Salve a tutti, mi chiamo Lorenzo. Sono un atleta appassionato e un traduttore.
Sono da qualche settimana in contatto con Jim Wendler (l'autore del programma 5-3-1) ed il suo staff, per valutare la possibilità di pubblicare il suo libro in italiano, probabilmente con un'edizione Kindle.
Come certamente sapete bene, questo libro è un caposaldo dell'allenamento, famosissimo in tutto il mondo di lingua anglosassone, infinatemente citato e copiato, ed ha contribuito a formare numerosissimi atleti non solo delle discipline del powerlifting, ma ha anche fornito la base di forza per i bodybuilders e gli atleti di mezzo mondo.
Pensiamo che ci sia veramente bisogno di un'edizione italiana, in quanto essa colmerebbe un discreto vuoto in termini di informazione di allenamento della forza.
Nonostante lo schema base sia molto semplice, e non necessiti di essere tradotto, tuttavia il libro contiene moltissime informazioni di carattere psicologico, tecnico, nutrizionale e numerosi programmi di allenameno accessori, oltre che tabelle già pronte e divise per numero di giorni di allenamento, etc. In pratica, è un manuale fondamentale.
Ma questo lo sapete già.

Naturalmente sia Jim che il suo staff non vogliono imbarcarsi in questo progetto senza prima avere un minimo di feedback sull'interesse che l'edizione italiana potrebbe destare tra gli appassionati, e lo scopo di questa discussione è proprio questo.
Per destare maggiormente il vostro interesse, Jim ha acconsentito a far tradurre in italiano un articolo preliminare che si trova pubblicato soltanto sul suo blog, e che posterò qui sotto. Speriamo che vi stimoli l'appetito per saperne di più.

Vi ringrazio dell'attenzione, godetevi l'articolo e fateci sapere che cosa ne pensate di un'edizione italiana del manuale 5-3-1 di Jim Wendler.
Saluti.


7 VERITA’ SULL’ALLENAMENTO DELLA FORZA di Jim Wendler.
Diventare realmente forti va ben oltre il sollevare grandi pesi. Ecco ciò che i veterani hanno da dire, sull’elemento che li fa andare avanti quando la maggior parte ha mollato da tempo.


1 Ciò che conta veramente non è il programma di allenamento. È una questione di crederci.


Indipendentemente da quale programma, schema, combinazione di ripetizioni e serie abbiate scelto, la cosa più importante di tutte è che crediate in ciò che state facendo. Niente altro conta così tanto. Nemmeno lontanamente. Anche un programma di allenamento mediocre diventerà eccellente, se vi ci dedicate al cento per cento. Se credete veramente nel vostro approccio all’allenamento, ciò che credete diviene realtà, e niente potrà fermarvi. Alla fine, la maggior parte dei programmi di allenamento più ragionevoli si basa sugli stessi elementi di base, quindi ciò che conta davvero non è il programma. Il fattore chiave è puntarci tutto, andare “all in”.


2 Pensate in piccolo, vincete in grande.


Troppe, troppe persone siedono al buffet dell’allenamento mangiando solo con gli occhi. Ma i loro stomaci sono piccoli. I loro obiettivi e le loro ambizioni con collimano con il loro impegno e con la loro dedizione. Ci siamo passati tutti, lo so io come lo sapete voi. Per dimostrarlo, vi racconto una storia: praticamente ogni estate, ricevo dozzine di mail da parte di giovani atleti di High School, in genere giocatori di football americano, che mi pongono la seguente domanda “Il mio allenatore di football mi ha detto che se metto su 25 chili di muscoli durante l’estate, porto il mio massimale di panca piana da 115 chili a 150, e divento più veloce, ho delle buone possibilità di entrare in prima squadra. Quale programma di allenamento mi consiglia di seguire? Inoltre, pensa che dovrei assumere creatina?”
Ecco, nonostante l’entusiasmo di questi giovani atleti sia ammirevole, sarebbe bello che oltre a quello avessero i piedi per terra, o almeno un piede. Non si rendono conto che forse, e dico forse, il loro allenatore si sta prendendo un po’ gioco di loro: “Certo ragazzo che giocherai in prima squadra. Prendi 25 chili di massa muscolare, diventa più veloce e cresci 30 centimetri e vedrai che giocherai!”
Tutti quanti ci siamo passati, e possiamo quindi riderci sopra senza rimorsi. Il problema è che ben troppe persone restano in questo mondo dei sogni. Il loro impegno e la loro dedizione non sono all’altezza dei loro mastodontici obiettivi. Ma c’è un modo per eliminare il problema.
Per prima cosa, abbassate l’asticella, rendete il vostro obiettivo un po’ più piccolo. Bene, prima che mi saltiate alla gola urlando il vecchio adagio “bisogna sognare in grande”, guardiamo le cose da un punto di vista pratico. Qualunque progresso facciate in sala pesi, per quanto piccolo, è sempre un progresso. Chiunque si lamenti di stare facendo progressi troppo piccoli rispetto ai propri obiettivi, non è altro che un buffone con un atteggiamento che fa schifo. Invece che sognare in grande e restare delusi, sognate in piccolo e andate avanti a testa bassa.
Se fate 150 chili di squat in questo momento, concentratevi sull’arrivare a 152 e non sull’arrivare a 200. Non guardate mai in su verso la vetta della montagna. Non calcolate mai i vostri massimali virtuali. Pensate solo a capire dove vi deve portare il passo successivo, e improvvisamente sarete a 155. Un po’ di tempo dopo, cadranno anche i 158, e se continuate a concentrarvi sul cammino, sul lavoro che fate ogni giorno, settimana dopo settimana, e non sulla meta finale, i 200 chili saranno vostri prima che ve ne rendiate conto.
I maggiori successi provengono da coloro che amano il cammino, che amano il processo, e che si concentrano sul migliorarsi sempre un pochino. Il trucco è di non alzare mai la testa per prendere una boccata d’aria pura e osservare il panorama: è quello il momento in cui prendete una pallottola in fronte. Dovete amare il “grind”, il tran tran, la monotonia; dovete amare il poco seducente lavoro di mobilizzazione articolare; dovete amare la disciplina che richiede l’andare avanti giorno dopo giorno. Tutto ciò che la gente riesce a vedere – o vuole vedere – è la Gloria sul campo. Pensano: “*****, vorrei poter uscire dagli spogliatoi ed essere accolto sul campo dal boato della folla che mi osanna!” Ma non sanno che non c’è Gloria senza Sacrificio.


