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Discussione: Pedagogia alimentare...

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  1. #1
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    Grazie per il contributo Anto ! E' utile avere contraddittori per migliorare.


    Alcune precisazioni:

    Sul numero di pasti, anch'io avevo sottolineato l'importanza del non sentirsi "ingolfati".
    In ipo, continuo ad essere convinto che sia utile dislocare in più pasti l'introito per evitare i sensi di fame.

    Apporto di CHO:
    è interessante questa affermazione. La leghi alla possibilità di utilizzo dei corpi chetonici ? E perché, anche in cheto, l'apporto di CHO non è mai a 0 ?
    Per ciò che riguarda l'assunzione di CHO nell'immediato WO, concordo !

    Grassi:
    Grazie per la precisazione sugli EFA (Essential Fat Acids). Desideravo solo portare l'attenzione sull'importanza di assumere grassi mono e polinsaturi che contengono O3 e O6.
    Viceversa, non ho affermato che occorre eliminare i grassi animali (come per i grassi trans), ma sarai d'accordo con me che prediligere grassi animali (pesci e uova a parte) rispetto a quelli vegetali non è consigliabile, no ?

    Proteine:
    Ho volontariamente detto che sulla grammatura massima esistono contraddittori e non ho detto che occorra prendere come riferimento i 2 gr./Kg. di LBM. Ho solo detto che è quella comunemente accettata e le risposte ad introiti superiori è individuale e non accertabile a priori.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Ct-7b
    "Concetti Salutistici

    Normalmente, nelle diete si associa un numero di pasti che è variabile dai 5 ai 6.

    Questo serve per aumentare il livello di metabolismo, aiutare il nostro fisico ad utilizzare meglio i macronutrienti ingeriti col cibo (evitiamo di sentirci ingolfati) e per sentire meno i "crampi" della fame (soprattutto nelle diete ipocaloriche).

    nn vi è alcuna differenza nell'aumento del REE giornaliero tra 6 e 2 pasti....nessuna. fare 6 pasti è solo comodo quando si assumono molte calorie, solo per evitare una troppo forte dilatazione dell'apèparato gastrointestinale e la maggiore sonnolenza che si ha dopo un pasto troppo abbondante
    io comparo il distribuire i pasti come il mettere la legna sul fuoco di un falò.....un pò x volta è l'ideale.........

    Normalmente viene indicato di assumere cibi variati e che, per ciascun macronutriente, abbiano caratteristiche differenti, detto che sarebbe auspicabile che in ciascun pasto fossero presenti i tre macronutrienti
    dove è scritto che in ogni pasto si devono assumere tutti e 3 i macro?
    in una normale dieta bilanciata è così che si fa....nelle giuste proporzioni-grammature

    Carboidrati
    Fondamentali per l'energia e funzionali per la completa ed efficace sintesi proteica che sta a cuore a qualunque BBer degno di questo nome, possiedono la caratteristica di innalzare, in tempi diversi, il glucosio ematico.
    il fabbisogno minimo di CHO è pari a 0, nn esistono patologie da carenza di carboidrati. I CHO nn aumentano la sintesi proteica, questa è stimolata da fattori esterni (allenamento) e fattori interni (bilancio calorico, disponibilità di aminoacidi essenziali, ormone MGF..)
    è vero non esistono carbo essenziali poichè il corpo se li ricava da se attraverso altri substrati....è pur vero che normalmente i carboidrati ed alcuni amminoacidi stimolino la produzione di insulina ( che viene anche stimolata da pasti contenenti oltre le 400kcal indipendentemente da ciò che si mangia ed il motivo è in parte un mistero.......)e si sa che l'insulina senza dubbio aiuta a mettere massa muscolare ed a preservarla dalla disgregazione......l'uso dei carbo lo vedo essenziale perchè è un materiale + affine al metabolismo anaerobico tipico del bodybuilding ed in particolare del powerlifter.......
    Dico in tempi diversi poiché, in funzione della loro struttura (mono-, di- e polisaccaridi) essi avranno tempi di catabolismo differenti (soprattutto se pensiamo agli amidi o all'indigeribile cellulosa) e, pertanto, essi innalzeranno il glucosio e la corrispondente risposta dell'ormone pancreatico insulina in tempi differenti (Cfr. Indice Glicemico o meglio, Carico Glicemico).
    Detto che, non è decisivo l'indice glicemico degli alimenti perché è troppo influenzabile da altri fattori (assunzione di altri cibi, cottura, etc.), può essere preso come riferimento.

    Al mattino è utile assumere carboidrati con indici glicemici medio alti. Perché le nostre scorte di glicogeno epatico e muscolare sono depletate dal digiuno notturno e l'assunzione di carboidrati semplici, anche se l'innalzamento di glucosio e di insulina sarà rapido, farà sì che essi saranno utilizzati per restorare tali scorte.
    durante la notte vengono deplete solo parte delle scorte di glicogeno epatico, il resto dell'energia è data dal rilascio di FFA dal tessuto adiposo. In dimagrimento, a colazione, è molto consigliabili assumere solo protidi e pochi grassi essenziali proprio per mantenere costante il rilscio di FFA endogeno innescato nelle ore notturne di sonno...
    dipende dai tuoi obiettivi........non tutti hanno panzoni trabordanti....ci sono molte persone che hanno pure difficolta a prendere un grammo

    Negli altri pasti (soprattutto quelli vicini alla sera), viceversa, è opportuno assumere carboidrati più complessi.
    altro errore...se ti alleni la sera la cosa migliore è assumere CHO nell'immediato post allenamento sia semplici che complessi, che siano le 7 o le 10 di sera

