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Discussione: Acido lattico vieni a me!

  1. #1
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    Predefinito Acido lattico vieni a me!

    Apro questo thread per inserire informazioni riguardanti all'acido lattico, considerato molte volte nemico principale dei bodybuilder


    Partiamo con lo sfatare alcuni miti sull’acido lattico. Il dolore che ventiquattro o quarantotto ore post allenamento si avverte a livello muscolare non è assolutamente dato da accumulo di acido lattico. In quanto lo smaltimento dell’acido lattico avviene in trenta minuti se faccio un restauro in esercizio ovvero un defaticamento, oppure in un’ora se non faccio defaticamento. Ricordiamo che bere molta acqua aiuta ad “eliminarlo”.

    Di conseguenza capirete che i dolori che si avvertono i giorni successi all’allenamento sono dovuti a lesioni tessutali delle fibre muscolari, produzioni di sostanze alogene che stimolano i recettori del dolore dovuta a ischemia muscolare da allenamento, microtraumi del tessuto connettivale e di quello tendineo.

    Tecniche che stimolano una grossa produzione di acido lattico sono cosa buona e giusta per chi vuole aumentare la propria muscolatura. L’acido lattico fa si che il ph del sangue diminuisca e a questo fenomeno si associa un notevole aumento di secrezione del GH.

    L’accumulo di acido lattico è interessante anche perchè essendo il glicogeno il suo substrato energetico, nel momento in cui il muscolo supercompenserà si avrà una reazione inversa durante la quale si avrà produzione di glicogeno che andrà a rimpinguare le scorte muscolari dando cosà fenomeno di ipertrofia.

    Un po di lattato sfugge alla distruzione nel sangue e passa nei testicoli dove stimola la produzione di testosterone. Infine l’acido lattico a livello muscolare attiva l’androstenedione trasformandolo in testosterone pronto all’uso, cosa non da poco visto che il testosterone di solito viene inattivato al 90% dalle SHBG e dall’albumina a livello circolatorio con relativa difficoltà ad arrivare a livello muscolare.

    Adesso che abbiamo messo in luce le regole del gioco, dobbiamo solo metterle in pratica. Ovvero come produrre fiumi di acido lattico mediante l’allenamento?

    Non sto ad elencare e spiegare i vari metabolismi energetici del corpo umano perchè ci vorrebbe troppo tempo e spazio e poi una base ce l’avrete dal liceo.
    Elenco due metodiche con cui si può arrivare al nostro ambito traguardo:

    1) Utilizzo di carichi pesanti con recuperi brevissimi in modo da non dar modo al corpo di smaltire l’acido lattico accumulato.
    2) Carico medio-alto ripetizioni elevatissime. Ad esempio si può arrivare anche a fare 100 reps con piccolissime pause quando non si riesce piu a proseguire.

    Concludo questo articolo con un consiglio per le ragazze che vogliono migliorare fisicamente. Abbandonate le serie infinite di slanci per i glutei che, tendono ad isolare il gluteo perchè oltre ad essere quasi inutili causa intensità inesistente (io personalmente alla standing gluteus macino piu di 30 rep con 100 kg caricati e le mie gambe nn sono un gran che sviluppate…), fanno si che il corpo produca acido lattico che nel caso del gentil sesso contribuisce alla formazione della cellulite!. Quindi addio agli slanci e benvenuto al caro e sempre utile squat!!!con la quale si attivano moltissime fibre muscolari ed altrettanti gruppi muscolari

    oso azzardare l'allenamento esempio che ci permette di massimizzare la produzione dell'acido lattico...

    Allenamento A
    panca piana 1 x 50
    croci ai cavi bassi 1 x 100
    croci manubri piana 30° 1 x 50
    distensioni panca 30° con manubri 1 x 50
    chest press 1 x 100

    lento avanti 1 x 100
    alzate laterali 1 x 50
    alzate frontali 1 x 50
    alzate a 90° 1 x 50
    tirate al mento 1 x 100

    french press 1 x 100
    push down 1 x 100
    estensioni 1 braccio dietro la nuca 1 x 100


    Con questo ovviamente non voglio insinuare che gli allenamenti si devono svolgere tutti con questa metodologia ci mancherebbe! ma, resta il fatto che per “ammazzare” i tricipiti a fine allenamento e variare provando qualcosa di diverso dalle superserie potreste provare a portare a cedimento con 100 reps le estensioni in basso concludendo il vostro workout

  2. #2
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    Aria fritta
    prova a fare quel tipo di allenamento (ormai vecchio di anni), e vediamo i risultati
    Come fate a credere ancora alle favole

  3. #3
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    effettivamente nn trovo molto senso in quell'allenamento
    Nessun uomo ha il diritto di essere un dilettante in materia di preparazione fisica. E' una vergogna per un uomo invecchiare senza vedere la bellezza e la forza di cui il suo corpo è capace.

