il 2 Torri e, a dire il vero, se dovesse far fede la condizione palesata durante il pregara anche il secondo posto sarebbe stato un bel regalo di Natale per Federico. Appare più appannato e molto meno incisivo del solito, sempre la solita eccellente routine, ma la vena non è quella dei giorni migliori forse anche perchè, da persona intelligente quale è, ha capito anche lui che anche per quest’anno non ci sarà nulla da fare.
Si riprende un po’ nella gara serale dando battaglia, ma più per contenere l’attacco di Paolo Tamarri (3° classificato) che per insidiare Ceselli.
Tamarri ha messo in mostra linea e definizione da vendere, pur regalando svariati Kg agli avversari si è giocato una per una le sue valide carte salendo meritatamente sul podio.
4° posto per Nico Ceschina, più tirato rispetto ai mondiali WPF ma parecchio meno voluminoso, mostra dettagli da vendere (bassa schiena soprattutto) ed una struttura di prim’ordine che, se ulteriormente riempita, potrà lanciarlo ai vertici della categoria.
5° posto per Paolo Cimatti, dotato di una buona linea e di una preparazione più che decorosa ma che nulla può contro avversari di queste dimensioni.
6° posto per Piero Nocerino che, a 41 anni, riesce ancora a centrare la finale in una competizione di questo livello: ottima la preparazione ed il carisma, i soliti pregi ed i soliti difetti strutturali e di dettaglio della schiena che gli hanno sempre precluso la strada dei traguardi più alti.

CATEGORIA FEMMINILE “PRESTIGE”
E finalmente la croce e delizia del bodubuilding, l’incubo inconfessato dei giudici di gara, la principale fonte di discussione di tecnici, preparatori, organizzatori e di qualunque persona orbiti attorno alla cultura fisica: la categoria “donne”, qui presente nella sua forma più mefistofelica e vaga, la categoria “Prestige”.
No, non è il preludio dell’ennesimo film di Fantozzi purtroppo, ma è la realtà di un compromesso completamente fallito che, da due anni a questa parte, scontenta tutti e tutte mettendo nel ridicolo chiunque tenti di dare un senso logico ai criteri di giudizio da adottare e che, con perseveranza diabolica, ancora si continua a proporre nonostante tutti siano contrari (tranne Rodolfo Panatta, evidentemente...).
Tutto ed il contrario di tutto, come mi piace definirla, come potranno poveri giudici (che già qualche discreta cantonata la hanno presa ogni qual volta si è trattato di giudicare una categoria dall’esito non manifestamente scontato) giudicare 27 agguerritissime amazzoni dalle caratteristiche fisiche più disparate?
Si va dalla sensualità vellutata di Sandra Caputo, che tra l’altro mi è davvero simpatica e che ho trovato comunque notevolmente migliorata rispetto alle sue ultime apparizioni sul palco: ha avuto il merito di dare un suo taglio (rispettabile) all’interpretazione del regolamento e di risvegliare l’attività ormonale endogena dei presenti; alla preparazione Hard di almeno un paio di concorrenti, passando per tutte le possibili, immaginabili combinazioni.
Quali numeri usciranno sulla ruota di Bologna?
Sarebbe tranquillamente potuto essere questo il metro di giudizio e, credetemi, nessuno avrebbe mai sospettato di nulla visto che, allo stato attuale, tutti i giudizi possono ritenersi validi in assenza di standard di riferimento univoci ed universalmente riconosciuti.
Tanto per rendere l’idea, durante lo svolgimento del pregara, io, Silvia Matta ed Alessandro Grassi stavamo commentando tra noi la categoria e, pur riconoscendo la nostra competenza in materia, ci siamo trovati contrapposti da tre modi differenti di interpretare i canoni da adottare...
Veniamo alla gara, non tanto per la classifica di compromesso, quanto per dare una valutazione atletica delle partecipanti.
