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Discussione: Il Corpo. la risposta alla nostra societa' (un thread per uomini e donne)

  1. #31
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    Il discorso del corpo è complicato da inquadrare.
    Credo che tutta l'attività fisica che viene propinata per essere efficienti e sempre al top della "bellezza", sia come un modo per uniformarci alla massa... di nuovo.
    Il parlare di calorie, ecc..., ne è un esempio lampante.
    L'attenzione verso la bellezza c'è sempre stata, pensiamo alle sculture greche, alle infatuazioni dei pittori verso determinate donne.
    Il problema è: cosa è BELLO?
    La bellezza fisica sta nella magrezza?
    Pensiamo ai nostri antenati ma senza neanche andare troppo indietro nel tempo.
    Una volta il bello risiedeva nel grasso.
    Chi era grasso e pallido era chi era agiato e poteva permettersi di mangiare oziando.
    Al contrario, l'abbronzato era colui che stava dalla mattina alla sera sul campo a zappare, o in barca a pescare per tirare la carretta.
    Il muscoloso era colui il quale si spezzava le reni con lavori faticosi.
    Il magro era chi non aveva pane da mangiare.
    Figuriamoci uno magro, muscoloso e abbronzato che top della sfiga poteva essere.
    E secondo voi sarebbe potuto essere uno da sposare?

  2. #32
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    Per la questione del'attività fisica, mi piace ricordare il pensiero di una sociologa della quale non ricordo il nome.
    Questa diceva che i ruoli tra uomo e donna si sono sovrapposti, se non invertiti.
    Guardando le iscrizioni nelle palestre, ai centri estetici, guardando lo sviluppo della produzione di cosmetici per uomo, ci si è però accorti che c'è una grande differenza tra l'uomo e la donna.
    La donna, come è sempre stato, si fa bella per piacere agli altri, per essere riconosciuta per stare bene con se stessa e per attirare l'uomo.
    Normale, no?
    L'uomo del terzo millennio invece, si scopre debole e impaurito, al punto tale da trovare il proprio "equilibrio" solo piacendosi a se stesso, e apparendo meglio degli altri uomini.
    Per intenderci: l'uomo non è più uomo, e i miglioramenti estetici a cui ambisce sono fini a se stessi, come alla ricerca di un'identità che non trova.
    Impaurito dal confronto, si rintana in elucubrazioni mentali su diete, sport e centri estetici.
    Il confronto lo esplica solo attraverso la relazione tra la sua autostima e gli altri maschi nel suo "habitat".
    E questo le donne lo notano, e ne escono vincitrici in tutti i fronti.

    P.S. Ovviamente non si può generalizzare, ma quando si parla di crisi d'identità dell'uomo moderno, è a questo che ci si riferisce.

  3. #33
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    Citazione Originariamente Scritto da .:überfranz:. Visualizza Messaggio
    ciao, ma ho scritto anche sull'autostima sopra, avevi qualche domanda a riguardo?
    Scusa, ma quando ho editato, avevo tralasciato la seconda pagina del 3D!

  4. #34
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    Vero che i rapporti e le tendenze sono cambiate come scrive Branco.

    @Uber mi hai dato una patata bollente da analizzare...
    Ci proverò.. eheheh
    "Guardare i video di Coleman&Co per imparare la tecnica è come guardare i porno per fare educazione sessuale. Semplicemente non rispettano la realtà"

  5. #35
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    raga, domani mi danno il titolo di una tesi da consegnare, e per un po' mi dovro' assentare dal forum.
    se ce la faccio scrivo un po' la sera, ma non prometto nulla... cmq ci risentiamo dopo il 3 dicembre.
    ciao!!
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  6. #36
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    bel topic... e bei post
    è incredibile quanto ci sia da imparare confrontandosi e confrontando gli ambienti. onestamente e sinceramente, mai mi sarei aspettato argomenti simili trattati in modo tanto "sensibile" se mi passate il termine, in un forum di BB.

    alcune mie convinzioni (o pregiudizi per dirla meglio) stanno decisamente vacillando! di questo vi ringrazio... ed in fondo, per continuare su un punto precedentemente esposto, il terreno del confronto è il luogo dove autostima e disiullusione di creano o disfanno.

