LA CARICA DEI 600
(cronaca di un Campionato e di una gita....raccontati dal coach)
Siamo al venerdì mattina, sotto casa di "J" (Omar, per tutti gli altri), e tutto è pronto per la nuova trasferta agonistica.
Il borsone della Q8 dove tengo raccolto il suo materiale da gara è provvisto di tutto il necessaire, dalla boccetta di borotalco appena riempita fino alle buste condominiali della NU, basilari per far scivolare la maglia da panca. Poi, alla fine, scopri che manca sempre qualcosa: il miele di cui il mio atleta diventa scaramanticamente ghiotto prima di ogni gara - come un orsetto goloso - l'ho dimenticato e dovremo procurarcelo in qualche modo durante il viaggio...altrimenti Winnie the Pooh non mi scende in pedana.
Ho anche scoperto che la lampadina del fanale destro è fulminata ed occorre sostituirla prima di metterci in viaggio; per fortuna Omar è un "powermechanic", appellativo coniato per definire un incrocio tra un powerlifter ed un meccanico o, se preferite, un "meccanico di potenza".
Un breve ed opportuno check up e si può partire: le previsioni minacciano pioggia al centro nord e con me c'è sempre il provvidenziale iperombrello della Spalding, utile per riparare atleti della categoria over 125kg. (che, finora, non ho ancora mai allenato ).
L'obiettivo lo conosciamo entrambi: lo fissammo già a Trento, a conclusione della Coppa Italia, quando raggiunse i 400 punti della tabella wilks; il passo successivo era totalizzare - anzi, oltrepassare - i 600 chili nel totale sul bilanciere.
La sua categoria, quella dei -82.5kg, è in assoluto una delle più selettive di tutti i Campionati: un risultato di vertice in essa è ben lontano dalla sua portata e dunque, aldilà delle varie circostanze mai preventivabili appieno, non va comunque concretamente posto nel mirino; la classifica juniores invece....beh quella si, ci interessa, dopotutto l'ha già vinta a Trento, però questi sono gli Assoluti e si premia uno junior soltanto e la concorrenza - almeno in partenza - è più che temibile; di conseguenza, anche per non crearsi false aspettative e cocenti delusioni, conviene finalizzarla solo in base all'andamento della gara, consapevoli che avremo altre competizioni e tutto il 2009 ancora per gareggiare junior.
Il miglioramento però ci deve essere: il lavoro di mesi deve pur fruttare qualcosa in termini perlomeno di chili caricati sul bilanciere; ed ecco allora spiegato l'obiettivo di cui sopra. L'inseguimento a quota 600 chili è ufficialmente cominciato.
Durante il viaggio però non si parla di questo: si ride, si scherza, si ascolta musica. Il problema principale al momento è un altro: il pranzo sull'Appennino; ci fermiamo a Roncobilaccio oppure ad Aglio Est? Di sicuro no da Sarni, perchè fa schifo.
Arriviamo comodi nel pomeriggio e facciamo una prima visita al Palazzetto.
La sera ceniamo al ristorante vicino l'albergo, dove ci raggiunge l'amico Giorgio Agostinoni che resta a chiacchierare con noi. Ci alziamo per vedere in Tv l'amichevole dell'Italia ed all'uscita incontriamo Cristianino che, da autentico buongustaio, ci da una dritta per un'altra trattoria
Il giorno dopo incontriamo praticamente tutti: Silvas, sempre cordiale e simpatico con il suo amico Agus, concentrato e già pronto alla battaglia; al Palazzetto abbraccio Zacros come al solito infortunato che si lagna della spalla e arriverà 2° (figuriamoci se stava bene!); conosco Crono, un ragazzo simpaticissimo ed un autentico fiume in piena che mi spiega di essere lì di passaggio perchè deve andare in Texas o in Alaska o...non so bene dove ; poi mi appare Enrico gigantesco in mezzo alla gara dei -75kg. e sono colto dalla paura di aver confuso tutti gli orari; vedo anche Ungeheuer ma lo devo chiamare e farmi notare, perchè lui dalla sua altezza mi avrà magari scambiato per un manubrio da 20 kg. fuori posto.
Ma adesso la snervante attesa è al termine e le chiacchiere stanno a zero: siamo giunti alla gara dei -82.5kg.
Al peso Omar registra 80,200 quindi tranquillamente nei limiti della categoria ma, finalmente, con il peso giusto e non con i 77/78 kg., dove regalava un po' troppi muscoli agli avversari.
L'entrata in gara, cioè la prima di squat a 190kg., è per nostra tradizione bassa e questo lo fa inserire nel 1° dei due gruppi (nonostante l'entrata di panca) e, all'attualità, la cosa ci va benissimo; il mio vecchio maestro in proposito mi ripeteva "per sicurezza, all'inizio resta coperto" ed è per questo che io, anche d'estate, arrivo alla gare....con la tuta felpata! 9
Lo fascio lento, in 1° prova, per non creargli difficoltà in discesa su di un carico abbordabile: 190 volano e chiediamo 205 che, rispetto a Trento, sono già un massimale. Va su bene anche questo peso, per cui ora non c'è più ragione di essere troppo prudenti: può fare 215 e restare in gioco con gli altri juniores.
