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Discussione: In ricordo di Daniele Seccarecci

  1. #1
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    Predefinito In ricordo di Daniele Seccarecci

    Non intendo scrivere una lettera aperta strappalacrime, sarebbe inutile, specie in un ambiente dove il macho è il macho e i braccia a spaghetto sono i braccia a spaghetto. Posterò allora la lettera di Michele Serra, giornalista di Repubblica, apprezzabile, irritante, toccante, scontata... ognuno trarrà le proprie considerazioni.

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    Prima di venire al punto della discussione, vorrei fare una breve chiosa sull'uso degli anabolizzanti.
    I nostri tempi ci portano a prendere tutto sottogamba, vediamo le riviste con i colossi americani in posa o i culturisti nella palestra che frequentiamo ed è facile farsi prendere la mano, farsi ingannare dal fatto che loro li usano e non gli succede niente... In realtà sappiamo che non è così e che certi danni si vedono nel tempo.
    In America, dove gli anabolizzanti sono "permessi" e tollerati, gli sportivi hanno la possibilità di farsi seguire da un mendico specialista che li tiene sotto controllo, in Italia invece sono giustamente vietati, ma questo porta ad un uso fai da te indiscriminato che paradossalmente ne aumenta il pericolo. Il risultato sono quei bisonti super eccitati e carichi di testosterone che a fatica riescono a mantenere il controllo. Troppe volte ho visto ragazzetti massacrati gratuitamente dai buttafuori delle discoteche.
    Il motivo di questa parentesi è che ci sono troppi punti in comune con le droghe: il cascarci, il prenderle sotto gamba, l'illegalità, gli effetti, la dipendenza e anche la discussione se sarebbe meglio legalizzarla o meno.
    Come è strano, quando uno di questi bisonti che si reputa super sano, denigra un tossico come lui... La stranezza è che quando vediamo certi fisici a giro, sappiamo bene che ne hanno fatto uso, proprio come riconosciamo un tossico marcio. Perché non fermarli subito ed evitare i rischi?
    Il pensiero allora va a Pantani, a Daniele, a Eddie Guerrero e a tanti altri, che come quei ragazzi morti per altre sostanze, sono stati trovati a terra senza vita.

    Inserisco questo argomento come riflessione per quelli che credono che siano le polverine magiche o i pasticconi a creare un fisico che, a mio parere, non dovrebbe essere solo bello, ma anche sano.
    La più grande incongruenza è proprio questa, improntare la propria vita sulla salubrità totale fatta di rinunce, di restrizioni, di diete equilibrate, sport sano, riposo, trovando la forza di dire no a droghe, fumo, alcool e poi cedere alla tentazione di riempirsi di sostanze inutili che intossicano l'organismo, appesantiscono il fegato, stressano i reni, con la piena consapevolezza che tanto sarà inutile, perché in fondo in fondo, tutti sappiamo che non saranno loro a farci diventare "grossi".
    Ci siamo passati tutti, me compreso, non parlo di anabolizzanti o farmaci vietati, ma dell'uso schizzofrenico e ossesivo degli integratori. PUMP, PRE WO, POST WO, DURING WO, RECOUP, INCREASE, CUT, un integratore per ogni momento, uno per ogni lettera dell'alfabeto. Si passa dal barattolone dove dentro c'è un pò di tutto, al momento in cui, imparato qualche nome, si acquista ogni singolo ingrediente per farsi il proprio "piano di integrazione" e da quel momento saremo più impegnati teoricamente che fisicamente nella pratica del body building.

    Bisognerebbe imparare (cosa scontata) e crederci veramente, che una sostanza è utile all'organismo solo se gli è necessaria. Non discuto se il polase funziona davvero, ma di sicuro so che va preso solo se pratico un'attività che facendomi sudare molto ne richiede l'uso. Se così non fosse, l'organismo provvederebbe alla sua eliminazione. Questo vale per ogni integratore, allora bisognerebbe domandarsi se il mio fisico, per l'attività che sto svolgendo, ha davvero bisogno di GLUTAMMINA, ORNITINA, CITRULLINA, ARGININA, CARNITINA, ecc ecc

    Bisognerebbe sapere, (cosa scontata) e capirlo veramente, che l'eliminazione delle sostanze in eccesso non provoca solo la colorazione delle urine o feci malformate, ma impegna gli organi interni come fegato, reni, stomaco, intestino, ad un surplus di lavoro, che alla lunga li usura.

