L’ultimo articolo di Ado mi ha fatto riflettere. Scrivo queste righe perchè molte volte sono stato "accusato" di essere uno che propone schede corpose, allenamenti lunghissimi, massacranti. O di essere uno che fa il powerlifting e perciò propone cose da powerlifting. Credo che molto di tutto questo sia un misunderstunding come dicono gli anglosassoni. Una incomprensione di fondo. Perciò, vi devo un po’ raccontare chi sono sperando, al termine di tutto questo, di essermi riuscito a spiegare.
Ho iniziato a frequentare le piste di Atletica abbastanza tardi: avevo 15 anni quando i miei genitori mi portarono a forza al Campo Scuola di Arezzo. Se non ci fossero stati loro sarei diventato un nerd appiccicato al computer, un malato di internet, un fissato dei videogiochi. Già allora con il mio Apple II scambiavo e copiavo i primi giochini, e già ero un fissato. Posso dire con orgoglio di aver giocato al primo Flight Simulator, di aver usato il primo Excel della Storia (si chiamava VisiCalc), di aver scritto uno dei primi virus in Italia (mai diffuso, ovviamente)… ah, ma che stavamo dicendo?
Bene, i miei genitori hanno creato un nerd con 140Kg di panca…
Devo dire che correre mi piacque subito. L’idea di potersi confrontare con se stessi è stata una mia fissa fin da piccolo. Ok l’ambiente, le persone, gli amici, ma era l’allenamento inteso come sfida che mi piaceva.
Devo anche dire che ero veramente un "secco": un ragazzino bianco e secco, con gli occhiali. Peccato che non ho le foto… Ero però "veloce", da 9"1 sugli 80 metri. Cioè… niente di chè, però decente. Dico tutto questo perchè non voglio che pensiate che ero chissà quale talento genetico. A vedermi ero uno secco e basta. Incapace di giocare al pallone, incapace di qualunque forma di coordinazione motoria con la palla. Tutto meno che un talento genetico.
Comunque, alla fine 10"4 l’ho fatto, perciò delle doti sepolte da quanche parte c’erano di sicuro. Dai 16 ai 22 anni mi sono allenato dalle 4 alle 5 volte a settimana, dalle 2 ore alle 4 ore: i miei tornavano alle 2 di pomeriggio, ingurgitavo in fretta la roba da mangiare, alle 14.30 ero fuori, alle 14.45 ero al campo. Poi allenamento fino alle 18.30-19, poi doccia, poi a casa alle 20. Devo dire che i miei mi hanno visto proprio poco in quegli anni…
La cosa incredibile è che andavo anche bene a scuola. Anzi, gli altri non capivano come facessi. Perchè quando loro uscivano per il Corso io ero al Campo Scuola, quando andavano al cinema ero al Campo Scuola… ma quando studiavano per il compito del Sabato io ero al Campo Scuola, quando pagavano le ripetizioni io ero al Campo Scuola. Ero anche uno che faceva casino eh… non pensiate che ero un secchione. Con i mezzi multimediali dell’epoca registravamo i professori su musicassetta (si chiamava così…), il casino che c’era in classe, poi in gita si sparava la cassetta nel pullman a tutto volume, con ovvio sequestro e provvedimenti disciplinari. Devo dire che alcune clip che ho visto su youtube di ragazzi che devastano la classe mi hanno ricordato certe cosette che facevamo noi…
Un allenamento tipo era questo:
Lunedì: prove fino ai 100 metri. D’inverno ci schiantavamo cose come 3×10x60 metri, con recuperi che crescevano da girarsi e ripartire fino a 1′, d’estate questa roba diventava velocità pura, 2×3x60, 2×2x80, 2×100 o simili.
D’inverno l’allenamento era da cardiopalmo, massacrante, devastante. Direi una specie di Guerrilla Cardio, quella che di cui tutti parlano ma nessuno poi fa… bene: per noi era un appuntamento normale
Martedì: prove sui 200 o 300 metri. D’inverno cose tipo 6×300 o 8×250, d’estate questo allenamento si trasformava in 300-250-250-200 a tutta paletta, con 30′ di recupero. Qui l’acido lattico sgorgava a fiumi e inondava la pista. Dopo l’arrivo, storditi e semiparalizzati, andavamo al punto di partenza, magari c’era la nebbia e ci portavamo le pile per far capire che eravamo partiti.
Venerdì: prove sui 150 metri. 6-8×150 metri, d’estate i recuperi erano più ampi. Tosti, un bell’allenamento, sempre piaciuto. Un po’ come un 8×2 di panca.
Sabato: salite, d’estate un’altra seduta di velocità. L’allenatore ci portava a 10Km da arezzo, dove c’era una salita "giusta". Poi cose tipo 100-150-100-150-100-150-100. Allenamento pericoloso, a rischio vomito. Tante volte mi sono messo sul ciglio della strada a rigettare con le macchine che sfrecciavano, regolarmente mandate affanculo perchè in quei momenti non ragioni proprio. Poi venivamo scaricati a 5Km dal campo e tornavamo di corsa
Prima di ogni seduta, balzi, andature, esercizi con gli ostacoli, pesi (di cui parlerò dopo), partenze dai blocchi.
