
Originariamente Scritto da
emmanuele
....sono sempre cresciuto per strada....28 anni fa, i miei genitori mi affidarono ai miei nonni paterni, loro si rompevano il culo dalle 6 del mattino sino alle 21 di sera, mia madre lavorava in gioielleria, mio padre era il responsabile per il sud italia di due case orafe molto importanti del napoletano e di una svizzera; stava sempre fuori lui. Io son cresciuto da solo, cmq in fretta, ed anche se avevo tutto, i miei mi ricoprivano di mille attenzioni, mi mancava la cosa piu' bella: il contatto con mamma e papa'. Soffrivo molto la loro distanza e a quei tempi, quando i bimbi si tiravan su a pasta e carne (mia nonna nn era da meno),soffrivo la mancanza di un fratellino.Ero amato da tutti,i bambini si sa anche se nn tuoi,suscitano sempre allegria, e gli abitanti del palazzo dei miei nonni facevano a contendermi

.All'epoca, e tre anni, ricordo che stavo per strada con i bimbi piu' grandi , all'epoca era diverso,nn c'era del brutto per le strade. Gli anni passavano, li ricordo cmq con amore e il sottoscritto cresceva a vista d'occhio

; si stava creando una mia vita , avevo i miei amici alla sala biliardo, ero l'unico moccioso di soli 6 anni a poter giocare alle macchinette, come le chiamava la buonanima di assegno: Pucci (antonio) di nome e assegno di soprannome

.....lo chiamavan cosi' perche' anche se usuraio,ma nn a strozzo, anzi parecchie volte nemmeno li rivoleva i soldi, gestiva una bisca in una minuscola cantina proprio sotto la polisportiva: ....era un comico l'assegno....nn ho mai visto il boss di una bisca guadagnare tanti soldi e perderli di concerto pochi minuti dopo. Mi ricordo sempre che mi diceva :nn dire mai a nessuno quello che facciamo qui dentro e che tu giochi alle macchinette a soli 6 anni, senno' ci fan chiudere bottega.....regalandomi un lecca leca

era buono lui. ......Pucci assegno tiro' le cuoia quando avevo 16 anni (l'epoca del 3 ragioneria, del ras della scuola)e ancora facevo finta di nn sapere cosa succedeva nella sua cantina. Pochi giorni prima di morire mi disse che per lui ero stato il figlio che nn aveva mai avuto, e che mi amava perche' in quei pochi anni nn gli avevo mai fatto pesare o cmq presente che era uno che si arrabattava a campare, un fallito ....continuo' dicendomi di stare lontano dalle cose sporche, di essere sempre superiore e di nn dare confidenza a quella feccia che vedeva a volte in mia compagnia ....un tumore al cervello se lo porto' via nel dicembre 94 nn c'era molta gente al suo funerale, ma con me c'era mio padre, che senza chiedermi nulla, in silenzio mi stava vicino ....li capi', piangando sotto gli occhiali scuri,che il momento in cui ti accorgi di quanto hai fatto nella vita te lo ritrovi al tuo funerale. Siamo simili stan ....hai parlato d'usura e di polisportive ....in un certo senso abbiamo qualcosa i comune il mio amico usuraio aveva una polisportiva! ..chissa' quante altre ne hai viste e combinate; ti abbraccio.
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