    Bisogna capire (cosa scontata) e accettarlo veramente, che se l'ossessione per l'integrazione fa venire meno il piacere dello sport, se ne distorce il valore, se addirittura impedisce di allenarsi, (perché se finisce la CREATINA o il POWER PUMP nemmeno vado in palestra), allora dobbiamo fermarci, fare il punto della situazione e ripartire, perché non possiamo trascurare o far finta che non esista un problema psicologico.

    Ritrovarsi con la dispensa o con un'anta dell'armadio piena di barattoli, barattolini, sacchetti, pillole, compresse, polveri, ecc ecc, non neghiamo che non è il massimo dell'immagine della salute.

    Personalmente e come me tanti altri qui sul forum e in palestra, dopo tante prove abbiamo tratto queste conclusioni:
    Primo: programmare una dieta dettagliata su misura per le proprie esigenze.
    secondo: programmare un allenamento mirato alle proprie esigenze.
    terzo: programmare la propria integrazione in funzione del proprio peso e delle proprie esigenze e dei due punti precedenti.

    PROTEINE
    AMINOACIDI
    CREATINA

    Probabilmente sono gli unici integratori su cui ragionare, perché non è neanche detto che ci occorrano tutti. Bisognerebbe valutarlo prima, decidere poi quanto ne abbiamo bisogno e solo dopo assumerli.

  2. #2
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    Sono d'accordo.
    Fin'ora in questa discussione mi sono tenuto in disparte per non sembrare insensibile, dopotutto io daniele prima di ora non l'avevo mai sentito, e sono d'accordo sul fatto che un infarto può venire anche per una predisposizione genetica.
    Però, a giudicare dalle foto, non si può negare che daniele facesse uso di sostanze, ed è probabile che abbiano avuto la loro parte nella sua morte.

  3. #3
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    Capisco tutto tranne cosa c'entri Seccarecci, sono delle scelte che io non condivido ma comprendo e trovo il modo con cui è stata posta la questione piuttosto qualunquista. Personalmente credo che chi ne fa uso conosca bene i rischi e sceglie di assumerseli perchè per alcuni è meglio morire a 30 anni per un infarto (o su una moto durante un gran premio) ma vivere al massimo piuttosto che accontentarsi.

    Per quanto riguarda gli integratori è un discorso corretto ma i problemi che possono causare non credo siano paragonabili a quelli provocati dall'uso di farmaci, chi ne fa un abuso lo fa per ignoranza e così come inizia smette di prenderli quando non ottiene i risultati sperati, poi chiaramente esistono i cretini ma credo che quello sia un discorso a parte.
    IO NON TREMO

  4. #4
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    Secondo me le premesse sono sbagliate.
    Alcuni vanno in palestra per star bene, altri no. Chi fa sport in generale, e non lo fa per stare bene, ha un istinto che lo porta a voler prestare sempre di piú, ed è quello il fine ultimo. Poi c'è chi si ferma, e c'è chi va oltre, ma il fine è sempre quello.
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da stefanopunk Visualizza Messaggio
    Personalmente credo che chi ne fa uso conosca bene i rischi e sceglie di assumerseli perchè per alcuni è meglio morire a 30 anni per un infarto (o su una moto durante un gran premio) ma vivere al massimo piuttosto che accontentarsi.
    Secondo me il paragone però non è corretto. Partiamo dalla distinzione tra rischio e pericolo: il pericolo è un potenziale evento che può arrecare danno a cose e/o persone. Il rischio è la probabilità che questo evento si manifesti.
    Per un pilota di moto il rischio è rappresentato da una caduta durante un giro di pista; una volta che è tornato a casa dal circuito il suo livello di rischio torna a zero.
    Per un'atleta che si dopa il rischio è rappresentato dagli effetti collaterali sulla salute dell'organismo; una volta che è tornato a casa dalla palestra (oppure una volta finito un ciclo di sostanze anabolizzanti) il rischio non torna a zero. E questa enorme differenza ci fa capire perché il doping va paragonato a comportamenti auto distruttivi come il fumo, l'alcolismo, le droghe e via dicendo, piuttosto che ad attività che presentano rischi unicamente connessi al loro svolgimento. Sono cose ben diverse.
    Ognuno di noi custodisce il talento che gli occorre per cambiare il proprio destino

