Personalmente reputo la riduzione delle tasse un'abile mossa di marketing, salvalegislatura, che, sviluppata nell'ottica della devoluzione, tradurrà nell'economia italiana il concetto di coperta corta. Ovvero cercando di gestire delle risorse scarse, il governo di centro destra ha tirato fuori dal cilindro, la riduzione delle tasse come obiettivo primario, lasciando scoperti presumibilmente altri campi di spesa pubblica che ben presto diverranno (ulteriormente) di competenza regionale, perciò si toglie da una parte(statale-centrale) e si recupera dall'altra (regionale-decentrato). Tutto ciò in prossimità delle elezioni (2006) per riuscire a portare un argomento pesante, quello della riduzione delle tasse, all'elettorato, nell'ottica di bilanciare il peso di altre pessime decioni politiche assunte nella legislatura. E' indubbio che la riduzione delle tasse sia un tema di ampia scala che può fare breccia sull'elettorato meno attento, sfruttando anche un probabile sfasamento temporale tra il taglio delle tasse a livello statale e il successivo rincaro a livello regionale.Originariamente Scritto da Tenebro
Se mi sbagliassi (possibilissimo) e il taglio fosse "reale" allora saremmo di fronte ad una ottima manovra economica invece che solamente ad una manovra politica/di marketing. In questo caso il taglio sebbene minimo avrebbe cmq delle implicazioni rilevanti perchè andrebbe ad elevare il reddito "disponibile" (spendibile), che non corrisponde al reddito della busta paga...



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