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Discussione: Un esordio titolato

  1. #1
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    Un esordio titolato


    Ho conosciuto Damiano 2 anni fa ma ha cominciato ad allenarsi con me alla fine dello scorso anno.
    Proviene dal bodybuilding e, proprio nel 2007, era salito sul podio juniores del “Ludus maximus”, un contest nazionale di una certa notorietà in ambito IFBB.
    Strutturalmente possente, ben dotato, forse non troppo distribuito tra i distretti muscolari e di linee non troppo eleganti, dava comunque - ad un primo sguardo - l’idea di un atleta di forza piuttosto che di un culturista posatore.
    La mentalità, però, era quella del bodybuilder: allenamenti divisi per gruppi muscolari, molti esercizi, tante ripetizioni fino all’acidosi, abbinamenti classici…insomma, solite storie.
    Aveva visto di sfuggita (perché i suoi orari non coincidevano) come erano soliti allenarsi con me Omar e Sara ed era rimasto perplesso. Non che fosse un ragazzo stupido o impreparato: notava però che il programma variava completamente da quello proposto dagli altri istruttori – o anche da me stesso – all’utente generico.
    Cominciò a farmi molte domande, con discrezione ed educazione: era incuriosito e attratto dalla materia.
    Pur se in stile BB, aveva tuttavia sempre privilegiato gli esercizi fondamentali e multiarticolari e questo lo avvantaggiava; si sentiva forte di squat e di stacco ma li eseguiva alla maniera sua: lo squat, abbracciato dallo spotter e con discesa sopra il parallelo, lo stacco a gambe semi tese e senza toccare terra.
    Aveva visto Omar fare pin pull e corrugava la fronte: a cosa mai servirà, si sarà chiesto.
    Si fa coraggio e mi chiede di guardarlo mentre stacca, ci tiene ad una mia opinione. Fino ad allora aveva sempre staccato con le fasce alle mani.
    “E’ un buon peso non ti pare?” mi domanda aspettandosi una risposta favorevole.
    “Non ne ho idea - faccio il vago .- non saprei giudicare, se non ti levi le protesi dalle mani” .
    Mi guarda stranito. Diamine - avrà pensato – servono per sollevare di più e potenziare il dorso! Ma raccoglie la sfida, prova a mani nude e, lì per lì, 150 chili rimangono quasi inchiodati al suolo.
    Non ci vuole credere, arrossisce, “allora sono una pippa! Adesso capisco perché ti dedichi tanto a quest’altro ragazzo: lui è fortissimo”.
    “No - rispondo – sei forte anche tu, ma che pretendi? Non hai mai abituato le mani ad essere usate. Qualunque esercizio tu faccia, se impugni un bilanciere lo fai con le mani; se non hai la presa, il tuo potenziale rimane inespresso nel libro delle buone intenzioni”.
    Sembra folgorato. Torna qualche giorno dopo e mi spiega: “ Ascolta, questo è il mio ultimo anno junior in IFBB e voglio rifare il trofeo Ludus a dicembre, perché sono consapevole che da senior, in quel ambiente, non ci sono speranze seguendo le vie lineari. Dopo potrò sperimentarmi nel PL. Però, credo di poter far lo stesso convivere lo stacco da powerlifter con il resto della mia preparazione. Mi piacerebbe che, quest’anno, tu mi allenassi nello stacco da terra. Ho letto che organizzi a marzo una gara proprio qui ad Acilia, in questa palestra: vorrei esserci e fare bella figura”.
    Detto e fatto. Decidiamo che lo vedrò una sola volta a settimana per preparare lo stacco. Mi faccio un rapido calcolo e noto che per il “Deadlift” del 30 marzo abbiamo 12 settimane, cioè 2 fasi da 6 settimane l’una (che sono le mie preferite).
    Impostiamo uno stacco diverso rispetto al suo abituale ma lascio invariata l’autonomia di stile; ho notato che squotta a gambe strette ed è forte di quadricipiti e bicipiti femorali; opto per il “convenzionale”, che già conosce: è massiccio di corporatura e di buone braccia, inutile - per ora - perdere tempo in altri esperimenti.
    A marzo partecipa tra gli juniores (è dell’85) alla gara raw, solo cintura: arriva 3° con 220kg su 85 di BW, dietro ad Ahmed (stesso carico ma con 8 chili in meno di peso corporeo) e ad Albano, il promettente ventenne (classe ’88) portato da Lazzari, che solleva 210 kg. su 71BW (si piazzerà 2° junior anche agli assoluti di Dresano).
    Il miglioramento è evidente, niente a che vedere con gli inizi, ma il difficile viene ora.