    Grassi

    Dannati da disinformazione formale e sostanziale (mangia meno grasso e sarai più magro), sono, da praticamente sempre, allontanati dalla nostra alimentazione. Ultimamente, si vedono timidi segnali di ritorni positivi (addirittura hanno modificato la piramide alimentare...).
    Utilizzati, al pari dei carboidrati, come fonte energetica, hanno tuttavia proprietà funzionali, SE assunti in modo corretto, sia in termini di quantità, sia di qualità:

    1. quantità perché con l'apporto di 9 Kcal. a gr. sono comunque maggiori di carbo e pro (entrambe forniscono 4 Kcal a gr.);
    2. qualità: di certo è fondamentale l'apporto di grassi che contengono catene insature (mono- e poli-) che sono Essenziali per il nostro organismo.
    gli uncici grassi essenziali sono gli omega 6 e gli omega3 o nella loro forma allungata (acido arachidonico ed epa e dha o nella loro forma corta, acido linoleico ed acido linolenico
    Cerchiamo di evitare i grassi animali (burro, strutto) ed aboliamo direttamente quelli trans (esempio: margarina).
    nn vedo perchè eliminare i grassi animali come il burro o il grasso della carne, contengono molti saturi a catena corta e CLA (acido linoleico coniugato)..senza parlare dei tuorli ottima fonte di EPA e minerali
    i grassi saturi sono responsabili di alti livelli di colesterolo forse + del colesterolo stesso assunto x via alimentare.......infatti ormai si parla di indice csi che esprime l'indice aterogenico dell'alimento e rapporta il colesterolo ad i grassi saturi...........considera sempre che "solo ipercolesterolemia è una malattia autosomica dominante con un'incidenza pari a quasi 1 su 200, quindi molto frequente.........quindi no a burro e grasso della carne visibile, ma si all'uso limitato di tuorli ( anche tutti i giorni 1-2)che sono comunque ricchi di lecitina che ha un'azione "pulitrice" del colesterolo libero

    Proteine

    Cerchiamo di assumerle in ogni pasto, per la loro difficoltà di digestione, possibilmente da più fonti (meglio se animali), in modo tale da assumere il più ampio spettro aminoacido.

    Attenzione particolare alla loro quantità giornaliera, fissata dall'OMS a 1 gr. per Kg., ed alzata per la particolarità della disciplina che amiamo (il BB !), che può avere conseguenze sul nostri reni per via dell'azoto rilasciato dal loro metabolismo (che, essendo dannoso per il nostro organismo, deve essere liberato dall'urina). Ci sono scuole di pensiero contrastanti sull'esatta grammatura, anche perché la risposta è indubbiamente individuale; l'idea più comunemente accettata è quella di non superare i 2 gr. per Kg. di massa magra.
    nn esistono e nn finirò di ripeterlo studi che mostrino come un'assunzione proteica superiore ai 2,8gr/kg portin a nefropatia.
    senza dubbio non si conosce l'esatta quantità........senza dubbio + proteine = + scorie azotate che senza dubbio affaticano l'azione del rene, ma quanto?
    boh......di preciso non si sa...di certo i docenti all'università scongliano l'uso di diete iperproteiche............


    Acqua

    Bevete molto ! non esistono limiti (se non estremamente elevati e, per questo, sesquipedali) nell'assunzione di acqua. Due-Tre litri possono andare bene, ma anche quantità più elevate (cinque-sei), sono auspicabili, soprattutto in presenza di diete iperproteiche come sono le nostre."
    Ultima modifica di Manga81; 23-06-2006 alle 10:59 AM

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Manga81
    1)io comparo il distribuire i pasti come il mettere la legna sul fuoco di un falò.....un pò x volta è l'ideale.........
    2)in una normale dieta bilanciata è così che si fa....nelle giuste proporzioni-grammature
    3)è vero non esistono carbo essenziali poichè il corpo se li ricava da se attraverso altri substrati....è pur vero che normalmente i carboidrati ed alcuni amminoacidi stimolino la produzione di insulina ( che viene anche stimolata da pasti contenenti oltre le 400kcal indipendentemente da ciò che si mangia ed il motivo è in parte un mistero.......)e si sa che l'insulina senza dubbio aiuta a mettere massa muscolare ed a preservarla dalla disgregazione......l'uso dei carbo lo vedo essenziale perchè è un materiale + affine al metabolismo anaerobico tipico del bodybuilding ed in particolare del powerlifter.......
    4)dipende dai tuoi obiettivi........non tutti hanno panzoni trabordanti....ci sono molte persone che hanno pure difficolta a prendere un grammo
    5)i grassi saturi sono responsabili di alti livelli di colesterolo forse + del colesterolo stesso assunto x via alimentare.......infatti ormai si parla di indice csi che esprime l'indice aterogenico dell'alimento e rapporta il colesterolo ad i grassi saturi...........considera sempre che "solo ipercolesterolemia è una malattia autosomica dominante con un'incidenza pari a quasi 1 su 200, quindi molto frequente.........quindi no a burro e grasso della carne visibile, ma si all'uso limitato di tuorli ( anche tutti i giorni 1-2)che sono comunque ricchi di lecitina che ha un'azione "pulitrice" del colesterolo libero
    6)senza dubbio non si conosce l'esatta quantità........senza dubbio + proteine = + scorie azotate che senza dubbio affaticano l'azione del rene, ma quanto?
    boh......di preciso non si sa...di certo i docenti all'università scongliano l'uso di diete iperproteiche............
    7)è importante anche il giusto equilibrio tra i 2 rapporto che dovrebbe sempre essere sempre sotto 1-10 meglio sotto 1-6 ma è difficile ottenerlo con un'alimentazione "normale"
    1)cosa c'entra?..ideale per cosa se nn vi è alcuna differenza?

