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Discussione: Quando ero piccolo...

  1. #1
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    Predefinito Quando ero piccolo...

    L’ultimo articolo di Ado mi ha fatto riflettere. Scrivo queste righe perchè molte volte sono stato "accusato" di essere uno che propone schede corpose, allenamenti lunghissimi, massacranti. O di essere uno che fa il powerlifting e perciò propone cose da powerlifting. Credo che molto di tutto questo sia un misunderstunding come dicono gli anglosassoni. Una incomprensione di fondo. Perciò, vi devo un po’ raccontare chi sono sperando, al termine di tutto questo, di essermi riuscito a spiegare.

    Ho iniziato a frequentare le piste di Atletica abbastanza tardi: avevo 15 anni quando i miei genitori mi portarono a forza al Campo Scuola di Arezzo. Se non ci fossero stati loro sarei diventato un nerd appiccicato al computer, un malato di internet, un fissato dei videogiochi. Già allora con il mio Apple II scambiavo e copiavo i primi giochini, e già ero un fissato. Posso dire con orgoglio di aver giocato al primo Flight Simulator, di aver usato il primo Excel della Storia (si chiamava VisiCalc), di aver scritto uno dei primi virus in Italia (mai diffuso, ovviamente)… ah, ma che stavamo dicendo?

    Bene, i miei genitori hanno creato un nerd con 140Kg di panca…
    Devo dire che correre mi piacque subito. L’idea di potersi confrontare con se stessi è stata una mia fissa fin da piccolo. Ok l’ambiente, le persone, gli amici, ma era l’allenamento inteso come sfida che mi piaceva.

    Devo anche dire che ero veramente un "secco": un ragazzino bianco e secco, con gli occhiali. Peccato che non ho le foto… Ero però "veloce", da 9"1 sugli 80 metri. Cioè… niente di chè, però decente. Dico tutto questo perchè non voglio che pensiate che ero chissà quale talento genetico. A vedermi ero uno secco e basta. Incapace di giocare al pallone, incapace di qualunque forma di coordinazione motoria con la palla. Tutto meno che un talento genetico.

    Comunque, alla fine 10"4 l’ho fatto, perciò delle doti sepolte da quanche parte c’erano di sicuro. Dai 16 ai 22 anni mi sono allenato dalle 4 alle 5 volte a settimana, dalle 2 ore alle 4 ore: i miei tornavano alle 2 di pomeriggio, ingurgitavo in fretta la roba da mangiare, alle 14.30 ero fuori, alle 14.45 ero al campo. Poi allenamento fino alle 18.30-19, poi doccia, poi a casa alle 20. Devo dire che i miei mi hanno visto proprio poco in quegli anni…

    La cosa incredibile è che andavo anche bene a scuola. Anzi, gli altri non capivano come facessi. Perchè quando loro uscivano per il Corso io ero al Campo Scuola, quando andavano al cinema ero al Campo Scuola… ma quando studiavano per il compito del Sabato io ero al Campo Scuola, quando pagavano le ripetizioni io ero al Campo Scuola. Ero anche uno che faceva casino eh… non pensiate che ero un secchione. Con i mezzi multimediali dell’epoca registravamo i professori su musicassetta (si chiamava così…), il casino che c’era in classe, poi in gita si sparava la cassetta nel pullman a tutto volume, con ovvio sequestro e provvedimenti disciplinari. Devo dire che alcune clip che ho visto su youtube di ragazzi che devastano la classe mi hanno ricordato certe cosette che facevamo noi…

    Un allenamento tipo era questo:

    Lunedì: prove fino ai 100 metri. D’inverno ci schiantavamo cose come 3×10x60 metri, con recuperi che crescevano da girarsi e ripartire fino a 1′, d’estate questa roba diventava velocità pura, 2×3x60, 2×2x80, 2×100 o simili.

    D’inverno l’allenamento era da cardiopalmo, massacrante, devastante. Direi una specie di Guerrilla Cardio, quella che di cui tutti parlano ma nessuno poi fa… bene: per noi era un appuntamento normale

    Martedì: prove sui 200 o 300 metri. D’inverno cose tipo 6×300 o 8×250, d’estate questo allenamento si trasformava in 300-250-250-200 a tutta paletta, con 30′ di recupero. Qui l’acido lattico sgorgava a fiumi e inondava la pista. Dopo l’arrivo, storditi e semiparalizzati, andavamo al punto di partenza, magari c’era la nebbia e ci portavamo le pile per far capire che eravamo partiti.

