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Discussione: Forti si nasce o si diventa?

  1. #1
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    Predefinito Forti si nasce o si diventa?

    Nel mondo della palestra ci sono delle discussioni ricorrenti. Quanto vale il potenziale genetico, quanto conta l’alimentazione, quello è dopato anzi no… Discussioni che si protraggono per ore ed ore dal vivo o addirittura per settimane su un forum.

    Questi argomenti sono l’equivalente di“è possibile l’amicizia fra un uomo ed una donna?”. Se siete in pizzeria fra persone che non hanno molta confidenza fra loro e lanciate questo tema, ecco che dopo un po’ la discussione diventa frizzante ed interessante. Perché l’argomento per quanto fritto e rifritto miliardi di volte è sempre… ipnotico, attira come il flauto magico i lemmings.

    Il titolo dell’articolo è un altro straclassico argomento. Forti si nasce o si diventa? Solitamente tralascio queste discussioni perché non voglio venirne catturato, però ultimamente su BodyWeb un “collega del ferro” ha scritto qualcosa che ha attirato la mia attenzione.

    Suonava circa così: la forza è al 70% genetica e al 30% dedizione. Questi due numeri mi hanno incuriosito e ci ho fatto due pensate sopra che vi espongo.

    Ah… l’amicizia fra uomo e donna è impossibile. A meno che (continuate voi, tanto… lo so, la risposta è comparsa nella vostra testa, perché… è impossibile non cascarci ah ah ah)

    La forza è al 70% genetica e al 30% dedizione, abbiamo detto. Oppure, in altre parole, tutto è predeterminato dai nostri genitori, per il resto dobbiamo farci il culo, anche se l’incremento finale non sarà mai sostanzioso. Così ho interpretato il senso dell’affermazione.

    Ok, chiariamo subito un punto fondamentale. Forti… si nasce. La forza è una qualità come tante che viene dai nostri geni. Non c’è niente di trascendentale in questa affermazione.

    Se assegnamo al termine “intelligenza” il significato del senso comune, risulta evidente che ci sono bambini più “intelligenti” di altri che saranno adulti più “intelligenti” di altri. Come è altrettanto evidente che se intendiamo per “bellezza” quanto a pelle intendiamo, ci sono persone più “belle” di altre.

    Badate bene, non sto assegnando al termine “più di” un significato di merito, ma solamente quantitativo. Banalmente, “essere più forti di altri” è un valore per noi del fitness world, ma all’interno della comunità dei motociclisti è assolutamente irrilevante, dove, magari, è un valore “saper fare quella curva 20Km/h più di altri”.

    Ma se è tutto predeterminato, che senso ha impegnarci? Ne vale la pena? Facciamo due conticini con i numerelli sopra esposti. Due numeri in croce permettono di dare una visione quantitativa delle cose, che molte volte ha un impatto assolutamente differente rispetto al semplice aspetto qualitativo.

    Prendiamo un tizio che ha un potenziale di 250Kg di squat, 180Kg di panca, 300Kg di stacco su 90Kg di peso. Per potenziale intendo il massimo risultato possibile in condizioni assolutamente ottimali date dalla sua genetica e dall’ambiente/allenamento. Oltre questo, il tizio non può fare. Dovrebbe essere un altro tizio. Considerate anche il valore di questi numeri. Stiamo parlando di qualcuno che è stato nell’infanzia bombardato dalle radiazioni Gamma di Hulk, un piccolo mostriciattolo.

    Ma, poiché parliamo di potenziale, questo tizio non sa a priori quanto può valere. Se ognuno di noi lo sapesse, non staremmo nemmeno a discutere, no?

    Il nostro amico va in palestra e dopo pochissimo raggiunge il suo 50%, cioè 125Kg di squat, 90Kg di panca, 150Kg di stacco. Quello che lui ottiene in… quanto… 3 mesi, altri ci sbavano per 1 anno. Lasciate fare il fighettino da palestra che fa solo la panca e i 90 li raggiunge anche lui in poco tempo, sto parlando di sviluppo globale, sulle 3 alzate. Quello dei 90 magari fa 90 di stacco, perché tanto “io faccio il calcetto”.

