I grassi bruciano al fuoco dei glicidi
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Tutto il grasso alimentare ingerito in eccesso viene immagazzinato nel tessuto adiposo. La maggior parte del grasso presente negli adipociti deriva dall'assunzione alimentare poichè essi hanno una capacità limitata di sintesi di acidi grassi, inoltre, solo quantità abbastanza limitate derivano dagli acidi grassi sintetizzati dall'epatocito a partire da glucosio.
Gli acidi grassi che entrano nel tessuto adiposo derivano dall'idrolisi delle lipopotreine (particelle ricche di lipidi che contengono un rivestimento proteico di superficie , fosfolipidi e colesterolo nn esterificato. Posseggono un nucleo lipidico di triacilgliceroli ed esteri di colesterolo) per mezzo della LLP ( lipasi delle lipopotreine) che si trova nei capillari dello strato di tessuto adiposo.
Questi acidi grassi di riserva sono attivati con formazione di derivati del coenzima A (CoA) e poi trasferiti al glicerolo-3-fosfato per formare triacilglicerolo: il glicerolo-3-fosfato deriva dal catabolismo del glucosio ad opera della via glicolitica. Il detto: "I grassi bruciano al fuoco dei glicidi" è vero poichè il tessuto adiposo è sprovvisto della chinasi necessaria per fosforilare il glicerolo, quindi, tutto il G3P deve essere ottenuto dalla glicolisi.
Questo per far capire che una giusta dose di carbo è indispensabile perchè permette la lipolisi (utilizzazione dei grassi di deposito), difatti dalla scissione del glucosio si ottiene il glicerolo-3-fosfato che lega gli acidi grassi per formare i trigliceridi che saranno utilizzati a scopo energetico. Il tessuto adiposo nn ha gli enzimi necessari alla sintesi del glicerolo-3-fosfato (fosforilazione del glicerolo) quindi deve utilizzare la via glicolitica (catabolismo del glucosio) per avere il glicerolo-3-fosfato.
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