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Discussione: Gli effetti dell’integrazione con Zinco Magnesio Aspartato (ZMA)

  1. #1
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    Predefinito Gli effetti dell’integrazione con Zinco Magnesio Aspartato (ZMA)

    J Int Soc Sports Nutr. 2004; 1(2): 12–20.
    Published online 2004 December 31. doi: 10.1186/1550-2783-1-2-12

    Gli effetti dell’integrazione con Zinco Magnesio Aspartato (ZMA) sull’allenamento e sui livelli di catabolismo e anabolismo muscolari

    Colin D Wilborn, Chad M Kerksick, Bill I Campbell, Lem W Taylor, Brandon M Marcello, Christopher J Rasmussen, Mike C Greenwood, Anthony Almada, and Richard B Kreider

    In sintesi
    Questo studio esamina gli effetti dell’integrazione con zinco magnesio aspartato (ZMA) durante l’allenamento tracciando i profili degli ormoni catabolici e anabolici e i conseguenti adattamenti all’allenamento stesso. Hanno preso parte allo studio 42 uomini in salute ed allenati (27 ± 9 anni; 178 ± 8 cm, 85 ± 15 kg, 18.6 ± 6% body fat) i quali sono stati divisi in gruppi per massa magra e hanno a caso ingerito in doppio-cieco rispettivamente un placebo di destrosio (P) o ZMA (ZMA) fra i 30-60 minuti prima di andare a letto durante 8 settimane di allenamenti di resistenza. I soggetti hanno completato le loro sessioni-test durante le settimane 0, 4, 8 le quali includevano misurazioni della massa corporea totale determinata tramite assorbimento a raggi X a doppia energia (DXA), test dei massimali alla bench press e alla leg press, test anaerobico di Wingate e analisi del sangue per la misurazione dello status anabolico/catabolico. I risultati indicano che l’integrazione con ZMA non aumenta significativamente i livelli di zinco compresi fra 11 – 17% (p = 0.12). Inoltre non sono state rilevate differenze significative tra i gruppi P e ZMA per quanto riguarda lo status anabolico/catabolico, la massa corporea totale, i massimali alla bench press e alla leg press e la capacità anaerobica totale. I risultati indicano chiaramente che l’integrazione con ZMA durante l’allenamento non migliora gli adattamenti all’allenamento stesso in gente già abituata a svolgere sport di resistenza.

    Introduzione
    Lo zinco è un elemento essenziale coinvolto nei processi biochimici vitali ed è richiesto per la corretta attività di più di 300 enzimi. Lo zinco inoltre contiene enzimi che partecipano alla riproduzione cellulare e altri enzimi (come l’anidrasi carbonica e il lattato deidrogenasi) direttamente coinvolti durante i processi di metabolismo negli esercizi. Altri enzimi, come il superossido dismutasi proteggono contro i danni dei radicali liberi.
    Grosse carenze di zinco sono state rilevate negli atleti o in coloro che si allenano periodicamente. Tali carenze di zinco in molti casi contribuiscono ad abbassare le funzioni immunitarie e a limitare le performance.

    Il magnesio è un elemento altrettanto importante che svolge ruoli fondamentali in molteplici reazioni cellulari. Più di 300 reazioni metaboliche richiedono magnesio come cofattore. Alcuni esempi importanti includono la glicolisi, il metabolismo di grassi e proteine, la sintesi d’adenosintrifosfato e i sistemi a secondo messaggero. Il magnesio è inoltre coinvolto nel corretto funzionamento dei sistemi neuromuscolari, cardiovascolari, immunitari e ormonali. Pare che ci sia inoltre una relazione diretta fra magnesio e livelli di cortisolo, il quale ha riportato d’avere effetti negativi sulla forza e sull’incremento di massa muscolare durante gli allenamenti. Uno studio del 1984 ha rilevato che 14 giorni d’integrazione con magnesio hanno ridotto i livelli di cortisolo riducendo di conseguenza anche i livelli di catabolismo durante gli allenamenti. Un altro studio ha riportato risultati simili sullo stress da competizione.

    Gli atleti spesso riportano livelli particolarmente bassi di zinco e magnesio dovuti probabilmente agli allenamenti o ad una dieta inadeguata. A tal proposito, l’integrazione con zinco e magnesio ha riportato d’avere effetti positivi sugli allenamenti di resistenza. Teoricamente, l’integrazione con zinco e magnesio dovrebbe poter aumentare il profilo anabolico degli atleti, ridurre il catabolismo, migliorare le difese immunitarie e/o migliorare l’adattamento agli allenamenti di resistenza. A supporto di tale teoria, Brilla e Conte hanno riportato che l’integrazione con ZMA durante gli allenamenti di resistenza in alcuni giocatori di football ha incrementato i loro livelli di testosterone, IGF-1 e la loro potenza muscolare. Tuttavia è ancora troppo presto per poter trarre conclusioni affrettate e altri studi a supporto del precedente testeranno le reali verità. L’obiettivo del seguente studio è proprio quello di determinare quanto l’integrazione con ZMA possa migliorare lo status anabolico/catabolico, i profili ormonali e gli adattamenti all’allenamento da parte degli atleti.