“Trovate il tempo per allenarvi. Createlo. Nessuno è mai diventato forte o allenato pensando di farlo. Dovete farlo.” Jim Wendler


3 Sono i giorni normali che vi garantiscono lo stipendio, e non gli straordinari.
Più forti diventate, più a lungo state nel gioco, più duro il tutto diventa. Nell’allenamento, o almeno nella maggior parte di esso, non esiste un progresso lineare. Una volta giunti a un certo punto, diventa sempre più difficile progredire.
Dave Tate una volta ha detto che la vita media di un “entusiasta del fitness” è di circa tre anni, dopo di che passano a qualcosa di nuovo. E va benissimo, abbiamo tutti uno o più passatempi o hobby che non sono durati molto, basta guardare in garage o dentro al ripostiglio… Ma non è una coincidenza che tre anni sia proprio il periodo di tempo dopo il quale, secondo la maggior parte degli esperti del settore, le cose diventano veramente dure in palestra, e i miglioramenti e le modificazioni del corpo rallentano molto.
Non c’è niente di male nell’essere frustrati dalla mancanza di progressi, ma se rimanete determinati nella vostra missione, alla fine il grande cambiamento si verificherà. Ho lavorato con un tizio per anni e anni. All’inizio ovviamente faceva enormi progressi. Ora, da anni, affronta molti, moltissimi allenamenti “normali”, ma ha imparato che questi giorni normali prima o poi si condensano in settimane straordinarie nelle quali il record personali vengono polverizzati, i limiti superati e tutto sembra facile. Queste settimane, poi, sono seguite da molti, moltissimi giorni normali.
Sono i giorni normali, e non quelli straordinari, che vi garantiscono lo stipendio a fine mese! Perché più a lungo state nel gioco, più giorni normali avrete, insieme anche dei giorni veramente pessimi. Dovete imparare a mantenere la fede e a perseverare. Come mi disse una volta Joey Waters: “Più a lungo resto bloccato, maggiore sarà la ricompensa.”


4 Più strumenti avete nella vostra scatola degli attrezzi, più opzioni avrete.
Mentre crescevo, cercando di diventare un buon atleta in varie discipline, sono stato esposto a una grande varietà di sport, di idee e di stili e concetti di allenamento. Questo mi ha aiutato a prepararmi, in pratica, per quasi qualunque tipo di competizione e stile di allenamento. Ho maturato una grande esperienza che mi ha permesso di evolvere. Quando ho iniziato a lavorare per Elite Fitness, ho avuto accesso a una grande quantità di allenatori, con principi differenti, e con i quali non mi trovavo sempre d’accordo, ma dai quali ho comunque imparato. E quando si imparano delle cose nuove, che al momento possono sembrare inutili, si può metterle da parte per un altro momento in cui ne avremo bisogno. Ecco come si costruisce una buona scatola degli attrezzi.
È molto facile restare prigionieri di un modo di pensare o di una mentalità. Ma più strumenti avete, più ampia sarà la vostra scelta nei momenti di bisogno. Diciamo che vi siete infortunati ad una spalla e non potete fare squat con la sbarra sulle spalle. Quali opzioni avete? Oppure diciamo che sta nevicando e non potete uscire fuori per spingere il Prowler come da programma. Come riuscirete ad adattarvi? State viaggiando molto per lavoro e non ci sono palestre nei paraggi. Come pianificate il vostro allenamento? Oppure ancora – e forse la cosa più importante – state invecchiando e non riuscite più, per esempio, a tollerare la panca piana? Qual è la vostra prossima mossa?
Avere molti strumenti diversi vi permette di andare avanti senza soluzione di continutà e senza restare prigionieri di idee vetuste (quello che io chiamo “rendere omaggio ai fantasmi”).
Ricordate: non dovete usare tutti i vostri strumenti proprio adesso, ma più ne avrete, più conoscenze avrete, migliori diverrete.


