
Originariamente Scritto da
tattoos
Una dieta deve avere un'obiettivo. L'obiettivo, in questo caso è il dimagrimento ? Se sì, dovrà essere ipocalorica. Viceversa dovrà essere ipercalorica, nel caso di dieta con obiettivo di crescita di peso.
Ora, vogliamo ulteriormente raffinare l'obiettivo ? Bene, poniamo che, nel dimagrimento, vogliamo preservare il più possibile la massa magra.
Ottimo. Allora la strategia è quella di non aumentare troppo l'insulinemia totale durante il giorno. E ciò si può ottenere avendo un introito minore di carbo e soprattutto con un occhio al carico glicemico di ogni pasto (che è poi la base della dieta a zona, ossia quella di gestire al meglio il rapporto insulina-glucagone).
Oltretutto, si può pensare di abbassare drasticamente i carboidrati dalla nostra alimentazione, proprio per evitare qualunque tipo di picco glicemico (low carb e very low carb).
Ma, poiché i carbo non sono di per sè essenziali nella nostra alimentazione, un po' di tempo fa è stata ideata la dieta chetogenica (ripresa poi in metabolica), che essenzialmente prevede l'utilizzo dei corpi chetonici come base energogena, stabilendo un'opportuna quota proteica che preservi la massa muscolare tissutale ma non contribuisca all'energogenicità totale.
Ci sono poi tremila altre diete (ABCDE, warrior, etc.) che non stiamo qua a discutere.
Ribadisco, la base di qualunque dieta dimagrante è quella di essere ipocalorica, mentre le strategie che ho (estremamente) sintetizzato sono quelle basate sulla gestione mirata anabolica-catabolica degli ormoni endogeni.
Tuttavia, vorrei farti notare, che ognuno di noi ha una risposta individuale all'ingestione di cibi, mediata proprio dal rilascio più o meno cospiquo degli ormoni e delle attività che vengono compiute nella giornata. Non siamo un sistema isolato. Tutto viene mediato.
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