Anche io, incredibilmente, ho fiducia nella legge. E, ti dirò, le leggi italiane ci sono e sono anche fatte bene. Il punto è farle rispettare... la taglio corta perchè altrimenti mi infiammo... comunque il mio babbino (che mi ha passato questa "visione") come presidente di una associazione di consumatori, ha vinto delle battaglie legali anche notevoli, "semplicemente" applicando le leggi vigenti... ma qui il discorso diventa lungo e noioso.
Un punto mi preme sottolineare: ci vuole la ferrea volontà dell'interessato di perseguire e di andare avanti, perchè la tutela è minima e gli ostacoli notevoli. Nel tuo caso, ad esempio, c'è voluta la tua salda volontà di voler risolvere questo problema per venirne fuori, con una soluzione, se vuoi, poco ortodossa. La classica fumata dei Carabinieri al diretto interessato. Ma Tu hai segnato le cose, Tu hai registrato, Tu sei andato in caserma e hai sostenuto una conversazione premendo perchè qualcosa fosse fatto.
Tu ti sei assunto delle responsabilità, per te e per la tua amica.
La situazione qui è difficile perchè... siamo sicuri che la Lei di Scooby lo voglia fare davvero? Il punto è questo. Le leggi sono strumenti che, oltre a dover saperli usare, è necessario voler usare. Scooby non lo può fare, perciò è da valutare se è meglio agire direttamente o smussare il colpo ed entrare laterali.
Ad esempio, possibile che tutta questa situazione non abbia conseguenze scolastiche? Potrebbe essere un insegnante a parlare con i genitori, una figura cioè neutra, oppure un parente "fidato". I metodi sono molteplici.
In altre parole, se il tuo capo ti mobbizza, tu puoi registrare le conversazioni e denunciarlo, ma, anche, puoi stringerlo in una stanza vuota e mandarlo affancul.o. Non è detto che questa seconda soluzione non porti vantaggi...
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