    Venerdì: prove sui 150 metri. 6-8×150 metri, d’estate i recuperi erano più ampi. Tosti, un bell’allenamento, sempre piaciuto. Un po’ come un 8×2 di panca.

    Sabato: salite, d’estate un’altra seduta di velocità. L’allenatore ci portava a 10Km da arezzo, dove c’era una salita "giusta". Poi cose tipo 100-150-100-150-100-150-100. Allenamento pericoloso, a rischio vomito. Tante volte mi sono messo sul ciglio della strada a rigettare con le macchine che sfrecciavano, regolarmente mandate affanculo perchè in quei momenti non ragioni proprio. Poi venivamo scaricati a 5Km dal campo e tornavamo di corsa

    Prima di ogni seduta, balzi, andature, esercizi con gli ostacoli, pesi (di cui parlerò dopo), partenze dai blocchi.

    Dopo ogni seduta, pesi per divertirsi. Regolarmente, gare, garette, sfide. Più trazioni, più ripetizioni, più peso, più qualcosa. Quando ci pigliava la fissa di qualcosa, quel qualcosa veniva ossessivamente ripetuto alla morte, prese di culo a chi non riusciva, classifiche e graduatorie. Mentre esisteva il concetto di scarico per la pista, i pesi erano considerati un divertimento, un di più, perciò… che scarico d’egitto… se uno era stanco, la piantava lì.

    Quando avevo 19 anni si allenavano con noi Lorenzo e Leonardo, 14 e 15 anni, due 400 metristi da 55 secondi. Buonino ma niente di chè. Lorenzo quell’anno fece 70Kg di panca, Leonardo 85Kg. Entrambi riuscivano a fare più di 20 trazioni alla sbarra. Quando smettemmo di fare atletica ma continuammo a fare i pesi, io feci 240Kg di stacco, ci misi 8 mesi. Leonardo (aveva 18 anni) semplicemente non ripetendo i miei errori, schiodò 215Kg.

    Ah… quando smettemmo di fare atletica, i nostri pesi decollarono. Lorenzo ad un peso corporeo di 55Kg fece 115Kg di panca (lo so, non ci crede nessuno, ma non esistevano le telecamere… e comunque dopo a 57Kg fece 120Kg), Leonardo a 75Kg fece 120Kg, io gli davo solo 5Kg.

    Con noi si allenava Gianni, un 800 metrista da 1′52". Un’estate iniziò a fare i pesi. Non riusciva a fare una flessione… dopo 4 mesi (cioè a fine estate) riuscì a fare 3×100Kg.

    C’erano altri ragazzi che si allenavano con noi. Tutti riuscivano a fare 80Kg di panca e 7-8 trazioni alla sbarra, anche il più paralitico.
    Quando andammo nella nostra prima palestra commerciale, rimanemmo sbalorditi: sembravamo degli alieni. Il livello era infimo. Ok, c’era gente forte, ma la massa delle persone era tutta presa a fare cumuli di cazzate. Spinte, spintine ai cavi, panca con movimenti parziali, manubri lanciati.

    Tutti attenti a non fare casino, a non eccedere per paura di non farcela, a chiedere sussurrando aiuto nel caso non ce la facessero… quando ci allenavamo noi c’era una confusione assurda: incazzature quando si rimaneva sotto il bilanciere, carichi sempre al limite, occhi fuori dalle orbite al rack dello squat, prese di culo allucinanti.

    Già allora c’erano le proteine e gli integratori di carboidrati (i mega-mass) e c’era chi non faceva altro che chiacchierare di questa roba. Regolarmente, gente a cui davamo pappa e cena su tutto ah ah ah

    Mediamente, eravamo tutti meglio del livello alto della palestra e la nostra forma di esecuzione degli esercizi era sicuramente migliore.

    Quando facevamo lo stacco da terra eravamo guardati come degli alieni. Pronostici di schiene demolite, ossa triturate. Poi c’erano quelli che dicevamo che eravamo dopati. Poi c’erano quelli che erano invidiosi perchè facevamo casino e quando sbagliavamo e toppavamo un’alzata ce ne strasbattevamo e andavamo avanti. Poi c’erano quelli che volevano provare ma che non riuscivamo a starci dietro…

    Ho constatato questo in qualunque palestra sono andato, sia con i miei amici, sia da solo.

