I MIGRATORI SELVATICI DIFFONDONO IL VIRUS H5N1 NEL MONDO?
Pur non potendolo escluderlo, ad oggi non esistono prove concrete che gli uccelli migratori stiamo contribuendo a diffondere la malattia tra il pollame domestico e/o gli altri uccelli selvatici. Un elemento di rilievo, in proposito, è costituito dal fatto che, nonostante i numerosi controlli che vengono effettuati, sono ancora relativamente pochi i casi di uccelli selvatici in cui è stato isolato il virus H5N1.
Va inoltre chiarito che la presenza di H5N1 (cioè il virus altamente patogeno e pericoloso anche per l'uomo) non va confusa con quella del virus H5 genericamente inteso, che è spesso presente negli uccelli selvatici ma in varietà non pericolose per l'uomo.
Se dunque i focolai recentemente individuati in Europa (Romania, Croazia, Turchia, Russia) sembrano situarsi proprio lungo le rotte migratorie degli uccelli selvatici (incluso il Delta del Danubio, area di capitale importanza per le anatre durante la migrazione autunnale) una grande prudenza va mantenuta nel ritenere che gli uccelli migratori siano un veicolo di propagazione del virus o addirittura, come a volte si sostiene, il principale veicolo di propagazione. Non pochi dubbi, tra gli esperti, stanno emergendo in proposito.
Proprio per questo è quindi necessario porre grande attenzione sulle altre cause, di fatto o potenziali, di propagazione del virus H5N1.