Càpiti talvolta nei miei sogni.
Piombano ricordi annebbiati e confusi.
Di te solo il fulgore
di attimi, virgole, saette e colore.
Gli occhi non vogliono, forse non sanno
aprirsi e perdere la gioia che hanno.
Il senso del tempo, qualcosa non vero
è perso tra brezza, calore e mistero
di te che non ci sei
di te che qui vorrei.
Rimani lì, nei miei sogni,
è lì che sei immensa.
E' lì che posso averti senza farmi vedere in tutti i miei difetti.
E' lì che posso amarti senza mostrarti le mie debolezze.
L'immagine di te ridente e serena.
Mi amavi, lo avresti fatto per gli anni a venire.
La mia noncuranza ti è stata fatale.
Lo è stata più per me.
Vivere portandosi dietro un macigno.
Ogni mattina sapere esattamente cosa, quanto, quando, come e dove lo si farà.
Lasciare morire l'improvvisazione.
Trovarsi spiazzato di fronte a situazioni impreviste.
Questo è il vivere di chi ha perso il colore.
Questa e la faccia di chi trova gioia nel dolore.
Le sere passate a cercare un intruglio,
una pozione che ti possa salvare.
Ancora una volta per non capire
che invece sei tu che non devi poltrire.
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