    In pratica, siamo sempre stati migliori degli altri. Presunzione? Sicuro.
    Quando iniziai a lavorare, per anni mi sono allenato da solo, addirittura non abitavo nemmeno più ad Arezzo, ma in un paesino di 500 persone, coprifuoco alle 8 di sera, tagliato fuori dal mondo. Nel mio casottino ero considerato una specie di pazzo dalle persone della strada (età media 75 anni…).

    Nel 2004 ho conosciuto i forum di bodybuilding. E’ stato allora che ho capito quanto poco conoscessi del mondo che mi piace, ma al contempo ho capito che i miei risultati erano buoni e superiori alla media. Devo dire che anche come aspetto, confrontato con le foto che vengono postate, sembro uno "che fa i pesi". Chiaro, sono una segaccia qualunque e ci sono fisici spaziali. Ma… non sono l’ultimo. Anche qui, presuntuoso, vero?

    Attraverso i forum ho capito quanti errori abbia fatto in tutti questi anni ma anche ho capito che certe intuizioni, certe idee abbozzate, embrionali, certe follie che non avrei mai osato razionalizzare sono state invece studiate e analizzate. La mia conoscenza si è ampliata, gli errori compresi e inquadrati in una teoria generale.

    Notate che non ho nominato il powerlifting, amore a prima vista, che però non c’entra una mazza.

    La conoscenza permette di razionalizzare l’istinto, di focalizzare le intuizioni, di stabilire legami causali fra elementi apparentemente sconnessi, di non perdere idee che andrebbero perdute. In questo sono sicuramente migliore del Paolino di qualche anno fa. E non posso che ringraziare ancora una volta tutti quelli con cui ho avuto il piacere di dialogare e che mi hanno permesso di aprire la mia mente.

  2. #2
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    A questo punto: perchè il nostro barbaro allenamento funzionava più di quello degli altri palestrari incontrati negli anni? Perchè c’erano dentro, in maniera abbozzata, embrionale, empirica e assolutamente istintiva, delle idee potenti.

    Venendo dall’atletica, per noi era normale avere un diario di allenamento. Io usavo un diario di Dylan Dog, Leonardo dei fogliacci, Lorenzo e Gianni nulla perchè non avevano voglia ma scrivevo io quello che facevano e loro bastardi però lo leggevano… Un diario è indispensabile per capire quello che accade. Poche seghe: inutile fare gli scienziati a pianificare il futuro se non ci si ricorda il passato.

    Venendo dall’atletica, per noi era normale il concetto di "ciclo di allenamento". Non sapevamo una mazza di microcicli, mesocicli, macrocicli, di periodizzazione, di cose del genere, ma sapevamo che per arrivare ad un risultato c’era una fase di accumulo e una di trasformazione. Non sapevamo perchè, ma ci sembrava ovvio e basta.

    In questo modo le nostre schede prevedevano X settimane per arrivare ad un test massimale, passando da 8, poi 8, poi 6, poi 3 ripetizioni o simili. Una progressione che si esauriva in qualche settimana.

    L’allenamento era brutale e lo schema sempre uguale: che so… 4 serie di 10 ripetizioni con un certo peso, poi 2 serie da 10 con peso a scalare, tutto tirato alla morte. Tutte quelle pippe di adesso su cedimento si, no, buffer, fatica cumulativa, erano assolutamente sconosciute. Un 4×10 di squat con 3′ di recupero per gente che veniva dai 100-400 metri prevedeva che ogni serie fosse molto tirata, per arrivare alla 4° del tutto alla morte, con un rest-pause in piedi anche se non sapevamo cosa fosse il rest-pause. Poi 2 serie a scalare devastanti.

    Dopo, che so… 2 settimane di 4×10 si passava al 4×8 + 2×8, poi 4×6, 4×3. Chiaramente, funzionava. Ma altrettanto chiaramente, arrivati al 4×3 con 5′ di recupero (e questo sì che era a cedimento totale) si faceva un bel botto perchè il volume diminuiva così drasticamente ed era tutto così tirato che in poco tempo ci si bruciava, si stallava, ci si rompeva i coglioni. Non abbiamo mai capito perchè si faceva il botto, ad esempio. L’ho capito oltre 15 anni dopo…

