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Discussione: il Tern over

  1. #1
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    CAP 00150....di panca, Roma
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    Predefinito il Tern over

    il Tern…over



    L’inglese maccheronico è quasi d’obbligo - a proposito della Coppa Italia di PL, svoltasi recentemente in quel di Terni - per indicare questa rotazione tra gli atleti del nostro team nella scelta delle manifestazioni in cui competere: vuoi per ragioni logistiche, di collocazione temporale nel calendario, di caratteristiche peculiari di gara, di stato di forma fisico ed atletico.
    D’altronde che “Selezione” potremmo mai essere se gli stessi componenti della squadra non si auto selezionassero in vista delle diverse occasioni?
    Questa volta il gruppo era alquanto sparuto – solo 5 atleti rappresentanti – complice l’intensa stagione agonistica che volge al termine ed alcune concomitanze specifiche; tuttavia, non per questo, meno agguerrito e competitivo.
    Ciascuno con la propria storia, le proprie qualità ed attitudini, i propri obiettivi, ha dato vita al “Tern over” inseguendo la meta a suo tempo prefissata e agognata.
    Così accade al nostro interno che, per un debutto nel PL in quel di Terni, sia il turno di Mario; o che Francesco scelga l’esordio in gear parziale senza maglia a contorno; che Stefano inseguendo il pr di squat faccia aTerni ritorno; che dopo due podi al maschile, si tenti con Roberta un terno a lotto, giocando la cinquina; che Damiano, nonostante il navigatore, non trovi il Palazzetto di Terni pur girandovi intorno; o, che al termine della kermesse ternana domenicale, tocchi allo stanco Tony entrare in terna arbitrale.
    Alla fine dunque, ben distribuiti nei gruppi che daranno vita alla tre giorni di Coppa Italia, il quintetto tonico è ai blocchi dipartenza.
    Per noi si comincia al mattino del sabato, con la gara juniores che vede quei T-boys, tra i più boys (’90 e ’91), nel gruppo dei -74kg.



    Supermario

    dopo alcune gare FIBAt con ottimo riscontro, debutta finalmente in FIPL ed in gara completa, forte del supercenturion rosanero in stile palermitano (nonostante lui sia partenopeo), acquistato nei mesi scorsi da reacciaio ed ostentato con indubbia soavità, tale che in palestra gli è appunto valso l’appellativo di: console Gaio Mario.
    Fino a poche settimane prima sembrava non essere in grado di domare il corpetto ed avevamo pronto nella stiva un Superior (ex Roberta) come soluzione di riserva più confortevole.
    In realtà Mario impara presto a sfruttare molto bene le fasce, trovando senza eccessivi problemi l’affondo con le thp. Ciononostante paga dazio all’inesperienza con un nullo in prima prova, quando proprio le fasce, forse tirate un po’ rigide per l’inizio, lo spingono indietro facendogli scivolare il bilanciere lungo il dorso, allorché l’alzata è ormai terminata.
    Il ragazzo recupera prontamente e chiude, con un balzo di 20 chili, a 190kg. in terza prova; certamente un buon viatico per essere al primo squat su pedana di gara ed a 64kg. di peso.
    Nella panca utilizza un’improvvisata maglia larga prestatagli da Sara (è un collage di indumenti tonici variegati), da lui indossata solo 3 volte, giusto il tempo necessario per guadagnare quei 10chili sul suo massimale raw.
    Pure nella circostanza offre prevedibile il fianco alla novità con un nullo in prima prova che, comunque, non pregiudica il cammino successivo.
    Lo stacco è abbastanza regolare con 180, 190 ed un tentativo fallito a 200, che almeno consente di ottenere un inaspettato argento alle spalle dell’imprendibile Fusco.
    Lo guardo orgoglioso squattare equipped con tale autorità per un novizio, nella sua eccentrica sute pink&black , da non nutrire dubbi in proposito: Supermario ha un futuro geared veramente….roseo!