    riguardo all'ultimo punto tirato in ballo pochi post piu in alto, l'inversione dei ruoli e l'assottigliamento dei confini, ci sarebbe da discuterne a sfinimento a noia. io vorrei solo buttare li un idea, mia come tutte quelle esprimo, che mi scompiglia i neuroni da qualche tempo: quella del successo. il successo come fattore di autostima (o disistima).

    la mia impressione è che nell'età moderna i confini si sfaldano a causa della sovrabbondanza di informazione. i modelli sono accessibili in ogni momento a chiunque, in un istante. e cambiano altrettanto velocemente. questo secondo me crea uno spaesamento nel concetto che ciascuno di noi ha di successo "sociale". l'habitat non è piu limitato geograficamente, perchè il limite geografico non è un vincolo all'informazione recepibile. abbiamo un infinità di modelli "di successo" eppure nessuno è IL modello. senza andare troppo lontano nel tempo, per i miei nonni i riferimenti giovanili erano circoscritti alla loro città, alla loro nazione nei casi piu fortunati. quanto incidono ora i riferimenti geograficamente prossimi per i giovani (mi ci metto pure io dai!) oggi? quasi nulla apparentemente, moltissimo nei fatti.

    da qui secondo me nasce una tensione tra i vari scalini della piramide di Marlow: abbiamo intorno una infinità di piramidi possibili e sfumate tra loro, facciamo fatica a "percepire" la NOSTRA piramide valoriale, eppure la cerchiamo disperatamente. questa tensione genera uno stato di "necessità permanente" che non si conclude mai. per inciso, sembra strano ma questo si sta verifcando anche in quei paesi o strati sociali che non hanno neppure il primo gradino! ho conosciuto ragazzi keniani poverissimi che nonostante tutto erano disperati perchè volevano essere come Snoop Dog o 50 Cent! fa impressione (anche se su scala ridotta rispetto a noi).

    mi sembra, in definitiva, che la ricerca del corpo perfetto parta dalla ricerca di un riferimento perfetto. non sono i mezzi che mancano, ma è l'obiettivo stesso. la mancanza di mezzi può creare disistima, ma è un portato estremo. la mancanza di un obiettivo è talmente disgregante interiormente che la ricerca dell'autostima puo (riepto, puo, non deve) diventare semplicemente una chimera.