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Tetsujin Visualizza Messaggio
    Secondo me il paragone però non è corretto. Partiamo dalla distinzione tra rischio e pericolo: il pericolo è un potenziale evento che può arrecare danno a cose e/o persone. Il rischio è la probabilità che questo evento si manifesti.
    Per un pilota di moto il rischio è rappresentato da una caduta durante un giro di pista; una volta che è tornato a casa dal circuito il suo livello di rischio torna a zero.
    Per un'atleta che si dopa il rischio è rappresentato dagli effetti collaterali sulla salute dell'organismo; una volta che è tornato a casa dalla palestra (oppure una volta finito un ciclo di sostanze anabolizzanti) il rischio non torna a zero. E questa enorme differenza ci fa capire perché il doping va paragonato a comportamenti auto distruttivi come il fumo, l'alcolismo, le droghe e via dicendo, piuttosto che ad attività che presentano rischi unicamente connessi al loro svolgimento. Sono cose ben diverse.
    Se stai a scomodare nozioni ingegneristiche probabilmente non hai capito cosa intendevo dire.
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  7. #7
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    effettivamente non c'è da scomodare chissà quali teorie, che magari sono state riportate solo per descrivere un pensiero, ma non si può paragonare i rischi della vita, come un incidente sul lavoro o mentre facciamo sport, con la morte per abuso di sostanze.

    Da cinico cronico, la penso esattamente come Stefano Punk e addirittura ammiro chi consapevolmente decide della sua vita. Per cui tanto di cappello a chi, deciso e sicuro, sceglie di strafare con le droghe o con gli anabolizzanti per godere e "bruciare tutto insieme invece che consumarsi come una candela". Purtroppo credo che solo un tossico su un milione faccia questo tipo di scelta. Di solito mettere al repentaglio la propria vita, specialmente come fanno i ragazzetti con le droghe, o gli amatori con gli anabolizzanti, il più delle volte è sintomo di insicurezza e disagio psicologico.
    Ed è questo che non può essere paragonato ai grandi sportivi come Manolo, Simoncelli, Kato, Senna, che sono morti nel tentativo di superare se stessi. La loro è stata una scelta consapevole fatta da personalità così forti da superare la media. Questo significa scegliere il rischio di morire a 30 anni per vivere al massimo invece che accontentarsi. Cosa diversa è rischiare la vita inutilmente per rincorrere un mito malato, anche se affascinante, come chi si droga ammaliato da Jim Morrison, chi si fa venire un infarto da abuso di farmaci per superare in bicicletta il collega di ufficio, chi fuma 40 sigarette al giorno per assomigliare alla posa di James Dean, o chi si sfonda di punturoni per gonfiarsi e assomigliare ai grandi fisici muscolosi. E' vero che a tutti noi piacerebbe essere come Ronnie Coleman anche solo per un giorno, ma bisogna capire che pur affascinante che sia l'idea, non ne vale la pena, e che non siamo tutti Valentino Rossi. Per cui guidate piano e state attenti, che per fare la fine del coglioxe ce ne sono già troppi di rischi nella vita.

    ed è questo che mi trova un pò in disaccordo con Uber anche se capisco quello che intende. cioè per me da una parte c'è lo sport, che è uno ed uno solo, con i suoi valori, la sua disciplina, le sue regole a qualsiasi livello lo si pratichi, dall'altra ci sono i problemi delle persone, che entrano in palestra per i loro problemi psicologici che invece dovrebbero essere affrontati in altra sede e da altri professionisti. Mi riferisco a quelli che fanno pugilato per poi fare a caxxotti negli stadi, a quelli che fanno arti marziali per fare risse ad ogni occasione, a chi si compra la moto o la BMW per fare le corse per strada, o chi si chiude in palestra con l'intenzione di farsi i muscoli non come conseguenza di uno sforzo, di una pratica sportiva o di un'attitudine sana, ma con l'intenzione di gonfiarsi per acquistare stima e sicurezza in se stessi, che magari viene proprio da metter paura agli altri, come se nella vita ci fosse bisogno di intimorire qualcuno.
    Questa è la differenza tra chi entra in palestra per fare sport e chi invece fa tutt'altro, pur compiendo gli stessi movimenti.
    Ultima modifica di naitsaB; 07-09-2013 alle 11:56 AM

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da stefanopunk Visualizza Messaggio
    Se stai a scomodare nozioni ingegneristiche probabilmente non hai capito cosa intendevo dire.
    Guarda che il mio non era uno sfoggio di conoscenza, le definizioni (ingegneristiche o meno) esistono solamente per comprendersi meglio a vicenda, per non dare significati diversi ad una stessa parola, cosa che comporta solitamente fiumi di parole in cui non ci si accorge di parlare di cose diverse, magari dicendo in sostanza le stesse cose.
    In discussioni interminabili come quelle sul doping, è necessario innanzitutto chiarire alcuni concetti base (tipo la differenza tra rischi e pericoli, appunto) proprio perchè sennò ci si avvita in una picchiata senza fine.


