Lo so, sono palloso con questo Powerlifting di qui, powerlifting di là.
Forse dovrei scrivere di fanta-integratori a base di cloruro di potassio o di cianacrilato di metile, magari con nomi strani tipo NaCl Extreme o Water SO4 Power. O di allenamenti con tecniche di rilascio dell’emoglobina, di squat in camera iperbarica. Questo farebbe magari alzare i contatori di Google Analytics alla grande.
Per farli schizzare alle stelle dovrei parlare di sesso, di donne, di pettegolezzi, mettere qualche fotina di qualche playmate.
Però, alla fine, a me piace scrivere di quello che amo praticare, e io pratico questa roba. Sono un maniaco monotematico.
Avete presente quando ad un matrimonio capitate ad un tavolo di esperti di calcio, di cacciatori, di fissati di cucina, di origami o di qualsiasi cosa a voi non freghi un *****? Già dopo l’antipasto avete voglia di commettere un omicidio di massa, urlando “perchè perdete tempo con queste cose da deficienti” prima di scaricare un intero nastro di proiettili da M60.
Io sono così, perciò se vi piace quello di cui parlo siete a posto, altrimenti vi esploderanno i testicoli come nemmeno uno scanner riuscirebbe a fare.
D: Perchè dovrei farei il Powerlifting?
R: ***** ne so… a me lo chiedi? Non voglio fare quello che vuol convincere per forza, che esalta risultati megagalattici alla portata di tutti perchè “basta provare”. Non voglio nemmeno convincervi che diventeraipiù grosso, veloce, bello, e che magicamente il tuo conto corrente si incrementerà del triplo.
Io so perchè faccio quello che faccio, e a me sta bene così. Se tu vuoi provare, bene, avrai tutto il supporto che desideri, altrimenti amici come prima.
Però, se per caso ti è balenata per la testa questa idea, evidentemente sei interessato. Devi prendere in considerazione il Powerlifting se sei il classico tipo che intende l’allenamento come una sfida personale a sollevare sempre di più, in determinati esercizi che sono i classici da palestra, i 3 big come usualmente vengono chiamati squat, panca e stacco.
L’essenza del Powerlifting è che vengono resi sport questi 3 esercizi, codificandone l’esecuzione tramite un regolamento universale. 100Kg di panca secondo il regolamento dell’International Powerlifting Federation sono 100Kg in tutte le palestre del mondo.
Se ti piace quest’idea, il Powerlifting fa per te. Mi raccomando: non è un merito amare il Powerlifting. Ho conosciuto persone eccezionali con potenzialità enormi a cui non interessava. Cambia qualcosa? Assolutamente no. A me non piace ballare, andare a cavallo, in discoteca, non piace la pallavolo e tante altre cose. Pensandoci… faccio prima a scrivere quello che mi piace, che tristezza.
Mi accorgo, però, che c’è una fetta di palestrati che vorrebbero provare ma hanno timore a buttarsi, perchè hanno paura di fallire, di sentirsi idioti, di non essere all’altezza. Ragazzo mio, sei così? Non posso aiutarti: è un passo che devi fare da solo. Ma… perchè non farlo?
D: ma quanto devo essere forte per fare il Powerlifting?
R: Ecco, questa è una domanda senza senso. Però se vuoi farmi incazzare devi chiedere “ma se faccio X posso vincere in gara?”. Cioè: non sei nessuno, non sai un *****, vuoi arrivare e vincere? Ma che film hai visto?
Ovvio che ci vogliono un minimo di doti, che in ogni sport si vede “a vista” se uno è portato o meno, specie se sei agli estremi rispetto al tipico powerlifter nella media. Però esiste una zona grigia molto ampia dove le abilità non sono manifestate. Aggiungi il fatto che non esiste una Scuola di Powerlifting e che le conoscenze sono veicolate da Internet. A priori è difficile dire se fai parte della schiera dei talenti inespressi oppure sei un brocco.
Per esperienza ho visto persone migliorare in maniera incredibile perchè non si erano posti questa domanda.
Se vuoi dei parametri, ecco una tabellina che puoi usare come riferimento.
Sono risultati molto buoni, e fatti in gara sono eccellenti. Considera un 15% meno e quello è il metro di confronto per la tua partenza: più ti allontani da questa e più hai da lavorare. Più una alzata è indietro rispetto alle altre, peggio è. Per questo il palestrato medio non ci tira fuori molto all’inizio dal PL, perchè è tutta panca e zero stacco.
Il problema è che c’è chi vorrebbe iniziare il Powerlifting già dai livelli competitivi, della serie “o vinco o non se ne fa nulla”. Questo atteggiamento è sbagliato perchè si crea un circolo vizioso: per essere competitivi c’è da allenarsi per il Powerlifting, ma non mi alleno perchè non sono competitivo, perciò non lo diventerò mai. Le persone che conosco che hanno provato avevano la mentalità giusta e discorsi così idioti non li hanno mai fatti.
Quello che invece ti posso garantire è che se imparerai le alzate in tecnica da Powerlifting darai una vera espressione di controllo e di potenza: 120Kg di squat sotto il parallelo, decisi e controllati, senza sbavature sono belli da vedere più di 160Kg traballanti e 10cm sopra il parallelo. In più, l’equilibrio di forza nelle varie alzate ti renderà completo.
D: Devo gareggiare per forza?
R: NO, ti prego, NO! La gara è un punto di arrivo, importante ma, in fondo, non necessaria. Quello che devi capire è che uno sport non è come andare in palestra, e il primo passo è assimilare questo tramite l’allenamento.