  4. #4
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    tutta testa..dal collo in su..
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    e se si facesse alla fine del wo "normale" un esercizio da altissime reps? non avrebbe comunque significato?

  5. #5
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    semplice pumping...
    Nessun uomo ha il diritto di essere un dilettante in materia di preparazione fisica. E' una vergogna per un uomo invecchiare senza vedere la bellezza e la forza di cui il suo corpo è capace.

  6. #6
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    Super, la tua domanda è lecita e, sai già la mia risposta
    Sono assolutamente daccordo in un esercizio di pumping a fine seduta, ma 12/15 rip. max
    Che peso usi per fare 50 o 100 rip.?
    E' un tipo di "allenamento" che ho provato anch'io, perchè prima di dire le cose mi piace sperimentarle.
    E' stato un fallimento

  7. #7
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    raga Ironpaolo ha appena scritto un articolo chiarissimo proprio su questo argomento
    Ke risponde a pieno all articolo postato da socio Gli ho kiesto se aveva voglia di postarlo anke qua

  8. #8
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    Ciao Mancino, puoi copia-incollare quello che vuoi, non ci sono problemi, anche senza chiedere.

    Ho scritto questa cosa qua in relazione ad un altro aspetto, il GH che si incrementa a seguito di uno squat ad alte ripetizioni, ma il problema è, se vuoi, "filosofico".

    Ho letto il pezzo, mi perdoni l'amico Sociopatico, e mi perdoni anche l'autore del pezzo stesso, ma... non mi è piaciuto.

    Senza stare a dire troppe cose (una su tutte, l'uso di 50 e 100 ripetizioni è dato esclusivamente dal tipo di numero, 50, 100, un po' come 3 perchè è la Trinità divina, o 7 che sono i giorni della settimana), invito tutti a provare un allenamento del genere, non una volta, ma per tre settimane di fila. Provate, poi ne parliamo.

    Per il resto, ecco il pezzo

    FAQ – E’ vero che lo squat è anabolico perché alza il livello di GH?


    Ecco una domanda per la serie “Miti e leggende metropolitane in palestra”. Alcune interessanti variazioni, che si raddoppiano se formulate come affermazioni assolutamente certe.
    • Lo squat a 20 ripetizioni aumenta il testosterone?
    • L’acido lattico aumenta il GH che a sua volta aumenta il testosterone?
    • Le serie ad alte ripetizioni incrementano i livelli di IGF-1?
    • Quale esercizio ha più spinta anabolica?
    • E’ vero che l’esercizio X incrementa il testosterone di Y%?
    Spiace essere la solita voce fuori dal coro, ma vorre dire con chiarezza che queste affermazioni che periodicamente tornano fuori, sono delle emerite idiozie, il classico caso di bombardamento di informazioni da Internet. Mi scuso con tutti coloro che pensano che queste cose siano vere, non voglio mancare loro di rispetto e credo alla loro buona fede, ma rimango fra il perplesso e l’affascinato quando sento o leggo quelle che sono di fatto delle “credenze”, una forma di fede mistica nella Scienza.

    Ok, l’inizio è sufficientemente polemico? Bene.

    In teoria

    L’esercizio è una forma di stress a cui il corpo umano reagisce, adattandosi. E’ chiaro che a seguito di un allenamento la risposta dell’organismo sarà una variazione dei suoi parametri interni, fra cui l’intero assetto ormonale.

    Ma… cosa è un “ormone”? Inutile cioè parlare se non è chiaro il concetto. Io, ad esempio, me lo sono dovuto studiare. “E’ quella cosa che…”, “dicesi ormone…” non son spiegazioni, dài… Concludiamo con un “come è umano lei…” e ci manca solo la poltrona sgonfia fantozziana.

    La rappresentazione più corretta è che un ormone è un messaggero che trasporta informazioni fra cellule. Gli ormoni sono prodotti dal sistema endocrino, l’insieme delle ghiandole che producono queste sostanze. Ipofisi, surrenali, testicoli sono alcune delle ghiandole del sistema endocrino. Il sistema endocrino deve essere messo in relazione con il sistema nervoso: un neurone ha anch’esso la capacità di trasportare informazioni fra cellule.