    Metodo
    Hanno preso parte allo studio 42 uomini abituati agli allenamenti di resistenza. I soggetti hanno almeno compiuto un anno d’allenamento di resistenza con una frequenza di tre giorni a settimana per poter prendere parte allo studio. I soggetti considerati sono stati esclusi qualora non rientrassero nel range d’età compreso fra i 18 e i 50 anni, qualora avessero avuto problemi alle articolazioni, qualora avessero disordini polmonari o cardiovascolari, qualora avessero livelli anormali di pressione sanguigna o disfunzioni cardiache o qualora fossero stati considerati non idonei in passato agli allenamenti di resistenza. Un questionario in tal proposito è stato compilato dai partecipanti allo studio per delineare i loro profili di salute generale. I partecipanti allo studio non hanno recentemente (o nei sei mesi precedenti allo studio) integrato con creatina, glutammina, arginina, HMB, androstendione, termogenici o altri integratori. I soggetti sono descrittivamente di 27 ± 9 anni; 178 ± 8 cm, 85.15 kg, e 18.6 ± 6% body fat.

    Metodo di studio
    Questo studio è stato condotto tramite doppio-cieco con un gruppo placebo assegnato a caso. I soggetti hanno completato due settimane di familiarizzazione con i principi guida del test. Durante le settimane di familiarizzazione, i soggetti hanno completato un questionario sulla storia della loro salute, sulle loro informazioni personali e hanno firmato una dichiarazione di consenso del trattamento dei propri dati. Inoltre i soggetti hanno completato una serie di leg press e bench press in aggiunta al test anaerobico di Wingate. I partecipanti hanno inoltre seguito una dieta senza particolari differenze fra i gruppi. Sono stati stilati diari di allenamento in cui sono stati segnate serie, ripetizioni e carichi utilizzati durante le sessioni. Questo è servito a calcolare il volume d’allenamento utilizzato da ogni partecipante.

    I soggetti sono stati poi portati in laboratorio per tracciare le linee guida dei test (T1).




    I partecipanti sono stati istruiti a non compiere sforzi da esercizio nelle precedenti 48 ore al test e di rimanere a digiuno nelle precedenti 10 ore alle analisi sanguigne.

    Procedure del test
    I soggetti si sono riscaldati (2 serie da 8-10 ripetizioni con un carico intorno al 50% del massimale) alla bench press. Successivamente hanno completato sollevamenti avvicinandosi al 1RM iniziando con un carico pari al 70% del massimale aumentando di 5-10lbs fin quando il massimale non è stato raggiunto. Dopo il raggiungimento del massimale i partecipanti si sono riposati per 5 minuti e hanno completato ripetizioni-test usando un carico pari all'80% del loro 1RM. I soggetti sono stati adeguatamente istruiti a compiere in maniera perfetta movimenti e meccaniche degli esercizi. Successivamente i soggetti si sono riposati per 10 minuti per poi riscaldarsi alla leg press secondo gli stessi protocolli utilizzati alla bench press. In seguito hanno completato ripetizioni avvicinandosi al 1RM iniziando con un carico pari al 70% del massimale aumentando di 10-25lbs fin quando il massimale non è stato raggiunto. Dopo essersi riposati hanno ancora una volta completato ripetizioni-test usando un carico pari all'80% del loro 1RM precedentemente testato. Tutti i test di forza sono stati completati sotto la supervisione di uno specialista.

    Dopo aver completato i test di forza, i soggetti si sono sottoposti al test di Wingate per la misurazione della loro capacità anaerobica. Ogni partecipante ha completato uno sprint di 30 secondi alla bicicletta ergometrica con un carico di lavoro standard pari allo 0.075kg/kg di peso corporeo.

    Protocolli d’integrazione
    I soggetti sono stati sottoposti ad integrazione con ZMA (Z-Mass PM™) o placebo. Ogni dose giornaliera di ZMA (Z-Mass PM™) conteneva 11mg di vitamina B-6, 450mg di magnesio, 30mg di zinco, 10mg di potassio, 706mg di mucuna pruriens standardizzati per 50mg di L-Dopa (rilassante muscolare) e polipodio volgare standardizzato per 30mg di 20-idrossiectisone (utile a ridurre il catabolismo).
    I partecipanti sono tornati al laboratorio dopo 4 settimane (T2) e dopo 8 settimane (T3) di allenamento.

