Devolution - Alle Regioni viene attribuita la competenza esclusiva sull'organizzazione della Sanità, l'organizzazione scolastica (compresa la parte riguardante i programmi scolastici di interesse regionale) e la polizia locale. Introdotta una clausola di interesse nazionale: Il Governo può bloccare una legge regionale che pregiudichi l'interesse nazionale. Della questione si occupa il Senato; se la Regione non cambia la legge incriminata, il Senato può chiedere al capo dello stato di abrogarla.
Commento: La già scassata scuola pubblica, la sanità, la già divisa gestione della Pubblica Sicurezza, sarebbero a gestione locale, con evidenti nuovi costi disservizi, ottusità locali.
Altro esempio:
Nuove regioni - Per cinque anni dopo l'entrata in vigore delle riforme, sarà possibile dar vita a nuove regioni (purchè abbiano almeno un milione di abitanti) con una procedura semplificata rispetto a quella attuale.
Nuove regioni? Nuove provincie, comuni? Altri Presidenti e sindaci coi loro apparati da pagare? E chi li paga? Noi se non voteremo NO!
E la ciliegina:
Premier più forte - Aumentano vistosamente i poteri del primo ministro. La sua elezione, di fatto è un'elezione diretta: nelle elezioni i candidati premier si collegano ai candidati all'elezione della camera. Sulla base dei risultati il capo dello stato nomina primo ministro il leader della coalizione vincente. Per insediarsi non ha bisogno della fiducia della Camera. Tra i suoi poteri, quello di nomina e revoca dei ministri e quello di sciogliere la Camera.
Una modifica adatta ad un neo ducetto nazionale, ma non c'è in giro un altro Benito , o sbaglio?![]()
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