    Damiano fa il cuoco in un noto ristorante discoteca del litorale romano (per intenderci, vicino alla rotonda di Ostia ): ha turni duri, irregolari ma, per fortuna, anche idee chiare.
    E’ felice del risultato di Acilia e mi dice: “come ti ho anticipato, per quest’anno non posso dedicarmi al PL completo; so di essere indietro e dovrei imparare troppe cose, non riuscirei a combinare due preparazioni così diverse con il mio lavoro ed i tuoi orari in sala pesi. Ma lo stacco mi piace; posso partecipare ai Campionati italiani di Pescara?”.
    Certo che puoi. Stavolta abbiamo 4 mesi, impostiamo un altro programma di stacco molto semplice e sempre di 1x week.
    Dopo i Campionati Assoluti di Milano si fa prestare il Centurion da squat di Omar, che a lui va troppo comodo ma a Damiano calza a pennello: per ora quello sarà il suo corpetto da stacco regular.

    Siamo arrivati al 19 luglio: la mattina Damiano arriva da me con la moto, la posteggia in garage e partiamo con la mia macchina. Mi ha preparato il pranzo che gli avevo chiesto: riso col tonno, olio e mais (una sciocchezza per un cuoco provetto come lui, che serve oltre duecento coperti §#a).
    In gara, al peso, sta a 83,2; praticamente regala chili a tutti gli avversari della categoria -90kg. ma è il suo esordio in FIPL e il particolare non ha molta importanza: del resto nei -82.5 erano almeno 3 gli atleti imprendibili, al pari della categoria superiore, quindi…..pensiamo a noi che ci basta ed avanza!
    La prima prova a 215kg., bassa per mia tradizione, è talmente “coperta” che con quel peso avrebbe potuto farci le ripetizioni. Volevo assicurarmi che in pedana ufficiale il ragazzo non tradisse indecisioni, emozioni ed errori di alcun tipo: se fosse accaduto, con un carico del genere, non avrebbe avuto difficoltà a recuperare nelle due successive prove..
    Salta di 15 chili e sta a 230 in 2^ prova: rappresentano 10 chili più del suo vecchio massimale raw e quindi, in ogni caso, un bel banco di prova. Volano anche questi.
    Il ragazzo arriva nel backstage e mi annichilisce: “passiamo a 250”.
    “Tu sei matto - gli rispondo - 20 chili sono tanti, un errore ci può stare, tieniti cauto”. Mi ero fatto un po’ di conti e sapevo che con 240kg. avrebbe vinto il titolo junior: non era il caso di sprecare una simile chance alla prima gara. “Facciamo una cosa – provo a mediare – incontriamoci a metà strada: 245 e passa la paura”.
    E’ perplesso: “Giovanni, non hai fiducia in me, 250 li sento, li faccio”.
    “Non dubito che li alzi – provo a convincerlo - ma non basta: a livello nazionale FIPL basta un’indecisione e potresti incorrere in un nullo; poi, se rimani a 230, hai sprecato tutto e… sei una *****”.

    L’idea di tramutarsi in materiale organico decomposto di risulta e putrescente §75 lo convince. Va in pedana a 245 e salgono su bene, puliti anche facili. “Te l’avevo detto – sottolinea – che avevo anche di più”.
    “Bene – sorvolo io – vuol dire che la prossima gara hai un massimale assicurato anche senza migliorare; poi, se vogliamo sottilizzare, hai rischiato grosso: il peso lo devi accompagnare fino alla fine e tu, nell’ultimo tratto, per eccessiva foga e facilità, lo hai quasi lasciato, poteva costarti il nullo”.
    Damiano guarda me ed AlePl che gli sta di fronte e, candidamente, esclama: “Va bene, ma non l’ho mica fatto apposta!”.
    “E che ‘je frega a quelli – faccio il sarcastico – pensi che gli arbitri i nulli li diano per dolo?”.
    Quando le cose vanno bene ci si può anche permettere qualche battutaccia.

