Classica risposta di chi non ha argomentazioni per confutare l'altrui tesi.
Un po' come chi dice che non è certo risparmiando l'acqua che consuma, che essa arriverà nelle case di chi soffre la siccità.
Mi pare ovvio che "tutto" viene prodotto dai lavoratori del terzo mondo. Questo anche e soprattutto fino a che qualcuno non denuncerà per miliardi di euro le multinazionali per i danni irreversibili che stanno causando ai cervelli di tutte quelle persone che, egoisticamente, pensano solo a vestire un marchio (che tralaltro, oltre ad impoverire economicamente gli acquirenti, li declassa pure mentalmente) facendo gli interessi di tutte queste aziende che mangiano sulle loro spalle: e purtroppo vige sempre la solita regola "metti la scritta Prada su uno sterco di vacca e il ricco ignorante lo comprerà".
Ed è, inoltre, palese l'impossibilità di una riduzione delle sperequazioni economico-sociali fra paesi globalizzati e paesi non globalizzati nel momento in cui c'è chi paga un prodotto 100, pur essendo consapevole che, di questo 100, 99 andrà alla multinazionale, mentre appena il restante 1 verrà diviso fra i molti lavoratori. Stesso dicasi per il rilancio di prodotti fabbricati in condizioni lavorative normali: se il ricco borghese imbecille da 100 alla Nike piuttosto che 70 alla Sergio Tacchini perchè le amiche deviate da questa società dei mediocri lo filano solo se veste un certo marchio, non andremo proprio da nessuna parte.
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