    Lord Abacus

    Con l’alterigia tipica della blasonata dinastia di ceppo angloceltico, da cui notoriamente discende, il rampollo dei Brummel snobba le fasce in prima di squat, esordendo positivamente solo corpetto e immancabili Do-Win (perché toglietegli tutto, pure il suo Breul ma non le DoWin).
    Dopodiche, wearing the wraps con evidente disappunto, snobba stavolta gli arbitri e l’affondo, facendo arrossire le luci. Infine, emulando il suo avo Sisiphus Abacus, concede 180 chili ai fans collegati da tutti i paesi del Commonwealth.
    Nella bench, in perfetta coerenza, snobba l’intera attrezzatura per verificare in pedana l’attendibilità di quella “piotta” raw, che lo rende più vicino al volgo (poichè, in buona sostanza e per definizione, alquanto proletaria), già conseguita in precedenza nelle segrete del suo maniero, quale aristocratico capriccio.
    Nel deadlift – che rappresenta invero la sua arma preferita nei tornei cavallereschi – delizia la platea con un trittico di 185/200/210, in realtà finalizzato unicamente ad immortalarsi in un nuovo avatar a beneficio della British Heraldic Society.
    Solo allora si degna di abbassare il guardo sul monitor, scoprendosi asceso al podio: dopotutto un compunto Lord, fedele al ruolo, non tenta di imbarazzare la Corona con l’aureo metallo ne si adorna con argentei monili ma, nel rispetto delle secolari gerarchie, predilige senza colpo ferire una bronzea medaglia.
    God save the Queen.


    Psico

    Il più leggero Pl italiano del momento (senza tema di smentite) ha già raggiunto un proprio PR alle operazioni di peso: il record personale di bw in gara, sceso ora a 53.4kg.
    Forte di questo dato statistico inoppugnabile e consapevole della attendibilità della legge gravitazionale, per cui la massa di un corpo resta inalterata ma il relativo peso diminuisce con l’allontanarsi dall’orbita terrestre, il nostro Stefano – essendo peraltro già abbondantemente riuscito in detta impresa restando sulla crosta del pianeta – è altresì convinto che il suo squat sarà proporzionalmente sempre meno gravoso man mano che, in fase di risalita, il carico si allontana dalla posizione di affondo per approssimarsi a quella di lockout (?!)
    Partendo da tali presupposti, inizia con 155kg. di squat, prosegue librandosi con 170kg. (circa 3.2bw) ed infine prova un 175kg., ove il quasi riuscito tentativo di smaterializzarsi all’interno delle fasce lo lascia in perfetto stand by tra la fase eccentrica e la concentrica.
    Segue una panca dove eguaglia il suo precedente pr e quindi ne aggiunge uno nuovo nello stacco ed un altro ancora sul totale, riuscendo nel contempo ad oltrepassare la fatidica soglia dei 400p. Wilks.
    In vista della prossima gara, nel corso della quale tenterà l’elevazione al quadrato del proprio peso corporeo, è allo studio e sta predisponendo apposita istanza rivolta all’IPF, mediante la quale proporre - per mera facilità di calcolo – che il massimale della sola prova di squat non venga più conteggiato in chilogrammi bensì in newton.


