Nuvole alte, altissimi pensieri.
Parole pompose a celare un malessere.
Scarti di vita, di gioie, di amori
scorte di odio, rammarico e rabbia.
Un gatto malato, felino flessuoso
zoppo, non può, non deve rischiare.
Attendere invano una spinta interiore
che non ne vuole sapere di uscire.
Urlare in silenzio un male in mille modi
tornando a chiudere quel cerchio che sei.
Niente di fuori.
Vita asociale.
Lavoro per gli altri, non su di me.
Un corpo che vuole la sua attenzione
memorie che invece lo abbattono a colpi di inganni.
Uno spruzzo di benzina
su un fuoco che vorrebe spegnersi.
Pompiere delle emozioni
vigile, attento, attaccato al vero senso della falsità.
Bugie si rincorrono.
Patemi lasciano spazio ad una scia di ricordi.
Scrivere di getto, lasciando inchiostro che non è sangue.
Denti serrati, cattivi, limati, quasi erosi
mani tra i capelli.
Sorreggersi.
Uccidersi.