    2)nella dieta a zona.....e l'ideale per cosa?

    3)appunto..n sono essenziali, sono "utili" ad un'atleta...l'insulina è solamente anticatabolica sul tessuto muscolare. Le proteine ilasciano insulina, i corpi ketonici stimolano l'insulina, gli FFA stimolano l'insulina....

    4)difatti ho specificato "in dimagrimento"..

    5)gli unici saturi responsabili di alti livelli di colesterolo sono l'acido palmitico e gli altri saturi a catena lunga (contenuti in quantità irrisoria negli alimenti di origine animale)
    il colesterolo esogeno blocca la produzione di quello endogeno da parte del feagato. L'ipercolesterolemia è una malattia data dall'incapacità dell'organismo di bloccare/smaltire la sintesi/aumento del colesterolo endogeno.
    In un individuo sano colesterole esogeno e colesterolo endogeno sono legati negativamente..
    6)ti ripeto che gli studi nn hanno trovato alcun affaticamento con dosi di 2,8gr di protidi/kg
    7)15gr olio di lino o 10gr omega 3 da pesce al giorno e sei tranquillo, il resto dei grassi da dove meglio ti aggrada......evitare solo i grassi idrogenati.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Ct-7b
    1)cosa c'entra?..ideale per cosa se nn vi è alcuna differenza?
    distrubuire i pasti significa gestire meglio il quadro ormonale insulina-glucagone-cck ed è anche utile sotto il punto di vista psicologico


    2)nella dieta a zona.....e l'ideale per cosa?
    alt chi ha parlato di dieta a zona? era in generale,nella zona devi rispettare obbligatoriamente certe "regole"



    3)appunto..n sono essenziali, sono "utili" ad un'atleta...l'insulina è solamente anticatabolica sul tessuto muscolare. Le proteine ilasciano insulina, i corpi ketonici stimolano l'insulina, gli FFA stimolano l'insulina....


    4)difatti ho specificato "in dimagrimento"..
    non ci ho fatto caso......ma conosco gente che si tira con non meno di 300-400g di carbo al giorno......è soggettivo....


    5)gli unici saturi responsabili di alti livelli di colesterolo sono l'acido palmitico e gli altri saturi a catena lunga (contenuti in quantità irrisoria negli alimenti di origine animale non è sempre come dici tu...in alcuni tagli abbondano i saturi) il colesterolo esogeno blocca la produzione di quello endogeno da parte del fegato.
    verissimo senza dubbio ma la sintesi non è solo epatica...

    L'ipercolesterolemia è una malattia data dall'incapacità dell'organismo di bloccare/smaltire la sintesi/aumento del colesterolo endogeno.
    In un individuo sano colesterole esogeno e colesterolo endogeno sono legati negativamente..

    6)ti ripeto che gli studi nn hanno trovato alcun affaticamento con dosi di 2,8gr di protidi/kg
    è sicuro che l'eccesso di scorie azotate sovraccarica il rene ma non si sa quanto,cioè gli studi dovrebbero essere monitorizzati x 30-40 anni consecutivi su soggetti che assumono 2,8g x kg di peso di proteine x vedere gli eventuali danni......cioè se io inizio a 20 anni a fare questa alimentazione ed a 50 mi difettano i reni ed a 60 finisco in dialisi.........lo studio deve essere fatto sulla lunga distanza e non sul fatto che tutte quelle proteine danno tossicità-problemi o meno sul breve......
    se tu fumi 40 sigarette al giorno da quando hai fatto 15 anni ed a 60.70 muori x un tumore al polmone non significa che prima le sigarette non ti facevano male..........cioè intendo che usare tutte quelle proteine x tutta la vita alla fine ti daranno dei problemi.......ritengo che 2g kg possano andare bene.....non vedo il motivo di esagerare con tutte queste proteine.....


    7)15gr olio di lino o 10gr omega 3 da pesce al giorno e sei tranquillo, il resto dei grassi da dove meglio ti aggrada......evitare solo i grassi idrogenati.
    2-4 mega di omega 3 bastano ed avanzano.........

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Manga81
    .......ritengo che 2g kg possano andare bene.....non vedo il motivo di esagerare con tutte queste proteine.
    Aumentando gradualmente le proteine non è detto che il nostro fisico non le accetti..ecco che nel TEMPO....anche 3gr e più di pro possono essere utili.

  6. #6
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    infatti il rene tende ad ipertrofizzarsi leggermente proprio x compensare l'aumento del carico proteico...........ma fino ad un certo punto...poi?
    da ottobre scorso fino a marzo ho fatto tirocinio all'ambulatorio di nefrologia......non è bello vedere un ragazzo fare la dialisi......la salute è un bene che si apprezza solo quando la si perde.......questa è la pure e semplice verità.......ma la maggior parte di voi non le vuol capire certe cose....crede o spera che la dea "sfortuna" non lo veda.......ma la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo.......riflettete su ciò che scrivo.....io non ci guadagno di certo denaro se acquistate chili di integratori proteici.......

    ma io non capisco vi viene difficile assumere al massimo circa 160g di proteine x 80kg di persona??????neanche un leone si crea questi problemi..............