    Il nostro amico persevera e raggiunge, dopo 1-2 anni, il suo 70%, cioè 175Kg di squat, 125Kg di panca, 240Kg di stacco. Un bel risultato, non c’è che dire. Sebbene sui vari forum queste alzate le facciano tutti dopo 2 ore di palestra, nella vita reale trovare questi numeri, su 3 alzate, in una palestra, è veramente dura.

    Il piccolo Superman si guarda intorno e scopre che è il più forte della palestra in cui è, ma è uno dei più forti anche rispetto alle altre palestre. E poi lui è natural, mentre gli altri più forti sono tutti dopati-bombati-non-come-lui-che-si-fa-il-culo-e-basta.

    Chiaramente, persevera. Insiste, si impegna. Sale di altri 10Kg nello squat, magari di 15 nella panca, magari lo stacco rimane lì. “Ho raggiunto il massimo” inizia a pensare. Del resto, 185-140-240 sono un bel risultato, no?

    Ma… considerate quanto sarebbe il suo potenziale. Capite quanto vale quel caccoloso, fottutissimo, 30%? Vale un’immensità. Vale la differenza fra un ottimo risultato e uno fantascientifico. Fra 240 e 300 di stacco ci sono almeno 3 anni luce di distanza.

    Attenti, perciò, quando si gioca con i numeri. E’ il “poco” che in realtà non è così poco.

    Perciò, forti si nasce, ma nessuno sa quanto è nato forte, e nessuno sa quanto può migliorare. Il senso, è questo. Quando pensate di essere al limite… sappiate che magari state semplicemente sbagliando allenamento. Non è necessariamente così, ma è una opzione che non potete sottovalutare.

    Quanti pensano di aver raggiunto il proprio potenziale? Addirittura, quanti pensano di non essere geneticamente forti? Bene. Considerate l’opzione che vi state allenando a *****. E’ una opzione. Una. Ma… consideratela.

    Mi raccomando. Non mi fate il gioco delle 3 carte dove il banco vince sempre. Stiamo parlando di “forza”, non di “voglio essere però anche grosso, forte, definito, bello e che piace alle donne”. La domanda era specifica, la risposta deve essere specifica.

    Se la domanda invece fosse stata “forti-e-grossi-e-definiti si nasce o si diventa?” una possibile risposta potrebbe essere “i miracolati esistono, ma sono pochissimi”.
    Potrei smettere qui, ma mi è presa la mano con i numeri e perciò insisto eh eh eh

    Esiste una legge empirica detta “principio di Pareto” che è un classico della gestione dei processi: l’80% del risultato si ottiene con il 20% dell’impegno.
    Vediamo cosa vuol dire per noi questo. Supponiamo di avere un potenziale di 200Kg nello squat, guardate questo grafico.
    In pratica, a 160Kg di squat uno con un potenziale del genere ci arriva in un battibaleno, poi per i 200Kg deve sbavarci sopra, letteralmente.

    Il problema di questo grafico è che è composto da numeri asettici, senza “valore”. Di fare 20 o 30 Kg di squat non ce ne frega niente. Sono risultati, appunto, senza valore. La scala non parte da zero, ma ragionevolmente da 100Kg. Del resto, di squat si fa più che di panca, no?

    Zoomiamo il grafico cambiando la scala, ecco, ora è più significativo.
    Rileggiamolo. Il nostro amico da 200Kg in un tempo ragionevole ottiene i 160Kg, ma il risultato ha un “valore” di poco più della metà di quanto potrebbe valere. Per cogliere il resto del suo potenziale, come tutti, avrà bisogno di perderci parecchio ma parecchio tempo. I suoi 160Kg che pensa valgano chissà quanto all’interno della sua mediocre palestra… sono assolutamente scarsi.

    Ma… quanti 160Kg vedete in palestra? Pochi. E quanti 150? E quanti 140? Ok, intendo delle ripetizioni non su 1/100 del movimento, ma degli squat paralleli quanto meno.