    Citazione Originariamente Scritto da naitsaB Visualizza Messaggio
    Per cui tanto di cappello a chi, deciso e sicuro, sceglie di strafare con le droghe o con gli anabolizzanti per godere e "bruciare tutto insieme invece che consumarsi come una candela".
    Io invece non ci trovo nulla di affascinante in chi decide di sput tanarsi la salute sbandierando la propria libertà di scelta. Cose del genere possono essere comprensibili (anche se comunque non condivisibili) in persone che crescono e vivono in situazioni "border line" di abbandono senza legami, famiglia, amici.
    Ma a parte queste situazioni disperate, decidere di drogarsi (o alcolizzarsi, o doparsi...scegliete voi l'esempio) in nome della propria libertà di scelta, è semplicemente una inaccettabile forma di egoismo nei confronti delle persone che ci amano (non so se vi immaginate il dolore di un genitore che perde un figlio) oppure una manifestazione di enorme disagio o di disturbi personali.

    E qui tirerei in ballo un'altra nozione: l'istinto di sopravvivenza. L'istinto di sopravvivenza (che appartiene a tutti gli esseri viventi) sta alla base del principio di autoconservazione. Possiamo quindi dire che rappresenta la normalità in natura. Per questa ragione adottare consapevolmente dei comportamenti che vanno contro la propria sopravvivenza, significa essere ANORMALI in natura, indipendentemente dal numero di persone che adottano tali comportamenti.
    Cioè se ci sono (sparo un numero) 1 milione di persone di che fumano, non è che perchè sono tanti allora diventa normale fumare. Semplicemente vuol dire che ci sono 1 milione di "anormali" in giro, cosa che dovrebbe portare a riflettere sulle cause che generano questa "degenerazione", sul perchè così tante persone hanno bisogno, per sentirsi bene con se stesse, di adottare comportamenti auto distruttivi.
    Ultima modifica di Tetsujin; 07-09-2013 alle 01:44 PM
    Ognuno di noi custodisce il talento che gli occorre per cambiare il proprio destino

  9. #9
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    ieri ho letto l'articolo di Serra, chiaramente uno che in palestra non ha messo mai piede. Io non mi permetto di giudicare certe scelte ne di ipotizzare debolezze, problemi e drammi psicologici che sicuramente ci sono dietro. Ognuno ha i suoi. Nel mio piccolo a volte mi trovo a pensare se ne vale la pena di allenarsi per nulla, di sacrificare tempo, soldi, salute in questa cosa, se ne vale la pena di passare il venerdì sera in palestra rinunciando all'aperitivo, di ingurgitare kili di pollo, di svegliarsi per la colazione i rispondo di sì, che con un corpo di 170 per 60 kg non saprei vivere e non sarei felice. Se il solo rischio fosse quello di morire come Seccarecci probabilmente mi doperei, per un infarto o un malore improvviso, ma di lunghe malattie che ti portano via pezzetto per pezzetto ho veramente paura.
    IO NON TREMO

  10. #10
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    Eh beh... se fortunatamente non gli fosse successo da solo e fossero riusciti ad avvertire per tempo il 118, sarebbe stato un cardiopatico a vita con magari problemi annessi.
    "The Force shall set me free"
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  11. #11
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    ma guarda che qui nessuno ha giudicato niente, ne il peggiore tossico marcio, ne il più gonfio dei dopati come Ronnie Coleman... per cui è per questo che dici cose fuori dal tuo recinto, non per le parole che usi.
    sul fatto che tutto sia scritto e destinato dalla nascita non sono d'accordo, solo per non togliere valore a chi invece ha avuto la forza di dire di no di fronte a certe scelte. Poi che alcuni siano stati fortunati e che nella vita ci vuole anche kulo.... beh.. che dire...questa è la più vecchia delle leggi.
    dire che tutto era già deciso e che in tutti gli sport c'è il dopping punto e basta non mi sembra un gran che producente ne utile. se oggi la stragrande maggioranza dei giovani ha smesso di fumare, se hanno fatto leggi per non fumare nei luoghi chiusi, se hanno proibito l'uso del dopping nello sport con sansioni pesanti, se hanno fatto campagne di educazione contro la droga che forze hanno salvato migliaia di vite, è merito proprio di quelle persone che non hanno accettato la passività delle cose, non giudicando chi ci è cascato, ma criticando e scoprendo il nervo dei problemi.

