Scusa fatina, ma non capisco perché, nella reply, mi hai quotato. Considera che io ho dato la mia opinione. Ed un altro individuo (e non preciso il sesso) può darne un'altra liberamente.
Ho detto che, per me, gli individui che hai postato sono troppo magri. E non hai risposto alla mia domanda "Perché ti piacciono questi individui ?".
La mia era pura curiosità "accademica" e non polemica.
Proprio perché sto cercando di capire (vuoi per l'età, vuoi perché gli individui maschi di 18-20 anni che vedo per la strada a me non piacciono esteticamente) il perché di questo piacere visivo, la motivazione, insomma. E badate che anche i maschi possono dare giudizi su se stessi senza cadere nell'ipocrisia o nel rischio di essere tacciati di omosessualità.
Lasciamo perdere l'estetica del BB. E' un mondo troppo poco ecumenico per la totalità della popolazione (italiana). Ma normalmente sull'estetica del 2000 cosa vi piace ? Cosa vi attira ?
Faccio degli esempi che ho citato anche prima e che, a questo punto, ritengo che siano stati poco chiari:
Guardiamo le cose con un minimo di oggettivazione. Cos'è che piace ?il viso, la muscolatura, la forma dell'addominale, l'assenza di peluria ?
E tanto per essere oggettivi, appunto, vediamo che significa Estetica:
Oppure da Wikipedia:L'estetica è un settore della filosofia che si occupa della conoscenza del bello naturale e artistico, ovvero del giudizio di gusto.
Il filosofo tedesco Alexander Gottlieb Baumgarten ha scritto Aesthetica in latino nel 1750, ma il termine fu coniato nel 1735 nella sua tesi di laurea intitolata "Meditazioni filosofiche su argomenti concernenti la poesia". La parola aesthetica ha origine dalla parola greca aisthesis che significa sensazione e dalla parola aisthanomai che significa percezione mediata dal senso. Originariamente l'estetica infatti non è una parte a sé stante della filosofia, ma semplicemente l'aspetto della conoscenza che riguarda l'uso dei sensi.
Immanuel Kant tratta dell' "estetica trascendentale" nella Critica della ragion pura come teoria della conoscenza, basata sulle funzioni trascendentali. Riprende il termine estetica nella Critica del giudizio (Kritik der Urteilskraft) nel 1790,dove a proposito del "giudizio estetico" espone la sua teoria sul bello soggettivo e su quello naturale (oggettivo) che si esprime nel sentimento del sublime.
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