    Non se ne vedono tanti. Ecco. Pensate a quanta gente non riesce nemmeno ad arrivare a questi livelli. E quanti, invece, si fanno le pippe pensando di essere al loro limite massimo. Quelli forti, e ci sono, si gloriano dei loro risultati e non vanno avanti, inchiodati dai soliti schemi, dalle solite idee, e dal solito confronto con il basso livello che c’è in giro. Per questo viene da pensare di essere al massimo e che si nasca forti e il miglioramento è solo minimale. Non è così.

  2. #2
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    Ribadisco: nessuno sa quanto vale. Ma… è sicuro di averle provate tutte? Io dico di no. Il mio lapidario giudizio è dato dalla mia personale esperienza, sulla mia pelle e su quella di altri ragazzi che ho conosciuto. Pensavo di essere al mio limite… ma c’era dell’altro. E così molti altri.

    Io mi sono fatto questa idea sul non raggiungimento del proprio potenziale, che riassumo in questo schemino mistico.


    Per passare dallo 0% al 50%, per la famosa panca con il proprio peso corporeo tanto per fare un esempio, ci sono innumerevoli modi. 4x10, 5x5, Bill Starr, HST, BII, BIIO, McRobert, 3 volte a settimana, 1, 5, ciclizzare, fare sempre le stesse cose. Va tutto bene.

    Via via che si sale in questa scala del potenziale, le “vie” diminuiscono, sempre più. Alcuni approcci funzionano, altri no. Alcuni fanno salire i pioli, altri fanno slittare sul viscido del legno.

    I “campioni” di qualsiasi attività, quelli che raggiungono la fine della scala, hanno tutti alcuni tratti in comune. Quello che sto dicendo è vero per il mondo della forza, per qualsiasi sport, ma probabilmente per qualsiasi persona che “ottiene qualcosa” in un certo ambito.

    Tutta questa gente ha la capacità di analizzare quello che succede e di estrarre le conseguenze dei propri comportamenti, sapendosi giudicare con attenzione, evidenziando e correggendo i propri errori.

    Questa gente ha capacità di contestualizzazione, in modo tale da poter riadattare la teoria alla pratica personale, senza perdersi nei dettagli, andando dritto alle 3 o 4 cose che contano. Ad esempio, gente che studia la teoria ma non ha paura di contestarla, provando alternative per confutarla, come non ha paura di ammettere che ha sbagliato, confermando la teoria stessa. In questo processo, però, sicuramente avrà appreso elementi di esperienza in più da riutilizzare in futuro.
    Chi ottiene, o è così o ha intorno a lui persone che sono così.
    A mio avviso è una forma di intelligenza.

    Quanti sono assolutamente costanti, ma fanno sempre le stesse cose senza mai cambiare? Questa è dedizione, ma è come dedicarsi a premere con la testa su un muro quando ci si potrebbe impegnare a girarci intorno.

    Quanti, invece, cambiano troppo spesso? Chi vuole essere forte deve dedicarsi ad essere forte. C’è chi invece ha paura di perdere massa, di perdere definizione… solitamente quelli veramente forti nelle classi di peso 75-82.5Kg sono anche grossi e definiti. Quanto meno, più di quelli che cercano di essere forti e definiti.

    Quanti si concentrano sulle percentuali, sul TUT, sul pianificare i carichi dei 30 allenamenti futuri, sui dettagli, sulle finezze che avrebbero senso per gente a livelli del tutto differenti? Questa è mancanza di spirito critico, inconscia di sicuro, ma il risultato è che si gira intorno ai soliti risultati.

    Infine, quanti si chiedono quale sia il loro limite genetico quando invece sarebbe opportuno chiedersi perché ancora i risultati siano sempre i soliti?

    Le “vie” per diventare forti, alla fine, sono ben note e sono poche. Questa affermazione l’ho ripresa da Carlo Buzzichelli. Se parliamo di forza, le pippe mentali del culturismo sono del tutto assenti. Programmare, essere istintivi, rapporto mente-muscolo. Tutte cose che portano fuori strada.