    La panca diventava stressante, dai coglioni la panca, giù di lento dietro. Lo squat diventava insopportabile, fuori dalle palle lo squat, giù di stacco. Effettuavamo istintivamente la rotazione degli esercizi, uno dei cardini per evitare lo stallo. Poi ci rompevamo nello stacco, di nuovo squat.
    Lo scarico era assente, ma del resto avevamo 20 anni, studiavamo, quando eravamo stanchi facevamo un allenamento di s*****, dormivamo di più, che scarico e scarico…

    Chiaro che c’erano un sacco di errori che ci frenavano, non curavamo l’alimentazione, non sapevamo nulla. Semplicemente, entravamo in palestra con un programma, un’idea, e ci massacravamo. Il causa-effetto era presto fatto: dico di fare una cosa, la faccio, il programma funziona. Non la faccio, il programma non funziona. Questa semplicità implica una notevole complessità nel pensare-registrare-confrontare.

    Questa semplicità derivata da un’impostazione "sportiva" senza basi di conoscenza era assente nelle palestre che frequentavamo, e noi ci stupivamo di come la gente entrasse in palestra e andasse a caso o facesse sempre le stesse cose. Posso dire che questi barbari metodi antidiluviani sono ancora assenti nelle nostre palestre.

    Nella sua semplicità estrema, con tutti gli errori del mondo e le incomprensioni così grossolane da fare tenerezza, questo sistema era coerente: a fronte di una dichiarazione c’era modo di decidere se si stava facendo bene oppure male. Questa coerenza assicurava robustezza.

    Come risultati, la forza cresceva, la massa era "sporca" ma c’era. Chiaro, nessuno era svenato, ma gli addominali si vedevano bene, le forme c’erano seppure non enormi.

    Il limite era dato dal fatto che eravamo arrivati all’estremizzazione di tutte le nostre conoscenze limitate, perciò alla fine non ci muovevamo di lì.

    Senza fasi pianificate, senza tapering, senza scarico programmato, senza una conoscenza del concetto di buffer, di dinamismo, di esercizi complementari, di sticking points o cose simili, alla fine non comprendevamo perchè certe volte si toppava di brutto. Però così facendo i risultati erano enormemente superiori allo standard. Poi ognuno di noi ha iniziato a lavorare, perciò altre variabili sono entrate nel gioco.

    Bene. Questo è il mio background. Uno che ha sempre pestato parecchio in quella che è la sua passione da sempre. Uno che nel dubbio fra "fare" e "non fare" ha sempre scelto di "fare". Ma un "fare" di derivazione sportiva, agonistica. Uno che ha anche ottenuto.

    Comprendete che per me mi risulta perciò ben difficile comprendere certe scelte, certe motivazioni…

    [politically correct mode off]

    Io mi sono allenato con profitto 2 volte a settimana per qualche annetto, ma semplicemente perchè ero costretto a fare così. Se posso, mi alleno 3 volte, se posso, 4 volte, se posso, 5 volte. Perchè mi piace, perchè è il mio tempo libero. Poi mi trovo intorno persone che dicono che 2 volte è meglio di 3, che così si ha più tempo fuori dalla palestra, non si è fissati, che si possono fare altre cose… sembra che qui tutti abbiano 3000 interessi al mondo. Ma fare i pesi è il mio tempo libero! Non capisco proprio.

    Non concepisco quelli che sono terrorizzati dal superallenamento. Questi signori non sanno di cosa parlano. Io l’ho provato, il superallenamento, quello vero, quello con tutti i sintomi, quello con le analisi sballate. Ci vollero 4 mesi per arrivare a quel livello, 6 mesi per uscirne. Posso assicurare che nemmeno nel più totale dei miei massacri sotto i pesi sono riuscito lontanamente a ridurmi come quella volta. E se non ci sono riuscito io, ben difficilmente ci è riuscito un altro con i pesi. Viceversa, chi fa ciclismo ha buona possibilità di raggiungermi e di passarmi…

    Mi mandano letteralmente in bestia i fissati della forma di esecuzione, i pavidi che hanno paura di infortunarsi… Chiaro, nessun pazzo si allena con tecnica scarsa, però, perDio… e osate un pochinino! Una buona tecnica, funzionale e sicura, poi picchiare duro! Ci sono quelli che non si infortunano mai, non si fanno mai male, ma… cosa è un "infortunio"?

