Se puo servire all'argomento posto questo :
"Sin dai primordi della Tecnica Heavy Duty, Mike Mentzer ha sempre trovato negli oppositori la tesi avversa dell’insufficienza dell’unica serie allenante; chiunque avesse provato fino allora a seguire una scheda d’allenamento era convinto (e molti ancora adesso lo sono) che un’unica serie portata al cedimento totale, per quanto follemente intensa fosse stata, non avrebbe potuto produrre quell’aumento di massa muscolare (o “pompaggio”) che tanto aveva fatto scintillare loro gli occhi di desiderio, vedendo i muscoli “gonfi” di Schwarzenegger nel suo famoso film “Pumping (appunto) Iron”; un primo, anche se abbastanza marginale in verità nella sostanza, errore è proprio questo, vale a dire l’influenza delle parole e delle immagini di muscoli gonfi di sangue che trasudava dalla pellicola americana interpretata dalla “Quercia austriaca”, per cui al termine “sviluppo muscolare”, più tecnicamente “ipertrofia”, per condizionamento audio-visivo, la moltitudine d’aspiranti bodybuilders di tutto il mondo hanno associato il termine “pompaggio”, cosicché un muscolo per diventare “grosso”, cioè ipertrofico, avrebbe dovuto essere “riempito” di sangue.
Balza subito agli occhi che questa, laddove fosse anche la verità, sarebbe solo una parte di essa e sicuramente non la più importante; infatti, eseguendo il Volume di lavoro che Schwarzenegger lasciava intendere dal film omonimo, si produceva nel muscolo allenato la cosiddetta acidosi lattica, per via dell’estremo pompaggio (secondo lui) o meglio dell’estrema quantità di lavoro cui il muscolo era sottoposto (o “schiavizzato”); l’acidosi lattica per sua natura è un meccanismo automatico fisiologico, che l’organismo attiva in una situazione di “emergenza”, quando i muscoli sono costretti a bruciare una gran quantità di zucchero in mancanza d’ossigeno (una cosa che attiene, da com’è presentata, più agli sport di lunga durata e quindi di resistenza che al bodybuilding breve e intenso, n.d.r.), in modo da evitare che i muscoli si blocchino del tutto per la mancanza d’elasticità post-stress estremamente intenso; ora, affermare che l’acidosi lattica è il presupposto principe per l’ipertrofia è quantomeno fantasioso, quando non anche ardito; il presupposto reale invece per l’induzione dell’ipertrofia in un muscolo è sì lo stress, ma non quello reiterato a lungo, ma quello breve e molto intenso, infatti, la singola fibra muscolare diventerà più grossa e più forte solo a livelli crescenti d’intensità e non di volume, che provocherà invece solo la resistenza aerobica.
Sono stati fatti a riguardo osservazioni su esami di risonanza magnetica su muscoli sottoposti a sforzo indotto e si è vista la differenza di sollecitazione a volumi di lavoro variabili, sia nell’unità di serie (numero maggiore o minore di ripetizioni), sia a livello di un maggiore volume complessivo di serie (a ripetizioni variabili); il risultato dell’esame è stato che il muscolo sottoposto a un volume di lavoro maggiore risulta ipersollecitato rispetto a quello allenato in monoserie, facendo pensare in prima istanza che quindi “di più è meglio”; in verità l’attendibilità di tale verifica è piuttosto relativa, quando non anche empirica, se non viene raffrontata ad una misurazione ipertrofica (incremento in cm del muscolo) successiva; infatti la maggior sollecitazione non produce il causa-effetto di una maggiore ipertrofia, anzi è proprio vero il contrario,basta verificarlo in fase post-workout, nel momento in cui il muscolo ha recuperato appieno (dopo una settimana, (vedi il mio articolo “Riposo e Recupero”), dove si potrà constatare che il muscolo che è stato allenato in multiserie tradizionale non è cresciuto quanto è avvenuto nel caso della serie singola.
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“ se ti abitui a mettere dei limiti a quello che fai, fisicamente o in qualsiasi altro livello, questo si ripercuoterà in tutte le tue azioni per il resto della tua vita. Si propagherà nel tuo lavoro, nella tua morale, nel tuo essere in generale. Non ci sono limiti. Ci sono fasi, ma non devi rimanere ancorato ad esse, bisogna superarle… L’uomo deve costantemente superare i suoi limiti”
Bruce Lee.
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