  7. #37
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    Ciao, che studi hai fatto o fai?
    Non credere che siamo dei trogloditi, io come altri siamo laureati e abbiamo una certa cultura, poi nulla toglie che abbiamo la passione per il bbuilding, ma a differenza di altri si ha la mentalità di approfondire in maniera scientifica anche questo aspetto.
    Fibbre muscolari, biologia, fisiologia etc...
    Ciao
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  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da Timur Visualizza Messaggio
    bel topic... e bei post
    è incredibile quanto ci sia da imparare confrontandosi e confrontando gli ambienti. onestamente e sinceramente, mai mi sarei aspettato argomenti simili trattati in modo tanto "sensibile" se mi passate il termine, in un forum di BB.
    ciao, bel post anche il tuo.
    mi permetto di risponderti dandoti la mia versione, che non e' la verita' assoluta.
    quello che dici e' vero, i nostri riferimenti non sono piu' saldi come un tempo, i famosi "valori" di cui parlano i nonni sono in parte spariti, ma sono anche stati sostituiti da una miriade infinita di scelte da altri tipi di culture, lontane vicine, e' un po' il rovescio della medaglia del globalismo.
    ma cosa succede?
    succede questo:
    che auto affermarsi e autodefinirsi non e' piu' una cosa cosi' semplice come lo era prima.
    prima c'era il bello ed il brutto, il buono ed il cattivo, i nostri nonni non hanno dovuto definirsi nella societa' come lo dobbiamo fare noi, perche' i modelli non erano molti.
    si andava a scuola, si andava a lavoro e si andava in chiesa. non esisteva il mettere in discussione cio' che i genitori dicevano, quella era la realta', era cosi' e basta. non avevano scelta.
    adesso la scelta c'e' per fortuna da un lato, ma dall'altro mette anche in discussione chi siamo.
    perche' i giovani ora fanno piu' cazzate rispetto a prima (si puo' mettere in discussione anche questo)? perche' prima era definito cosa si poteva fare e cosa no. oggi invece si puo' provare ed osare di piu'. e se non provi rimani indietro rispetto agli altri. bisogna essere svegli oggi.piu' svegli di prima.
    maslow dice semplicemente che se una persona non ha le basi solide, ovvero il cibo, il mangiare, l'affetto delle persone etc etc non avra' uno sviluppo alla pari delle persone che ce l'hanno queste cose.
    non e' poi cosi' strano che un bambino che ha fame o che ha sete pensi prima a quelle cose invece di pensare alo studio. la stessa cosa per l'affetto.
    se tuo padre o tua madre i abbandonano da piccolo, o ti picchiano, questa persona avra' delle lacuni gravi nella sua autostima che influiranno sulla vita sociale e sullo sviluppo.
    se parliamo di sesso io dico che uno puo' anche avere trombato 1000 donne in tutte le posizioni immaginabili, ma non significa che questo gli dia esperienza se prima non definisce se stesso. questa persona sara' amputata di una componente importante nella vita.
    uno che ha avuto la stessa ragazza da sempre dove i ruoli di un rapporto si ridefiniscono in continuazione, mettendosi in ballo, avra' sicuramente piu' esperienza sessuale di quello di prima...
    il bambino che te hai visto in kenia cosa vede in snoopy dog o chi cavolo era eheheh)?
    lui vede quella che lui crede sia la liberta'... in realta' non capisce che per molti versi sta meglio lui di snoopy. qando avra' capito chi e' e che cosa lo definisce, capira' anche che e' meglio di scooby doo o chi cavolo era ahahah.

  9. #39
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    lukenadal, non credo che i BB siano trogloditi, spero non sia trasparito questo! il mio "stupore" era piu che altro dovuto dall'aspettativa di un forum di BB dove gli argomenti sono sempre e solo quelli della pratica sportiva... non mi sognerei MAI di considerare troglodita qualcuno che non conosco basandomi su un pregiudizio! tutt'altro, parto dal presupposto che le persone sono sempre piu profonde di quanto si pensi, ciascuno di noi è un piccolo mondo da esplorare, basta liberarsi dai propri pregiudizi e buttarsi a farlo.
    ti dirò di piu. ho scoperto in questi quasi 2 anni di pesi che in realtà nel mondo della palestra c'è uno spettro di personalità che tende verso gli estremi della gaussiana. estremizzando un po, diciamo che trovi il meglio e il peggio. avendo fatto sport per tanto tempo poi so bene che chi si impegna con dedizione a qualcosa ha sempre molto da dire e da dare. perciò non vorrei che quanto ho scritto passi come un giudizio eh! era una constatazione amichevole di un mio errato pregiudizio (a cui razionalmente non credevo, ma gli istinti animali sono istinti, appunto).
    io ho fatto economia, ho qualche reminiscenza di sociologia e una passione smodata per la filosofia! perciò argomenti come questo mi fanno sguazzare come un pesce nell'acqua

    uberfranz sottoscriverei tutto quel che hai scritto. l'unico punto su cui non sono daccordo è la possibilità. secondo me le possibilità di scelta oggi sono infinitamente minori di un tempo. non prendo come riferimento l'estremo della società rurale di un secolo fa naturalmente (non avrebbe senso), prendo come riferimento l'inizio del secolo scorso e ancor piu la sua parte centrale. io credo che il bombardamento di "possibili" sclete di oggi porti ad una paralisi nel seguirne una. è vero che i miei nonni avevano meno scelte, ma proprio per questo forse riuscivano meglio a decidere di prenderne una. oggi un bambino e cresce sapendo di avere "teoricamente" la possibilità di essere qualunque cosa: un atleta, un attore, un medico, un prete, un musicista, un politico, tutto quel che vuole. secondo me questo, unito ad uno stato di torpore che è conseguenza di uno sviluppo emotivo ritardato (perchè siamo piu protetti, coccolati, ecc.) porta alla non-scelta, ad integrarsi in un percorso lungo una strada che è difficile scegliere (per scegliere intendo, sentire propria) realmente.