    Per essere forti, ci vuole una esposizione a carichi medio-elevati, elevati, per un numero sufficiente di alzate ad allenamento. Questo è il fulcro del tutto e tutto sta a rendere perseguibile, nel tempo, questo scopo. Perciò:
    • Attenzione maniacale alla tecnica. Ogni ripetizione è un banco di prova. Ogni ripetizione va analizzata, studiata, sentita, provata. Ogni ripetizione è perfettibile, ogni ripetizione è una occasione di migliorare.
    • Analisi o autoanalisi dei propri punti di debolezza e di forza. Se io sono forte nella panca posso non esserlo nello stacco. Inutile allenarli allo stesso modo. Chi è forte sa benissimo dove è forte e perché, e dove è debole e perché. La scelta dell’allenamento è sulla base di questo, e non su idee preconcette.
    • Identificazione del proprio, personale, carico di lavoro sopportabile. Quelli che migliorano nel tempo non seguono il Westside, lo Sheiko, il BII, l’HST, l’EDT, il BIIO, l’XYZ, il PPP… ognuno ha sviluppato un suo schema base su cui operano migliaia di variazioni, ma tutte centrate sulla persona.
    • Un bagaglio di esperienza impressionante, di tutti i tipi. Cazzate abnormi comprese. Un set di schemi provati e riprovati, consolidati e testati. Nessuno di quelli forti ragiona a percentuali, ma a Kg assoluti. Perché hanno una idea del loro stato attuale e riescono a pianificare quanto sia ragionevole spremere da ogni ciclo. Certo, ci sono errori, ma questo è il concetto.
    Detto questo, quello che è da fare è una semplice conseguenza.

    Faccio un esempio, per essere più chiaro.

    Io credo che i metodi coniugati (quelli dove si sviluppano due o più “qualità” in ogni ciclo di allenamento) siano i migliori. Il Westside è UN metodo di allenamento coniugato. Fiumi di discussioni per dire se il Westside è o meno IL MIGLIOR metodo di allenamento.

    Questo tipo di discussioni viene da quelli che sono a metà strada e non arriveranno mai in fondo. Perché si concentrano sul metodo, sul particolare e non su quello che c’è dietro. Il Westside si basa su sforzi dinamici e massimali, e le flames imperversano. Andando invece a ritroso, si dovrebbe capire cosa si intende per “dinamico” e cosa per “massimale”. Ci si accorgerebbe che “dinamico” non significa “veloce” e che “massimale” non significa “una ripetizione al 100%”, ma ben di più.

    Per capire questo, è necessario fare uno o più cicli Westside canonici, poi mettersi a sperimentare su questi cicli, poi prendere il meglio di quello che ha funzionato e continuare a provare. Alla fine avremo ottenuto un metodo coniugato che non è Westside, ma… oltre.

    Questo è quanto viene fatto dai ragazzi di AOS, che mettono TUTTO in discussione del loro metodo preferito, per confermarlo o confutarlo. EnricoPL si allena nella parte dinamica con percentuali superiori a quelle canoniche. Non perché Simmons sia un cretino, ma perché per esperienza, su di lui va meglio così. Quanto “superiori”? Non è rilevante, è rilevante il perché. Da questo si può partire per provare. Possiamo fare sedute dinamico-massimali, cioè allenare le due qualità nella stessa seduta, anche se la versione classica non lo prevede.

    Limitarsi al solo schema classico è riduttivo: se funziona è tutto Ok, ma… se non funziona? E’ colpa del Westside o di chi lo esegue che lo fa in maniera meccanica?

    Potrei estendere l’esempio a quelle pallosissime discussione su BIIO-nonBIIO o metodi abbreviati contro multifrequenza. Ma anche a problemi sul lavoro o di carriera.

    Quelli che ragionano così sono destinati a galleggiare in una fascia di mediocrità, a mio personalissimoIMHOsecondome avviso. Magari i risultati sono ottimi, ma potrebbero essere fantastici. Perciò, è comunque una perdita.

    Badate bene: non sto dicendo che TUTTI possono diventare forti. Come nascono quelli forti, nascono quelli deboli. Sta a voi avere così tanto spirito critico da riuscire a giudicarsi con schiettezza. C’è chi non ha speranza. Si deve accontentare. Ma dato che nessuno sa quanto sia il proprio potenziale, perché non provare?
    _________________

    Infine, ho giocato un po’ con i coefficienti Wilks per ricalcolare i numeri magici di McRobert.

