ho trovato, nella preparazione di un esame, questa bella ottava nel canto XIII del I libro dell'Orlando Innamorato.
protagonista è qui Ranaldo, paladino di Carlo Magno che, avendo bevuto alla fontana del dis-amore diventa cavaliere anti-erotico, e non "tocca più" una donna, in questo canto Fiordelisa, che invece si aspettava di essere "toccata".
riporto le ottave incriminate, che descrivono il corpo di ranaldo con gli occhi della donna, che sospira e sviene al solo guardare:
49. Già l'aria se schiariva tutta intorno
Abenché il sole ancor non se mostrava;
Di alcune stelle è il cel sereno adorno,
Ogni uccelletto agli arbori cantava;
Notte non era, e non era ancor giorno.
La damisella Ranaldo guardava,
Però che essa al mattino era svegliata;
Dormia il barone a l'erba tutta fiata.
50. Egli era bello ed allor giovenetto,
Nerboso e asciutto, e de una vista viva,
Stretto ne' fianchi e membruto nel petto:
Pur mo la barba nel viso scopriva.
La damisella il guarda con diletto,
Quasi, guardando, di piacer moriva;
E di mirarlo tal dolcezza prende,
Che altro non vede ed altro non attende.
non c'è nessuna incisione, ma è come averlo comunque visualizzato, no?![]()
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