    Powerlilly

    Sul calare di una stagione lunga, piena di esperienze positive e traguardi importanti conseguiti ma altrettanto densa e faticosa, la nostra Lilly appare un po’ stanca.
    Dopo la WEC avremmo dovuto – secondo didattica – effettuare un breve riposo, poi una nuova fase di volume per trasferire quindi il tutto in un ulteriore periodo di picco. Purtroppo i tempi ristretti (un solo mese) lo hanno obiettivamente impedito.
    Così Roberta ha continuato a tirare la carretta, a tirare le fasce e, forse, a tirare…il collo, presentandosi alla Coppa Italia provata ma pur sempre grintosa e determinata, da par suo, con quella intensità di approccio che nei momenti decisivi non le manca mai.
    La gara in questione, tra le donne, non è per categoria di peso ma per classe di età e non premia pertanto la migliore alzata assoluta ma il punteggio più alto nella proporzione peso corporeo/peso sollevato. Roby è inserita nelle donne seniores, una situazione di raggruppamento a lei mai capitatale in passato, avendo disputato raw (e vinto) le due precedenti edizioni di Coppa Italia cui ha partecipato.
    Stabiliamo che i primi tentativi su ogni alzata siano in linea con quelli prescelti alla WEC, mentre ci riserviamo ovviamente di mutarne lo sviluppo: dopo il 110 di squat, si va a 117.5 per essere moderati e regolari nel prosieguo; l’alzata fluida in seconda prova spinge a tentare il personale a 122.5kg. La prova riesce, per cui un traguardo parziale è stato raggiunto senza travagli fisici eccessivi, che avrebbero presumibilmente influito nello stacco.
    Nella distensione su panca si procede a piccoli passi e piccole dosi: dopo il 60kg., i 62.5, poi 65kg. tutte valide. In effetti ora Roberta è collocata sullo stesso totale parziale della gara internazionale disputata lo scorso mese ma più fiduciosa nei mezzi e sulla tenuta (nessuna alzata fallita), psicologicamente più tranquilla (insegue ed è in rimonta), fisicamente meno provata e, soprattutto, senza intoppi che costringano a modificare la progressione di stacco.
    La forbice iniziale di wilks sulle partenze dichiarate si è assottigliata, complice distanze più brevi tra i carichi delle avversarie nei rispettivi tentativi ed inoltre per qualche loro alzata non riuscita.
    I 130 di stacco sono molto facili ed equivalgono per lei ad un warm up aggiunto. I 140kg. salgono bene e chiamo i 150kg., più che altro un bluff da tavolo di poker: siamo ben consci che, al momento attuale, non sarebbe prudente rischiare un salto simile.
    La terza tornata di prove risulta favorevole a Roberta, che può abbassare lo stacco a quei 145kg. già ben consolidati agli Assoluti di marzo ed alla citata WEC. Puntuale li esegue, dimostrando che forse 147.5kg. ci sarebbero stati ma ormai è un dettaglio ininfluente nella contingenza di questa competizione: conquista la medaglia d’argento alle spalle di una Rodina superlativa e conferma, con questo 2° posto tra le seniores italiane, una stagione (la terza in teoria ma, di fatto, la seconda reale e completa) per lei molto positiva.
    Ora è consapevole che verranno le difficoltà più ardue ma Powerlilly si diverte ed è pronta a battere se stessa ed i primati già raggiunti.