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Manga81
    1)distrubuire i pasti significa gestire meglio il quadro ormonale insulina-glucagone-cck ed è anche utile sotto il punto di vista psicologico
    4)non ci ho fatto caso......ma conosco gente che si tira con non meno di 300-400g di carbo al giorno......è soggettivo....
    5))non è sempre come dici tu...in alcuni tagli abbondano i saturi
    6)verissimo senza dubbio ma la sintesi non è solo epatica...
    7)è sicuro che l'eccesso di scorie azotate sovraccarica il rene ma non si sa quanto,cioè gli studi dovrebbero essere monitorizzati x 30-40 anni consecutivi su soggetti che assumono 2,8g x kg di peso di proteine x vedere gli eventuali danni......cioè se io inizio a 20 anni a fare questa alimentazione ed a 50 mi difettano i reni ed a 60 finisco in dialisi.........lo studio deve essere fatto sulla lunga distanza e non sul fatto che tutte quelle proteine danno tossicità-problemi o meno sul breve......
    se tu fumi 40 sigarette al giorno da quando hai fatto 15 anni ed a 60.70 muori x un tumore al polmone non significa che prima le sigarette non ti facevano male..........cioè intendo che usare tutte quelle proteine x tutta la vita alla fine ti daranno dei problemi.......ritengo che 2g kg possano andare bene.....non vedo il motivo di esagerare con tutte queste proteine.....
    1)l'organismo nn ragiona in ore....ma in giorni....insulina-clucagone-CCK? e ques'ultimo cosa c'entra con insulina e glucagone?la colecistochinina è un ormone prodotto dall'apparato gastrointestinale refola in senso di sazietà..nn ha nulla a che vedere con insu e glucagone
    4)certo...sotto farmaci o bestioni di 100 kg e passa
    5)i saturi nn sono tutti uguali
    6)la sintesi di colesterolo e lo smaltimento è solo epatica
    7)certo monitorizziamo un soggetto di 20 anni per circa 40 anni....a 60 è molto probabile che gli venga una nefropatia e qualsiasi altra patologia solo per il normale invecchiamento organico....cerchiamo di essere seri.
    spiegami o riportami qualcosa che avalli questa tua certezza sul fatto che le scorie azotate ( che poi vengono anche riutilizzate per la sintesi di nuove proteine) affatichino i reni...in 2 anni di ricerca nn ho trovato mai nulla..
    evitiamo di fare paragoni stupidi con il fumo, un fattore canceroso in paragone ad un nutriente essenziale....bell'esempio

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Ct-7b
    1)l'organismo nn ragiona in ore....ma in giorni....insulina-clucagone-CCK? e ques'ultimo cosa c'entra con insulina e glucagone?la colecistochinina è un ormone prodotto dall'apparato gastrointestinale refola in senso di sazietà..nn ha nulla a che vedere con insu e glucagone
    cck regola lo "svuotamento" della bile...e quindi rientra sempre nei processi digestivi.....e ripeto:è anche utile sotto il punto di vista psicologico
    .....e ti permette di controllare meglio la fame...........certo nelle diete cheto si ha già di suo un effetto anoressizante ma io parlo di diete "normali" e quindi è utile distribuire i pasti......



    4)certo...sotto farmaci o bestioni di 100 kg e passa
    ...no 85kg che fa 3 sessioni di pesi alla settimana da 60 minuti + 4 sessioni di aerobica da 90 minuti al 60%fcmax......


    5)i saturi nn sono tutti uguali
    e allora? l'ho detto anch'io......

    6)la sintesi di colesterolo (è "soprattutto" epatica...)e lo smaltimento è solo epatica
    http://it.wikipedia.org/wiki/Colesterolo


    7)certo monitorizziamo un soggetto di 20 anni per circa 40 anni....a 60 è molto probabile che gli venga una nefropatia e qualsiasi altra patologia solo per il normale invecchiamento organico....(ma stai scherzando?.....se tu sovraccarichi il tuo corpo x 40 anni è un discorso mentre se lo tratti al meglio è un altro......è come se una macchina può fare al max 200km ora ma tu fino a che non fonde il motore la spingi sempre a 200km ora.......)cerchiamo di essere seri.


    spiegami o riportami qualcosa che avalli questa tua certezza sul fatto che le scorie azotate ( che poi vengono anche riutilizzate per la sintesi di nuove proteine) affatichino i reni...in 2 anni di ricerca nn ho trovato mai nulla..
    evitiamo di fare paragoni stupidi con il fumo, un fattore canceroso in paragone ad un nutriente essenziale....( qualsiasi nutriente...persino l'acqua presa in grandissime quantità da problemi all'organismo.....una cosa è l'essenzialità un' altra RDA)bell'esempio
    ma tu quante proteine nuove credi sintetizzi il tuo corpo ogni giorno?
    se prendiamo in considerazione un uomo di 80 kg e gli togli 10% di grasso restano 72kg.... leva 8kg di ossa.....ne restano 64kg ai quali togli il 70-75% di acqua e vedi e vedi quanta massa muscolare "pura" hai addosso..........circa 16-20 kg.........vediamo se riesci ad arrivare al mio ragionemento successivo.......

  9. #9
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    se in 2 mese metti 4kg e 1 solo di grasso.......su 3kg almeno 2 saranno solo acqua ed 1 massa muscolare pura.....1 kg sono 1000grammi ottenuti in 60 giorni
    1000 diviso 60 = circa 16.6 grammi........
    quindi un uomo di 80kg dovrebbe integrare la sua quota proteica giornaliera consigliata dai larn da 80g a 96g..........non si sfugge al mio ragionamento.........
    io vi sto dicendo che potete portarla fino a 160grammi ed a voi sembrano pochi.......ragionate gente........ragionate.........

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da tattoos
    Grazie per il contributo Anto ! E' utile avere contraddittori per migliorare.


    Alcune precisazioni:

    Sul numero di pasti, anch'io avevo sottolineato l'importanza del non sentirsi "ingolfati".
    In ipo, continuo ad essere convinto che sia utile dislocare in più pasti l'introito per evitare i sensi di fame.

