25-11-06
Coppa Italia a Squadre di Powerlifting.
Aprite l’ombrello, un diluvio di parole vi sommergerà…
Partiamo alle 9.00, io e mio cognato, il partner ideale per queste cose: se dice di venire, lui viene e poi non rompe le palle quando lo abbandono. Se si rompe legge il giornale, altrimenti guarda. Mitico! IronMaura è invece assente, un virus gastrointestinale l’ha messa fuori combattimento… ha rantolato tutta la notte e la mattina è nervosissima: è in ferie, appositamente per l’”evento”, non può venire e il giorno dopo deve tornare a lavorare. Per la legge di Murphy starà benissimo…
Per chissà quale motivo astruso sappiamo che la gara è a Carrara, ma noi usciamo a Massa… del resto se c’è chi sventra persone a caso dicendo che Dio glielo ha ordinato, noi possiamo uscire a Massa pensando che sia Carrara. Giriamo la macchinina, e usciamo al buco giusto.
L’ambientazione è veramente infelice: un recinto transennato contro una parete, una saletta riscaldamento veramente compressa, non ci sono sedie per il pubblico, siamo a 36.5 centimetri dalla pedana dove si sta svolgendo il Campionato Italiano dei Balletti di Qualcosa. Musica da discoteca a volumi assurdi, un intero reggimento di ballerine d’assalto dai 3 anni in su… non si sentono i comandi dei giudici, la nostra musica non c’è…
Diciamo che siamo di fronte ad un classico esempio di “punti di vista”. Per “noi” quella roba è assurdamente stupida, per “loro” noi siamo sicuramente dei malati/fissati/gasati. Chi ha ragione? “Noi”, certamente (ops, poco politically correct)
Sandro si incaz(beep) più volte perché effettivamente non c’è equilibrio: loro ci disturbano più che il contrario, dài…
Appena arriviamo trovo Pippolo di FU e AOS con la fidanzata Katia, poi arriva Ungeheuer (che scrive anche lui su tutti i forum o quasi). Come sempre, la conoscenza “virtuale” fa si che è come se ci conoscessimo da una vita anche se di faccia non ci siamo mai visti. Li porto a vedere la saletta del riscaldamento dove ritrovo via via tutti i miei amici del PL. Alan che si sta scaldando per lo squat, Ado che lo segue e che è diventato veramente un torello ben piazzato, Big Rena sempre simpaticissimo, i ragazzi della RNP, e tutti i miei compagni di squadra, Enrico, Valerio, Claudio, Antonietta, Jacopo che sta gareggiando.
Spero che Pippolo e Unge si siano divertiti. Sono venuti apposta per la gara!
Vi racconto le cose in ordine sparso, sbagliando di sicuro i Kg, ma è così… io ero “dentro”, la cronaca risente dello stordimento.
Jacopo entra di squat a 240, poi un bel 250, a 260 si infortuna alla schiena che già era sofferente. Fa una pena incredibile vedere un ragazzone che sembra Superman tutto dolorante! Panca a 170 abbassata di 10Kg, stacco chiude a 200Kg, troppo dolore. 3° posto, peccato! Ma ha sempre 23 anni o giù di lì, una vita per migliorare delle potenzialità assurde e un livello che io alla sua età mi sognavo, anzi, non concepivo nemmeno come umanamente possibile.
Alan fa un bello squat a 225 (credo), di panca si ferma a 120 (dove deve migliorare perché perdere minimo 20Kg qui è veramente un peccato) e nello stacco fa un buon 240 che comunque per lui è sicuramente sotto tono. Credo che comunque abbia vinto la categoria.
Mi peso. Sorpresona! Sono 83.5Kg! Sono stato 10 anni a 75-76Kg, poi in 6 mesi 6Kg. Potere della mente, mi sento istantaneamente grasso e sacco di m(beep) (comunque, meglio così, anche Valerio ha sforato i 75Kg e così copriamo 2 categorie, lui gli 82.5, io i 90). Mi sono misurato con il plicometro, a casa, non potevo stare senza farlo… Sono sempre al 9-10%, ciò significa che sono più grosso. Ciò significa che questi allenamenti E un minimo di calorie in più fanno la differenza. Ciò significa che prima mangiavo troppo poco e che sono stato sottopeso per anni…
Lascio tutte le strategie del peso a Enrico, tanto che sia negli 82.5 o nei 90, i pesi da schiodare sempre quelli sono!
Inizio a scaldarmi con Valerio, 70Kg. Sento che il bacino, finalmente, non mi dà fastidio, e sento che ci sono le sensazioni giuste, porca p(beep).
Finalmente posso dirlo, tanto è passata: non sono mai stato male come in questi 6 mesi, da quando le anche hanno iniziato a farmi male per la mia malsana idea di cambiare stile nello stacco. Dolore, bruciore, sensazione che i femori sfondassero dentro le chiappe, oppure come se strusciassero dentro gli acetaboli. E il dolore distrae, non c’è niente da fare: discese “scattose”, risalite titubanti…
Poi fra Internet, i consigli di Enrico, di Sandro, di Pia, di Armando, un po’ di esperimenti, ed è venuta fuori quella che chiamo “la terapia”, cioè un insieme di accorgimenti che hanno di fatto decompresso la spina e riequilibrato il bacino, in 2 settimane. Chiaramente “fare la terapia” in casa o al lavoro mi espone a sanguinarie prese per i fondelli sadiche da parte di moglie (“sapevo di aver sposato un cretino, ma riesci sempre a stupirmi”) e colleghi, che mi hanno pure fotografato. Però, come si dice a Roma, sticazzi…
Perciò 70, 100, 120, 140 con cinta, 160 corpetto bretelle giù. Tutto Ok. 180 corpetto completo, bene, tutto gira bene. 200 completo di fasce. Enrico dice che è perfetta, Valerio che è il mio miglior squat mai fatto a 200.
