branco sei incredibile se tutte queste poesie le hai sfornate te.... grande!
branco sei incredibile se tutte queste poesie le hai sfornate te.... grande!
Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]
Grazie per la comprensione, ma non chiamarle poesie, altrimenti i poeti (quelli veri) si offenderebbero.
Finita una storia, sbattuta la porta, pensando che tutto si possa chetare.
Letto un libro, richiusa la copertina, lo metti in piedi tra tutti gli altri.
Sullo scaffale a far numero, a testimoniare che sono stati tuoi.
Eppure ogni cosa passata e vissuta, non termina lì, non ti lascia resettato e formattato, pronto per un'altra.
Ogni momento che ti tocca, ti segna per sempre.
Impossibile non accettarlo.
Non siamo robot.
La realtà non esiste. esiste solo la rappresentazione di essa che ognuno di noi si crea.
La realtà è l'insieme di situazioni vissute da ciascuno di noi.
La mia realtà non è inferiore alla realtà di chicchessìa.
La mia realtà può essere diversa dalle altre, ma non per questo sbagliata.
Qual è però il limite tra la realtà politically correct e la realtà personale?
Qual è il senso del vivere seguendo i propri istinti e le proprie idee, se questi cozzano con quelli degli altri che temi?
Càpiti talvolta nei miei sogni.
Piombano ricordi annebbiati e confusi.
Di te solo il fulgore
di attimi, virgole, saette e colore.
Gli occhi non vogliono, forse non sanno
aprirsi e perdere la gioia che hanno.
Il senso del tempo, qualcosa non vero
è perso tra brezza, calore e mistero
di te che non ci sei
di te che qui vorrei.
Rimani lì, nei miei sogni,
è lì che sei immensa.
E' lì che posso averti senza farmi vedere in tutti i miei difetti.
E' lì che posso amarti senza mostrarti le mie debolezze.
L'immagine di te ridente e serena.
Mi amavi, lo avresti fatto per gli anni a venire.
La mia noncuranza ti è stata fatale.
Lo è stata più per me.
Vivere portandosi dietro un macigno.
Ogni mattina sapere esattamente cosa, quanto, quando, come e dove lo si farà.
Lasciare morire l'improvvisazione.
Trovarsi spiazzato di fronte a situazioni impreviste.
Questo è il vivere di chi ha perso il colore.
Questa e la faccia di chi trova gioia nel dolore.
Le sere passate a cercare un intruglio,
una pozione che ti possa salvare.
Ancora una volta per non capire
che invece sei tu che non devi poltrire.
Ultima modifica di user_del87452; 01-05-2007 alle 07:47 AM
non offendo nessuno dicendo che hai un talento nello scrivere poesie, perche' e' cio' che sono, bellissime poesie, bravo!
Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]
Grazie ancora, ma non sai quanto malessere c'è dietro.
Non so se questo sia il modo giusto per sfogarsi, o per stare meglio.
Di certo è che mi viene "facile" scrivere, non ci penso su.
Le parole mi escono così, senza scriverle prima in brutta copia su un foglio.
Il problema è che il cervello lavora sempre, domina, controlla, comanda a bacchetta.
Sempre pronto a spegnere ogni eventuale fuoco.
L'avevo scritto in una delle pagine precedenti: "pompiere delle emozioni".
a volte pagherei per smettere di pensare, per quello mi capita di bere.
branco fai bene a buttar giù ste cose, non porti la domanda se è giusto o meno...tu lo fai perchè ti senti di farlo...quando non potremo fare qualcosa che sentiamo di fare avremo smesso realmente di vivere.
il dolore non esiste, esiste il fastidio, ma è sopportabile.
heero
a volte pagherei per smettere di pensare, per quello mi capita di bere.
branco fai bene a buttar giù ste cose, non porti la domanda se è giusto o meno...tu lo fai perchè ti senti di farlo...quando non potremo fare qualcosa che sentiamo di fare avremo smesso realmente di vivere.
il dolore non esiste, esiste il fastidio, ma è sopportabile.
heero
ascoltate ragazzi, se avete qualcosa dentro tiratela fuori come volete, scrivete, suonate, la rabbia l'amore la passione la depressione, la disperazione tutto, basta che troviate il vostro modo di esprimervi. quando non ci riuscite nasce la frustrazione che puo' portare a cose peggiori. focalizzate su cio' che sapete fare e partite da li', scrivere poesie, alzare i pesi, quello che volete, ma partite da li'. io ripeto che queste poesie sono opere d'arte, cerca di pubblicarle, non sto scherzando.
Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]
Non posso far altro che continuare a ringraziarti per le parole di conforto che elargisci.
Grazie ancora, anche se il mio scrivere è scevro da pretese.
la pubblicazione non e' una pretesa ma una soddisfazione.
io l'ho fatto con il mio disco, senza pretese, solo per dimostrare a me stesso che ce la posso fare se voglio. cavolo ora trovo una casa editrice e te le faccio pubblicare, se l'avessi io una casa editrice le pubblicherei io. ci sono molti che se le autofinanziano, prezzi modici credo. ma una soddisfazione e' una soddisfazione. mi informero' e ti diro'!!!
Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]
Allora sarà il caso che tiri fuori tutti i fogli scritti a penna..
Cadde una stella un giorno, di sera.
Paura e interesse tra le persone.
Accorsero in tanti tra mille illusioni.
Solo si accorsero che in terra non c'era
nient'altro che un piccolo grande cratere.
Niente domande, solo imbarazzo.
Come poteva un grande bagliore
lasciare soltanto briciole e fumo?
Che fine può fare un astro lucente
che evoca in noi così tanta poesia?
Passano gli anni e tra la gente
si radica spesso l'errata visione
che l'esistenza di mille persone
possa risplendere e mai finire.
A terra si muore.
Al cielo si tende.
Nuvole e fango
a chiuder le tende.
Di questa vita voluta infinita
resta alla fine solo il suo nome.
Come in un tango dal sapore argentino
rincorrersi a vita lungo il destino.
E poi tornare verso il Creato
sperando di avere un segno lasciato.
Accorgersi infine che nulla è perduto
se solo un poco lo avrai voluto.
La tabella di marcia è fitta
e lascia zero spazio per se stessi.
La salita imperitura verso l'ignoto a cui tendi.
L'abitudine al male senza saperlo affrontare.
Capita di ragionare,
per poi spegnere ancora la luce.
Se non lo vedi, ti ferisce di meno.
Zona di comfort sempre più larga.
Appigli evanescenti tra fatti concreti.
L'irreale del tutto.
Castrato dal di dentro
da colui che più può ferire.
Folli pensieri rincorrono chimere
roride speranze
madidi sogni.
Trappole per topi con esche succulente.
Sapere a memoria il sapore che hanno.
Pedantemente continuare a provare dolore.
Azzannarle, ferirsi, rimpiangere.
Ciò che non sei, ciò che non sei stato mai,
ciò che non ammetti di non essere.
Maschere addobbate a festa
in un paese in subbuglio.
Il circo alza il tendone.
Tutto il vicinato accorre tra belve feroci,
cammelli mansueti, saltimbanchi e pagliacci.
Un'ora di brio sapendo che dopo
si chiude la porta e si lavano i panni.
Troppe le tarme a roder la lana.
Troppe le parti distrutte dal fato.
Truce l'idea del salto mortale.
Rischio preciso, calcolo vero.
Planare a mezz'aria restando impalati.
Trovarsi allo stesso punto di partenza
tra mille discorsi lasciati a metà
tra mille macerie di case smesse di costruire.
Traguardi di gomma.
Rincorse di rabbia.
Punte d'orgoglio.
Picchi di tristezza.
Parole a difendere i gesti inconsueti.
Rose tra i rovi, tra spine e profumi.
Intanto il pensiero ritorna sull'oro,
sulle colline,
sulle pesche,
sul fuoco,
sulla brezza,
sulla passione,
sul passato d'amore.
Lei è con te, con un altro.
E con un altro te.
Ultima modifica di user_del87452; 05-05-2007 alle 07:46 AM
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.
Pablo Neruda
Segnalibri