    Per essere meno criptico:
    • I coefficienti Wilks fanno parte della statistica Wilks che permette di correlare le alzate nel Powerlifting fra diverse categorie di peso. In pratica, se io ho uno squat di 180Kg e peso 80Kg, quanto deve fare uno di 90Kg per essere “forte” come me? (la statistica funziona sullo squat e sul totale delle alzate, ma questi sono dettagli che non ci interessano)
    • I numeri magici di McRobert sono degli obbiettivi realistici per un “hardgainer di 90Kg”. Detesto il termine hardgainer (e poi, uno di 90Kg non obeso che hardgainer è…) però i numeri magici sono alla fine l’unico riferimento quantitativo decente che abbiamo. Valgono 180 di squat, 135 di panca, 225 di stacco, cioè 2, 1.5, 2.5 volte il proprio peso corporeo.
    Il problema è che i numeri secchi di 2-1.5-2.5 avvantaggiano i pesi leggeri. Guardate questa tabellina:

    Peso SQ P ST
    55 110 83 138
    60 120 90 150
    65 130 98 163
    70 140 105 175
    75 150 113 188
    80 160 120 200
    85 170 128 213
    90 180 135 225
    95 190 143 238
    100 200 150 250
    105 210 158 263
    110 220 165 275
    115 230 173 288
    120 240 180 300
    125 250 188 313


    Secondo voi è più facile fare 105 di panca per uno di 70Kg o 150Kg di panca per uno di 100Kg? O 83Kg per uno di 55Kg? Ragioniamo a senso, senza entrare nei dettagli, ma è abbastanza evidente che uno di 55Kg è più avvantaggiato di uno di 70 che a sua volta è più avvantaggiato di uno di 100Kg.

    Se non ci credete, fate lo stesso giochetto con lo stacco o lo squat…
    Applichiamo i coefficienti Wilks, la cosa diventa più interessante:

    Peso SQ P ST
    55 160 120 200
    60 160 120 200
    65 162 121 202
    70 164 123 205
    75 167 126 209
    80 171 128 214
    85 175 131 219
    90 180 135 225
    95 185 139 231
    100 191 143 238
    105 197 147 246
    110 203 152 254
    115 209 157 262
    120 216 162 270
    125 223 167 279

  3. #3
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    Quello di 70Kg dovrà fare 126Kg e non 105Kg per essere forte come quello di 100Kg che dovrà fare 143Kg e non 150Kg. Come vedete, c’è sempre un bel divario, ma più contenuto, rendendo gli obbiettivi sfidanti per tutti.
    A maggior ragione nello squat e nello stacco.

    Se siete scettici, sappiate che se partecipaste ad una ipotetica gara di Powerlifting senza categoria, la classifica sui totali delle 3 alzate verrebbe fatta in questo modo, perciò non me la sto inventando io.
    I numeri di McRobert pertanto rimangono validi e, anzi, vengono rivalutati.

  4. #4
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    Che dire? Sei un libro stampato. Sul discorso dei coefficienti è ovvio il discorso: hai scritto pure tu più volte che la lunghezza delle ossa e l'inserzione dei tendini fanno la differenza.
    Mi trovi d'accordo soprattutto su un aspetto: la personalizzazione degli schemi di lavoro. Va bene una base data o scientifica, ma poi le bioindividualità giocano un ruolo preponderante.

  5. #5
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    Discorso veramente interessante IronPaolo!

    Anche io, comunque, la penso come te.

    Tralasciando i limiti genetici, la forza di volonta' e' capace di dare risultati straordinari a prescindere dal livello genetico di partenza.

    Ho visto valori allucinanti. Io ormai sono quasi 90kg. Dovrei fare 225kg di stacchi e 180kg di squat??... wow.. sicuramente non ci mettero' pochi mesi. Ma anche se ci dovessi mettere 2\3 anni.. anche 5, raggiungerli sara' comunque una bellissima soddisfazione!

