Risultati da 1 a 13 di 13

Discussione: I grassi bruciano al fuoco dei glicidi

  1. #1
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    Predefinito I grassi bruciano al fuoco dei glicidi

    I grassi bruciano al fuoco dei glicidi

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    Tutto il grasso alimentare ingerito in eccesso viene immagazzinato nel tessuto adiposo. La maggior parte del grasso presente negli adipociti deriva dall'assunzione alimentare poichè essi hanno una capacità limitata di sintesi di acidi grassi, inoltre, solo quantità abbastanza limitate derivano dagli acidi grassi sintetizzati dall'epatocito a partire da glucosio.
    Gli acidi grassi che entrano nel tessuto adiposo derivano dall'idrolisi delle lipopotreine (particelle ricche di lipidi che contengono un rivestimento proteico di superficie , fosfolipidi e colesterolo nn esterificato. Posseggono un nucleo lipidico di triacilgliceroli ed esteri di colesterolo) per mezzo della LLP ( lipasi delle lipopotreine) che si trova nei capillari dello strato di tessuto adiposo.
    Questi acidi grassi di riserva sono attivati con formazione di derivati del coenzima A (CoA) e poi trasferiti al glicerolo-3-fosfato per formare triacilglicerolo: il glicerolo-3-fosfato deriva dal catabolismo del glucosio ad opera della via glicolitica. Il detto: "I grassi bruciano al fuoco dei glicidi" è vero poichè il tessuto adiposo è sprovvisto della chinasi necessaria per fosforilare il glicerolo, quindi, tutto il G3P deve essere ottenuto dalla glicolisi.
    Questo per far capire che una giusta dose di carbo è indispensabile perchè permette la lipolisi (utilizzazione dei grassi di deposito), difatti dalla scissione del glucosio si ottiene il glicerolo-3-fosfato che lega gli acidi grassi per formare i trigliceridi che saranno utilizzati a scopo energetico. Il tessuto adiposo nn ha gli enzimi necessari alla sintesi del glicerolo-3-fosfato (fosforilazione del glicerolo) quindi deve utilizzare la via glicolitica (catabolismo del glucosio) per avere il glicerolo-3-fosfato.
    Spero vi possa interessare

  2. #2
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    Telepatia????
    volevo aprire un 3d su questo, dopo aver letto 1 post di sajan...
    cheddire, grazie ma il dubbio amletico dei secoli si fa avanti: come trovare quel traballante limite che separa il fuoco di glucidi dalla liposintesi?

  3. #3
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    anche io cerco il santo graal della nutrizione....
    ma mi sembra troppo soggettivo, dovrebbe dipendere dalla nostra attività, dal nostro metabolismo e da ciò che mangiamo.....
    cmq credo che un basso tenore di carbo ed ul alto introito di lipidi portino all'utilizzazione di questi ultimi da parte del corpo, infatti + grassi l'organismo ha a disposizione + li preferisce come fonte enrgetica, sempre che il lavoro nn sia prettamente anaerobico lattacido

  4. #4
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    scusa cosè il lavoro anaerobico lattacido cioè io sapevo che il lavoro aerobico probuce lattato quello anaerobico no

  5. #5
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    Sistema anaerobico alattacido:
    In questo sitema energetico il muscolo produce energia bruciando fosfocreatina. Processo relativamente breve perchè altrimenti si passa ad un lavoro che produce acido lattico: sistema anaerobico lattacido.
    Diciamo il primo è il lavoro di un centometrista, il secondo di un atleta che corra gli 800 mt circa, anche perchè non si passa da un sistema ad un altro con un click.
    Ultima modifica di VIERI; 21-09-2004 alle 02:50 PM

