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Discussione: Neurofisiologia e allenamento

  1. #1
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    All'università sto seguendo lezioni di neurofisiologia del sistema motore e sono cominciate una serie di domande e ragionamenti sul tema.
    Piccola premessa sulle basi teoriche (ovviamente si accettano obiezioni già da questo punto!):
    La corteccia motoria primaria (M1) non presenta la classica rappresentazione somatotopica dell'Homunculus classico (che è valida solo come preponderanza di elementi) ma si divide in moltissime aree interconnese tra loro. Successivamente il segnale scende ai motoneuroni spinali secondo i fenomeni di divergenza e convergenza (Divergenza: singoli neuroni di M1 sono connessi a pool spinali diversi; Convergenza: neuroni di M1 di aree diverse mandano segnali ad uno stesso pool di motoneuroni spinali). Inoltre sono presenti interconnessioni tra i motoneuroni spinali.
    Passando al muscolo si ha che la suddivisione anatomica delle fasce muscolari non ha un corrispettivo funzionale. Vi sono, invece, suddivisioni neuromuscolari diverse da quelle anatomiche, che danno origine alla compartimentazione neuromuscolare. A loro volta i compartimenti contengono varie unità motorie.
    Inoltre la corteccia riceve i sengnali sensitivi da parte dei recettori muscolari e articolari in modo da avere una propriocezione e un controllo totale del movimento.

    Riassumendo è impossibile avere una rappresentazione corticale somatotopica del muscolo ma possono essere rappresentate solo delle funzioni. L'attivazione di una determinata area di M1 sta solo a significare il segmento o l'articolazione che in un dato atto motorio è la più attiva ma ci sono un'infinità di interconnessioni con le altre aree perchè entrano quasi tutte in azione come stabilizzatori/fissatori e per definire i limiti biomeccanici imposti dalla natura.

    Dopo aver definito queste basi neurofisiologiche vorrei porre l'attenzione sul gesto atletico, in particolar modo le alzate del PL.
    Nel nostro sport dobbiamo produre più potenza possibile, quindi riuscire ad avere una velocità ed esplosività più elevata possibile. Non tenendo conto dei fattori genetici (tipo di fibre e leve) biogna considerare fondamentale la velocità dell'attivazione neuromuscolare, cioè il segnale corticale deve attivare nel miglior modo possibile e nel più breve tempo possibile la muscolatura, in modo tale da produrre più potenza possibile.
    Dai concetti neurofisiologici sopra descritti penso di possa capire come la tecnica e la velocità d'esecuzione sia fondamentale.
    La tecnica perchè una corretta immagine corticale del moviemento e la ripetizione dello stesso lo rendono sempre più preciso. La corteccia è plastica quindi si costruisce uno schema motorio sempre più affinato e con la ripetizione diventa sempre più naturale. Che so, pensiamo alla velocità di un'anziana nel fare a maglia rispetto a chi ha iniziato da poco, nonostante le maggiori capacità fisiche. Quindi che senso ha un allenamento basato su esercizi parziali o che comunque modificano lo schema motorio se non un allenamento di contorno funzionale all'ipertrofia (che comunque è un elemento della forza)?
    Secondo punto, la velocità. La velocità d'esecuzione si può tradurre in una più rapida attivazione delle unità motorie durante il moviemento corretto.
    Considerato che in corteccia non è rappresentato il muscolo non è sufficiente l'attivazione veloce in generale ma dev'essere inserita in un contesto esatto, cioè il movimento tecnicamente corretto che permette di eseguire le alzate nel rispetto dei limiti biomeccanici di quel determinato atleta.
    Inoltre l'attivazione rapida non si può avere lavorando costantemente a pesi limite perchè è necessario attivare tutte le fibre, seguendo l'iter lente, medie e veloci. Lavorando invece a percentuali più basse in teoria si dovrebbe ottenere un'immediata attivazione delle fibre veloci come avviene in un balzo improvviso (purtroppo non ho il riferimento bibliografico perchè il prof non ce l'aveva sotto mano comunque un esperimento conferma che in un gatto, durante un balzo, si attivano subito le fibre veloci). Lavorando in questo modo si dovrebbe ottenere un aumento di velocità di reclutamento e, se esistesse, anche un possibile adattamento delle fibre verso le veloci.