  6. #6
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    bell'articolo come al solito... ormai manco si dovrebbe piu dire, è come quando su t-nation vedi un articolo di poliquin, lo leggi a prescindere ^^

    ripeto quel che ho detto in un altro 3d (che schifo, ho fatto due cose che odio: citarmi per nulla e scrivere una mostruosa abbreviazione internettiana -.- ): quando si parla di potenziale genetico c'è uno strano bias psicologico che porta solo e soltanto ad identificarlo come potenziale "fisico", che siano i muscoli per un atleta, l'orecchio per un musicista o la vista per un cecchino Spetznaz... mai che si tenga in considerazione la mente, e si che pure il cervello fa parte del fisico umano

    concordo sulla regola del 70-30, che poi ricorre in molti aspetti della vita. anzi, sono proprio convinto che nella vita in generale conti per il 70% la fortuna (che è "potenziale genetico" in questo caso) e per il 30% l'impegno. puoi avere quel 70 a pieno regime ma senza il 30 d'impegno non te ne fai nulla, spesso perchè manco ti accorgi di averlo quel benedetto 70

    ma, anche il 30 in fondo è potenziale genetico, perchè una mente predisposta al sacrificio è un dono. certo però quest'ultimo dono è molto piu "malleabile" del primo, quindi modificabile e non è possibile usare il "limite" come scusa tout court (pure il francese ci piazzo, tie!)

    mozart non è NATO mozart, lo è diventato perchè ha dedicato (volente o nolente) la sua vita ad esserlo, e ci è morto. quanti altri potenziali mozart ci saranno stati tra i miliardi di persone che hanno calcato il suolo terrestre dalla sua nascita ad oggi? io dico un infinità, che però difettava del 30 di impegno/dedizione per scoprirlo (e dell'opportunità ma qui vado davvero troppo fuori )

  7. #7
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    Allora Paolo, innanzi tutto complimentoni per l'articolo, come al solito estremamente corposo, dettagliato, corretto e intelligente.

    Mi permetto innanzi tutto di chiederti una cosa. Tu hai scritto:

    Citazione Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
    Questo è quanto viene fatto dai ragazzi di AOS, che mettono TUTTO in discussione del loro metodo preferito, per confermarlo o confutarlo. EnricoPL si allena nella parte dinamica con percentuali superiori a quelle canoniche. Non perché Simmons sia un cretino, ma perché per esperienza, su di lui va meglio così. Quanto “superiori”? Non è rilevante, è rilevante il perché. Da questo si può partire per provare. Possiamo fare sedute dinamico-massimali, cioè allenare le due qualità nella stessa seduta, anche se la versione classica non lo prevede. Limitarsi al solo schema classico è riduttivo: se funziona è tutto Ok, ma… se non funziona? E’ colpa del Westside o di chi lo esegue che lo fa in maniera meccanica?
    Sono assolutamente d'accordo con la tua visione, al 100%. Anche perchè questi concetti, sebbene applicati quasi sempre ad altri contesti, sono alla base della mia formazione. Però....ma non eri proprio tu ad affermare il contrario in altre occasioni? Non mi ricordo se a proposito del Ciclo Russo o dello Sheiko...cmq in altri tuoi articoli, un paio di volte hai scritto cose del tipo: "bisogna spegnere per un po' il cervello, dimenticarsi delle proprie nozioni ed applicare il metodo alla lettera. Altrimenti, se si fallisce, è colpa del metodo o nostra che lo abbiamo modificato"? Inutile dire che io mi sento molto più vicino a quanto hai affermato in proposito in QUESTO articolo, ma non c'è una contraddizione di base tra le tue 2 affermazioni? Puoi spiegare?

