Si, credo che tu ci abbia azzeccato in pieno! Mio padre è un cultore dello yoga e sin da piccolo mi ha insengato la pratica dello yoga. Questo facilitava molto il raggiungimento dello stato d' animo che mi occorreva per sollevare il carico desiderato, però per raggiungerlo io chiudevo gli occhi e ripetevo ripetutamente la stessa parola a bassa voce ( non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio ), da una altra parte mentre pronunciavo quelle parole pensavo: sarà facilissimo e nel fra tempo immagginavo già d' avercela fatta e godevo della sensazione di ben' essere che mi dava il raggiungimento del mio obbiettivo prima ancora di aver compiuto l' impresa, a questo punto facevo un respiro profondo ed all' improvviso saliva sul petto uno stato che non era anzia ma molto più piacevole, quello era il momento giusto, mi sdraiavo sulla panca afferravo il bilancere e via 180 kg. di panca per 8 rip.

Lo fatto da quando avevo 15 anni a 19, poi non lo più fatto, perchè la palestra cominciò a popolarsi e nel mometo in cui cominciavo a pronunciare quelle parole cera qualche osservatore che prontamente mi rispondeva: cela fai, ce la fai! E io rispondevo a mente: stai zitto idiota! A quel punto a prevalere erano i nervi, ma non funzionava con il nervosimo!
Ecco perchè o rinunciato, se non cè silenzio assoluto non ci si può concentrare adeguatamente. Da quei giorni in poi la musica in palestra ha sostituito il silenzio, adesso per concentrarmi devo cercare di ignorare tutto, ma per raggiungere quello stato non basta saper ignorare, quello che ci vuole è il silenzio.