    Semplice. un infortunio è un impedimento all’allenamento. Viene perchè quando si tira la macchina al limite qualcosa può andare storto. Viene… e basta. Io mi sono infortunato decine di volte. Strappi, stiramenti, contratture, tendiniti. Fanno parte del gioco. Non ho mai avuto però niente di invalidante per la vita di tutti i giorni. Perchè questi "infortuni" sono banalità rispetto a, che so, un’ernia inguinale o vertebrale. E quelle vengono a chi è sedentario, guarda un po’… mentre i menischi fratturati, i crociati devastati vengono ai giocatori di calcetto. L’"infortunio" dei pesi è qualcosa che limita l’allenamento, ma si guarisce, semplicemente non ci si può allenare. E’ una disgrazia, ma in una ottica allargata, non è niente.

    Eppure c’è chi è terrorizzato dagli infortuni, li pronostica agli altri. Mah…
    Non sopporto quelli-che-non-recuperano, quelli che se fanno 2 serie in più muoiono sul posto, quelli che teorizzano quale capo del deltoide è più stimolato da quale esercizio… per me sono cose inconcepibili. E’ meglio questo o quello per il capo mediano? E fateli tutti e due, no? Siete lì, avete perso del tempo, fateli!

    Non sopporto quelli che trovano delle scuse, quelli del limite genetico, quelli del "sono un BB il peso è un mezzo non un fine", quelli del "quello è un fissato" o "quello è un dopato". Tutta questa gente è composta da coloro che non osano, non spingono, non premono, da quelli che non hanno rabbia, non bruciano per ottenere risultati, non entrano in palestra per sparare i pesi dentro il soffitto. No, sono la massa di coloro che trovano delle giustificazioni. Deve esserci un motivo per cui "quello lì" riesce a fare quello che fa, un trucco. Non li sopporto perchè regolarmente quelli che parlano sono peggio di me. Però io regolarmente sbaglio, devo sbagliare.

    Infine, mi fanno veramente rabbia, ma tanta rabbia, quelli che potrebbero avvantaggiarsi di tutti i mezzi che noi non avevamo, di internet, delle telecamere digitali, di youtube… e non lo fanno. Mi fanno rabbia i pigri, quelli che non vogliono usare il cervello. Mi fanno rabbia perchè non sanno quanto sono fortunati a vivere adesso, quante possibilità in più di me e dei miei amici hanno.

    Vi posso assicurare che se invece di nascere nel 1968 fossi nato nel 1985, a 24 anni avrei fatto ben più di 240Kg di stacco con allenamento casuale, ben di più!

    [politically correct mode on]

    Ci siete? Fiuuuuuuuuuuu . Bene, sapete con chi avete a che fare ah ah ah ah

  3. #3
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    Ciao Iron,
    non l'ho letto tutto perche' e' veramente troppo lungo.

    Posso dirti che noto molti atleti che quando si allenano per la potenza e per la forza sono molto grossi (alcuni piu' grossi dei bodybuilders, ma la differenza non e' un abisso anzi) . Una conseguenza del fatto che riescono a spostare di piu' e quindi in fase di massa riescono a sollevare grandi carichi con grandi guadagni.

    Personalmente non vado per "l'allenamento da bb o da pl". Personalmente sono dell'idea che l'allenamento coi pesi sia unico per tutti. Spostare piu' peso.

    C'e' chi adatta questo concetto per la massa impostando i parametri di massa... ovvero 45'' o 60'' max di riposo fra le serie, TUT controllato alimentazione ipercalorica etc etc

    C'e' chi lo adatta per la forza pura.. e fa' tutt'altro tipo di allenamento. Recuperi lunghi, tut esplosivo, etc etc

    Il concetto base comunque e' sempre quello --> Alzare piu' ghisa!

    Io ho stesso ho notato un aumento di massa piu' rapido quando mi sforzavo ad alzare piu' peso (sempre nei parametri di massa sopra citati).

    mi scuso se sn andato OT perche' non ho letto tutto il discorso
    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    La parola chiave è umiltà se si ha questa si può tutto

  4. #4
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    Ciao Paolo.
    La lettera fà senza dubbio pensare, mi ci metto io per primo.
    Nel tua lettera soprattutto nella parte finale colgo una frecciatina ad un certo personaggio...che mi pare ci abbia (mi abbia) terrorizzato un pò su alcuni aspetti dell'allenamento coi pesi.
    Una frecciata del tutto motivata direi.
    Un pò come se una volta davanti ad una porta, non avessimo il coraggio di aprirla per paura di sapere cosa c'è dietro.
    E se ci spingessimo oltre aprendo quella porta ?...cosa succederebbe ?
    Che c'è dietro quella porta ?
    Ci hanno abituato fin da piccoli con la storiella dell'uomo nero (metaforicamente parlando) e se invece fosse proprio l'uomo nero a farmi esplodere definitivamente e farmi fare progressi che prima non mi sognavo nemmeno ?
    Certo potrebbe finire anche non andare tutto per il verso giusto. Ma se non provo, se non apro quella benedetta porta non lo potrò mai sapere....