    Poi. Questa storia del rapporto kg alzati/BW proprio non la digerisco e capisco. Ne avevo già parlato con Eastern Boy, che come te citò la tabella di Wilks. Lo sai che non contesto la tua competenza e tanto meno la tua esperienza, che è mooooolto superiore alla mia..... Però qualcuno mi deve proprio spiegare come un nanetto di 55 kg possa fare 120 di panca. O come un mostro di 125 possa alzare un "misero" 167. Sarà che io non sono un powerlifter e tu sì, quindi la tecnica utilizzata è molto diversa, tanto più se si parla di gare... Sarà che io conosco e mi riferisco sempre al mondo del fitness e del body building... Sarà che molti pwlters sono "ciccioni" e quindi c'è una differenza abissale tra l'essere 100 kg al 25% di BF e l'esserlo al 9%... Sono tutte spiegazioni che ho provato a darmi. Resta il fatto che io non ho MAI visto, conosciuto o letto di un solo body builder di 100 kg (e non parlo di forma da gara, ma intorno all'8-11% BF) che facesse "solo" 150 kg di panca. Allo stesso modo, non ho mai visto un ragazzino pelle e ossa di 60 kg alzare non dico 120 kg, ma 100!!! Come ho già detto ad Eastern, ho conosciuto bestioni di 100 kg, ma facevano 200-220 di panca. Del resto, provo a pensare a me stesso. La mia panca è estremamente indietroin contronto al resto, perchè non l'ho fatta per più di anno. Ora ho un miserissimo e vergognoso 98 kg di 1RM. Se penso a un numero come 150 kg, mi sembra impossibile. Poi penso a un'altra cosa: 11 anni. E infine penso al fatto che già adesso arrivo a 175 di mezzo stacco. Ok, 150 di panca resta "difficilissimo", "straordinario", "spaventoso", ma forse non sembra più totalmente impossibile. non ci arriverò comunque mai perchè a me essere fortissimo non interessa minimamente, ma questo è un altro discorso. Invece essere grosso mi interessa...ma a 100 kg di muscoli non ci arriverò MAI!!! Probabilmente non ci arriverei nemmeno con tutto il doping del mondo, perchè cerdo fermamente che finirei prima all'ospedale.
    Ripeto, io parlo di fitness-bb, non di pwl, di cui non mi intendo assolutamente, ma.....non si diceva che i pwl erano più "forti" e i bber più "grossi"? Qualcuno mi potrà dire che parlo solo di cose "teoriche", ma anche le formulette di Wilks lo sono. Io sicuramente non ho idea di cosa siano 150 kg sulla panca, ma i pwlers hanno idea di cosa sono 100 kg di muscoli al 9-10% BF?!? A meno che uno non sia alto 190 cm, ovviamente (ecco che mi riallaccio al discorso dell'altro thread): in quel caso forse ci si arriva anche con 140 di panca, non lo so. Ma perchè lì è "solo" un hp+5 su un altezza "favorevole" per il peso corporeo e "sfavorevole" (leve linghe) per la panca. Ma io, che sono alto 174 cm, scusate ma a 100 kg mi preparo per l'Olympia. Attendo chiarimenti in proposito.
    Ultima modifica di MetalMeltdown; 01-03-2008 alle 12:41 AM

  8. #8
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    Mi viene in mente "l'Edipo Re" che paga la pena, per la colpa del padre. Il nostro culturista moderno è un po' edipico in questo senso: per quanto si impegni,si sente cmq legato al destino che lo vuole troppo debole, o troppo forte, a prescindere dall'impegno del nostro Edipo.
    Anche Adamo ed Eva mi vengono in mente
    Che bello il culturismo che ti porta a parlare di libero arbitrio, genetica, religione, filosofia, scienza, medicina, ingegneria, matematica...


    eppure... il mio amico è un ignorante che non sa nemmeno di essere e solleva 30 kg più di me di panca piana.

    Chissà che ogni tanto dovremmo anche spostare qualche manubrio???

  9. #9
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    Cavolo ragazzi quanto scrivere...poi si dice che si diventa ciechi a fare qualcos'altro

    Comunque era un casino che mi confrontavo con i miei amici riguardo la solita storia 2-1.5-2.5 e finalmente Paolo m'hai regalato un mare di chiarezza che non ti immagini!

    p.s.
    ma se ti va via la corrente mentre scrivi i tuoi soliti mega post che fai?

    p.p.s.
    se mi dici che hai il portatile non vale!!!!