    Il sistema nervoso e il sistema endocrinocostituiscono pertanto i due “network” di scambio dei segnali interni:
    • Il sistema nervoso è il network veloce, il north bridge del chipset di un PC se volessimo tentare un paragone azzardato: i segnali elettrochimici raggiungono rapidamente la destinazione, ma devono essere veicolati da un canale punto-punto, l’assone del neurone stesso. Per contrarre l’alluce sinistro è necessario un fascio di motoneuroni che dal midollo arrivino fino alla punta del piede partendo dal midollo spinale. In questo caso vi sono dei “canali” della lunghezza di circa un metro!
    • Il sistema endocrino è il network lento, il south bridge dell’esempio precedente: i segnali sono scambiati lentamente, nell’arco di secondi, minuti, ore, giorni. Tutto questo senza però un collegamento diretto fra origine e destinazione dato che gli ormoni sono trasportati dal sangue e dal sistema linfatico dal punto in cui vengono prodotti alle strutture bersaglio.
    Questi sono i modi con cui il nostro organismo affronta l’ambiente esterno, separando azioni rapide da azioni lente con due reti diverse che però si compenetrano: i segnali nervosi possono permettere o meno il rilascio di ormoni e viceversa la presenza o l’assenza di certi ormoni permette o meno la propagazione dei segnali nervosi. Si parla infatti di sistema neuroendocrino.


    Potremmo parlare per ore del perché la Natura, Dio, l’Architetto di Matrix abbiano creato strutture simili e analizzare le peculiarità di questi due sistemi. Però io non sono specializzato in neuroendocrinologia e questo è un posto dove si parla di ghisa spostata e dei neurotrasmettitori ce ne frega il giusto, alla fine.

    Fra tutti questi ormoni alcuni sono per noi più importanti, ad esempio il classico testosterone o il GH. Questi ormoni a noi piacciono perché fanno diventare grossi, così andiamo a selezionare studi che riguardano questi nostri amici.

    E’ qui che sorgono i primi problemi: la Ricerca Scientifica non eleva questa roba a fonte primaria di studio maniacale, dato che a nessuno scienziato frega molto di far diventare ancora più grosse persone già grosse. Sono ormoni importanti di cui si deve comprendere il significato pieno ma… null’altro. E’ la maniacale selezione del materiale disponibile che crea casino.

    L’allenamento con i pesi impone all’organismo un adattamento per sopportare l’allenamento stesso: induce, fra i vari effetti, una crescita del tessuto muscolare. Questo lo sapeva anche Sandow a fine ‘800. Poiché vi è una crescita muscolare, l’allenamento per forza di cose deve far variare i livelli di ormoni anabolici, perciò GH e Testosterone.

    Ci sono un sacco di studi che mostrano come il ruolo dell’acido lattico sia importante ai fini di tutto questo: acido lattico, risposta infiammatoria a seguito dell’allenamento, aumento dell’acidità dei tessuti perché i microtraumi alterano le strutture cellulari causando la fuoriuscita di certe sostanze.

    Io non mi sono mai informato molto di queste cose e in seguito sarà chiaro il perché, né ho voglia di farlo e perciò tutto questo non sarà preciso, ma sarà anche chiaro il perché non sia rilevante: l’acidosi ha la capacità di innalzare il GH che a sua volta innesca la produzione di IGF-1 nel fegato che a sua volta ha un ruolo nella crescita muscolare. Il testosterone? Boh… mettetelo voi da qualche parte.

    Tutto questo è vero, troverete TONNELLATE di studi condotti con protocolli con serie ad alte ripetizioni. E’ a questo punto che scatta il cortocircuito logico


    In alto quello che è di fatto vero entro certi limiti, al centro il primo passaggio arbitrario: è vero che vi è un innalzamento degli ormoni, è vero che questi sono anabolici, è vero che ci sono studi che mostrano una ipertrofia. Non è vero che tutto questo abbia rilevanza in palestra, nel senso che è tutto da vedere se poi si diventa più grossi. Banale, sono in ipocalorica, non cresco nemmeno se mi gonfio con il compressore.

    In basso il passaggio finale: se l’acido lattico “serve”, lo produco abbestia con serie tipo 3×30 o similari. La freccia di ritorno completa il quadro: se serve l’acido lattico per diventare più grossi, più acido lattico produco e più divento grosso, perciò più serie lattacide, e se 1×20 va bene, 2×20 è meglio.

    Questo è sbagliato.


