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Discussione: Generazione

Visualizzazione Ibrida

  1. #1
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    Non hai affatto torto Vieri...ma piu' che sentirsi parte di un gruppo, una casta, una squadra o che altro a me il post piace molto perche' ha un tono molto nostalgico, malinconico direi.

    Forse mi fa sentire un po' vecchio (a 30 anni!!!! ), cose come mio padre che caricava il portapacchi dell'auto prima delle ferie, il fatto che e' vero che si facevano i giochi come un, due, tre stella e allo stesso tempo i primi videogiochi...

    Non so dire, tutto mi da un terribile senso del tempo che passa...ok, la chiudo qua prima che si vedano le lacrime scorrere a fiumi nel post...

  2. #2
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    Hai ragione Mike! La nostalgia è un sentimento da non sottovalutare, i "nostalgici" invece sono un'altra cosa, almeno in politica Ma è bello riconoscersi in cose passate che ci fanno pensare che non tutto il passato è perduto, almeno non per la nostra coscenza. Il mio amato Mrcel Proust, costruì un'epopea letteraria meravigliosa, sul ricordo infinitesimale di un mondo di sensazioni e di nostalgie, racchiuso nel gusto, l'odore, il sapore di un solo, singolo istante perduto, quando da bambino mangiava un biscotto offertogli dall' adorata madre.
    Perciò ringraziamo Vaniglia il cui nome guarda caso, si associa ad un profumo per dolci

  3. #3
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    Predefinito Insomma...

    ...io sono un 29enne (classe 77) molto incazzato e altrettanto deluso da chi mi/ci ha preso sonoramente per il culo (docenti, politici, a volte genitori stessi) promettendo che la laurea (e ovviamente la barcata di milioni e sacrifici investiti dai nostri genitori, spesso anche dai poveri studenti che credevano in ciò che gli si raccontava) ci avrebbe garantito un futuro "benestante" dopo i primi 2/3 anni di gavetta, ripangando alla grande tutti i sacrifici con stipendi da manager rampante prima dei 35 anni...anche meno!
    Sono ing. laureato dal 2002, e ogni volta che cambio lavoro (3 fino ad oggi, ma per necessità...grazie Biagi&Co) riparto da zero, dalla gavetta, dalle solite frasi ipocrite di chi sta sopra: la gavetta l'abbiamo fatta anche noi (cinquanta/sessantenni) da laureati...si, ma a 30 anni vi siete sposati, a 32/33 avevate 2 figli, casa di proprietà e magari con un solo stipendio in una famiglia. Le possibilità c'erano, quanto meno per chi aveva voglia di fare, ma non solo (dipendenti statali, ecc...non vado oltre).
    Oggi le promesse sono diventate: vabbè, ma cosa ti manca? sei giovane, hai una vita davanti (che ad ogni anno si riempe sempre più di incertezze, anzichè consolidarsi nel lavoro e quindi nella famiglia), daltronde chi l'avrebbe immaginato che sarebbe andata così?
    Già, chi l'avrebbe mai detto che con un conto in banca da modestissimo operaio (con tutto il rispetto per gli operai, classe meritevole!) che spende e spande tra yacht e vacanze alle maldive, tra maserati e case di villeggiatura...ad un certo punto avrebbe dovuto lasciare una serie di "pagherò" ai figli????? Caxxo, davvero! chi l'avrebbe mai detto!
    Loro (i cinquanta/sessantenni di oggi) no davvero!

    copio incollo uno sfogo personale dell'anno scorso:

    Sono confuso, disamorato, ma non ancora disilluso e disposto a rinunciare (purtroppo) alla vita preventivataci fino a quando sedevo ai banchi di scuola…fino a un paio d’anni fa: mi riferisco alla presunta semplicità (che Professori e Genitori fecero intendere a noi giovani) con la quale una volta in possesso di una laurea (in ingegneria?) avrei percorso delle tappe più o meno scontate e nell’arco di un decennio avrei raccolto con qualche normale sacrificio i frutti di un investimento economico e temporale che laurearsi ha comportato. Non ci sembra vero, ma gli stessi personaggi (Professoroni e Genitori impeccabili) oggi rivedono quei concetti ripetutici più volte fino alla nausea, che sono diventati un reale stimolo e valida motivazione per farci studiare spendendo nella maggior parte dei casi i loro soldi e imponendo nello stesso tempo i debiti sacrifici dello studente squattrinato, sempre con 2 soldi in tasca…ma era un ottimo investimento che ci avrebbe portato a condurre nel breve una vita agiata e una utile CULTURA PESONALE.
    Bene oggi non è più così: considera che quelle motivazioni che ci spingevano a sacrifici per cogliere oggi i frutti più o meno promessi, è ora un discorso che è andato in fumo.
    Eh già, bisogna guardare in faccia alla realtà: oggi non basta una laurea per trovare un buon posto di lavoro, col quale mantenersi, realizzarsi e condurre una vita agiata (così come è stato per le generazioni precedenti alla nostra). Oggi non basta essersi laureati a pieni voti, oggi non basta essere disponibile, oggi non basta….non si sa bene cosa basti ad un ventottenne medio, laureato mediocremente o meno, per realizzare ciò su cui ha investito l’adolescenza e i secondi 15 anni della propria vita. Un po’ come se ad un onesto lavoratore di medio alto livello di vent’anni fa, con il classico posto fisso, convinto che versando i contributi, al momento della pensione avrebbe ottenuto una liquidazione e una pensione…oggi tutti gli dicessero: eh, purtroppo l’azienda sta fallendo e quindi non è in grado di darti il tuo TFR come da accordi e la pensione l’avrai solo se provvederai privatamente (leggasi: di tasca tua) ad una assicurazione a fondo pensionistico.
    Ma come? Nonostante la laurea non ho fatto il libero professionista, sono entrato in banca proprio perché mi dicevano che così non avrei dovuto preoccuparmi di versare i contributi autonomamente ed avere una buona liquidazione… e poi, questo discorso arriva un po’ tardi, dal momento che orami sono prossimo all’età della pensione. Ci spiace, ma purtroppo è così: o rinunci ai soldi che giustamente credevi tuoi oppure devi inventarti qualcosa per averli. Ok, ma cosa devo fare? Lavora ancora un po’. Sì, ma i danni chi me li risarcisce? Nessuno purtroppo, se non tu stesso.
    E’ una doccia fredda a dir poco, una situazione drammatica per il lavoratore che ha fatto una sua vita, ha sessantacinque anni e dovrà accontentarsi di aver cresciuto dei figli, godendoseli nelle oneste vacanze insieme al coniuge nella casa di villeggiatura oppure nei weekend sulla neve o ancora al mare.
    Ma tranquilli, c’è di peggio: c’è chi ancora non è arrivato a nulla di tutto questo e nessuno gli sa più indicare la strada per raggiungere delle garanzie per ottenere: casa, vacanze, moglie, famiglia, ecc.
    Ma le garanzie c’erano, semplicemente ora non ci sono più e tutto svanisce in una frase: sono tempi duri. Eppure non c’è stata nessuna guerra tale da giustificare un tale tracollo.
    Cinicamente sarebbe quasi stato meglio: oggi saremmo di meno e ci sarebbe da fare un sacco di cose. No! Oggi siamo di più e non c’è poi molto da costruire o da inventare di utile alla società.
    Ecco il punto: siamo troppi e in troppo poco spazio, ma soprattutto sono stati troppi i disonesti che ci hanno convinto che i loro impicci avrebbero portato ad una società migliore dove chi spendeva per studiare non avrebbe più faticato come chi non lo faceva (bastava guardare loro!)
    Se non fossimo dotati di cervello, interverrebbe semplicemente l’istinto animale e ci si adatterebbe con qualche problema di sorta al decadimento dovuto alla crisi.
    Ma pensando che i nostri esempi, ai quali non abbiamo affidato la nostra educazione e dai quali ci siamo lasciati guidare, ci hanno lasciato questa situazione a dir poco incerta e da loro creata, non ci si chieda di aver rispetto per le persone anziane e di accettare ancora una volta i loro consigli!
    Vivo male, ma non mi manca nulla di fondamentale dal punto di vista fisico (vestiti, cibo, un letto su cui dormire ecc). Mi manca però tutto ciò che dovrebbe permettermi di fare scelte serene e essere fiducioso verso il prossimo, volendogli bene. Due concetti da nulla, ai quali un individuo dovrebbe aspirare perché la vita abbia un senso compiuto, al di là di realizzazioni economico-professionali.

  4. #4
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    Se dovessi scrivere qualcosa io della mia generazione, dovrei scrivere un libro

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da fifty
    Se dovessi scrivere qualcosa io della mia generazione, dovrei scrivere un libro
    Si tu potresti farlo un libro....tu hai vissuto il 68 ....gli ideali ragazzo
    ma come li hai vissuto ????????
    " Compagno di scuola....comopagno di niente ti sei salvato dal fumo delle barricate ...o sei entrato in Banca pure tu ??? " Venditti