    Protocolli d'allenamento
    I soggetti hanno partecipato ad un programma di resistenza articolato in 4 giorni settimanali d'allenamento suddiviso in due split (parte superiore e parte inferiore) per un totale di 8 settimane. Tale programma di resistenza prevedeva nove esercizi due volte a settimana per la parte superiore del corpo (bench press, lat pull, shoulder press, seated rows, shoulder shrugs, chest flies, biceps curl, triceps press down, and abdominal curls), e sette esercizi due volte a settimana per la parte inferiore del corpo (leg press or squat, back extension, step ups, leg curls, leg extension, heel raises, and abdominal crunches). I soggetti hanno completato 3 serie da 8 ripetizioni durante le settimane 0-4 con il maggior carico possibile e 3 serie da 10 ripetizioni durante le settimane 4-8 con il maggior carico possibile (in genere pari al 60-80% del 1RM). Le pause fra gli esercizi non sono state più lunghe di 3 minuti e le pause fra le serie non sono state più lunghe di 2 minuti. Ogni partecipante ha ricevuto istruzioni dettagliate per la corretta esecuzione degli esercizi da uno specialista.

    Risultati
    Monitoraggi medici
    Non sono stati rilevati effetti collaterali correlati o non correlati allo studio. Tutti i soggetti hanno tollerato i protocolli d'allenamento e d'integrazione senza riscontrare problemi. Non sono state rilevate differenze significative fra i gruppi per quanto riguarda l'apporto calorico totale o i volumi d'allenamento.

    Variabili ematologiche

    Indicatori generali
    Non sono state rilevate differenze tra i gruppi per quanto riguarda le proteine totali, albumina, globuline, glucosio, elettroliti, enzimi, lipidi, bilirubina, emoglobina, ematocriti, globuli rossi o globuli bianchi.

    Livelli nel plasma sanguigno di zinco e magnesio
    La figura1 illustra i cambiamenti osservati nel plasma sanguigno per quanto riguarda i livelli di zinco fra i gruppi placebo e ZMA. I livelli di zinco sono rimasti nei range normali e non sono stati significativamente incrementati se non del 12-17% dopo l'integrazione con ZMA. Inoltre i livelli di magnesio sono anch'essi rimasti nei range normali e non sono stati significativamente influenzati dall'integrazione.


    Cambiamenti dei livelli di zinco tra i due gruppi dopo 8 settimane di test (grigio=placebo / nero=ZMA)


    Ormoni catabolici e anabolici
    La figura2 mostra i cambiamenti per quanto riguarda gli ormoni anabolici e catabolici osservati tra i due gruppi durante lo studio. Non sono state rilevate differenze significative fra i due gruppi per quanto riguarda i livelli di IGF-1 (P -25.7 ± 60; ZMA 0.2 ± 41 ng/mL, p = 0.23), testosterone totale (P -0.12 ± 1.3; ZMA -0.47 ± 0.9 ng/mL, p = 0.50), testosterone libero (P -1.62 ± 5.5; ZMA -1.68 ± 5.3 pg/mL, p = 0.96), cortisolo (P -1.06 ± 5.2; ZMA 0.41 ± 6.3 μg/dL, p = 0.54), testosterone totale in rapporto ai livelli di cortisolo (P -0.014 ± 0.14; ZMA -0.011 ± 0.2, p = 0.97), ormone della crescita (P 0.03 ± 0.19; ZMA 0.01 ± 0.13 ng/mL = 0.78).


    Cambiamenti dei livelli di ormoni catabolici e anabolici tra i gruppi (grigio=placebo / nero=ZMA) dopo otto settimane di test


    Composizione corporea
    La figura3 mostra i cambiamenti osservati nei due gruppi per quanto riguarda la composizione corporea totale. Nonostante siano state rilevate alcune tendenze favorevoli, non ci sono state differenze statisticamente significative fra i due gruppi per quanto riguarda i livelli di massa corporea (P -0.17 ± 2.0; ZMA 0.27 ± 2.0 kg, p = 0.61), massa magra (P 0.15 ± 1.3; ZMA 0.73 ± 1.5 kg, p = 0.20), massa grassa (P -0.08 ± 1.0; ZMA -0.74 ± 1.5 kg, p = 0.12) o BF percentuale (P -0.07 ± 1.2; ZMA -0.79 ± 1.5%, p = 0.10).