1° Classificata, come lo scorso anno, Lora Barbazza: atleticamente molto molto bella, presenta un’ottima linea e notevoli volumi ben supportati ed armonizzati da una struttura scheletrica di prim’ordine, forse con gambe leggermente sotto tono rispetto ai suoi standard abituali...ma forse pretendiamo troppo.
2° Classificata Carlotta Nori, dotata di un fisico estremamente equilibrato, di una struttura ampissima, un’ottima ma non estrema definizione, con glutei e spalle in grande evidenza nonostante le masse muscolari mediamente contenute.
3° Classificata Silvia Scaglione: Barbie, come viene affettuosamente soprannominata, ha volutamente dato un taglio soft alla preparazione, ammorbidendo sapientemente i volumi muscolari e valorizzando una struttura che, seppur minuta, resta comunque di ottima fattura.
Nonostante l’aurea di femme fatale ed una femminilità forse sin troppo ostentata che le ha procurato più di una nemica, nonostante gli articoli di propaganda sulle riviste del settore (Cultura Fisica), che ho sempre odiato e che, tra l’altro, hanno sempre avuto un effetto indisponente (vedi Luigi Colbax lo scorso anno), bisogna ammettere che la sostanza atletica c’era e sembrava proprio che Silvia ce la potesse fare a portare a casa la vittoria, ma la ruota di Bologna ha scelto altrimenti...
4° Classificata Claudia Ferradini. Nonostante la simpatia di Claudia e quella del suo ragazzone Daniele, mi sono sorpreso di vederla così in alto in classifica: atleticamente molto meno brillante che in altre occasioni e gambe sotto tono (soprattutto nella parte frontale) credevo non le consentissero di entrare nelle sei finaliste. Ma è solo una mia opinione, ok Claudia?
5° Classificata Daniela Trevisol soft, soft, soft...
6° Classificata Maria Rosaria Pisano: sicuramente la più hard del gruppo delle finaliste, non tanto per le masse muscolari ma senza dubbio per la preparazione e la definizione messa in luce che, tra l’altro, la rendevano più spigolosa anche nei lineamenti del viso.
Nonostante una routine improbabile, era sicuramente la più preparata di tutte le partecipanti: personalmente credo che non sperasse troppo di entrare nelle sei, considerando la gioia manifestata quando ha sentito chiamare il suo numero tra le finaliste; gioia prontamente trasformatasi in delusione all’annuncio del 6° posto in effetti...o la si escludeva del tutto o il podio non doveva proprio sfuggirle!
Fuori dalle sei finaliste Rosalba Sanarica, seconda lo scorso anno, dotata di una struttura eccezionale ma stavolta fuori condizione, soprattutto nelle gambe; Pamela Garbin, sembrava un ottimo compromesso tra tiraggio, muscoli e femminilità in pieno spirito “prestige” infatti...fuori dalla finale; Alessandra Tanteri, campionessa italiana NABBA e compagna di Alessandro Grassi, stesso discorso della Garbin in un complesso leggermente più soft; ancora...una ragazza mora bellissima di cui non so il nome nè ricordo il numero di gara, però era la prima alla sinistra del line up guardando il palco ed aveva, purtroppo, vistosi tribali tatuati sulle braccia; aveva tutto: sensualità e femminilità da vendere, linea aggraziata, teneva bene il palco, muscoli tonici con parete addominale e glutei in evidenza, definizione non marcata ma presente, sarebbe stata il volantino pubblicitario ottimale delle “Prestige” (visto che questo è quello che il golden sponsor cerca)...ero riuscito a mettere d’accordo su di lei anche Silvia Matta ed Alessandro Grassi ma avevo detto loro: “scommettete che non la chiameranno in nessun confronto e la classificano ultima, alla faccia del regolamento e di tante parole sulle Prestige?”. Non so se è arrivata ultima, ma di sicuro non è stata chiamata in alcun confronto...a buon intenditor...