    Quello che, in teoria, manca è uno studio sul campo che metta a confronto quale protocollo sia più idoneo ad innalzare i livelli ormonali in maniera ottimale. Confrontate queste situazioni:
    • Squat 1×20 a cedimento
    • Squat 2×10 a cedimento, recupero 3’
    • Squat 2×10 a cedimento, recupero 10’
    • Squat 1×10 rest pause
    • Squat 10×1 recupero 30”
    • Allenamento normale senza farsi tante seghe mentali: picchio duro negli esercizi seri, piazzo qualche complementare, mi sfondo di cagate finali per rilassarmi.
    In tutti questi schemi vi è una elevata produzione di lattato, e sono tutti “a spinta anabolica”: sono tutti protocolli “anabolici”, che sia vero o falso quello che ho scritto prima dato che si applica comunque a tutti gli schemi.
    Quello che varia è il carico che posso usare in tutti gli schemi. L’ultimo è il gruppo di controllo, quello che si allena e basta, che sia estate, inverno, con Gigi d’Alessio o con i Metallica. Quale è meglio? Pensateci.

    In pratica

    Ecco che arriviamo al punto che mi piace: il motivo per cui io ritengo che questa roba sia un insieme di idiozie. Ripeto: mi spiace, veramente, ma sono troppo ingegnere. Una teoria si sperimenta sul campo. Come? Misurando. Vorrei sapere come fate a sapere quale protocollo ha fatto salire di più il vostro GH, anzi, vorrei proprio sapere come fate a capire che il vostro GH sia salito.

    Ragazzi, voi non misurate un ca.zzo di nulla: leggete roba che dice che il GH salga a fare quella cosa o quell’altra e deducete cosa sia meglio o peggio per voi, ma di fatto seguire queste teorie equivale ad andare a caso. Questa situazione, come molte altre, mi manda in bestia: qua parliamo di livelli di GH, ma c’è la storiella del cortisolo, della supercompensazione, del pH, del colore delle fibre, tutte “storielle” perché NESSUNO MISURA l’effetto di quello che viene detto.

    Ma se voi non misurate, come cacchio fate a capire che state facendo bene oppure male? Chi ve lo dice?

    Chi ragiona così ha un approccio meccanico al corpo umano, di stretta correlazione causa-effetto fra quello che fa e il risultato che ottiene. Mi sta bene, a patto che però in questo meccanicismo sia inserito l’elemento fondamentale, la misurazione degli effetti. Altrimenti più che Scienza questa la chiamo Fede, fiducia incondizionata in quello che si è letto.

    Io non leggo mai di millimoli per litro o di livelli di concentrazione post-allenamento, mentre leggo invece spesso “sento che sto meglio”.“Sento”… La solita associazione fra “durezza percepita” dell’allenamento ed efficacia di quello che stiamo facendo: sono tutto rotto, mi sono impegnato, il mio GH è salito perché l’ho letto in uno studio.

    Devo credere perciò che i livelli di testosterone o di GH si “sentano”, ma a questo punto vorrei sapere fra 1×20 e 2×10 i livelli di GH cosa “dicono” perché si possano “sentire” differentemente? Cosa si “sente” durante la “spinta anabolica”? No perché io vorrei veramente capirla questa cosa degli ormoni che si “sentono”.

    La situazione reale, invece, è che uno è in stallo, ha perso anche un po’ di grinta, legge queste cose, pompa di brutto, è di nuovo tutto rotto e bang! di nuovo a palla con la giustificazione scientifica che quello che sta facendo è corretto. Magari migliora lo stesso, ma poi? Poi stop, fine.

    Perché l’ipertrofia, come sempre, è una qualità multifattoriale e chi picchia solo su una variabile ottiene meno di chi queste variabili le alterna. Avete mai visto uno enorme perché ha fatto SOLO 1×20 o SOLO negative o SOLO squat o SOLO movimenti esplosivio o SOLO qualunque altra cosa?

    Perciò, il mio consiglio è di inquadrare tutti questi studi per quello che dicono: a seguito di un allenamento con i pesi vi è un innalzamento dei picchi ormonali che, a loro volta, creano una risposta ipertrofica.

    Sapere che il lattato sia importante significa che posso creare allenamenti in cui in certi periodi volutamente creo una condizione di acidosi.

    Sperimento, vedo cosa succede, non occorre punzecchiarsi con gli aghi per la glicemia. Un minimo di buon senso permetterà di capire se i miglioramenti riscontrati siano in linea con quelli attesi e se il merito è del protocollo “acido” o se ciò è dovuto alla variazione degli stimoli o del volume.

    Gli “studi scientifici” (o meglio le review) sono delle guide per la retta via, ma non c’è scritto da nessuna parte come sia meglio percorrerla.

  9. #9
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    Ciao Paolo grazie

  10. #10
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    ho letto tutto appena adesso e cmq la mia domanda è stata accolta e grazie di cuore per la risp ironpaolo!!

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