    Powerchef

    La consueta lentezza innata da bradipo - sua caratteristica - lo induce a presentarsi al peso alle ore 9.28’ della domenica, ovvero ca. 2’ prima della chiusura delle relative operazioni.
    Nulla di particolarmente strano se non fosse che si trovava a Terni sin dalla sera precedente ma – bontà sua – il tom tom era registrato sulle sue stesse lunghezze d’onda, così da somigliare più che altro ad un primitivo tam tam, il quale – anziché condurlo sul luogo di gara – lo indirizzava forse verso qualche improvvisata battuta di caccia al Cinghiale che per lui, ammiratore di Silvione, poteva rappresentare una scelta migliore.
    Scherzi a parte e dopo ulteriori lungaggini nei preliminari, lo Chef è pronto (è un eufemismo, in realtà - come lui ben sa - è meglio dire “è tutto pronto”) ad entrare in pedana.
    Lo squat a 225kg. è tranquillo (del resto, ve lo immaginereste Damiano affannato?) e la successiva prova a 240kg. è un PR eguagliato, con un’esecuzione ben più sicura e tecnica di quella mostrata ai Campionati Assoluti.
    Non essendoci particolari esigenze di classifica e messo in cascina il fieno necessario alla bisogna, tenta un “personale” a 250kg.: l’approccio, lo stacco e la discesa sembrano buoni ma un’indecisione, dovuta forse a scarsa affinità con questo carico, lo portano a cercare un improbabile affondo dopo un parziale “pause” sotto il parallelo, con cui resta di conseguenza sotto pure al bilanciere!
    Anche la panca è condotta sugli standard abituali ed a seguire inizia il riscaldamento per il deadlift, su cui ha incentrato quasi tutte le sue mire.
    E' giunto il momento topico in cui Powerchef ingaggia una personale battaglia con un supercenturion 38, accorciato, stretto alla morte e finora mai indossato dopo i recenti ritocchi, che pare a prima vista un limite invalicabile per un uomo di 88 chili.
    Dopo una rischiosa opera di vestizione e riscaldamento conclusasi nel backstage sul filo di lana, entra a 265kg., scelta non casuale perchè ampiamente alla portata, che non intacca eccessivamente le energie necessarie alle alzate successive. La seconda prova a 280kg. è ancora molto buona e lui è galvanizzato per il sopraggiungere del grande epilogo.
    I 290kg. finali, che salgono con grande sforzo e concentrazione, rappresentano il terzo stacco di quell’intero gruppo di gara (dopo Agus e Sanasi) e – con relativo beneficio d’inventario – lo stacco più alto tra tutti gli atleti che avrebbero potuto gareggiare nella categ. -93kg.
    Tra i traguardi annovera pure un incremento del totale complessivo ma, soprattutto, conclude la sua memorabile giornata chiedendo ed ottenendo di poter fare assistenza proprio nel gruppo dei +93kg., al fine di controllare da vicino – occorre dirlo ancora? - il selvaggio cinghiale impegnato a caricare a testa bassa i 300kg. di panca.


    ___________________
    Conclusa l’interminabile narrazione, mi premeva sottolineare - come pure già fatto da personalità indubbiamente più autorevoli di me nel mondo del PL - una notazione che ritengo meriti la giusta evidenza.
    Ho assistito i miei ragazzi tra sabato e domenica ed ho concluso arbitrando appunto l’ultimo gruppo di gara, potendo in tal modo verificare (a conferma peraltro di quanto già apprezzato in precedenti occasioni) il lavoro veramente impagabile ed insostituibile di tutto il personale in assistenza; in particolare, vorrei porre in risalto la qualità del lavoro di spotter svolto da Fabio Nadotti, costante, veloce, sicuro, ormai quasi in automatico, un vero punto di riferimento per la coordinazione di tutto lo staff dell’assistenza, che ha consentito procedure di caricamento sollecite e precise senza le quali la gara avrebbe richiesto molto tempo in più.
    Era una menzione doverosa, a maggior ragione per tutte le volte che avrà dovuto sopportare, suo malgrado, le mie insistenti, monotone e superflue raccomandazioni vocali, ad ogni round in cui un T-boy’s si apprestava ad entrare in pedana:
    “aiutalo ad uscire!!!!”
    Ecco, lo hai fatto veramente bene e non ti sei certo limitato a questo.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
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    Lord Abacus

    Con l’alterigia tipica della blasonata dinastia di ceppo angloceltico, da cui notoriamente discende, il rampollo dei Brummel snobba le fasce in prima di squat, esordendo positivamente solo corpetto e immancabili Do-Win (perché toglietegli tutto, pure il suo Breul ma non le DoWin).
    Dopodiche, wearing the wraps con evidente disappunto, snobba stavolta gli arbitri e l’affondo, facendo arrossire le luci. Infine, emulando il suo avo Sisiphus Abacus, concede 180 chili ai fans collegati da tutti i paesi del Commonwealth.
    superi sempre più te stesso, mister

    Non mi esprimo in merito all'organizzazione della gara(sempre perfetta). Un ringraziamento particolare va a tutti i compagni di squadra e al MR Tony, che ci ha fasciato e accudito con cotanta pazienza e dedizione!

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