Salve Dottoressa Braga, ho appena terminato il suo libro "La zona italiana", mi è piaciuto, e pensavo addirittura di adottare la Zona per quest'inverno. C'è solo un punto in tutto il libro che non mi convince affatto. Lei parla in modo quasi disastroso di alcune diete che raggruppa tutte sotto l'appellativo "chetogeniche" (credo che lei si riferisca anche alla metabolica, bodyopus ecc...).
Se ha tempo e piacere a farlo, gradirei che mi spiegasse un concetto:

come fa lei a sostenere che una dieta che tiene alte le proteine, alti i grassi, sia catabolica? lei mi insegna che il chetone è un sottoprodotto dell'ossidazione (anomala) degli acidi grassi, motivo per cui un individuo che sta in "chetosi" è un individuo che brucia grassi in modo anomalo. Se io tengo le proteine alte (ma alte davvero...) e porto il mio corpo in chetosi, lo faccio proprio per NON intaccare fibra, ma attivare preferenzialmente la scissione delle catene proteiche libere, NON di quelle facenti parte del tessuto muscolare (qualora questa proteolisi dovesse avvenire..).

Se io prendo un ketostix, l'affarino mi dice che sono in chetosi, mi dice quindi che quello che il mio corpo sta bruciando, sono grassi, con produzione di chetoni (addensati di acetil-coenzima A che non riesce ad utilizzare nel ciclo di Krebs), in più le proteine sono molto alte, perchè mai dovrei supporre che stia bruciando tessuto muscolare?


Se non le dovessero bastare le osservazioni di un ignorantone come me, le dico che sono in chetosi da diverso tempo, misure alla mano, plicometro alla mano. Non ho un solo grammo di muscoli in meno, perso solo grasso e acqua. In più, quasi tutti quelli che conosco hanno sperimentato diete ipoglucidiche con ottimi risultati, paragonando addirittura la fase di carbs up ad un ciclo di And...ol di 4 settimane (come effetti, voglio dire...). In considerazione di ciò, mi sembra davvero un po' strana l'affermazione di cui lei si rende autrice nel suo libro (che peraltro, come ho già detto, reputo un ottimo testo).

Non sarebbe meglio, come sostiene lei nell'articolo che cita a proposito della trasmissione radio, che le varie scuole si dessero una mano, in un'ottica di sinergia che potrebbe portare solo a nuovi sviluppi, piuttosto che farsi la guerra in modo spesso improduttivo?


Ringraziandola per l'attenzione, le porgo i miei più distinti saluti.