    Damiano conquista il titolo italiano junior di stacco e termina al 4° posto in categoria dietro Ghirardi, Silvas e Rossi. Lo considero un ottimo esordio e porta via un maxi trofeo, persino eccessivo, che non era previsto neanche per quelli che hanno staccato 300 chili (sono quasi imbarazzato).

    Stiamo sulla strada del ritorno e ci fermiamo in un autogrill per le necessità di rito. Damiano parla al cellulare con Omar, scherzano e gli racconta la gara. Poi si rivolge a me “Giovanni, Omar ti vuole parlare”; mi alzo ed esco dalla macchina “vado a prendere un caffè, lo vuoi?” (sapevo che lo aveva appena bevuto dal thermos); “no grazie, ce l’ho, vai pure (ovvio!).
    Mi incammino “Ciao J, (sarebbe Omar) tutto a posto?”; dall'altra parte la voce di Omar “ciao Gio’, si ma allora Damiano ho sentito che ha fatto un garone e per giunta col body che gli ho prestato io”.
    Ridiamo. “Beh, direi proprio di si, 245kg,, 4° posto di categ. + titolo, il tutto all’esordio”. “Eh si - fa Omar con voce più mogia -…mi avrebbe battuto con quel carico; la differenza corporea non bastava, avrebbe avuto più punti di wilks” .
    “Si J, ma vedi, sappiamo che lo stacco è la sua specialità, come per te la panca; poi il PL completo è un’altra cosa: nella combinata il più forte sei tu”.
    Lo conosco, so che avrebbe desiderato che pronunciassi queste parole ma in questo momento non me lo ammetterebbe mai. “OK OK, - lo sento ringalluzzito - salutami Damiano e con te ci vediamo martedì in palestra, ma tanto ti chiamo prima”.
    Torno alla macchina (ho finito il caffè!): “Allora - fa Damiano - che ti ha detto Omar?”
    “Ehh…mi ha detto…abbiamo detto che nello stacco sei il migliore e lui ti fa i complimenti”.
    Anche Damiano mi guarda raggiante.

    Un mio amico, quando allenavamo insieme i mezzofondisti della compagnia atleti dei carristi di Aviano, mi diceva “sai, credo che con questi ragazzi, per tenerli uniti, dobbiamo essere forse un po’ psicologi”.
    Si, si, certo e forse anche - aggiungo io - …..un po’ puttane! 9

    _________________

  2. #2
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    ..9 .9. 9..grande Giovanni!!!

  3. #3
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    beh..che dire...complimentoni!!!!!!!!!!!!
    Se cadi dalel scale è o perchè sei scemo o perchè ti h ospinto io....ma che differenza fa???
    Se nessuno è perfetto, io sono nessuno

    il mio blog:
    http://lostspacetheodyssey.blogspot.com/

    Dove si parla di tutto un po'!!!!

  4. #4
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    Sarai pure, come dici tu, un po' "putta.na". Ma per quel che mi riguarda e per quel che ti conosco, sei un uomo generoso, eccezionale sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista tecnico.

    Penso che i giovani che alleni abbiano una grossa chance di cui, probabilmente, non ne sono consapevoli (complice pure la "tenera" età).

    Sono orgoglioso di averti conosciuto. Potenza di internet.

  5. #5
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    grazie Ivo ma forse esageri nei complimenti e rischi di farmi arrossire
    comunque, a proposito dei ragazzi, mi ritengo fortunato perchè, benchè siano molto giovani, hanno una serietà ed una costanza non facile da reperire al giorno d'oggi e, soprattutto, dimostrano una maturità ed una personalità spiccata ben superiore a quella che si penserebbe di accreditare loro in proporzione all'età.
    Un abbraccio.

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