ciao a tutti
volevo chiedere se qlk poteva cortesemente spiegarmi come e costituito un allenamento ad "onda"
ne ho sentito parlare ma nn ci ho capito molto nn ho capito se appatiene al pl o alla pesistica
grazie in anticipo per le risposte
ciao a tutti
volevo chiedere se qlk poteva cortesemente spiegarmi come e costituito un allenamento ad "onda"
ne ho sentito parlare ma nn ci ho capito molto nn ho capito se appatiene al pl o alla pesistica
grazie in anticipo per le risposte
Ciao, provo a risponderti in maniera sintetica ma esauriente al tempo stesso.
Il sistema del "carico a onda" nasce nel mondo del sollevamento e, come è successo spesso, viene poi esteso, copiato, mutuato o modificato per altri settori e specialità di allenamento con i pesi o dove i pesi siano comunque alla base della preparazione specifica.
Normalmente si parte scegliendo un numero prefissato di "serie" da eseguire (normalmente 3), ciascuna con un altrettanto prestabilito "carico" e conseguente numero di ripetizioni. Ogni gruppo di serie (set) costituisce l'"onda", da ripetersi appunto più volte (a ondate):in genere dalle 2 alle 4 volte per complessive 6/12 serie.
Naturalmente la scelta è indicativa ed è molto condizionalita dal livello dell'atleta, dalla sua anzianità di allenamento agonistica e, principalmente, dalla specialità oggetto della preparazione (12 serie di panca non equivalgono a 12 serie di stacco o di strappo, con certi parametri di carico presi a riferimento).
Un altro punto importante è la scelta del numero di ripetizioni da eseguire in ogni serie e, quindi, da ripetere per ogni "onda". Anche in questo caso la scelta è determinata dalle qualità che si intendono allenare (forza massimale, relativa ecc.), dagli obiettivi (competizione, ipertofia, allenamento di forza applicato ad un esercizio in periodo non competitivo, ecc) e, come sempre, dalla disciplina sportiva che si vuole migliorare.
A titolo esemplificativo, ti elenco alcuni tra i più diffusi metodi di applicazione del "carico a onda":
onda 3 - 2 - 1, normalmente usato per lo sviluppo della forza relativa in atleti di alcuni sport di potenza o forza massimale o esplosivi balistici;
onda 5 - 3 - 2, (anche 6 - 4 - 2) usato per l'allenamento delle qualità di forza in periodi non estremamente ravvicinati alla competizione;
onda 7 - 5 - 3, particolarmente rivolto ad atleti di sport di combattimento (es. lottatori) che intendano passare ad una categoria di peso superiore con guadagni in ipertrofia uniti all'irrinunciabile allenamento della forza.
E' chiaro che si tratta di proposte e semplificazioni che devono poi essere plasmate alla singola fattispecie dall'occhio attento del tecnico che decida di adottare il sistema di cui parliamo.
Normalmente sono previsti carichi di alta intensità rispetto al numero delle ripetizioni prescelto (es. 5x80% - 3x85% - 2x90% ed oltre) per cui è molto arduo superare la terza "onda": 3xn -4'rest- 2xn -4'rest- 1xn -4'rest- da ripetersi per 2 o 3 onde, per un totale di 6 o 9 serie.
Secondo Poliquin, che cita il sistema del carico a onda tra i suoi 10 metodi preferiti per l'allenamento della forza massima, tale sistema si basa sul principio allenante che lo scienziato tedesco D. Schmidtbleicher ha chiamato della "facilitazione neurologica post tetanica", in base al quale gli atleti considereranno la prima onda l'ostacolo più duro, per poi gradualmente assuefarsi (entro certi limiti, ti aggiungo io) e recepire le "onde" successive come più accessibili.
E', in ogni caso, da considerarsi un sistema di allenamento adatto ad atleti non principianti ed a strutture genetiche ben predisposte.
Spero di essere stato il più possibile chiaro ed esaustivo.