    Cambiamenti di composizione corporea tra i due gruppi (grigio=placebo / nero=ZMA) dopo otto settimane di test


    Performance
    Non sono state rilevate differenze statisticamente significative fra i gruppi sul 1RM alla bench press (P 3.6 ± 5.5 kg and ZMA 5.6 ± 5.9 kg, p = 0.24), leg press 1RM (P 24.6 ± 25 kg and ZMA 25.4 ± 32 kg, p = 0.92), volume d'allenamento alla bench press (P -51 ± 206 kg; ZMA 4 ± 186 kg, p = 0.38), volume d'allenamento alla leg press (P 480 ± 1,022 kg; ZMA 724 ± 1,258 kg, p = 0.48). Non sono state rilevate inoltre differenze fra i due gruppi per quanto riguarda la potenza di picco allo sprint (P 0.9 ± 10%; ZMA 3.6 ± 10%, p = 0.40), il lavoro totale (P 8.0 ± 29; ZMA 1.1 ± 12.2%, p = 0.34), o all'indice di fatica (P -1.0 ± 7.2%; ZMA -0.2 ± 8.7%, p = 0.76).

  2. #2
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    Discussioni
    I risultati dello studio hanno rilevato che un'integrazione con ZMA non incrementa i livelli di zinco nel siero sanguigno (12-17%) e oltretutto non sembra avere effetti sugli ormoni catabolici o anabolici in risposta agli allenamenti. Tali evidenze non supportano le teorie secondo cui l'integrazione con ZMA durante gli allenamenti incrementi i livelli di massa muscolare o favorisca gli adattamenti all'allenamento stesso.

    Livelli di zinco e magnesio
    E' altresì appurato che coloro che riportano bassi livelli di zinco e magnesio hanno riscontrato difficoltà durante gli allenamenti. Brilla e Conte sostengono che l'integrazione con ZMA aumenta di circa il 30% i livelli di zinco nel plasma e del 6,1% i livelli di magnesio nel plasma. Nel presente studio, a digiuno, zinco e magnesio hanno fatto rilevare nel plasma livelli identificabili come normali e tali livelli non hanno negativamente influito durante gli allenamenti. L'integrazione con ZMA ha permesso un non significativo incremento (12-17%) dei livelli di zinco nel plasma e una non rilevabile differenza per quanto riguarda i livelli di magnesio. Tali evidenze rendono inutile qualsiasi integrazione di zinco e magnesio fra gli atleti che già seguono una dieta adeguata che permette loro di raggiungere i livelli ritenuti normali di zinco e magnesio.

    Adattamenti all'allenamento
    L'integrazione con ZMA pretende d'aumentare i livelli di zinco, magnesio e ormoni anabolici, aggiungendo inoltre una sua eventuale capacità d'aumentare la forza durante gli allenamenti. A supporto di questa tesi, Brilla e Conte hanno riportato che l'integrazione con ZMA ha significativamente aumentato i livelli di testosterone, IGF-1 e la forza isocinetica durante gli allenamenti. I risultati di questo studio non supportano tali evidenze dato che i livelli di testosterone libero e totale, IGF-1, ormone della crescita, cortisolo, rapporto fra cortisolo e testosterone, non hanno in alcun modo influenzato gli allenamenti. Brilla e Conte inoltre hanno riportato che l'integrazione con ZMA non ha modificato i livelli di composizione corporea, massa grassa, massa magra e BF percentuale. Il presente studio supporta tali affermazioni.

    In definitiva
    I risultati del presente studio non supportano le tesi secondo cui l'integrazione con ZMA incrementa i livelli di zinco e magnesio o tanto meno abbia effetti benefici sugli adattamenti all'allenamento in uomini allenati e con normali livelli sanguigni di zinco o magnesio. Tali evidenze sono in contrasto con le nozioni secondo cui l'integrazione con ZMA incrementi la produzione di ormoni anabolici con conseguenti guadagni di forza durante gli allenamenti. L'integrazione con ZMA potrebbe influenzare i livelli di zinco e magnesio in gente non allenata o con bassi livelli di zinco e magnesio; gli effetti secondo cui l'integrazione con ZMA dovrebbe avere valore terapeutico o ergogenico in gente non allenata, donne e anziani, restano ancora da determinare.

    Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2129161/


    Considerazioni personali
    Mi permetto d’aggiungere che, a seguito di una veloce ricerca su internet (grazie allo strapotere di Wikipedia), è emerso che Victor Conte è proprietario della “SNAC Nutritions”, proprietaria del marchio ZMA. Gli studi condotti da Victor Conte dunque potrebbero in qualche modo portarsi dietro l’ombra del conflitto d’interessi.



    Fonte:http://en.wikipedia.org/wiki/ZMA_(supplement)

  3. #3
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    Ok e anche lo ZMA si può cestinare, aggiungiamolo al tribulus. Spero che il DAA non abbia la stessa sorte.
    -PT 1° livello

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