  12. #12
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    mi riferivo all'articolo di serra che hai postato.
    IO NON TREMO

  13. #13
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    mah.. non ho capito. ho risposto ad un post di (non mi ricordo il nome...) e il suo post ora è sparito...

    Comunque Tetsujin, quello che volevo dire rispondendo a stefano punk, era che se solo una persona su un milione fa veramente la scelta di autodistruggersi consapevolmente, questo non può bastare a farci dire che quei comportamenti non vanno condannati. Se al mondo c'è qualcuno che decide di doparsi o drogarsi come scelta di vita razionale, non significa che devo giustificare tutti i tossici o i dopati del mondo.
    probabilmente anche quell'unica persona in realtà non è così consapevole delle sue scelte e la decisione che prenderà nel voler "autodistruggersi" dipenderà invece da qualcosa di più personale.
    L'istinto di conservazione, come altri istinti animaleschi, viene sopito dalla ragione, dal raziocinio e dal libero arbitrio, cose che ci distinguono dagli animali, che mai adotterebbero un comportamento autodistruttivo.
    è vero quello che dici, e lo approvo da un punto di vista morale, ma non voglio imporre la mia morale a chi decide "consapevolmente" di fare quel che vuole con la propria vita. Sono disposto invece a ragionarci e apprezzo chi fa di tutto, vedi le campagne di educazione nelle scuole e negli ambienti sportivi, per evitare che questo accada.

  14. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da stefanopunk Visualizza Messaggio
    mi riferivo all'articolo di serra che hai postato.
    si stefano avevo capito. la mia risposta era per un altro utente a cui è stato cancellato il messaggio e ora sembra che ho risposto a te...

  15. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da stefanopunk Visualizza Messaggio
    Io non mi permetto di giudicare certe scelte ne di ipotizzare debolezze, problemi e drammi psicologici che sicuramente ci sono dietro. Ognuno ha i suoi.
    Ecco io invece mi permetto di giudicare e credo che ogni persona dovrebbe provarci, perchè il giudizio è la base di una mente critica. Ma attenzione, non sto parlando di giudicare una singola persona, ma di cercare di comprendere le cause che spingono tante persone ad autodistruggersi consapevolmente ogni giorno.
    Non si tratta di fare la morale per imporre il proprio giudizio agli altri, sto dicendo che ognuno di noi dovrebbe almeno provare a trovare queste risposte per sè stesso, per la propria crescita personale.
    Perchè non si può (secondo me) semplicemente nascondersi dietro il "non bisogna giudicare" altrimenti è inutile avere un cervello in mezzo alle orecchie.

    Citazione Originariamente Scritto da stefanopunk Visualizza Messaggio
    Se il solo rischio fosse quello di morire come Seccarecci probabilmente mi doperei, per un infarto o un malore improvviso, ma di lunghe malattie che ti portano via pezzetto per pezzetto ho veramente paura.
    Per me questa frase è allucinante e penso davvero che trovare alcune di queste risposte non può farti che bene.

    Citazione Originariamente Scritto da naitsaB Visualizza Messaggio
    L'istinto di conservazione, come altri istinti animaleschi, viene sopito dalla ragione, dal raziocinio e dal libero arbitrio, cose che ci distinguono dagli animali, che mai adotterebbero un comportamento autodistruttivo.
    è vero quello che dici, e lo approvo da un punto di vista morale, ma non voglio imporre la mia morale a chi decide "consapevolmente" di fare quel che vuole con la propria vita. Sono disposto invece a ragionarci e apprezzo chi fa di tutto, vedi le campagne di educazione nelle scuole e negli ambienti sportivi, per evitare che questo accada.
    Da quel che so l'istinto di conservazione è forse l'unico che non può venir davvero sopito, perchè l'organismo alla fine si ribella sempre.
    Nemmeno io voglio imporre la mia morale, ma questo non significa che non si debba parlare di questi problemi, visto che sono enormemente diffusi, e che non si debba provare a cercare di comprenderne le cause.
    Queste che ho scritto sono semplicemente le risposte che io ho trovato per me stesso. L'invito che rivolgo è che ognuno cerchi le sue, che ognuno si ponga delle domande e provi a cercare delle risposte, perchè anche se fossero sbagliate, sarebbero sempre meglio di niente.
    Perchè per me è proprio quel "niente" ad essere alla base di questo diffuso disprezzo per la vita.
    Ultima modifica di Tetsujin; 08-09-2013 alle 09:51 PM
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