  6. #6
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    Io sono del 1980. Primo cellulare (Motorola 8900 dual-band!!! di SECONDA MANO nel giugno '99, prima degli esami). Che rimpianti quando telefonavi a casa all'amico di turno e rispondeva la madre dicendoti: "E' uscito".
    E allora si usciva in bici o col motorino (Bravo, poi Phantom) nei soliti posti per cercarlo...
    Non c'era l'ossessione dell'essere sempre rintracciabili, raggiungibili, rompicoglionabili...
    Primi squilletti col cellulare perchè allora la tariffa Tim "arancione più" ti costava una marea di LIRE solo a guardare il telefonino (one).
    Pomeriggi con i Jijoe, Transformers (non i Transformers che ci sono oggi su Italia1, ma quelli con Commander e Convoy, che ancora ho come giocattoli), Brave star, Snorky, Pupples (ve li ricordate, quegli orsetti con la coda e con la sacca-marsupio dietro la schiena?), Lemole, Masters, Ghost Busters prima serie (quelli con il gorilla e Malefix).
    Commodore Vic 20 e poi Amiga 500 plus.
    Domenica sera dopo il Drive-in, con cena a base di pollo arrosto e patate, piadina, o pasticciata con pomodoro e persichina, davanti alla tele prima di cena con "Siamo fatti così".
    Prime Nike con l'aria (Air-max primo modello che nenanche su Internet le trovi più), Nike air Maestro rosse (mai avuto le Jordan o le Pippen, che le avevano tutti)
    Patatine, panini, pizzetta e Coca (cola!!!) dopo la partitella a pallone 4 contro 4 al campetto in cemento dal prete.
    Smanettare con marmitte Simonini 2000 o 3000, Polini, Malossi, Pinasco...
    Poi il Phantom con rapporti Malossi, marmitte Polini Evolution o quelle degli amici a rotazione, per provare se lo scooter andava 1 km/h in più.
    In bici per andare a trovare gli amici, o per andare a raccogliere le ciliegie (quando era maggio-giugno), e non per fare attività-fisica-col-battito-cardiaco-perennemente-monitorato-per-non-andare-fuori-soglia...
    Ultima modifica di user_del87452; 26-10-2006 alle 08:51 PM

  7. #7
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    Camicie a quadrettoni rigorosamente fuori dai jeans strappati, stile Guns n' roses.
    Getta grip da indossare subito fuori il negozio di scarpe, e prendere a calci la prima malaugurata colonna che incontravi per strada, per il solo gusto di dar loro quell'aspetto vissuto e rovinato che solo gli sbucci sopra la punta di ferro potevano conferir loro.
    Dr Martens a go go. Niente Cult (quelle con la suola fluorescente) anche se in molti le mettevano per andare in discoteca la domenica pomeriggio.
    Cappellino con la visiera dietro, primi marsupi, sempre più grossi, ingombranti, pieni di tutto.
    A 15 anni prime sigarette di nascosto, poi via con le Marlboro, Camel, Camel light, Amadis, Philip Morris gialle, Philip Morris azzurre, Diana Blu morbide, Lucky strike.
    Birra Moretti a £ 2500 per bottiglia da 66 cl.
    Niente paura se a cena al posto di tornare a casa, ti fermavi al bar con gli amici e ti facevi di vino rosso, panino con prosciutto, patatine e pop corn.
    Offspring, Red Hot e Metallica a palla nella Panda Joung 2 azzurra, targata PS 397105...
    Sedili che andavano giù con la levetta, e non come adesso che bisogna stare mezz'ora a girare quella caxxo di rotella (che per quando l'hai tirata giù, ti si è tirato giù anche il pippo).
    Cena a casa degli amici? Bene. Che si mangia?
    Dai, andiamo nel bar-alimentari che è aperto anche la domenica e comperiamo quel sugo pronto a base di ragù, oppure comperate un po' di pancetta, che poi ci penso io a fare il sugo.
    Chili di pasta...
    Poi film in videocassetta da Natural born killers, a Once were warriors, a Die Hard. Oppure pugnetta collettiva davanti a un film porno, con il famoso scherzetto di schizzare la maglia dell'amico vicino (che se non se ne accorgeva se ne andava a casa tipo la scena di Tutti pazzi per Mary, con lo sperma al posto del gel).
    Non è finita: la casa era libera, la pancia piena... Che si fa?
    Mah, io c'avrei un po' di Maria.
    Bene. Io c'ho il fumo.
    Ok, ma ho le Smoking, e non riesco a rullarci a bandiera perchè c'hanno la colla che non attacca.
    Non importa, prendiamo le mia Rizla, anche se sono più spesse.
    No, dai, facciamo con la bottiglia, oppure col cilum che ho di sopra in camera!
    Grande. Che botta! Ma il cilum è scomodo, ti riempi di tizzoni, e poi verso la fine ti scotti.
    Wow. Sedili della Panda perennemente rattoppati e ricoperti con foderine sempre nuove per non far vedere i buchi delle caccole ardenti del fumo.
    Eh già, ancora non c'erano gli airbag nei sedili, che ti impediscono di ricoprirli con le foderine...
    Maria? £ 5000 al grammo, ma se ne prendi di più ti tratto meglio...
    Fumo? Mah, sulle £ 7000.
    Stop. Nient'altro.
    Verso la fine iniziavano con i funghetti, con l'olio e altre cosacce, ma già mi ero allontanato per paura di esserene schiavo e non poter più essere libero di scegliere.
    Parecchi di questi oggi sono cocainomani.




























    Io esaurito e depresso.
    Ultima modifica di user_del87452; 26-10-2006 alle 08:50 PM

  8. #8
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    Preferivo decisamente l' atmosfera che si respirava durante gli anni '80: musica fantastica, stile di vita più rilassato, concerti rock in tutta Europa e ragazze meno troie di ora.
    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...lo sterco di cavallo si spande quando lo si calpesta"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...ascolta sempre lo scorrere del fiume, ma sta attento sempre a non bagnarti"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...il momento della partenza arriva quando meno te lo aspetti"

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