    Apporto di CHO:
    è interessante questa affermazione. La leghi alla possibilità di utilizzo dei corpi chetonici ? E perché, anche in cheto, l'apporto di CHO non è mai a 0 ?
    Per ciò che riguarda l'assunzione di CHO nell'immediato WO, concordo !

    Grassi:
    Grazie per la precisazione sugli EFA (Essential Fat Acids). Desideravo solo portare l'attenzione sull'importanza di assumere grassi mono e polinsaturi che contengono O3 e O6.
    è importante anche il giusto equilibrio tra i 2 rapporto che dovrebbe sempre essere sempre sotto 1-10 meglio sotto 1-6 ma è difficile ottenerlo con un'alimentazione "normale"
    Viceversa, non ho affermato che occorre eliminare i grassi animali (come per i grassi trans), ma sarai d'accordo con me che prediligere grassi animali (pesci e uova a parte) rispetto a quelli vegetali non è consigliabile, no ?

    Proteine:
    Ho volontariamente detto che sulla grammatura massima esistono contraddittori e non ho detto che occorra prendere come riferimento i 2 gr./Kg. di LBM. Ho solo detto che è quella comunemente accettata e le risposte ad introiti superiori è individuale e non accertabile a priori.

  11. #11
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    Per ulteriore discussione per ciò che riguarda i carboidrati, riporto questo:

    CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE



    Fonte: Società Italiana di Nutrizione Umana (1996). LARN, Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la Popolazione Italiana. Roma: Istituto Nazionale della Nutrizione.



    [...]

    Carboidrati disponibili

    E’ noto che i fabbisogni energetici dell’organismo per lo svolgimento dei processi biologici che hanno luogo nelle cellule vengono soddisfatti oltre che dai carboidrati anche da proteine, lipidi e alcool. L’essenzialità del glucosio quale fonte di energia deriva dal fatto che alcuni tessuti, in particolare il sistema nervoso e la midollare del surrene, in condizioni normali utilizzano il glucosio come fonte elettiva di energia, e che inoltre gli eritrociti, essendo sprovvisti dei sistemi enzimatici associati al ciclo di Krebs, sono dipendenti dalla glicolisi per il loro metabolismo energetico. La biodisponibilità di glucosio è pertanto essenziale per il corretto funzionamento di tali tessuti e riduzioni della glicemia comportano gravi conseguenze cliniche. E’ stato calcolato che per un soggetto adulto in condizioni normali sono necessari circa 180 g/die di glucosio, di qualunque origine metabolica, per soddisfare i bisogni di energia del sistema nervoso e degli eritrociti (FAO, 1980). L’uomo, come la maggior parte dei mammiferi, è capace di trasformare alcuni aminoacidi ed il glicerolo in glucosio e non ha quindi uno specifico fabbisogno alimentare per i carboidrati una volta garantito un sufficente apporto di proteine e trigliceridi. Da questo punto di vista, non si può parlare per i carboidrati di essenzialità - nel senso almeno in cui il termine viene comunemente applicato ad aminoacidi, acidi grassi, vitamine e sali minerali, nel qual caso per essenzialità si intende l’incapacità dell’organismo a sintetizzarli - ma sarebbe forse opportuno parlare di “necessarietà” . Si è infatti concordi nel sostenere che è bene che una ragionevole proporzione del fabbisogno energetico derivi dai carboidrati. Una dieta troppo ridotta in carboidrati porta infatti all’accumulo di corpi chetonici, a un eccessivo catabolismo delle proteine tessutali e alla perdita di cationi, specialmente sodio. Questi effetti possono essere prevenuti dall’ingestione di 50-100 g/die di carboidrati (Calloway, 1971). Generalmente però la quantità di carboidrati introdotti nella dieta umana è considerevolmente superiore al livello minimo di “necessarietà”. Nella dieta italiana, la quota di energia soddisfatta dai carboidrati risultava nel 1980-84 pari al 46% dell’energia, (12,5% da zuccheri) (Saba et al., 1990). La quantità ottimale di carboidrati nella dieta non è facilmente definibile, anche se l’adesione alle raccomandazioni relative ai fabbisogni in proteine e lipidi porterebbe la percentuale di energia che può derivare dai carboidrati a livelli che variano dal 55 al 65% dell’energia totale della dieta. Per questa ragione, anche in considerazione dei possibili effetti negativi collegati al crescente livello di assunzione di lipidi da parte della nostra popolazione, sarebbe opportuno raccomandare che almeno il 55% del fabbisogno energetico sia fornito dai carboidrati. Poichè parte della popolazione adulta introduce calorie dalle bevande alcoliche, una quota glucidica del 55% consente, in caso di apporto di alcol non superiore al 10% dell’energia, di introdurre le quote proteiche e lipidiche raccomandata. E’ auspicabile che questo obiettivo venga raggiunto grazie ad un aumento nel consumo di alimenti ricchi in fibra o contenenti amidi a lento assorbimento, mentre andrebbe contenuta la quota di energia derivante da zuccheri raffinati. A questo proposito va ricordato che zuccheri semplici sono contenuti in numerosi alimenti primari, tra cui latte, frutta ed alcune verdure, naturalmente ricchi anche in vitamine, minerali e/o fibra alimentare. Una dieta equilibrata e ricca in fibra basata su alimenti comuni è quindi inevitabilmente associata ad una introduzione non marginale di zuccheri semplici. In questo contesto gli zuccheri non influenzano negativamente l’indice glicemico della dieta. Gli zuccheri contribuiscono inoltre a rendere più gradevoli ed accettabili, specie in età pediatrica, diete ricche in carboidrati. Va tuttavia notato che gli zuccheri raffinati (ed in particolare il saccarosio consumato come tale o contenuto in alimenti dolci) oltre ad aumentare la densità energetica della dieta sono un fattore di rischio riconosciuto per la carie dentaria (Navia, 1994). Per questa ragione il livello di zuccheri semplici nella dieta non dovrebbe superare il 10- 12% dell’energia giornaliera, favorendo il consumo di frutta e verdure e limitando il consumo di saccarosio.
    Ultima modifica di tattoos; 23-06-2006 alle 12:30 PM

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da tattoos
    Per ulteriore discussione per ciò che riguarda i carboidrati, riporto questo:

    CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE
    Fonte: Società Italiana di Nutrizione Umana (1996). LARN, Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la Popolazione Italiana. Roma: Istituto Nazionale della Nutrizione.