  6. #6
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    L'acido lattico è un prodotto di scarto, frutto della scissione del piruvato in assenza di ossigeno.
    Spiego meglio: il glucosio viene scisso in acido piruvico, questo, in presenza di ossigeno, entra nel ciclo di Krebs e “dona” 36 moli di ATP producendo come scarto solamente acqua e anidride carbonica (in poche parole in presenza di ossigeno dall'acido piruvico viene estratto tutto l'ATP disponibile). Se invece si ha poca disponibilità di ossigeno entra in gioco l'enzima “lattico deidrogenasi” che scinde l'acido piruvico ottenendo 4 moli di ATP + 2 moli di acido lattico( ricordiamo che tale processo costa di 2 moli di ATP, quindi ne otterremo solo 2).L'acido lattico è composto da ioni idrogeno ( H+ ) e molecole di lattato (LA-). Vi sono normali processi biologici a l.ivello tissutale che permettono la fuoriuscita dell'acido lattico dalle cellule, la sua diffusione nei capillari e la riconversione in glicogeno a carico di reni e fegato. Il problema è l'accumulo : se le cellule non riescono a smaltire tanto acido lattico quanto ne viene prodotto, gli ioni idrogeno che lo compongono rendono acido il tessuto comportando inibizione nei processi che regolano la contrazione e si ha l'acidosi.

  7. #7
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    Predefinito Cicli di sintesi dell'ATP nel lavoro muscolare

    Sintesi e conservazione dell' ATP : L'energia per la sintesi di ATP è data dalla scissione dell'Idrogeno in elettroni e protoni. L'idrogeno è trasportato dalla matrice ialoplasmatica al mitocondrio dal coenzima NAD+ che legatosi alla molecola di H diviene NADH . Gli elettroni entrati nel mitocondrio passano attraverso una serie di reazioni chimiche che gli permettono di rilasciare la loro energia che successivamente viene conservata nella molecola di ATP. La sintesi dell' ATP è a carico dell' enzima ATP-sintetasi a partire da ADP (adenosindifosfato) e Pi (fosfato inorganico). L'energia accumulata nel legame chimico di una mole di ATP viene invece liberata da un 'altro enzima, ATP-asi che scinde la mole in ADP e Pi. Questo molto in generale. Più in dettaglio i cicli di produzione energetica per la sintesi di ATP sono:

    Cicli di sintesi dell'ATP nel lavoro muscolare:

    1)Anaerobico alattacido : Tra il momento della contrazione muscolare e l'afflusso di sangue ai tessuti vi è un intervallo di tempo in cui il muscolo non viene ossigenato. La contrazione in questo lasso di tempo è a carico del “creatinfosfato” (CP), composto da creatina e Pi, che ricostituisce le scorte di ATP partendo da ADP e Pi. Ma anche il CP ha scorte muscolari limitate. Terminato tale processo si entra nella seconda fase che può essere interessata dalla presenza o meno dell' ossigeno. Così si ha :

    2)Anaerobico lattacido : ( Glicolisi anaerobia ) Il glucosio viene degradato da enzimi solubili in 2 molecole di “acido piruvico”. In assenza di ossigeno l' ac. Piruvico è ridotto ad acido lattico utilizzando una molecola di NADH. Tale trasformazione è definita “fermentazione lattica”. Questo ciclo viene utilizzato quando il sangue non raggiunge rapidamente i tessuti a seguito di uno sforzo violento; è un processo che sprigiona forte energia, ma per breve tempo (120''). Ii problema sta nello smaltimento dell'acido lattico proporzionalmente a quanto ne viene prodotto, difatti accumulandosi provoca l' acidosi (acciaiamento) che inibisce la capacità contrattile dei miofilamenti. Il ciclo produce 4 moli di ATP e ne costa 2.

    3)Aerobico ossidativo : Sostanze organiche ( acido piruvico, acidi grassi, aminoacidi) son degradate per ossidazione ad anidride carbonica e acqua con l'intervento di ossigeno molecolare. Il processo avviene nei mitocondri e l'energia liberata viene utilizzata per la sintesi di molecole di ATP che diffondono dal mitocondrio alla matrice ialoplasmatica. Il processo avviene nel seguente modo e produce 36 moli di ATP:
    Le sostanze organiche attraversano la membrana mitocondriale dove vengono trasformate in acetato che legandosi al Coenzima A formano un complesso denominato “Acetil-Coenzima A” (acetil-CoA). L' acetil-CoA si condensa con l'acido Ossalacetico e diviene citrato che entra nel ciclo dell'acido citrico o “ciclo di Krebs”. I prodotti di questo ciclo sono anidride carbonica e idrogeno. Quest' ultimo viene preso da nucleotidi accettori di H (NAD+ ; FAD+) e trasportato nelle creste mitocondriali che scindono gli atomi H in elettroni e protoni (o ioni idrogeno). Gli elettroni interagiscono con l'ossigeno molecolare formando acqua, mentre i protoni entrano nel complesso proteico “ATP-sintetasi” che sintetizza ATP poi diffuso dalla matrice mitocondriale all' esterno ( matrice ialoplasmatica). Gli unici prodotti di scarto sono anidride carbonica e acqua

