E' giusto aiutare le persone in difficoltà, ma vorrei anche aggiungere che è ancor più giusto aiutare chi è ancora in buona salute ma maltratta se stesso, incosciente del fatto che l'uso di farmaci può condurre a situazioni angoscianti che vengono fuori dopo anni.

Riflettendo su questa situazione, mi pongo una sola domanda: "Avendo un unico donatore e due pazienti in attesa, di cui uno malato a causa di scelte sbagliate e uno malato per problemi congeniti, quale dei due avrebbe diritto all'intervento? Quello con più soldi?"

Spero che tutto si risolva per il meglio.