    giusto per citare qualcuno, Amartya Sen che è un economista-sociologo indiano, definisce la libertà come la possibilità di scelta. nelle società povere manca libertà perchè non tutti sono liberi di poter scegliere (perchè mancano i basic needs, per rimanere alla piramide di sopra): un piccolo genio di matematica che lavora i campi in bangladesh non ha alcuna possibilità di sviluppare il proprio potenziale.
    la mia idea è che lo stesso si verifica quando le possibilità sono eccessive (posto che, naturalmente, non sono cosi stupido e nichilista da dire cose come si stava meglio quando si stava peggio): uno come noi, nel nostro mondo, ha talmente tante strade di fronte che è difficile associare una di queste al propio potenziale. detto in altro modo, il limite è quello di poter non scoprire mai qual'è il nostro potenziale perchè ne abbiamo troppi possibili tra cui scegliere. quindi manca la libertà di scelta, e ci si raggruma tutti in una specie di ammasso sostanzialmente uniforme in cui media e mediana coincidono, dove la scelta non viene mai fatta.

    allora perchè il culto del corpo diventa importante? perchè è facile. è la prima cosa che si vede, la prima scelta possibile. la meno faticosa per tentare una "scelta" intesa come emersione dalla massa. per buttar li un esempio: se io fossi un filosofo di spiccata genialità, farei fatica a farmi notare perchè "venirmi a scoprire" per quel che sono siginfica impegno e tempo da dedicare da parte degli "altri". la mia scelta sarebbe poco riconoscibile. al contrario, dedicarsi alla cura del corpo è una "scelta" visibile da tutti, non hanno bisogno di sforzarsi a scoprirmi ne di perdere troppo tempo per farlo... è immediata la percezione della mia scelta, e questo è confortante per me (perchè esprimo la mia scelta di "emersione") e per gli altri (che non hanno alcuna difficoltà a notarla).

    ciao!

  10. #40
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    in realta' siamo daccordo. quello che dico io e' che le scelte ora ci sono, e sono disponibili. un figlio di un operaio puo' diventare ingegnere se vuole. (e qui il discorso si amplia tantissimo...) quello che dico io e' quello che dici te quando parli della paralisi di fronte alle scelte. si' ci puo' essere anche una paralisi e puo' anche colpire una maggioranza, pero' le possibilita' ci sono. e per definire se stessi e' necessaroi fare scelte.
    i nostri nonni non potevano decidere se diventare un rockabilly, un punk, un metallaro, un rapper, un hip-hoper, un musicista di musica classica, un jazzista, e altre duemila subculture, le scelte erano poche e tutte dentro alcuni canoni. o zappavi il campo o nulla da mangiare. il fatto che ci siano piu' scelte ci fa mettere in gioco, e a volte ci paralizza, ma le scelte adesso ci sono e come.

    se la mettiamo in termini estremi possiamo dire che tutto cio' rispecchia anche la societa', dove per andare avanti bisogna sempre piu' specializzarsi, ma la gente si laurea al 10 anno di universita' se va bene e poi si ritrovano a 40 anni in casa di mamma che prepara il pranzo e la cena. altrimenti vogliono una moglie che sia la sostituta piu' il sesso.
    sviluppo zero.
    dipendenza massima.
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  11. #41
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    ciao a tutti, rispolvero questo thread per scrivere un paio di cose (a breve) e anche soluzioni per non cadere in depressione dopo un infortunio o cose del genere. l'assenza dai pesi non influisce solo sul fisico, ma come la vedo io il fisico SONO io, quindi la mente ed il fisico/corpo sono una cosa sola.
    fra poco postero' delle piccole riflessioni che questa pausa (speriamo breve e passeggera) mi ha costretto a fare.
    vorrei/mi farebbe piacere anche che altre persone che hanno avuto problemi di salute piu' o meno gravi partecipassero, con reabilitazione, scadenze ma anche con punti interrogativi (mi potro' allenare di nuovo?) in particolare ci terrei alla presenza di Paolo e di Dark.
    ciao e a presto.
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  12. #42
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    ciao caro, non sono paolo o dark però un paio di volte mi è capitato di infortunarmi e dover limitare pesantemente l'attività fisica, è come se ti mancasse la dose di droga in effetti, sei nervoso, in astinenza etc..
    Però devi essere forte e trarre delle opportunità dagli ostacoli, per fare cose che magari non facevi, come attività aerobica o altri interessi che avevi trascurato.
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  13. #43
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    Ciao Luke
    direi che quello che dici e' giustissimo, ma vorrei fare delle riflessioni ulteriori.
    ovvero:

    1) perche' non posso allenarmi?
    2) cosa posso fare per limitare i danni dell'assenza
    3) chi sono io senza quello che mi piace di piu'?
    4) che cosa devo fare?

    inizio con il punto 1.

    perche' non posso allenarmi? ci possono essere diversi fattori, ma ognuno di loro modifica il proprio stato d'essere e come ci rapportiamo alla causa della nostra pausa forzata.

    perche' dico questo? perche' inconsciamente vogliamo sempre avere una scappatoia o una causa di quello che non va bene, e se riusciamo a incolpare qualcosa al di fuori di noi e' piu' facile sopravvivere a certi shock o insuccessi. esempio, se io faccio lo squat con 200kg, so benissimo che e' troppo, se mi succede qualcosa e' colpa mia, ed il coglio.ne sono io.

    se provo un massimale e lo spotter mi aiuta prima del tempo, mi fa deconcentrare, mi faccio male.. di chi e' la colpa?chi e' coglio.ne?

    se invece faccio le cose in regola ma mi succede qualcosa non e' colpa mia e allora si inizia a far girare le rotelle del cervello per capire cosa sia successo.

    un'altra opzione invece e' quando ti viene una mallattia o qualcosa che ti tiene lontano, totalmente esterna alle tue possibilita' di gestire la vita, un fulmine a ciel sereno, se e' un'influenza male di poco, si sa che in una o due settimane va via e poi si ricomincia.

    c'e' un pero'... se questo intoppo non e' un'influenza ma e' una cosa seria le cose cambiano. non si sa quando e se si tornera' a fare quello che ci piace, la colpa non si puo' dare a nessuno, non siamo piu' noi a giocare le nostre carte e non abbiamo piu' il controllo sulla nostra vita, una situazione di merd.a per dirla chiaramente. ecco questa e' la situazione piu' dura e difficile da superare e gestire. se si e' costretti a stare lontani da ogni tipo di attivita' fisica che ci piace e' ancora peggio.

    di solito si reagisce con chi ci sta intorno, le persone a noi piu' care, in famiglia, meno con gli amici e ancora meno gli altri, sono dei cerchi concentrici. la situazione pero' non e' delle piu' serene per nessuno, quando si sta male si diventa egoisti, le nostre energie e la nostra attenzione si incanalano tutte su quelle parti del corpo che non vanno bene e ne abbiamo poca per il resto.

    si puo' reagire in maniere diverse logicamente, ma quello che succede di solito e' che si acquisisce un comportamente introverso (ci si chiude in noi stessi---->depressione) o estroverso (rabbia----->ci si incazza contro il prossimo) o addirittura entrambi (per esempio comportamenti maniaco-depressivi e bipolari) in casi estremi. di solito quando siamo in quest'ultima fase non ci si accorge neanche di esserlo, perche' il comportamento e' contrassegnato proprio da alti e bassi.
    direi che per il punto uno puo' andare, ci sono delle precisioni da fare?
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  14. #44
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    No, Uber non c'e' molto da da aggiungere, se non che nel tuo caso specifico - che se non sbaglio si tratta di GERD - Gastro Esophageal Reflux Disease - proverei a sentire qualche altro specialista e poi proverei medicina alternativa, agopuntura, rimedi naturali. Insomma non mi darei per vinto alla prima diagnosi

  15. #45
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    grazie boro!
    arrendersi no, questo mai e poi mai, ho gia' in prospetto di operarmi se e' necessario, ma vorrei fare un discorso un po' generale
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