    [...]
    Carboidrati disponibili

    E’ noto che i fabbisogni energetici dell’organismo per lo svolgimento dei processi biologici che hanno luogo nelle cellule vengono soddisfatti oltre che dai carboidrati anche da proteine, lipidi e alcool. L’essenzialità del glucosio quale fonte di energia deriva dal fatto che alcuni tessuti, in particolare il sistema nervoso e la midollare del surrene, in condizioni normali utilizzano il glucosio come fonte elettiva di energia, e che inoltre gli eritrociti, essendo sprovvisti dei sistemi enzimatici associati al ciclo di Krebs, sono dipendenti dalla glicolisi per il loro metabolismo energetico. La biodisponibilità di glucosio è pertanto essenziale per il corretto funzionamento di tali tessuti e riduzioni della glicemia comportano gravi conseguenze cliniche. E’ stato calcolato che per un soggetto adulto in condizioni normali sono necessari circa 180 g/die di glucosio, di qualunque origine metabolica, per soddisfare i bisogni di energia del sistema nervoso e degli eritrociti (FAO, 1980). L’uomo, come la maggior parte dei mammiferi, è capace di trasformare alcuni aminoacidi ed il glicerolo in glucosio e non ha quindi uno specifico fabbisogno alimentare per i carboidrati una volta garantito un sufficente apporto di proteine e trigliceridi. Da questo punto di vista, non si può parlare per i carboidrati di essenzialità - nel senso almeno in cui il termine viene comunemente applicato ad aminoacidi, acidi grassi, vitamine e sali minerali, nel qual caso per essenzialità si intende l’incapacità dell’organismo a sintetizzarli - ma sarebbe forse opportuno parlare di “necessarietà” . Si è infatti concordi nel sostenere che è bene che una ragionevole proporzione del fabbisogno energetico derivi dai carboidrati. Una dieta troppo ridotta in carboidrati porta infatti all’accumulo di corpi chetonici, a un eccessivo catabolismo delle proteine tessutali e alla perdita di cationi, specialmente sodio. Questi effetti possono essere prevenuti dall’ingestione di 50-100 g/die di carboidrati (Calloway, 1971). Generalmente però la quantità di carboidrati introdotti nella dieta umana è considerevolmente superiore al livello minimo di “necessarietà”. Nella dieta italiana, la quota di energia soddisfatta dai carboidrati risultava nel 1980-84 pari al 46% dell’energia, (12,5% da zuccheri) (Saba et al., 1990). La quantità ottimale di carboidrati nella dieta non è facilmente definibile, anche se l’adesione alle raccomandazioni relative ai fabbisogni in proteine e lipidi porterebbe la percentuale di energia che può derivare dai carboidrati a livelli che variano dal 55 al 65% dell’energia totale della dieta. Per questa ragione, anche in considerazione dei possibili effetti negativi collegati al crescente livello di assunzione di lipidi da parte della nostra popolazione, sarebbe opportuno raccomandare che almeno il 55% del fabbisogno energetico sia fornito dai carboidrati. Poichè parte della popolazione adulta introduce calorie dalle bevande alcoliche, una quota glucidica del 55% consente, in caso di apporto di alcol non superiore al 10% dell’energia, di introdurre le quote proteiche e lipidiche raccomandata. E’ auspicabile che questo obiettivo venga raggiunto grazie ad un aumento nel consumo di alimenti ricchi in fibra o contenenti amidi a lento assorbimento, mentre andrebbe contenuta la quota di energia derivante da zuccheri raffinati. A questo proposito va ricordato che zuccheri semplici sono contenuti in numerosi alimenti primari, tra cui latte, frutta ed alcune verdure, naturalmente ricchi anche in vitamine, minerali e/o fibra alimentare. Una dieta equilibrata e ricca in fibra basata su alimenti comuni è quindi inevitabilmente associata ad una introduzione non marginale di zuccheri semplici. In questo contesto gli zuccheri non influenzano negativamente l’indice glicemico della dieta. Gli zuccheri contribuiscono inoltre a rendere più gradevoli ed accettabili, specie in età pediatrica, diete ricche in carboidrati. Va tuttavia notato che gli zuccheri raffinati (ed in particolare il saccarosio consumato come tale o contenuto in alimenti dolci) oltre ad aumentare la densità energetica della dieta sono un fattore di rischio riconosciuto per la carie dentaria (Navia, 1994). Per questa ragione il livello di zuccheri semplici nella dieta non dovrebbe superare il 10- 12% dell’energia giornaliera, favorendo il consumo di frutta e verdure e limitando il consumo di saccarosio.
    troppi errori...una diminuzione dei carboidrati porta ad una diminuzione del catabolismo proteico, proprio per l'aumento dei KB e degli FFA..