Deve prenderti la passione, la voglia di sperimentare. Nessuno, se non tu, può farti operare questo cambiamento. L’ambiente è lo stimolo, e ti assicuro che oggi ci sono tutte le premesse perchè ci sia, ma solo tu sei il motore del cambiamento.
La gara è una conseguenza di un certo percorso, per questo non è necessaria. Nell’eventualità che tu gareggerai, sarà perchè lo vorrai, vedrai la gara come una logica conseguenza di quello che hai fatto. Nessuno ti obbligherà, ma, anzi, lo vorrai tu.
Se ciò non accadrà non importa: avrai comunque toccato con mano un nuovo mondo, avrai fatto una nuova esperienza, amerai di più i pesi e quando vedrai una gara da qualche parte comprenderai meglio ciò che accade.
Ti invito, invece, ad andare a vedere una gara. Il 6-7 dicembre c’è il Campionato Italiano di Panca a Camaiore, il 7 Marzo il Campionato Italiano di Stacco.
Almeno una volta nella vita, se sei un dei fan dei Metallica muoverai le chiappe per andare ad un concerto per essere sballottato dal pogo degli esagitati (tu sarai lì dentro eh…), se sei un appassionato di moto starai sotto il sole ad arrostirti su un campo per ore per vedere delle piccole sagome rombanti a 100 metri. Potresti vedereil tutto in televisione o su youtube ma sappiamo che non è la stessa cosa, manca il pugno emotivo nello stomaco, mancano i decibel che fanno sanguinare le orecchie, manca il fragore metallico degli scarichi. Manca… essere lì.
Perciò, l’esperienza di vedere una gara è un must e se siete nell’arco di 3 ore di macchina vi conviene andare a vederla.
Ultima cosa: leggo molto spesso cose del tipo “gareggerò/mi dedicherò al Powerlifting quando sarò più forte”, che significa “incremento i carichi allenandomi come sto facendo adesso, poi provo”. Mi spiace dirtelo, ma non funziona così: se vuoi incrementare i carichi la soluzione di passare al Powerlifting, alle sue tecniche è sicuramente quella più performante. Perchè il Powerlifting è lo sport dell’incremento dei carichi.
D: Ma devo usare la maglia da panca o le fasce?
Anche questa è una domanda vagamente irritante, che nella forma “ma come faccio a competere con quelli che usano la maglia o le fasce se io non le so usare?” mi fa proprio uscire di senno, dopo migliaia di volte che la sento. Perchè è il solito atteggiamento presuntuoso: sei l’ultimo arrivato e vuoi competere con chi è anni che perde tempo con queste cose.
Intanto, allenati. Poi ad usare questa roba c’è tempo. E se non ce l’hai, la ***** di maglia, non la userai. Io faccio così. Ho gareggiato un po’ in tutti i modi, senza la maglia, con la maglia, con il golf e il cappotto.
Quello che mi lascia perplesso è che tutti dicono che fanno palestra per confrontarsi con se stessi, non per competere con altri, bla bla bla. E allora, perchè farsi tante seghe se altri possono usare questa roba? Il problema è che a dirle queste cose sono capaci tutti, ma ci vuole molta serenità interiore per confrontarsi solo con se stessi.
Non mi tirare fuori questa motivazione per dire che non vuoi provare: manco sai se gareggerai… Tu devi imparare un modo di allenarti diverso, per divertimento. Basta. Il resto… si vedrà.
D: Per iniziare è meglio uno Sheiko, un programma a fatica cumulativa o un carico a onde?
R: Piano Ciccio, vedo che non hai capito come gira il Mondo. Ficcati bene in testa questo: io sono Miagi, tu sei Daniel San, se io dico che devi dare la cera e togliere la cera, tu dai la cera e togli la cera. Sheiko e onde sono lontani più di Proxima Centauri, Westside una parola dell’antico sumero.
Puoi fare quello che vuoi, però non dire che non te lo avevo detto. Oramai abbiamo una buona esperienza di cosa è meglio fare quando si inizia il Powerlifting. La Grande Rivelazione è che, almeno all’inizio, il programma di allenamento è quasi irrilevante: chiunque si affacci a questo sport viene dalla palestra, dai piramidali di panca 10-8-6-4, dalle serie tirate alla morte. I primi miglioramenti avvengono perchè si introduce, con varie ricette, il buffer e si elimina il cedimento. In altre parole, si passa da 3×6 a 6×3, che sia Sheiko, onde o quello che vuoi.
Ma la cosa su cui ti devi concentrare da subito è la tecnica delle alzate, per averle valide secondo il regolamento da gara. Non gareggerai, ma se non esegui le alzate come se tu gareggiassi, che Powerlifting è? E ti posso assicurare che non è facile, perchè il regolamento crea crudelmente delle alzate difficili da essere eseguite. Ad esempio, la panca con il press del giudice può far deprimere un sacco di baldanzosi palestrati da 160Kg, riportandoli indietro anche di 30Kg e lo squat sotto il parallelo può far sbavare un sacco di sboroni da 200 e passa Kg al multipower.
Non lo farai, perchè quando scoprirai un sacco di schemettini nuovi ti ci butterai a pesce, ma se tu per 2 o 3 mesi entri in palestra e ti metti a fare doppie o triple per 30′ cercando di eseguire alzate valide, imparando la tecnica, otterrai più o meno lo stesso che facendo le stesse cose ma non un “programma ciclizzato”.
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