Addentrandomi sempre più nel mondo delle palestre e del fitness per lavoro mi scontro in maniera sempre più ruvida contro i "dogmi" impiantati nell'ambiente da anni e anni di becero accomodamento su "miti" e usanze da sempre seguite ma senza mai sapere perchè o perchè no.
Argomento principale: squat. Ambiente: palestra fitness molto grande e piena zeppa di gente. Da un lato: Andrea (aka dArK86, laureato in scienze motorie, tecnico federale base fipl da 3 anni, esperto di forza fipl da febbraio, raw trainer strenght specialist da maggio, atleta semi agonista in federazioni fibat e wdfpf, allenatore di pallavolo e praticante di sport da sempre. basta far lo sborone, ok); dall'altro lato: istruttore 40enne radicato nell'ambiente fitness e nella palestra in questione, nonché terreno di scontro, da 4 anni circa (anche lui laureato in scienze motorie, con non so quale attestato da istruttore di sala pesi; persona comunque leale e positiva in generale). Per comodità lo chiameremo Tizio. Inizia l'incontro Tizio: attacco frontale. "Lo squat è questo": piedi paralleli, stance larghezza delle spalle, discesa fino a 3/4 si e no, ginocchia evidentemente senza controllo, idem la schiena. Risalita.
Contrattacco di Andrea: "eh no Tizio, scusami, non sono d'accordo. Ora ti mostro come intendo io uno squat". Piedi leggermente più larghi delle spalle, punte verso l'esterno, 30° circa. Discesa lenta, controllando apertura delle ginocchia verso l'esterno e l'estensione della schiena. Discesa sotto il parallelo. Risalita netta, sicura.
Senza dilungarmi troppo in mincXiate... da qui un acceso dibattito su mio squat e suo squat, sul fatto che lui avesse fatto l'esame di biomeccanica all'università, sul fatto che scendendo troppo il ginocchio si "consuma", sul fatto che esistono vari tipi di squat (in base alle punte dei piedi, in base alla stance, in base alla profondità...). Ora c'è da dire... lui è un istruttore inserito nell'ambiente, che da anni svolge quel lavoro e può ritenersi "sicuro" del posto. Io sono il nuovo arrivato, magari anche malvisto spesso dai miei colleghi perchè posso esser ritenuto "saccente" magari... Scambiare la sapienza con la saccenza è un attimo per gli stolti . In base a ciò decido di frenarmi e di troncare lì il discorso (dopo 20 minuti buoni di battibecchi e di inutili spiegazioni biomeccaniche), con la promessa di portargli l'articolo di Paolo Evangelista sull'argomento (al suo "e chi è Paolo Evangelista?" ho preferito far finta di non aver sentito). Ma dico io... vale veramente la pena? Aggiornarsi, praticare, provare, riprovare, fallire, ritentare, riuscire, riaggiornarsi,... Non lo so più. Magari enfatizzo troppo il concetto, ma (forse utopisticamente) vorrei viverci di questo lavoro, sviluppandolo nel migliore dei modi ovviamente... Ma non lo so. Boh.
Scusate lo sfogo.
Per giustificare l'inserimento del 3d nella sezione tecnica inserisco un bellissimo articolo di Fabio Prescimone, sullo squat appunto!
Squat da powerlifter o da bodybuilder? | Fabio personal trainer
AMEN!
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