Un saluto.
grande Tonymusante!!! ottima spiegazione!!
personalmente lo trovi più "ottimale" in alcuni fondamentali rispetto ad altri?
il dolore non esiste, esiste il fastidio, ma è sopportabile.
heero
altroche se sei stato esaustivo
veramente una grande spiegazione
ti ringrazio tantissimo per aver risposto cosi bene alla mia domanda
ancora razie
ciao ciao
mattia1987
guarda, è un sistema di allenamento molto impegnativo e, in quanto tale, lo applicherei principalmente nelle discipline di gara di sollevatori ed alzatori oppure, se il discorso riguarda altra tipologia di atleti, comunque su esercizi multiarticolari e che coinvolgano gruppi muscolari rilevanti.
Per fare qualche esempio che non attenga alle solite specialità di PL o WL ma che tuttavia sia inerente ad esercitazioni utilizzate anche in quei settori, ti posso dire che il sistema del carico ad onda è stato spesso impiegato nell'esercizio del front squat o della distensione lenta (shoulder press) in piedi.
Considera anche che questo sistema di allenamento richiede un considerevole lasso di tempo ed un dispendio non certo irrisorio di energie nervose, per cui sarebbe problematico (oltre che a mio avviso discutibile nella metodica di applicazione) adoperarlo, ad esempio, per il curl del bicipite.
Rimane poi fondamentale - non mi stanco di ripeterlo - il curriculum ed il background del soggetto allenato, in base al quale stabilire se, quando e su quali esercitazioni in particolare, sia il caso di applicare questo sistema e non altri.
Un saluto anche a te.
L'ho usato nei push press come metodo in tre varianti:
3-2-1 con 80-85-90 per 2 onde
3-2-1 + 3-2-1 con carico maggiorato di metà dell'incremento della prima serie(es: se nella prima serie usavo 80-85kg nella seconda 82-87)
ora uso questo schema 3-2-1 con 80-85-90 più due serie da 6 reps al 70%
Mi sono trovato bene con tutti e tre i metodi devo dire che la mia forza è aumentata nei primi due mentre nel terzo non è diminuita nonostante il cambio di allenamento effettutato( se ti va vedi il mio diario non vogli sporcarti il post con troppa roba).
Confermo cmq che è per chi ha già dimestichezza con l'allenamento ed è abituato a gestire carichi elevati per molto tempo, l' SNC deve essere abbastanza preparato, poi per il resto è fantastico per me è stata una buona variante ai soliti metodi per la forza...
a me interesserebbe al momento per le alzate olimpiche
anche se magari piu in la potrebbe essere interessante vedere come funziona per il press e il front squat
solo che mi stai facendo spaventare ,e nn so se sarebbe la scelta giusta
io volevo intraprendere qst tipo di allenamento appena dopo le vacanze estive(oviamnete dopo un periodo di risveglio muscolare e tecnico)
ti ringrazio per il temèo che mi stai dedicando
grazie ancora
ciao ciao
beh spaventarsi è esageratoil bilanciere non ha mai mangiato nessuno! Come ho scritto una volta da un'altra parte, in questo sport abbiamo la possibilità, con le dovute accortezze, di poter tentare, fallire e ritentare perchè per fortuna....non è paracadutismo!!
solo che non ti conosco, quindi non so che obiettivi hai, qual'è il tuo livello, dove ti alleni e se ti segue qualcuno, per cui ho preferito inquadrarti la situazione nel modo più ampio possibile; qualche volta c'è chi pensa di farsi una passeggiata manovrando carichi dell'85-90% per una decina di serie e migliorando così il "personale" di 10/15 kg.
Ma se le condizioni ci sono, fai bene a sperimentare: la pratica sul campo è il succo di tutti gli studi sui metodi di allenamento. Milo, ad esempio, ti ha postato la sua esperienza positiva ed io stesso l'ho sperimentato su di me e su alcuni miei atleti, devo dire con alterne fortune (non sempre tutti rispondono bene ad ogni tipo di lavoro, altrimenti ci alleneremmo tutti quanti allo stesso modo e gareggeremmo a tavolino: ci sono tante variabili da far quadrare!).
Le alzate olimpiche si prestano comunque favorevolmente all'applicazione di questo sistema che ha infatti una tradizione pluridecennale nel campo della pesistica (Poliquin, per es., ha parlato di questo sistema sulla base del lavoro svolto da Pierre Roy con la nazionale canadese).