    Is dietary carbohydrate essential for human
    nutrition?
    Dear Sir:
    I read with interest the article by Dewailly et al (1) regarding
    diet and cardiovascular disease in the Inuit of Nunavik, but I was
    disappointed that no information regarding macronutrient intake
    was presented or considered in the estimation of cardiovascular
    LETTERS TO THE EDITOR 951
    Downloaded from www.ajcn.org by on June 13, 2006
    risk. The traditional Inuit diet consists primarily of protein and
    fat, somewhat similar to the low-carbohydrate diets promoted in
    popular weight-reducing diets (2). These diets have caused concern
    among nutritionists because of the metabolic changes and
    health risks associated with limited carbohydrate consumption
    (3). However, in exploring the risks and benefits of carbohydrate
    restriction, I was surprised to find little evidence that
    exogenous carbohydrate is needed for human function.
    The currently established human essential nutrients are water,
    energy, amino acids (histidine, isoleucine, leucine, lysine, methionine,
    phenylalanine, threonine, tryptophan, and valine), essential
    fatty acids (linoleic and -linolenic acids), vitamins (ascorbic
    acid, vitamin A, vitamin D, vitamin E, vitamin K, thiamine,
    riboflavin, niacin, vitamin B-6, pantothenic acid, folic acid, biotin,
    and vitamin B-12), minerals (calcium, phosphorus, magnesium,
    and iron), trace minerals (zinc, copper, manganese, iodine, selenium,
    molybdenum, and chromium), electrolytes (sodium, potassium,
    and chloride), and ultratrace minerals (4). (Note the absence
    of specific carbohydrates from this list.)
    Although one current recommended dietary carbohydrate intake
    for adults is 150 g/d, it is interesting to examine how this recommendation
    was determined at a recent international conference (5):
    “The theoretical minimal level of carbohydrate (CHO) intake is
    zero, but CHO is a universal fuel for all cells, the cheapest source
    of dietary energy, and also the source of plant fiber. In addition, the
    complete absence of dietary CHO entails the breakdown of fat to
    supply energy [glycerol as a gluconeogenic substrate, and ketone
    bodies as an alternative fuel for the central nervous system
    (CNS)], resulting in symptomatic ketosis. Data in childhood are
    unavailable, but ketosis in adults can be prevented by a daily CHO
    intake of about 50 g. This value appears to approximate the quantity
    of glucose required to satisfy minimal glucose needs of the
    CNS and during starvation. The Group therefore concluded that
    the theoretical minimum intake of zero should not be recommended
    as a practical minimum.…about 100 g of glucose/d are
    irreversibly oxidized by the brain from the age of 3–4 y onward.
    However, this excludes recycled carbon, gluconeogenic carbon,
    for example from glycerol, and it does not account for glucose
    used by other non-CNS tissues. For example, in the adult, muscle
    and other non-CNS account for an additional 20–30 g of glucose
    daily. For this reason a safety margin of 50 g/d is arbitrarily added
    to the value of 100 g/d and the practical minimal CHO intake set
    at 150 g/d beyond the ages of 3–4 y.”
    Thus, although carbohydrate could theoretically be eliminated
    from the diet, the recommended intake of 150 g/d ensures an adequate
    supply of glucose for the CNS. However, it appears that during
    starvation (a condition in which the intakes of carbohydrate,
    protein, and fat are eliminated), an adequate amount of substrate
    for the CNS is provided through gluconeogenesis and ketogenesis
    (6). The elimination of dietary carbohydrate did not diminish
    the energy supply to the CNS under the conditions of these experiments.
    Second, carbohydrate is recommended to avert symptomatic
    ketosis. In the largest published series on carbohydraterestricted
    diets, ketosis was not typically symptomatic (7).
    The most direct way to determine whether carbohydrate is an
    essential nutrient is to eliminate it from the diet in controlled laboratory
    studies. In studies involving rats and chicks, the elimination
    of dietary carbohydrate caused no obvious problems (8–12).
    It was only when carbohydrate restriction was combined with
    glycerol restriction (by substituting fatty acids for triacylglycerol)
    that chicks did not develop normally (13). Thus, it appears
    that some minimum amount of a gluconeogenic precursor is
    essential—for example, glycerol obtained from fat (triacylglycerol)
    consumption. More subtle abnormalities from carbohydrate
    elimination might not have been observed in these studies. In
    addition, the essentiality of some nutrients is species-specific;
    therefore, these studies do not provide convincing evidence that
    elimination of dietary carbohydrate is safe in humans (4).
    The usual way to discover the essentiality of nutrients is
    through the identification of specific deficiency syndromes (4).
    I found no evidence of a carbohydrate deficiency syndrome in
    humans. Protein deprivation leads to kwashiorkor, and energy
    deprivation leads to marasmus; however, there is no specific
    carbohydrate deficiency syndrome. Few contemporary human
    cultures eat low-carbohydrate diets, but the traditional
    Eskimo diet is very low (50 g/d) in carbohydrate (2). It is
    possible that if more humans consumed diets severely
    restricted in carbohydrate, a carbohydrate deficiency syndrome
    might become apparent.
    When carbohydrates are eliminated from the diet, there is a risk
    that intakes of vitamins, minerals, and perhaps yet unidentified
    beneficial nutrients provided by carbohydrate-rich foodstuffs (eg,
    fiber) will be inadequate. There are case reports of extreme dieters
    who probably developed deficiencies. One dieter who only ate
    cheese, meat, and eggs (no vegetables) was reported to have developed
    thiamine-deficient optic neuropathy (14). Another dieter
    may have developed a relapse of acute variegate porphyria (15).
    However, most of the current low-carbohydrate, weight-reducing
    diets advocate the consumption of low-carbohydrate vegetables and
    vitamin supplements.
    Although there is certainly no evidence from which to conclude
    that extreme restriction of dietary carbohydrate is harmless,
    I was surprised to find that there is similarly little evidence
    to conclude that extreme restriction of carbohydrate is harmful.
    In fact, the consequential breakdown of fat as a result of carbohydrate
    restriction may be beneficial in the treatment of obesity (7).
    Perhaps it is time to carefully examine the issue of whether carbohydrate
    is an essential component of human nutrition.
    Eric C Westman
    Department of Medicine
    Duke University Medical Center
    Suite 200-B Wing
    Box 50, 2200 West Main Street
    Durham, NC 27705
    Email: ewestman@duke.edu
    REFERENCES
    1. Dewailly E, Blanchet C, Lemieux S, et al. n3 Fatty acids and cardiovascular
    disease risk factors among the Inuit of Nunavik. Am J
    Clin Nutr 2001;74:464–73.
    2. Shaffer PA. Antiketogenesis. II. The ketogenic antiketogenic balance
    in man. J Biol Chem 1921;47:463–73.
    3. Westman EC. A review of very low carbohydrate diets for weight
    loss. J Clin Outcomes Manage 1999;6:36–40.
    4. Harper AE. Defining the essentiality of nutrients. In: Shils MD,
    Olson JA, Shihe M, Ross AC, eds. Modern nutrition in health and
    disease. 9th ed. Boston: William and Wilkins, 1999:3–10.
    5. Bier DM, Brosnan JT, Flatt JP, et al. Report of the IDECG Working
    Group on lower and upper limits of carbohydrate and fat intake. Eur
    J Clin Nutr 1999;53(suppl):S177–8.
    952 LETTERS TO THE EDITOR
    Downloaded from www.ajcn.org by on June 13, 2006
    6. Cahill GF. Starvation in man. N Engl J Med 1970;282:668–75.
    7. Palgi A, Read JL, Greenberg I, Hoefer MA, Bistrian BR, Blackburn
    GL. Multidisciplinary treatment of obesity with a protein-sparing
    modified fast: results in 668 outpatients. Am J Public Health
    1985;75:1190–4.
    8. Follis RH, Straight WM. The effect of a purified diet deficient in
    carbohydrate on the rat. Bull Johns Hopkins Hosp 1943;72:39–41.
    9. Renner R, Elcombe AM. Metabolic effects of feeding “carbohydrate-
    free” diets to chicks. J Nutr 1967;93:31–6.
    10. Renner R, Elcombe AM. Protein as a carbohydrate precursor in the
    chick. J Nutr 1967;93:25–30.
    11. Renner R. Effectiveness of various sources of nonessential nitrogen
    in promoting growth of chicks fed carbohydrate-containing and
    “carbohydrate-free” diets. J Nutr 1968;98:297–302.
    12. Renner R. Factors affecting the utilization of “carbohydrate-free”
    diets by the chick. I. Level of protein. J Nutr 1964;84:322–6.
    13. Renner R, Elcombe AM. Factors affecting the utilization of “carbohydrate-
    free” diets by the chick. II. Level of glycerol. J Nutr
    1964;84:327–30.
    14. Hoyt CS, Billson FA. Low-carbohydrate diet optic neuropathy. Med
    J Aust 1977;1:65–6.
    15. Quiroz-Kendall E, Wilson FA, King LE Jr. Acute variegate porphyria
    following a Scarsdale Gourmet Diet. J Am Acad Dermatol
    1983;8:46–9.

