Guarda Su, non me ne volere, ma prendo la citazione che hai fatto come un esempio classico e negativo, dato che l'ho sentita in varie salse molte volte.
Lasciamo stare il discorso sull'ipertrofia e sui massimali su cui potremmo parlare per mesi. Il punto è proprio metodologico (non voglio essere troppo palloso con questo termine, ma è così).
La domanda potrebbe essere formulata così: "se c'è uno stallo, che fare?"
Quella che segue è una ricetta. Fai così, altrimenti fai cosà, altrimenti alla fine ma solo alla fine fai cosù.
Ma... che significa? E' un flow chart, o l'istruzione di come si fa benzina al distributore. Cioè è una rappresentazione volutamente semplice (perciò semplicistica) di un problema complesso.
Ritrovo queste ricettine nei trafiletti sparsi sulle riviste di culturismo, roba veloce, prova, great, vai così!
Chiaro che magari funziona: si varia qualcosa, si dà una pedata, la macchina si rimette in moto. Ma dove và? Così è andare molto a caso.
La risposta è invece banale: "si deve capire cosa non ha funzionato". Magari il tizio ha fatto ESATTAMENTE quello che è stato proposto. E poi ha stallato. Perciò che cosa fa, di nuovo quella roba?
Ma capire cosa non ha funzionato presuppone di pensare.
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