  5. #5
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    mi piace leggerti paolo anche se alla fine la tua storia la conosco già e di post simili a questo ne ho letti..
    mi piaci tu perchè sei folle e fissato con le cose che ti piacciono così come mi sento fissato io.. e onestamente AMO essere fissato con le cose che mi piacciono.. fare le cose all'acqua di rose trovo sia estremamente triste

  6. #6
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    L' ho letto tutto: sei un grande
    Sapessi cosa pensano di me quando alzo le pizze simulando le stones e quando eseguo le farmer's con i manubri + dei dischi collegati sopra.
    Tra qualche tempo, a casa mia, avrò il log professionale e le farmer's Mi alleno isu una striscia di cemento dove due case + due villette possono vedere cosa sto facendo
    Anche se dicessero qualcosa, sono il più grosso e forte di tutti quelli che ci abitano, ergo me ne sbatto altamente
    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...lo sterco di cavallo si spande quando lo si calpesta"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...ascolta sempre lo scorrere del fiume, ma sta attento sempre a non bagnarti"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...il momento della partenza arriva quando meno te lo aspetti"

  7. #7
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    nel mio piccolo, e nella mia ignoranza riconosco che non ho mai avuto risultati come quest'anno in termini di massa e di forza. tutto dovuto all'essere partecipe di questo forum, aver capito in parte come si struttura un allenamento, e anche a livello mentale mi posso definire un fissato, perche' parlo di pesi e di forza ovunque, faccio gare mentali con me stesso e gli altri perche' in fondo mi piace vedere fino a dove posso arrivare, tutto nel mio piccolo. questa e' la differenza nel conoscervi.

    e qui colgo anche l'occasione per ringraziare tutti gli utenti del forum, specialmente chi mi ha aiutato di persona come somo heero kick zio tat etc..., ma anche chi mi ha aiutato semplicemente scrivendo, come paolo appunto.
    vorrei aggiungere che anche se non vi conosco di persona vi stimo moltissimo e avete cambiato la mia persona come se mi fosse stati accanto. ripeto, e' tutto nel piccolo, ma si inizia cosi'.
    quindi grazie a voi sia per essere cosi' genuinamente interessati sia per essere in questo forum a scambiare idee con gente come me.
    grazie.
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  8. #8
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    Ahhhhh...

    Grazie a tutti!

    Vediamo di andare un po' per ordine:

    x Somo: eh sì, alla fine dico sempre le stesse cose, perchè... come tutti i fissati, alla fine sono maniacale ah ah ah il bello è che non le dico a voi, ma a me stesso... una forma di autoconvincimento!

    x Dany: devo dirti che... sì, una certa branca della filosofia BII mi ha rotto le palle. Mi ha rotto perchè forma persone con il paraocchi. Chiaro, stiamo parlando di pesi, cioè stronza.te... però i pesi sono una metafora della vita. Chi è rigido nei pesi, lo è anche nella vita. Chi esegue senza pensare, anche nella vita sarà così, chi si caga sotto per un massimale, nella vita sarà così. Perchè secondo me le persone si giudicano nelle piccole cose, è lì che la maschera ha una incrinatura.

    Mi spiego: se tu te la fai addosso per un massimale, se eviti le garette in palestra, se hai paura di esporti... in una cosa idiota come i pesi, come potrai mai parlare in pubblico, affrontare il tuo capo, non farti mettere sotto dal collega che ti fotte il lavoro?

    Se tu ti accontenti, ti bastano le 4 certezze che hai nella teoria dell'allenamento, se non sei curioso di imparare, di apprendere... per quello che è il tuo divertimento, come farai a essere elastico, curioso, a metterti in gioco nelle situazioni sgradevoli della vita?

    C'è un legame lasco ma forte fra l'atteggiamento verso le "cose dei pesi" e verso le "cose della vita". Perchè entrambe sono una forma di stress, e le persone bene o male rispondono allo stress sempre allo stesso modo.

