BCAA: gli aminoacidi che allungano la vita
Hanno visto allungarsi la vita di 95 giorni, bevendo acqua potabile addizionata di una miscela di aminoacidi arricchita di BCAA, aminoacidi a catena ramificata, i topi di mezza età protagonisti dello studio coordinato dal professor Enzo Nisoli, del nostro dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia medica[apre una nuova finestra], pubblicato su Cell Metabolism[apre una nuova finestra] il 6 ottobre.
“È la prima volta che si dimostra che una miscela di aminoacidi - leucina, isoleucina e valina - può nei mammiferi, in questo caso nei topi, aumentare la sopravvivenza” - commenta il professor Nisoli.
Studi precedenti avevano dimostrato il potere dei tre aminoacidi in questione di prolungare la vita del lievito unicellulare, ma con questo studio è stata per la prima volta verificata l’efficacia dei tre aminoacidi su organismi complessi simili all’uomo per molti aspetti genetici, molecolari e cellulari.
La dieta supplementata di BCAA somministrata al gruppo di topi ha avuto ulteriori ricadute positive sia sulla produzione di energia che sulla difesa contro i radicali liberi.
I ricercatori infatti hanno rilevato che l’assunzione di questa miscela di aminoacidi, che favorisce l’espressione della proteina eNOS e la conseguente produzione di ossido nitrico (come dimostrato in loro studi pubblicati su Science nel 2003 e nel 2005) produce un aumento di mitocondri - le “centrali energetiche” della cellula - nei muscoli dello scheletro e nel muscolo cardiaco.
Ma i topi supplementati con gli aminoacidi BCAA hanno mostrato anche una maggiore attività del SIRT1, il gene della longevità, e dei geni del sistema di difesa che combatte i radicali liberi: gli animali infatti hanno dimostrato maggiore resistenza allo sforzo fisico e migliore coordinazione motoria.
“Questa supplementazione - specifica il professor Nisoli - potrebbe rivelarsi un’utilissima strategia preventiva nelle persone in là con gli anni, considerando che i risultati sono stati ottenuti in topi anziani e non malati. Non è indicata invece, anzi è superflua, nei giovani già in buone condizioni fisiche”.
I ricercatori ipotizzano in particolare che una supplementazione dietetica di aminoacidi BCAA possano rivelarsi utili per i pazienti con insufficienza cardiaca, con una condizione di degenerazione muscolare come la sarcopenia, con malattie polmonari cronico-ostruttive o altre disfunzioni da difetti del metabolismo energetico.
“Questo studio - conclude il professor Nisoli - rappresenta in prospettiva una tappa importante nell’approccio “nutrizionale” alle malattie legate all’invecchiamento e ai problemi di carenza energetica. Certo la sfida vera sarà convincere i medici che questi supplementi possono rivelarsi utili per i loro pazienti. Sarebbe necessario, per questo, un esteso trial clinico nell’uomo, un impegno che potrebbe non essere semplice, data la scarsa propensione delle case farmaceutiche a confrontarsi con approcci di tipo nutrizionale”.
Leggi il comunicato dell’Ufficio Stampa:http://www.unimi.it/cataloghi/eventi...soli_def11.pdf
Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia medica
Prof. Enzo Nisoli
Tel. 02 503 17116
E-mail: enzo.nisoli@unimi.it
Link di riferimento:http://www.unimi.it/news/45300.htm
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