  13. #13
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    Beh, Anto, penso, dopo la lettura dell'articolo che hai postato, che:

    1. la restrittivione di carbo è utile per diete di dimagrimento;
    2. in ogni caso, ci sarebbero problemi per l'assunzione di vitamine, sali minerali e fibre che dovrebbero essere integrate;
    3. non mi sembra di aver colto un'introduzione NULLA di carbo, se non in test su animali (topi e pollame).
    4. se non si introducono carbo, occorre assumere grassi come elemento energetico.
    Ultima modifica di tattoos; 23-06-2006 alle 01:45 PM

  14. #14
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da tattoos
    Beh, Anto, penso, dopo la lettura dell'articolo che hai postato che:

    1. la restrittivione di carbo è utile per diete di dimagrimento;
    2. in ogni caso, ci sarebbero problemi per l'assunzione di vitamine, sali minerali e fibre che dovrebbero essere integrate;
    3. non mi sembra di aver colto un'introduzione NULLA di carbo.
    4. se non si introducono carbo, occorre assumere grassi come elemento energetico.
    1)mi sa che dovresti rivedere il tuo inglese....
    l'articolo esplica che nn vi è un fabbisogno minimo di carbo...
    una dieta priva di vegetali porta a carenza vitaminica e minerali e si parla di verdure nn farinacei..

    "There are case reports of extreme dieters
    who probably developed deficiencies. One dieter who only ate
    cheese, meat, and eggs (no vegetables) was reported to have developed
    thiamine-deficient optic neuropathy (14)."

    se nn introduci CHO l'organismo si ricava il glucosio di cui ha bisogno da glicerolo ed aminoacidi glucogenici.

  15. #15
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    Predefinito

    Forse non mi sono spiegato. Quello che intendevo con il punto 2. era dovuto alla lettura di questo passo (fra l'altro io non preciso se farinacei o CHO provenienti da verdura):

    When carbohydrates are eliminated from the diet, there is a risk
    that intakes of vitamins, minerals, and perhaps yet unidentified
    beneficial nutrients provided by carbohydrate-rich foodstuffs (eg,
    fiber) will be inadequate. There are case reports of extreme dieters
    who probably developed deficiencies.

    Inoltre, avrò pure l'inglese arrugginito, ma non ho letto di casi, se non condotti in esperimenti controllati, su esseri umani. E' teoretica la questione.

    In ogni caso, è affascinante e stimolante.

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