    Io ad esempio so che se devo parlare in pubblico a 200 persone, ed è capitato spesso, posso farlo. Perchè, banalmente, so fare un massimale, cioè so dare il meglio di me in un certo istante, so come reagisco, so la pressione cosa mi fa, so quando faccio crack di testa. E se riesco a fare 270Kg di stacco, posso parlare davanti ad una platea di 200 fottuti stron.zi.

    Se io riesco ad allenarmi in una palestra con un metodo che nessuno ha mai visto, se riesco a perseverare anche se mi prendono per il cul.o, se insisto invece di andarmene (e potrei, perchè sono cazza.te, no? Chi mi obbliga a rimanere in palestra...), sicuramente riuscirò a sopportare il mobbing al lavoro, il collega stron.zo, il capo che mi vuol far rimanere quando non voglio, le ingiustizie piccole ma ripetute ogni santo giorno che esistono in qualunque ambiente lavorativo.

    Se io riesco ad organizzare gli allenamenti, a farli anche quando sembra impossibile, a lottare contro il tempo, gli impegni, i 1000 cazz.i quotidiani, se riesco ad essere costante, sicuramente sarò una persona affidabile, precisa, con capacità di scelta, uno che riesce a portare a casa un risultato in qualunque ambiente, sotto qualunque forma di pressione.

    Per questo i pesi possono essere una crescita, interiore, spirituale se si vuole, per questo c'è un legame fra quello che succede in palestra e quello che succede nella vita.

    Ed il legame è anche al contrario... in negativo

    x Corvette: sei un grande! Anche a me piacerebbe avere un po' di queste attrezzature, la strada a disposizione ce l'ho...

    x Uber: mi spiace non partecipare al tuo diario! E' semplicemente una questione di tempo! Sono contento che tu sia migliorato. E' merito del forum che ti mette a disposizione una marea di informazioni: questa è la potenzialità. E' però alla fine merito tuo che le sai cogliere: questa è l'azione che realizza quella potenzialità. C'è chi lo fa, c'è chi non lo fa. A parità di potenzialità. infatti, c'è chi ottiene e chi non ottiene...

    x Titan: non puoi essere OT, perchè qui è tutto OT ah ah ah ciao!
    Ultima modifica di IronPaolo; 09-06-2007 alle 07:58 PM

  9. #9
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    Complimenti Paolo hai detto delle cose bellissime, fino ad ora credevo di essere l'unico a paragonare l'alzare i pesi alle faccende quotidiane e finalmente trovo uno che la pensa come me! Davvero mi sono riconosciuto tantissimo in tutto quello che hai detto, devo dire che grazie alla palestra (ho cominciato a 17 anni) adesso dopo 3 anni sono diventato piu' sicuro di me, non ho affatto paura di espormi, sempre pronto a mettermi in gioco e se dovessi perdere una sfida, m'in***** con me stesso sbatto la testa e miglioro miglioro e miglioro, la vera sfida prima che con gli altri è quella con se stessi!

  10. #10
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    Io l'avevo già letta sul Tuo sito. Quindi, qua non l'ho più letta. 2
    [a-/]


  11. #11
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    Voglio dire la mia scrivendo per punti:

    1) Paolo tu hai delle GRANDI capacità scrittorie! Tu sei un intrattenitore, il tuo modo di scrivere è artistico, almeno dal mio punto di vista. Te l' avranno già detto tutti, e tu già avrai le idee ben chiare a riguardo: prevedo che prima o poi intingerai la ghisa nel calamaio!

    2)Sul discorso del dare il massimo, c'è poco da fare: l' epicureismo dilagante forza le menti a fare il minimo. Il discorso sarebbe lungo... in pratica la società, a mio avviso, è orientata verso l' appiattimento. In generale, sia chiaro, perchè è pieno di eccezioni... e meno male!!!

    3) Quoto Uberfranz e ringrazio te e tutti quelli che in questo forum riversano la propria esperienza e passione, perchè siete uno stimolo ed un aiuto enorme per noi "piccoli" che abbiamo obiettivi a tre cifre! Come li avevate voi!

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
    x Titan: non puoi essere OT, perchè qui è tutto OT ah ah ah ciao!
    Ahhh non avevo letto che era in rest pause! Comunque condividi quanto ho detto?

    Appena ho tempo me lo leggo tutto questo tuo post.. mi piace come scrivi e sono curioso!
    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    La parola chiave è umiltà se si ha questa si può tutto

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Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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