I bilancieri parte 1

L’argomento bilancieri è molto complesso e variegato. Esistono tanti produttori e al contempo non esistono normative e standard precisi fatta eccezione per il mondo dei bilancieri da competizione.
Esistono aziende iper specializzate che producono quasi esclusivamente bilancieri (Eleiko, Ivanko, GP industries solo per citarne alcune tra le più conosciute a livello internazionale) ma più o meno tutti i produttori dell’industry del fitness hanno a catalogo questi oggetti.

Per fare un po’ di ordine si può categorizzare il mondo dei bilancieri in 4 macro categorie a loro volte suddivise in sottocategorie:

1) bilancieri olimpici da weight lifting
2) bilancieri da powerlifting
3) club olympic bar (pseudo-bilancieri olimpici)
4) bilancieri da sala fitness

Vediamo nel dettaglio le varie categorie:

bilancieri olimpici da weight lifting (normati IWF)
I bilancieri olimpici sono quelli da weightlifting e che si chiamano così perché sono utilizzati alle olimpiadi e rispondono a precise specifiche.
L’olimpico è un bilanciere regolamentato per gare per cui ha misure e peso normati oltre che i collari montati su cuscinetti che permettono la libera rotazione dei pesi e lo scarico delle forze inerziali durante le rotazioni. Nel weightlifting i pesi arrivano a muoversi con velocità di 2 m/sec e la rotazione delle mani è velocissima per cui le inerzie sono un fenomeno non trascurabile. Il vantaggio di questo sistema è che la parte impugnabile è totalmente svincolata dal peso caricato per quanto riguarda la rotazione. Risulta più maneggevole perché lo svolgimento di certi esercizi imprime una rotazione sulla parte impugnabile e grazie a questo meccanismo questo momento di forza non viene traferito ai dischi che altrimenti a loro volta per inerzia continuerebbero a far ruotare l'impugnatura anche quando non ne avremmo più bisogno. La libera rotazione dei collari in questo caso è garantita da cuscinetti a rullini ad attrito volvente (fino a 10 cuscinetti in alcuni bilancieri).
La flessibilità è il parametro forse più importante, perché a livello di competizione può fare una differenza ENORME. L’ oscillazione del bilanciere permette di assorbire l'impatto del carico sull'atleta e se ben sfruttata genera un effetto molla che accumula energia durante la discesa e la restituisce all’atleta nel punto più difficoltoso che di solito coincide con l’inversione del movimento.
Dei bilancieri olimpici ne esistono diverse versioni: da competizione, da training e da tecnica (in lega leggera del peso di 10 e 5 kg). C’è anche la versione maschile e femminile.


Barra maschile
Realizzata in acciaio cromato;
Lavorata a macchina con zigrinatura nella sezione per l’impugnatura;
Peso = 20 kg;
Lunghezza = 220 cm;
Estremità esterne (collari o manicotti) = diametro di 50 mm / lunghezza 415 mm;
Sezione per l’impugnatura = diametro di 28 mm / lunghezza 1310 mm;
2 sezioni per l’impugnatura = 445 mm con striscia di 5 mm non zigrinata a 195 mm dal manicotto interno;
Zigrinatura centrale = lunghezza 120 mm; Contrassegnata con marcatura di identificazione blu su ogni estremità e al centro della barra
Tolleranza = da +0,1% a -0,05%;
Kit da gara completo = 190 kg.

Barra femminile
Realizzata in acciaio cromato
Lavorata a macchina con zigrinatura nella sezione per l’impugnatura
Peso = 15 kg
Lunghezza = 2010 mm
Estremità esterne (manicotti) = diametro di 50 mm / lunghezza 320 mm
Sezione per l’impugnatura = diametro di 25 mm / lunghezza 1310 mm
2 sezioni per l’impugnatura distanziate di 420 mm con striscia non zigrinata di 5 mm a 195 mm dal manicotto interno
Contrassegnata con marcatura di identificazione gialla su ogni estremità e al centro della barra
Tolleranza = da +0,1% a -0,05%
Kit da gara completo = 185 kg



Bilancieri da powerlifting (normati IPF)
Le differenze tra bilancieri da weightlifting e powerlifting sono sostanzialmente nella rigidità, nella distanza delle zigrinature e nel diametro. Per il resto sono veri e propri bilancieri olimpici.
La libera rotazione dei collari in questo caso è garantita da bronzine che sono cuscinetti ad attrito radente più adatti a sostenere i grandi carichi utilizzati.
Nel powerlifting un bilanciere da WL sarebbe fuori luogo poiché troppo flessibile sotto i grandi carichi in gioco.
Nei massimali di squat, visti i carichi ben maggiori, si piegherebbe rendendo l'alzata instabile, mentre nello stacco falserebbe la prova perché ad inizio prova l’atleta tirerebbe piegando la sbarra di qualche cm.