    Tutto questo per dire che sono sempre più convinto che non siano necessarie percentuali troppo elevate e tantomeno abituarsi a schemi di moviemento diversi dal gesto di gara.
    Ritengo indispensabile un allenamento basato su un buon volume nei fondamentali eseguendo ogni ripetizione uguale alla successiva e riservare gli altri esercizi a correzione di squilibri o mass builder.
    Questo per costruire in corteccia un movimento preciso e abituarci ad attivare nel miglior modo possibile e nel più breve tempo possibile le unità motorie. Credo anche che vada utilizzata l'attrezzatura, non sempre ma per il giusto tempo necessario a seconda delle proprie capacità propriocettive, in modo da costruirci i giusti riferimenti sensoriali e la giusta attivazione che, anche se può essere simile, è sempre diversa dall'esercizio raw.
    Comunque il nostro cervello ha una certa capacità, non è che se facciamo del box o delle board poi ci dimentichiamo come si fa l'esercizio completo e quindi togliere tutto quello che non sia esecuzione da gara. Ritengo però che questo rinforzo muscolare generale e esercizi di massa debbano sempre essere contestualizzati e trasportati nell'esercizio completo in ogni sessione, trasferendo la maggior forza generale nelle tre alzate.
    Le percentuali di carico vanno quindi razionalizzate perchè anche rimanere sempre fissi non porterebbe a risultati. Bisogna creare un adattamento per portare il limite della potenza esprimibile sempre più in alto con delle progressioni, che possono essere varie, ma che comunque devono portare la capacità di lavoro più in alto. Penso sia corretta una razionalizzazione delle percentuali "alla Sheiko" in cui l'atleta inesperto deve lavorare su percentuali più basse di un atleta avanzato perchè non ha ancora le capacità corticali per esprimersi al meglio e spesso ad alte percentuali perchè basta un minimo fattore (fatica, un calo di forma...) per non attivare correttamente le unità motorie e non ottenere il massimo dall'allenamento.
    Anche i massimali vanno razinalizzati e dovrebbero essere utilizzati solo come test in itinere per verificare il livello raggiunto, non essere intesi come lavoro allenante.
    Ovviamente ritengo sempre più inutili gli esercizi alle macchine dove, per forza di cose, si va a creare un movimento che funzionalmente nel gesto di gara non esiste perchè si va a fissare una traiettoria e a minimizzare l'intervento di tutta la muscolatura che non è direttamente coinvolta nel movimento creando in corteccia un'immagine di un movimento limitato e non adattabile.

    Il mio discorso si riferisce ad un ottica prestazionale, diverso il discorso, ad esempio, per un BB dove l'attivazione neuromuscolare e la potenza espressa ha importanza relativa. Esercizi alle macchine o schemi non da gara possono avere un loro senso nell'ipertrofia per variare lo stimolo e lavorare miofibrille che in un gesto prestazionale possono avere un'attivazione ridotta.
    Non sto nemmeno dicendo che questo è l'unico metodo per progredire ma da come ho elaborato i concetti appresi penso che lavorare in questi termini sia la strada più profiqua e rapida, soprattutto in un ottica natural. In un atleta dopato si vanno a modificare altri aspetti che incrementano oltre natura la capacità di aumentare in modo innaturale la potenza dal lato più "meccanico" del numero di miofibrille disponibili.

    Ho provato ad inserire gli argomenti trattati a lezione nel nostro mondo. E' tutto frutto di collegamenti fatti da me, senza l'indirizzamento di esperti del settore quindi sicuramente ho detto anche tante cazzate ma ho provato a dare una spiegazione pseudoteorica agli elementi che molti nel mondo dello sport già applicano.
    Ovviamente sono ben accetti pareri, correzioni e anche offese!


    Tra qualche giorno dovrei anche avere dei riferimenti bibliografici interessanti che non mancherò di postare!

  2. #2
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    Bel post. Alla Ironpaolo.

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