L'importante, come in tutte le cose, è avere la misura delle proprie capacità e delle condizioni (in questo caso atletiche) del momento......insomma, come dicevano i latini, "est modus in rebus".
Aggiornaci.
Prova è il miglior modo di capire se una cosa funziona, fai un piccolo test magari su un'alzata e alla fine vedi come è andata... magari lo trovi un buon metodo, magari non ti piace o non ti da il giusto feeling...
Come ti ha detto Tonymusante l'allenamento non è una standard che è uguale per tutti quindi a meno di non avere una sfera magica non possiamo far altro che tentare e provare è parte integrante del nostro come di moltissimi altri sport
Ciao
MILO
grazie ragazzi
allora io lo provo poi vi faro sapere
verso meta settembre lo iniziero
peror inizo a impostarlo
grazie
ciao
Ciao Tony, vorrei chiederti una precisazione riguardo al metodo ad onda 3-2-1.
Quali sono le percentuali rispetto al massimale 1rm da adottare?
L'obiettivo è appunto incrementare il massimale.
Potrebbe andare qualcosa del genere:
1x3 80% 1x2 90% 1x1 95% da ripetere tre volte in maniera tale da avere 9 serie allenanti.
Grazie
Ciao
Si, direi che la tua rappresenta una buona scelta.
Se segui i vari report su riviste o libri dove parlano dell'attuazione di questa specifica tipologia di carico a onda, leggi di improponibili percentuali tipo: 3x90% - 2x95% - 1x100%. Viene spontaneo domandarsi come sia possibile ripetere per più onde un carico massimale (100%), per giunta dopo le altre serie pesanti. In realtà rendiamoci conto che spesso tali sistemi sono stati adottati, in certe realtà, su atleti di elite ....non natural: per questi fenomeni, sicuramente di genetica non comune ed inoltre "adeguatamente supportati", il cosiddetto 100% tre settimane dopo non era più tale e, pertanto, poteva essere tranquillamente inserito in routine poichè nel frattempo declassato a submassimale; salvo, chiaramente, il rapido decondizionamento dell'atleta dopo la gara prevista.
Ecco perchè ritengo non sia corretto copiare alla lettera i presunti grandi sistemi senza adattarli alle diverse fattispecie.
A livello di esperienza personale, ti posso riportare la mia applicazione dell'onda 3-2-1 e cioè: 3x80-85%, 2x85-90%, 1"fermo"x88-96%, dove le serie triple e doppie erano eseguite senza fermo al petto e rimanevano a carico invariato nel corso delle settimane, le singole "con il fermo" progredivano di un 2% a settimana per 5 settimane (la sesta scaricava). Questo per seguire il principio della progressività del carico nelle serie allenanti. Il numero delle onde dipendeva da molte variabili: il momento della preparazione, l'età agonistica del soggetto, il fatto che preparasse una gara di specialità solo nella disciplina oggetto di questo sistema di allenamento o se dovesse prepararsi contemporaneamente per altre specialità, ecc.
Si tratta sempre di indicazioni da cui trarre spunto, le variabili possono essere molte e, talvolta, sono necessari dei correttivi in corso d'opera: fa parte della conoscenza della nostra "macchina" ed è uno dei lati più belli della ricerca empirica.
Ti saluto.
Scusami, ma nel discorso ho dimenticato di specificare che l'esempio si riferiva alla distensione su panca. Comunque, a parte il fermo al petto, può essere esteso ad altro esercizio.
Grazie Tony per la spiegazione molto esaustiva..
Si mi interessava proprio per una progressione nella panca.. Vorrei sapere se
è applicabile una progressione nella panca di questo tipo:
1x3 80% 1x2 90% 1x1 95% 1x3 80% 1x2 90% 1x1 95% 1x3 80% 1x2 90% 1x1 95% quindi per un totale di 9 serie ad'allenamento, da ripetere due volta alla settimana.
Invece per lo stacco dato che cmq lo trovo più pesante potrei fare solo due onde: 1x3 80% 1x2 90% 1x1 95% 1x3 80% 1x2 90% lo stacco sempre due volte a settimana.
Che ne pensi?
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