Il bilanciere da powerlifting deve essere diritto, zigrinato e scanalato e conforme alle seguenti dimensioni :
La lunghezza complessiva non deve eccedere 2200 mm
La distanza fra le facce interne dei collari non deve eccedere 1320 mm o essere inferiore a 1310 mm
Il diametro del bilanciere non deve eccedere 29 mm o essere inferiore a 28 mm.
Il peso del bilanciere e dei collari deve essere 25 kg.
Il diametro del manicotto (porzione del bilanciere dove vengono inseriti i dischi) non deve eccedere 52 mm o essere inferiore a 50 mm.
Ci deve essere sul diametro del bilanciere un marchio fatto al tornio o un nastro che misuri 81 cm fra i marchi o il nastro.



Club olympic bar
Impropriamente vengono chiamati olimpici tutti i bilancieri lunghi 2200 mm e che pesano 20 Kg come quelli olimpici anche se non rispondono a tutte le altre specifiche.
Questi bilancieri sono tipicamente utilizzati nelle sale fitness di tutto il mondo ma non potrebbero essere omologati per competizioni olimpiche di weightlifting.
misure e pesi unificati 2200 mm x 20kg e 1500 mm x 15kg
collari rotanti diametro 50 mm (su bronzine o cuscinetti a rullini)
posizione delle zigrinature non strettamente unificate
bilancieri da sala fitness
in questa categoria ogni produttore può fare un po’ ciò che crede su lunghezze, pesi e tipologia delle zigrinature. Esistono anche differenti forme per migliorare la biomeccanica di particolari esercizi (es: quad bar, Cambered bar (EZ), ec..) e anche i diametri dei collari hanno misure diverse
misure e pesi non unificati
collari non necessariamente rotanti da 25, 28 e 50 mm
zigrinature non unificate


Zigrinatura
Conferisce al bilanciere il grip sulla mano.
E’ realizzata con uno speciale utensile che solleva delle creste a forma di piramide sulla superficie trattata. La tipologia della zigrinatura (altezza e distanza delle punte delle piramidi) è molto importante perché deve avere un buon feeling (senza essere tagliente) ma allo stesso tempo deve garantire un’ottima presa della mano.
La distanza dei tratti zigrinati possono variare a seconda del produttore, del modello di bilanciere e di sport a cui è destinato; per il powerlifting la distanza tra i segni di zigrinatura è 810mm per avere una presa valida nel bench press, mentre nel weightlifting è 910mm, inoltre alcuni modelli riportano anche una parte centrale zigrinata (grip sulla schiena per lo squat) o un segno che indica la mezzeria esatta del bilanciere.

Trattamenti superficiali
Esistono diversi tipi di trattamento più o meno efficaci per prevenire l’ossidazione.

•Brunitura.
Si realizza immergendo l’acciaio riscaldato in un bagno di olio. In realtà è solo una colorazione (chiamata spesso black oxide o ossidazione nera) e la resistenza all’ossidazione è molto scarsa (poco più dell’acciaio non trattato anche se il colore nero permette di vedere meno il colore rosso dell’ossido di ferro)
•Cromatura.
È un trattamento galvanico che prevede un riporto sottilissimo di cromo che migliora notevolmente la resistenza all’ossidazione dell’acciaio. Le migliori cromature prevedono più passaggi con depositi di rame e nichel sotto allo strato di cromo con lo scopo di aumentarne l’adesione e la stessa resistenza. La cromatura per contro tende normalmente a ridurre il grip sulla mano rendendo il bilanciere più scivoloso.
•Acciaio inossidabile.
Si aggiunge in lega all’acciaio Nichel e Cromo in alte % (fino al 18% e 10% rispettivamente) per garantire totale inossidabilità. Il costo di questi materiali è notevolmente superiore ma sono gli unici che garantiscono la massima resistenza all’ossidazione. Non è presente uno strato superficiale che può scheggiarsi o graffiarsi (come nel caso del cromo).


Materiali utilizzati
I bilancieri sono costruiti con acciai speciali legati e alto resistenziali con altissimi limiti di snervamento. La tipologia di acciaio utilizzato dipende dal carico per cui il bilanciere è omologato. Alcuni produttori dichiarano il valore del carico di rottura dell’acciaio espresso in pound/square inch oppure Mpa.
Eleiko 215.000 psi (1482 Mpa)
Ivanko 218.000 psi (1503 Mpa)
GP Industries 190.000 psi (1310 Mpa)
Esistono anche bilancieri con valori dichiarati di 120.000-160.000psi (827-1103 Mpa).
Ovviamente il costo del bilanciere è fortemente legato al materiale utilizzato.

A scopo puramente indicativo si riporta il risultato di una simulazione fatta su un bilanciere caricato con 420Kg (10 dischi da 20kg per ogni collare) e appoggiato in mezzeria come nella posizione di squat.
La tensione che si genera sul materiale nel punto più sollecitato raggiunge punte di 1350-1450 Mpa. Il carico e la tensione sul materiale sono proporzionali per cui, per esempio, con la metà del carico (210kg) le tensioni si dimezzano (600-700 Mpa) e diventano sostenibili senza problemi dalla maggior parte dei bilancieri commerciali.