Bene già dal titolo immagino di aver catalizzato la vostra attenzione ed aver fatto storcere il naso a molti, ma cercherò di dire brevemente quello che ho maturato in qualche anno di pesi e di studio del corpo umano; non siate cattivi è la prima roba che scrivo ed è volutamente “satirica”.
Personalmente adoro il mare di ragazzetti (che molto spesso ragazzetti non sono) che senza avere la benché minima conoscenza di fisiologia/biochimica/anatomia esordisce con la frase “tanto siamo tutti diversi” solo per giustificare un’idiota programma e/o dieta.
Tra di noi siamo diversi, ma siamo “più uguali che diversi”, o meglio a livello particolare (parlo a livello del singolo gene) siamo anche diversi, ma a livello generale le differenze nella stragrande maggioranza dei casi si appianano o sono comunque “meno incisive”.
Quindi in linea prettamente teorica è possibile stilare il comportamento tipo del corpo in base ad un dato stimolo (nel nostro caso l’allenamento coi sovraccarichi)… se si facesse uno studio ben fatto, quindi con soggetti nelle medesime condizioni (cosa in questo ambito difficile, se non impossibile), si otterebbe una gaussiana e, salvo grandi sfighe o fortune, voi sarete sicuramente molto vicini al centro della media della funzione.
(per chi se lo stesse chiedendo questa è una gaussiana)
Ora so già che molti sono già con il mouse e la tastiera pronti a rispondere “ma io con quel programma ho ottenuto x e con quell’altro ho ottenuto y, quindi il primo è meglio del secondo”… mi dispiace ma no, non è un ragionamento scientifico, quindi se siete fortunati il vostro ragionamento empirico funziona altrimenti no. Questo perché l’allenamento non conta, o meglio conta molto meno di quanto vi fanno credere.
Lo scopo del 99% della gente che entra in palestra è diventare snella e muscolosa senza perdere armoniosità, quindi ricerca la tanto agognata ipertrofia.
Ma qui sorge il problema… al giorno d’oggi come raggiungere l’ipertrofia per la comunità scientifica è sempre un bel punto di domanda. L’ipertrofia è un processo complesso che si compone di risposte e stimoli umorali provenienti dai più disparati organi del nostro corpo: il muscolo dopo l’allenamento segnala solo il suo stato di danneggiamento e la necessità di ripararsi ma per farlo devono essere presenti o assenti una grande quantità di altri messaggi (cortisolo, insulina, ormoni anabolizzanti) che segnalano la situazione in dato istante del nostro corpo.
Quindi l’allenamento provoca solo uno dei tanti segnali che sono necessari per raggiungere l’ipertrofia: ovviamente è una condizione necessaria, ma non sufficiente, però è anche una delle condizioni più facilmente controllabili. Infatti le altre variabili sono influenzate da tantissime variabili, ad esempio il livello di cortisolo dipende dalle ore di sonno, dallo stato psicofisico dell’individuo, eccetera eccetera; molti di essi non dipenderanno neanche dalla vostra condotta ma dalla temperatura, dalla stagione, dalla quantità di luce a cui siete sottoposti, eccetera eccetera.
Capirete bene che è impossibile ricreare le medesime condizioni (e da qui nasce l’impossibilità di avere dati univoci sull’efficacia di un allenamento) e che quindi la buona riuscita del vostro allenamento non dipende dal vostro allenamento (che frase anacronistica e ad effetto). In questa ottica è quindi molto importante curare quello che è il contorno: le ore di sonno, il cibo, bla… bla… bla…
Quindi non state a smenarvi se è meglio un 4x10 o un 5x5, fate solo in modo che il vostro allenamento sia tale, ergo multiarticolari e spignere.
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