Recentemente a Copenaghen, si è tenuto un meeting internazionale, durante il quale si è discusso del problema doping.
Nelle varie giornate che hanno composto il meeting, è stato presentato un nuovo codice di disciplina sul doping. La nota “positiva” risiede nella larga adesione che il nuovo regolamento ha riscosso. Una quarantina di federazioni ha già firmato il trattato, mentre altre trenta hanno annunciato l’intenzione di farlo nei prossimi giorni.
In questo gruppo di “firmatari verbali” fanno parte anche gli Stati Uniti.
La fase per recepire le nuove norme durerà fino al 2004, mentre dovrebbe entrare a pieno regime a partire dalle Olimpiadi invernali del 2006 a Torino. Fra l’altro sembra ci sia l’intenzione di escludere tutte le federazioni che non avranno sottoscritto il nuovo codice.
Ma ecco una rapida panoramica dei punti fondamentali previsti nel nuovo testo antidoping.
L’atleta è ritenuto sempre responsabile delle eventuali sostanze proibite assunte, dovrebbe così scomparire la “buona fede”, i non sapevo, i ma ed i se che hanno alimentato fino ad oggi quasi tutti i casi di doping.; per garantire un giudizio uguale per tutti, sono giudicati sullo stesso piano il rilevamento di una sostanza proibita, o di un suo marcatore o ancora di un suo metabolita.
Inoltre l’atleta che è “trovato” positivo ad un controllo antidoping subisce una squalifica di due anni, mentre alla seconda occasione che l’atleta risulta positivo al doping, scatta la radiazione da tutte le competizioni.
Un altra novità è la riunificazione delle attuali liste esistenti, in un unico elenco comprendente le varie sostanze proibite. Tali sostanze per essere considerate dopanti dovranno corrispondere ad almeno due dei tre parametri previsti, ossia: favorire il miglioramento della prestazione, violare lo spirito sportivo, mettere in pericolo la salute.
Ai trafficanti di prodotti dopanti sarà comminata una pena di almeno quattro anni di sospensione, in aggiunta col nuovo codice, sono sanzionati anche tutti quei soggetti che si rifiutano, senza un valido motivo, a sottoporsi ai controlli antidoping, oppure tentano di falsificare in qualsiasi maniera lo stesso esame. Le sanzioni sono estese anche a tutti coloro che in qualsiasi forma e maniera incitano o diffondono l’uso della pratica doping.
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