Yucatan, ho letto il tuo post un po' di fretta (abbi pazienza, riesco a leggere bene solo i fumetti e i libri illustrati), ma spero di aver capito il senso.
A grandi linee hai ragione, ma esiste varietà e varietà. Se ti interessa la mia opinione personale, tra l'altro un po' variata negli ultimi 2-3 mesi, credo che:
1) cambiare spesso esercizi, soprattutto quelli fondamentali, è assurdo. Se il corpo si "abituasse" davvero alla flessione della gamba (come nello squat), mi dispiace, ma non ci sarebbe più nulla da fare per crescere. Credo che una delle necessità che dovremmo proporci è trovare gli esercizi GIUSTI... e questo richiede tempo.
2) Cambiare ciclicamente, e non troppo di frequente (diciamo ogni 4-8 settimane), volume/frequenza/intensità... questo sì, può essere utile. Tendo a credere che questa sia una strategia molto più proficua di quella espressa al punto 1, se inserita comunque entro certi limiti (ad es. in quelli "classici" dei BII). Attualmente, in verità, la mia filosofia di allenamento si basa molto su questo punto. Varietà programmata e razionale! (che è un punto mancante nelle metodologie di McRobert e Mentzer, a mio avviso)
3) La necessità di cambiamento varia da persona a persona, soprattutto in base al "livello" raggiunto. Credo che un principiante possa tenere la stessa tabella per 8-12 settimane, un avanzato per un mesetto circa. Alcuni credono che si possa variare ancora più spesso, ma credo in questo modo saltino tutti i parametri di riferimento per il progresso. Naturalmente la ciclizzazione è una buona cosa, ma come ogni cosa buona va usata nella maniera (e quantità) giusta.
4) In ogni caso, piccole variazioni sensate possono essere utili. Ad esempio, se mi accorgo che 20 set per sessione sono troppi, tra una settimana scenderò a 15-16. Insomma, la coerenza va bene, ma non bisogna per forza seguire alla lettera la scheda, se ci accorgiamo che qualcosa non va.
5) Eventuali e varie.![]()
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