Dopo ogni seduta, pesi per divertirsi. Regolarmente, gare, garette, sfide. Più trazioni, più ripetizioni, più peso, più qualcosa. Quando ci pigliava la fissa di qualcosa, quel qualcosa veniva ossessivamente ripetuto alla morte, prese di culo a chi non riusciva, classifiche e graduatorie. Mentre esisteva il concetto di scarico per la pista, i pesi erano considerati un divertimento, un di più, perciò… che scarico d’egitto… se uno era stanco, la piantava lì.
Quando avevo 19 anni si allenavano con noi Lorenzo e Leonardo, 14 e 15 anni, due 400 metristi da 55 secondi. Buonino ma niente di chè. Lorenzo quell’anno fece 70Kg di panca, Leonardo 85Kg. Entrambi riuscivano a fare più di 20 trazioni alla sbarra. Quando smettemmo di fare atletica ma continuammo a fare i pesi, io feci 240Kg di stacco, ci misi 8 mesi. Leonardo (aveva 18 anni) semplicemente non ripetendo i miei errori, schiodò 215Kg.
Ah… quando smettemmo di fare atletica, i nostri pesi decollarono. Lorenzo ad un peso corporeo di 55Kg fece 115Kg di panca (lo so, non ci crede nessuno, ma non esistevano le telecamere… e comunque dopo a 57Kg fece 120Kg), Leonardo a 75Kg fece 120Kg, io gli davo solo 5Kg.
Con noi si allenava Gianni, un 800 metrista da 1′52". Un’estate iniziò a fare i pesi. Non riusciva a fare una flessione… dopo 4 mesi (cioè a fine estate) riuscì a fare 3×100Kg.
C’erano altri ragazzi che si allenavano con noi. Tutti riuscivano a fare 80Kg di panca e 7-8 trazioni alla sbarra, anche il più paralitico.
Quando andammo nella nostra prima palestra commerciale, rimanemmo sbalorditi: sembravamo degli alieni. Il livello era infimo. Ok, c’era gente forte, ma la massa delle persone era tutta presa a fare cumuli di cazzate. Spinte, spintine ai cavi, panca con movimenti parziali, manubri lanciati.
Tutti attenti a non fare casino, a non eccedere per paura di non farcela, a chiedere sussurrando aiuto nel caso non ce la facessero… quando ci allenavamo noi c’era una confusione assurda: incazzature quando si rimaneva sotto il bilanciere, carichi sempre al limite, occhi fuori dalle orbite al rack dello squat, prese di culo allucinanti.
Già allora c’erano le proteine e gli integratori di carboidrati (i mega-mass) e c’era chi non faceva altro che chiacchierare di questa roba. Regolarmente, gente a cui davamo pappa e cena su tutto ah ah ah
Mediamente, eravamo tutti meglio del livello alto della palestra e la nostra forma di esecuzione degli esercizi era sicuramente migliore.
Quando facevamo lo stacco da terra eravamo guardati come degli alieni. Pronostici di schiene demolite, ossa triturate. Poi c’erano quelli che dicevamo che eravamo dopati. Poi c’erano quelli che erano invidiosi perchè facevamo casino e quando sbagliavamo e toppavamo un’alzata ce ne strasbattevamo e andavamo avanti. Poi c’erano quelli che volevano provare ma che non riuscivamo a starci dietro…
Ho constatato questo in qualunque palestra sono andato, sia con i miei amici, sia da solo.
In pratica, siamo sempre stati migliori degli altri. Presunzione? Sicuro.
Quando iniziai a lavorare, per anni mi sono allenato da solo, addirittura non abitavo nemmeno più ad Arezzo, ma in un paesino di 500 persone, coprifuoco alle 8 di sera, tagliato fuori dal mondo. Nel mio casottino ero considerato una specie di pazzo dalle persone della strada (età media 75 anni…).
Nel 2004 ho conosciuto i forum di bodybuilding. E’ stato allora che ho capito quanto poco conoscessi del mondo che mi piace, ma al contempo ho capito che i miei risultati erano buoni e superiori alla media. Devo dire che anche come aspetto, confrontato con le foto che vengono postate, sembro uno "che fa i pesi". Chiaro, sono una segaccia qualunque e ci sono fisici spaziali. Ma… non sono l’ultimo. Anche qui, presuntuoso, vero?
Attraverso i forum ho capito quanti errori abbia fatto in tutti questi anni ma anche ho capito che certe intuizioni, certe idee abbozzate, embrionali, certe follie che non avrei mai osato razionalizzare sono state invece studiate e analizzate. La mia conoscenza si è ampliata, gli errori compresi e inquadrati in una teoria generale.
Notate che non ho nominato il powerlifting, amore a prima vista, che però non c’entra una mazza.
La conoscenza permette di razionalizzare l’istinto, di focalizzare le intuizioni, di stabilire legami causali fra elementi apparentemente sconnessi, di non perdere idee che andrebbero perdute. In questo sono sicuramente migliore del Paolino di qualche anno fa. E non posso che ringraziare ancora una volta tutti quelli con cui ho avuto il piacere di dialogare e che mi hanno permesso di aprire la mia mente.
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