“Sento spesso dire: ‘Se non dovessi lavorare per vivere, se vivessi di allenamento, anche io sarei così forte!’
No. Non lo saresti. Se non dovessi lavorare per vivere, dormiresti fino a mezzogiorno e passeresti tutto il giorno sul divano, a giocare ai videogiochi e a ingozzarti di schifezze e reality show.
Sei debole perché sei un debole.” Jim Wendler.


5 Ciò che ha funzionato una volta potrebbe anche non funzionarne una seconda.
È sempre dura osservare un uomo di mezza età che cerca di fare quello che faceva a 16 anni. Sebbene il modo di pensare sia in sé ammirevole, la dura realtà è che non siamo gli stessi di quando eravamo giovani, e nemmeno il nostro corpo lo è.
Il modo migliore per illustrare questo concetto – in sé evidente – è quello di portare un esempio al quale abbiamo assistito centinaia di volte. Un atleta passa da 90 chili a 105 con un certo allenamento e un certo approccio alimentare. Poi resta bloccato a 105 e non riesce a capire perché non riesce a mettere su altri 10 chili di muscoli. Il fatto è, che ora che pesa 105 chili è una persona diversa da quando ne pesava 90, il suo corpo è diverso, e quello che ha funzionato prima non funziona necessariamente anche adesso. Come le persone cambiano, così anche gli allenamenti, le diete e l’approccio mentale devono cambiare.
Non arriverete da nessuna parte se non vi evolvete.


6 La scienza è mutevole. Niente può rimpiazzare il buon senso.
Non c’è niente di più divertente che leggere i titoli allarmistici utilizzati da giornali forbiti e basati su libere interpretazioni di studi scientifici. Quello che voglio dire, è che qualunque cosa vogliate credere, troverete almeno uno studio “scientifico” che la suffraga. Ci sono moltissimi esperti là fuori, soprattutto nel modo dell’alimentazione, che non fanno altro che citare ricerche che dimostrano che il loro punto di vista è il migliore. E *****, come possono sbagliarsi se c’è uno studio scientifico che dà loro ragione? È sempre divertente osservare due guru dell’allenamento testa a testa, a darsi battaglia a colpi di citazioni e di studi!
Un mio ex compagno di classe lavorava per una compagnia che forniva gli studi statistici alle ditte del settore, attraverso studi scientifici e sondaggi. Mi ha confessato più di una volta che in genere gli studi venivano effettuati “al rovescio”: in altre parole, le compagnie che lo assumevano gli indicavano quali risultati volevano ottenere, e lui cercava dati e studi che si accordassero a quei risultati. Non sembra una cosa tanto strana, se si vede quante informazioni molto conflittuali si trovano in rete al giorno d’oggi.
Tutto questo non significa certo che la scienza vada ignorata, ma siate consapevoli che quasi tutto ciò in cui credete, ha dei forti critici che lo avversano. Ci sono amplissime zone grigie, e – diciamo la verità – anche un sacco di bugie belle e buone. Vi basta guardare un documentario sui vegetariani o un’inchiesta di Michael Moore.



7 Se avete roba buona, i risultati lo dimostreranno.
La gente si troverà in disaccordo con voi. Fatevene una ragione. Il mondo del fitness è pieno di enormi Ego. E questi Ego sono tanto grandi quanto fragili – specialmente nell’era di Internet. Molti tipi tosti se la prendono davvero per delle sciocchezze e sono veramente permalosi. Ma quelli che credono veramente in ciò che fanno, non hanno motivo per gridare.
Per molto tempo, ho risposto alle critiche difendendo le mie idee sull’allenamento. Ora non mi disturba il fatto che le persone abbiano opinioni diverse e modi di pensare diversi. Ci sono moltissime persone con le quali mi trovo in disaccordo, ma l’idea di avere sempre ragione e di dover costringere gli altri ad essere d’accordo con voi è un’idea ottusa e non vi causerà altro che stress.
È divertente quando le persone discutono su un argomento e gli animi si scaldano, specialmente nel mondo del fitness. Le parole non contano più niente, e una vita passata a far cambiare idea agli altri, è una vita sprecata. Fatevi gli affari vostri, badate a voi stessi e fate ciò che dovete fare. Se avete tra le mani roba buona, i risultati lo dimostreranno. Preferisco dimostrare a qualcuno in che modo può ottenere dei risultati, piuttosto che dimostrargli perché le idee degli altri non funzionano.
*****, in definitiva so di avere ragione! ;-)