    Contrazione muscolare : Avviene per lo scorrimento dei filamenti sottili ( composti da actina e troponina) sui filamenti spessi ( composti da miosina). Questo scorrimento avviene per l'interazione actina-miosina.
    Ruolo dell' ATP : La miosina è legata ad una mole di ATP formando il complesso “miosina-ATP” successivamente idrolizzato in ADP dall' enzima “adenosintrifosfatasi”( ATPasi).
    Giunto l'impulso nervoso il complesso miosina-ADP si lega all' actina liberando ADP che provoca un cambiamento nella configurazione e porta allo scorrimento dei 2 filamenti e dunque alla contrazione.
    L' acido lattico, prodotto di scarto, inibisce il legame miosina-actina e ci da la sensazione di totale impotenza.

  8. #8
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    grazie allora era solo un dubbio accademico

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Ct-7b
    anche io cerco il santo graal della nutrizione....
    ma mi sembra troppo soggettivo, dovrebbe dipendere dalla nostra attività, dal nostro metabolismo e da ciò che mangiamo.....
    cmq credo che un basso tenore di carbo ed ul alto introito di lipidi portino all'utilizzazione di questi ultimi da parte del corpo, infatti + grassi l'organismo ha a disposizione + li preferisce come fonte enrgetica, sempre che il lavoro nn sia prettamente anaerobico lattacido
    in pratica sembri essere un sostenitore della metabolica, se x metabolica intendi la ricerca del totale di carbo giornaliero necessario al nostro organismo.
    io ne sono alla continua ricerca.

  10. #10
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    yes, per adesso sto sotto i 100gr con 50gr di grassi e 170 di pro, sono un pò in ipocalorica, devo perdere 1kg altrimenti i miei tendini ne risentono

  11. #11
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    stai mangiando anche meno di me, pare...poi dipende se quei 100gr di carbo che intendi sono netti o sono verdure etc...

    io sono a 180gr di pro 60gr grassi (puri + nei cibi) 100gr carbo netti escluse verdure

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da bardak84
    stai mangiando anche meno di me, pare...poi dipende se quei 100gr di carbo che intendi sono netti o sono verdure etc...

    io sono a 180gr di pro 60gr grassi (puri + nei cibi) 100gr carbo netti escluse verdure
    sono precisamente a 90gr di carbo, le verdure nn le conto, le consumo solo a cena (se nn esco) circa 1kg tra fagiolini e broccoli

  13. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da ironwoman
    Telepatia????
    volevo aprire un 3d su questo, dopo aver letto 1 post di sajan...
    cheddire, grazie ma il dubbio amletico dei secoli si fa avanti: come trovare quel traballante limite che separa il fuoco di glucidi dalla liposintesi?
    Non ho letto tutto perchè sono un pò stanco, però la risposta potrebbe (ripeto potrebbe) essere nel cominciare a tenere sotto controllo l'insulina, ovvero evitare che un pasto a base di carbo non determini picchi insulinici nel tempo, ovvero che la glicemia rimanga stabile e sotto determinati valori (100 mg/dl per riprendere Berardi).
    Facendo ciò saremo in grado di controllare eventuali reazioni ormonali sfavorevoli.
    Ciò può essere fatto usando un monitor per il glucosio.

    Poi si può cominciare a fare esperimenti con varie quantità di carboidrati.

    Se si crea un ambiente glicemico stabile nelle 24 ore, con nessuna glicogenesi possiamo dire che il corpo ha raggiunto un buon equilibrio insulinico/glicemico.

    Il passo successivo potrebbe essere quello di trovare una formuletta che determini la quantità massima di carbo che un muscolo può stoccare.
    Idem per il fegato.
    Considerando che il muscolo è per il 70% di acqua, un 25% di "muscolo" e il restante sono micro e macro nutrienti...(qualcuno continua?..)

    Ovviamente le cose sono più complesse, ma si deve pur trovare un punto di partenza...

    Armando

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