Per la questione del'attività fisica, mi piace ricordare il pensiero di una sociologa della quale non ricordo il nome.
Questa diceva che i ruoli tra uomo e donna si sono sovrapposti, se non invertiti.
Guardando le iscrizioni nelle palestre, ai centri estetici, guardando lo sviluppo della produzione di cosmetici per uomo, ci si è però accorti che c'è una grande differenza tra l'uomo e la donna.
La donna, come è sempre stato, si fa bella per piacere agli altri, per essere riconosciuta per stare bene con se stessa e per attirare l'uomo.
Normale, no?
L'uomo del terzo millennio invece, si scopre debole e impaurito, al punto tale da trovare il proprio "equilibrio" solo piacendosi a se stesso, e apparendo meglio degli altri uomini.
Per intenderci: l'uomo non è più uomo, e i miglioramenti estetici a cui ambisce sono fini a se stessi, come alla ricerca di un'identità che non trova.
Impaurito dal confronto, si rintana in elucubrazioni mentali su diete, sport e centri estetici.
Il confronto lo esplica solo attraverso la relazione tra la sua autostima e gli altri maschi nel suo "habitat".
E questo le donne lo notano, e ne escono vincitrici in tutti i fronti.
P.S. Ovviamente non si può generalizzare, ma quando si parla di crisi d'identità dell'uomo moderno, è a questo che ci si riferisce.
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