Lo squat è andato liscio ed il ragazzo ha sciolto la classica ansia da gara; ora è carico perchè sa che arriva "the bench press", la sua alzata preferita (e certo,...chi va con lo zoppo...).
Nel riscaldamento sono volati i 130 raw ed i 150 geared, quindi l'entrata a 160 non dovrebbe costituire un problema; infatti è fluida, molto facile e si va a 170. Li ha già fatti in palestra ma con le nuove panche Technogym: scomode, antianatomiche per eccellenza, avallate, insomma assurde ma...quel che per ora passa il convento. Quì chiaramente è un'altra cosa ed anche i 170 sono puliti.
Comincia il nostro siparietto :sco: : lo provoco "175 in terza li hai sicuri, di più non so, non credo" e lui di rimando, quasi per sfida "no, 180" ; "beh - dico io - 180 non ha senso, è il record di Bonazza....poi rimane a lui: semmai facciamo 181".
"Fai come ti pare - risponde - io 180 li avevo, 181 magari li fallisco per colpa tua e resto a 170, poi non ti lamentare".
Ridiamo tutti e due nel backstage: è buon segno!
Entra in pedana sicuro, grintoso e completa una delle più belle alzate che gli abbia finora visto fare: 181 è il record juniores di panca nei -82.5 in una gara completa e risulterà essere anche, quel giorno, la massima alzata su panca di tutta quella categoria di peso.
Vedo il Presidente Rossi alzarsi dal tavolo della giuria ed invito Omar a recarsi al controllo, come da regolamento; ma il Presidente vuole semplicemente stringergli la mano per complimentarsi e così faranno anche Favorito, Franco Sala e Donatella Beretta.
Nel frattempo, una coincidenza di fuori gara nell'altro gruppo hanno messo Omar nella favorevole condizione di poter puntare al gradino più alto del podio juniores e ad un più che onorevole piazzamento nella categoria assoluta.
Siamo allo stacco: non è la sua specialità e lo sappiamo ma si è sempre comunque difeso onorevolmente; l'entrata è bassa a 210kg, come al solito "coperta" (veramente ormai sto con i "ciclisti" ma mantengo per precauzione la maglia a maniche lunghe ).
L'alzata sale sicura e, paradossalmente, solo ora stiamo in gara; va a 220kg dove riceve l'unica luce rossa di tutta la sua gara per un'indecisione del ginocchio in chiusura: ma l'alzata è giudicata valida e può finalmente tentare il personale di stacco. Sul foglietto scriviamo 230: lo stacco è continuo, senza interruzione ma, chiaramente, non più esplosivo dato il carico e questo lo avvantaggia perchè gli consente di pensare bene alla serrata delle gambe.
La gara si è chiusa con 9 prove valide su 9, 26/27 di luci bianche e, soprattutto, 626kg. caricati sul bilanciere. Lo so, lo so, non siamo stati troppo precisi rispetto alle previsioni ma, dopotutto, anche in Crimea, nella famigerata "carica dei 600", i cavalieri in realtà erano di più!
Omar migliora complessivamente 46kg. da Trento (quando, alla sua terza gara, aveva indossato per la prima volta tutta l'attrezzatura) e conquista il titolo italiano juniores ed un insperato 4° posto assoluto in categoria dietro un podio che risponde ai nomi rispettivamente di Agus, Sanasi e Criscione: ... a 21 anni e mezzo mi pare possa andar bene.
Siamo ormai all'epilogo, nel viaggio di ritorno stavolta fortunatamente non più funestato dalla pioggia. Sui nostri cellulari gli SMS si moltiplicano; tutti i "cupolitani" ed i "fibattoni" vogliono sapere come è andata: l'Hyperantonio, Supermario, Damiano, Ziotattoos, il Capitano, donnaSaradisera.
Omar mi lancia la proposta: "adesso, per Pescara, puoi prestare il mio corpetto a Damiano".
Già, è appena finita una competizione e se ne profilano altre all'orizzonte (voglio sembrare afflitto): "alla gara di Rieti porteremo Marietto e Ivan, poi a Pescara Sara e Damiano, a Terni mi dedicherò di nuovo a te, al Center Line ci sarà l'esordio in panca di cuginotattoos.....voglio proprio vedere se al Campionato di panca qualcuno penserà a me". "Ehh, si - sospiro - è proprio vero quel che dice il proverbio!"
Omar finge di non capire "mmhhh....il proverbio... - il ragazzo sa che nessuna trasferta che si rispetti può terminare senza la mia cazzata finale. Non ha speranza, è rassegnato - ... e cosa direbbe allora questo proverbio?"
La domanda mi occorreva come il pane: "Ehh!... un tecnico campa 100 atleti, ma 100 atleti non campano un tecnico" (va bè, forse il proverbio non diceva proprio così).
A questo punto, gli occhi bruni dal taglio vagamente arabeggiante di Omar Ahmed, fissandomi sconsolati, accennano un sussulto, come per dire:
"A Giovà, 600kg. ce l'ho fatta ....ma 600km così non li reggo eh!"
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