Enrico come sempre è un grande. Valerio è prima di me, perciò ci segue tutti e due, ci fascia in sequenza, ci gasa in sequenza. Mitico, veramente. “Gestire” due persone (e prima aveva seguito Jacopo) è un impegno notevolissimo. La prima di squat è l’alzata più difficile, quella che ti sblocca o ti condiziona tutto il resto. Le fasce sono perfette, il corpetto va da Dio. Tocca a me, entro, il solito effetto di angolo di visuale ridotto, vedo solo i 50, 60cm di ferro al centro del bilanciere e il giudice centrale Il resto non esiste. 210 andati, fatti bene, non come a Nettuno. Sono in gara, è andata. I 220 sono leggermente più pesanti, ma vanno bene lo stesso. Sui 230 sento quando lo schiodo che non sono assettato bene, mi sento di oscillare, anche se chiaramente non è così. Scendo, risalgo, il bilanciere va indietro. Peccato.
Panca: mi fa assistenza Antonietta, perciò ho una vicecampionessa del mondo (e campionessa del mondo di panca) che mi aiuta… nel riscaldamento faccio casino a 140 con la maglia che sono sì veloci, ma non corretti. Abbassiamo l’entrata a 145. Vanno bene ma becco un nullo per fermo troppo corto. 155, se li sbaglio, si rifanno. Ma vengono sparati in alto. Era l’ora… non si può avere 140 di massimale senza maglia e 140 con la maglia, ero l’unico PL al mondo, ora non più. Enrico mette in 3° alzata 162.5 che psicologicamente fanno un altro effetto di 165. Scendo scomposto, lo sento. Ma li spingo come se ne andasse della mia vita, vanno su un po’ storti a sinistra, ma sono sempre 3 luci bianche. Enrico è felice, la panca con la maglia è sempre un’incognita ed è facile uscire di gara.
Stacco: qui la difficoltà è mantenere la concentrazione, perché la gara è lunga e ogni alzata l’adrenalina schizza a 1000 per poi calare, e questo ti stordisce. 70, 110, 140, 170. Metto il corpetto, è più duro, poi ho le cuciture che accorciano le bretelle che non ho mai provato. Comunque, entra e anche per benino. 190, 210. I 230 vengono molto bene, la nuova posizione dei piedi più stretta funziona alla grande, il corpetto da stacco gira benissimo. Lo stacco è troppo bello. Nessuna sega mentale di profondità, fermi, culi che si alzano, maglie che scazzano… solo tirare e aspettare il comando per riabbassare. Entro a 250, schizzano su alla grande. Enrico mette 262.5, mi piace questa strategia. Anche questi decollano bene. Voglio fare 275, li voglio fare, sento che c’è la pressione giusta, sento che sto parlando veloce, sento che faccio dei discorsi poco logici… perciò i 275 ci sono. Enrico scrive 275, poi torna e dice che è meglio 270. E’ ok lo stesso, perché avrà fatto i suoi conti magici davanti allo schermo della classifica. Enrico mi gasa come solo lui sa fare, prima di entrare in pedana mi ripete da dietro “le solite cose” che assumono in questi frangenti un significato del tutto differente, la scala dei valori del mondo “normale” si azzera e viene sostituita con un’altra, illogica ed insensata ma che qui ed ora ha perfettamente senso.
Entro in pedana, afferro il bilanciere, schiaccio il corpetto. Il bilanciere si stacca, il tempo si dilata: quando i dischi sono sollevati di 2cm dal suolo so già che li tirerò su, infatti chiudo i 270 più veloci della mia carriera, direi che i 275 c’erano tutti e questo mi fa ben sperare per il campionato di stacco.
Enrico è felice, mi solleva e ride! Non ho visto nessun altro se non Valerio, non so nemmeno con chi gareggiavo direttamente dato che gli 82.5 e i 90 erano insieme e non guardo mai le alzate degli altri per non deconcentrarmi. Mi scuso perciò con tutti quelli che non ho nominato. Simone Sanasi vince la sua categoria, mi dicono che ha fallito 300Kg di stacco per pochissimo, mi sarebbe piaciuto vederli, ma… ero lì con lui!
Ho fatto un totale di 652.5, quasi 100Kg più dell’anno scorso, 37.5Kg più di Nettuno. Sono strafelice! Incredibile, sono anche primo! Chiaro, una concomitanza di eventi favorevoli e una certa dose di culo aiutano sempre, però… se avessi fatto peggio, non sarei primo, no? Per correttezza devo dire che la Coppa Italia prevede le classifiche sia per peso, sia per età. Perciò non mi sono dovuto scontrare con tanti Junior e tanti Master fortissimi (questi sono gli eventi favorevoli) e se Ghignoli non fosse uscito di gara il 1° posto sarebbe stato suo (questo è il culo).
So che le dediche hanno un sapore dolciastro di retorica stupida, in fondo è solo ferro che si sposta, però lo faccio lo stesso e dedico il risultato e la mia felicità per questo ad Enrico che è il mio allenatore e che mi segue quasi per la mano, e a Fabio che mi ha fatto conoscere questo sport. Ora sarei a fare il saccente in palestra o a fare gare allucinanti contro me stesso, se non vi avessi conosciuto
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