C.a.t.
L'inventore della tecnica C.A.T. o "allenamento di accelerazione compensatoria" è il dottor Hatfield, atleta in grado di effettuare in gara uno squat con più di 450 chili, oltre che noto tecnico e ricercatore.
Il principio fondamentale sul quale si basa questa tecnica è legato all'analisi della traiettoria del movimento, e conseguentemente alle variazioni d'intensità del carico in base alle leve articolari. Ogni movimento presenta una parte "difficile" in contrapposizione a parti relativamente "facili". Prendendo come esempio il movimento dello squat possiamo distinguere due parti:
1) la parte del movimento più impegnativa, quella che porta l'atleta dalla posizione di accosciata al superamento della fase nella quale le cosce sono parallele al pavimento. Le difficoltà legate al superamento della resistenza, partenza a velocità zero con inversione della direzione del movimento e bracci di leva sfavorevoli, fanno in modo che il carico utilizzato in questa prima parte corrisponderà al massimo peso sollevabile nell'esercizio,
2) la parte finale, nella quale si realizza la completa distensione delle ginocchia. Il carico risulterà progressivamente sempre più leggero, permettendo in molti casi anche di velocizzare il movimento.
Hatfield consiglia come applicazione pratica della tecnica di velocizzare il movimento per riuscire a superare il punto critico. Secondo il ricercatore, accelerando il movimento nelle fasi più semplici dell'esercizio, non soltanto sfrutteremo la velocità raggiunta per superare la fase difficile, ma riusciremo anche ad utilizzare più unità motorie durante le prime ripetizioni della serie, aumentando l'entità dello sforzo non mediante il carico ma attraverso la velocità. Suggerisce quindi l'utilizzo di carichi tra il 60 e l'80% del 1RM, mantenendo una velocità di esecuzione caratterizzata da una progressiva accelerazione nella fase concentrica del movimento. Il numero delle ripetizioni consigliate varia dalle 5 alle 8.
L'utilizzo della tecnica del C.A.T. sembra maggiormente indicato nei movimenti multiarticolari. Sembra avere validità nel ruolo di tecnica specifica in grado di migliorare la forza esplosiva, infatti, sia l'utilizzo dei carichi consigliati, dai 60 all'80% del massimale, che il numero delle ripetizioni (oltre alle modalità di esecuzione delle singole ripetizioni) indicano un lavoro in grado di reclutare e sincronizzare molte unità motorie. La possibilità di continuare a spingere "oltre" sarà probabilmente condizionata dall'esaurimento di parte delle fibre muscolari chiamate in causa già dalle prime veloci ripetizioni. La fisiologia neuromuscolare costringerà il soggetto ad accettare una inevitabile riduzione della esplosività (velocità) del movimento, ma riuscendo a continuare ad eseguire ripetizioni sarà possibile esaurire il muscolo bersaglio.
Hatfield attribuisca alla combinazione di alta velocità ed alta intensità un valore di stimolo in grado di produrre l'ipersplasia.
por los pueblos que dejaron de ser libres,
por que la revolución es grande,
por el insurgente, que combate al marine,
por García Lorca, por Miguel Hernández,
por la belleza del fracaso,
por el oprimido, por el que esta preso,
por Pablo Neruda, por Pablo Picasso,
abajo el régimen, hay que tomar el congreso.
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