Ragazzi, ho appena finito di leggere un libro interessantissimo che si chiama "Gli spiriti non dimenticano".
l'autore non mi sovviene, ed il libro non l'ho sottomano, ma non è questo il punto… Il punto è che questo libro mi ha fatto riflettere molto su certe cose che mi erano poco chiare, ed ha aperto altre porte ed altre domande ancora non risposte.
Il libro parla di Tashunka Uitko, ovvero cavallo pazzo, forse il più famoso degli indiani, uno dei pochissimi riuscito nell'impresa di sconfiggere l'uomo bianco. Ma questo non vuole essere un elogio ad un personaggio storico, bensì una riflessione su come l'uomo biano in meno di 500 anni è riuscito a sterminare una popolazione intera, felice e indipendente, sui motivi di questo genocidio e su un probabile futuro che non credo sia molto lontano.
Allora, date le premesse devo subisto specificare che non ce l'ho con nessuno in particolare, quel che è accaduto va contestualizzato, ma tutt'oggi gli indiani confinati nella riserva di Pine Ridge vivono in condizioni di povertá, non una povertá qualunque, ma la zona più povera dell'emisfero!!! più povera delle regioni subsahariane, ma ovviamente nessuno ne parla, il tutto, nel bel mezzo dell'America, il paese dei sogni...
ora, senza puntare il dito, ognuno di voi che sente un minimo di responsabilità farà qualcosa, ma non saranno certo in molti.
Quello che è interessante però, è il capire questa affascinante popolazione: gli indiani.
Perché quando l'uomo bianco è arrivato li ha descritti come selvaggi, in una terra che era incontaminata?
Incontaminata nonostante l'agricoltura fosse già presente, nonostante grandissimi edifici ed opere artistiche fossero stati costruiti, nonostante l'acqua che già scorreva nelle case, e che faceva sì che fossero molto puliti.
Gli indiani si mettevano i mazzi di fiori vicino al naso quando passava l'uomo bianco, perché puzzava!
Altra storia per le popolazioni del nord, cacciatori, conoscitori del territorio, non stazionari se non per alcuni periodi, solo per seguire le mandrie, quindi non nomadi, ma migratori…
Le popolazioni di agricoltori non avevano zone ben limitate, vigeva uno spirito di cooperazione molto forte, la società si basava sull'aiuto reciproco e sulla funzione del singolo in base al gruppo. Io caccio, tu mi dai le patate, l'altro mi da e uova e le galline etc etc…
La cosa più fondamentale è la terra.
La terra non appartiene a nessuno ma appartiene a tutti, quando l'uomo bianco è venuto e ha chiesto di comprarla, gli indiani non hanno neanche capito che cosa significasse.
Perché l'uomo bianco crede tutt'ora che la terra sia in vendita e ci siano delle zone che sono più sue che di altri?
perché quando l'italiano medio esce di casa crede che la terra non sia di nessuno e quindi ci si può fare qualsiasi cosa?
la risposta secondo me si trova nella religione.
è stata la religione cristiana a dire all'uomo che lui non è un animale, che la terra va sfruttata perché l'uomo è superiore a tutto e tutti, e che un bel giorno si andrà a finire in un bel posto chiamato paradiso.
Per gli indiani il paradiso era la terra, donata dal grande spirito a loro.
Mi sento dire che io che vado in moto inquino, e non avendo una macchina elettrica inquino ancora di più.
Quanto costa in termini di inquinamento mantenere una moto del 77, rispetto a comprasi una macchian nuova ogni 5-10 anni?
la costruzione di una macchina elettrica ha delle emissioni di co2 paragonabili a 14 anni di una macchina normale, siamo sicuri di essere ambientalisti guidando una cosa che va a batteria? o inquino meno io comprando una cosa che già esisteva e mantenendola il più possibile?
Quando sono tornato in Italia l'ultima volta, un mio amico mi ha fatto notare che i prezzi delle sigarette erano abbassati… Gli ho chiesto del perché e lui mi ha risposto che la gente non le comprava più perché erano troppo care… Quindi la società vuole che noi si fumi, che si compri le macchine, che si inquini, che si faccia di tutto per distruggere quello che in realtà dovrebbe essere a noi più caro… la terra.
E allora mi son chiesto, che cosa posso fare io per non far parte di una società di cui i valori non mi piacciono? che cosa posso fare per non far parte di una società che di fatto promuove l'usa e getta?
Un passo fondamentale è questo: fare un passo indietro…
non si può cambiare tutto, ma poco sì, e magari il buon esempio può ispirare altri.
Secondo me la cosa più importante è riuscire a vivere con meno denaro e fregare la società che di fatto è capitalistica, cercando di rendersi indipendenti, magari facendosi i vestiti da soli, coltivare nell'orticello sotto casa la frutta, le verdure, le patate, avere qualche gallina, insomma tornare alla vita di campagna il più possibile. Se si va in giro a guardare le condizioni di vita nei grandi centri urbani, non mi sembra un gran vedere… lo stress lo abbiamo creato noi… non ho mai sentito parlare di un animale selvaggio stressato, ma i cani invece possono diventarlo.
Putroppo per alcuni queste scelte sono drastiche, magari per il lavoro, o perché come me, uno se ne rende conto troppo tardi… Personalmente credo proprio che quando mio figlio sarà grande potrò avere la possibilità di essere più autosufficiente, non mi importa di avere il macchinone, preferisco un orto con i pomodori
Per adesso mi fabbrico alcuni degli indumenti da solo, comprando materiale e lavorandolo, ma in generale è sempre più apprezzabile comprare artigianato piuttosto che prodotti di fabbrica costruiti chissà dove…
Tutti si può cadere nella trappola del consumismo, ma bastano pochi accorgimenti per fare una piccola differenza, e piccole differenze insieme ne fanno una grande.
Dare un'occhiata alla provenienza della verdura, della carne, delle uova, andare a fare una gita e raccogliere frutta per farsi la marmellata, sostituire un pezzo rotto della macchian, moto, tv, cellulare, invece di comprarne sempre nuovi…
Chi è nato e cresciuto senza cellulare probabilmente sente la mancanza della libertà, io la sento.
Date un'occhiata alla direzione che sta prendendo il mondo, la globalizzazione si avvicina sempre più allo standard americano, e francamente noi non abbiamo NIENTE da imparare da loro, un popolo che ha rinunciato alle proprie origini sfruttando la terra e massacrando i suoi abitanti, per il benessere immediato individuale…
Globalizzazione, capitalismo, conformismo, consumismo, cerchiamo di uscirne…
ora, prima di mettere "I like" anche perché francamente non me ne frega niente, cercate di pensare due secondi a quello che ho detto, e cercate almeno una cosa da fare per migliorare e buttarlo in culo ad una società che lo vuole buttare nel culo a voi!
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