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Dio e Satana....
due facce di qualcosa che ognuno si porta dentro.
Mi viene in mente il simbolo del tao, lo ying e lo yang: non sono né buono né cattivo, sono e basta, con tutti i limiti, la meraviglia, lo splendore e la tenebra che questo comporta.
L'importante è conoscere il meglio possibile dove, dentro di me, splende la luce divina e dove ristagna l'oscurità ghiacciata.
Il pedofilo è cattivo (per fare un esempio fra i più esecrabili), ma nel mio profondo so che esiste una bestia che se agìta (part. pass. del verbo agire), succhierebbe il proprio piacere, sadico e onnipotente, dalla stessa fonte, ma mai mi abbandonerei a una tale pratica onnipotente, tuttavia la bestia desidera comunque, sono dunque kattivo?
Non c'è alcuna differenza sostanziale fra me e un serial killer. Io semplicemente mi sforzo di riconoscere sempre, dentro me stesso, quella parte lì e cercare di consolarla, blandirla, convincerla che la pratica del piacere sadico è autodistruttiva, oscura la mia luce divina e rende i miei giorni un inferno in terra. Ma se la prendo a bastonate, la reprimo in nome di qualche convenzione sociale (come ritenere che il pensiero pecchi) e mi rifiuto di guardarla in faccia, o mi dico: io no,io non penso, non desidero queste cose, io sono buono, questa acquisterà, piano piano, forza, coverà rabbia, dimenticata laggiù nel profondo, e alla fine esploderà facendo cose delle quali mi stupirò e mi pentirò (non necessariamente pedofilia o omicidio, anche accanirsi sull'autobus con qualcuno più sfigato di me è sadismo).
Il BB... anche lui è ying e yang, stracciamo i nostri muscoli (azione distruttiva) per farli ricrescere più grossi e forti di prima (azione creativa).
Non so se ho contribuito, pensavo a queste cose scorrendo il post e le ho buttate giù, perdonate le kaxxate e l'OT
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