  10. #10
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    Grande Ironpaolo!!! ma xchè non scrivi un libro dove raccogli tutti i tuoi trattati?

    Sti gioni sono stato a casa in malattia e mi sono letto moli dei tuoi trattati, se mai davvero facessi un libro cavolo dimmelo che lo compro subito!!!

    ciao

  11. #11
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    ciao paolo, lo schemino mistico e' veramente fantastico!!! ahahahah
    che grande
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  12. #12
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    @ Metal
    Paolo non è stato minimamente contraddittorio poichè, quando ha fatto l'esempio del WS, ha detto che uno prima si deve fare 2-3 cicli canonici e poi può operare delle variazioni sul tema...
    Massima coerenza dunque.

  13. #13
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    pezzo interessante come sempre IronPaolo
    condivido il ragionamento di fondo, pero ho qualche perplessità
    nel senso che non mi convince troppo come impieghi le percentuali.

    forse pero è la definzione di partenza che non l'ho intesa benissimo
    intendi che il limite assoluto in kg che un uomo puo raggiungere è un numero dove il 70% di esso è genetica, il 30% è la dedizione?

    innanzitutto mi vien da chiedere, se con dedizione forse non veniva inteso dal tuo amico il caso in cui si da per scontato un allenamento ottimale.
    perche altrimenti la dedizioni è a sua volta un incognita e puo variare da 0-30% a seconda di quanto bene uno si allena..intendevi questo?

    se intendevi questo, se uno ha come limite assoluto 200kg di squat, vuol dire che allenandosi male o bene, puo fare una differenza di 60kg.
    dopo tanti anni di palestra allenandosi in maniera totalmente insensata e ripetitiva arrivera a fare un 140 o poco piu ( dedizione = 0%) con un allenamento invece idealmente perfetto a sfiorare i 200 (30%).
    la cosa piu probabile è trovare uno che si allena cosi cosi, e fara 160(10%) e uno che si è allenato benino e realizza un 180(20%).

    se invece abbiamo una persona poco dotata, limite squat 150kg
    avremo dopo diversi anni:
    come estremi, 105 allenandosi da far schifo (0% dedizione) e 150 alla perfezione, mentre come è piu probabile avremo robe tipo:
    120 allenandosi cosi cosi (10%)
    135 allenandosi benino (20%)

    ora usiamo quel principio di pareto, su sti vari tizi(genetiche diverse, e allenamenti diversi), calcolando cioè l'80% del loro risultato previsto.

    il tipo dotato con 200kg di squat
    raggiungera in breve (20% impegno) l'80% del suo risultato previsto.
    160 allenandosi perfetto
    144 allenandosi benino
    128 allenandosi cosi cosi
    112 allenandosi malissimo

    tipo meno dotato
    120 allenandosi perfetto
    108 allenandosi benino
    96 allenandosi cosi cosi
    84 allenandosi malissimo

    ora in realta ho assunto che le curve diverse in funzione della qualità dell'allenamento abbiano un egual andamento in questo primo 20% di impegno.. è invece ragionevole pensare che all'inizio sia piu difficile avere un allenamento infruttuoso, quindi a far le cose fatte bene bene, ci sarebbere da arrotondare verso l'alto i kg degli allenamenti meno fruttuosi.
    tipo (totalmente a caso..il modo in cui le incremento..vado a naso)
    120 >120 (+0 è gia il meglio che si puo fare).
    108 >113 (+5)
    96 > 106 (+10)
    84 > 99 (+15)
    ad ogni mod è un dettaglio.


    guardando questi numeri, è giusto il tuo discorso sul fatto che ha poco senso pensare di esser vicini al tetto, magari uno poco dotato che per ora fa solo 99 non sa che potrebbe arrivare in un bel po di anni ad eguagliare attorno ai 140-150, quelli piu dotati di lui che si allenano senza criterio.
    pero appunto...alla fine non è che con la dedizione si puo andar chissa dove, rispetto a chi è piu dotato in partenza.
    dimmi se ho sbagliato in qualcosa.
    Ultima modifica di Vengerdast; 01-03-2008 alle 04:12 PM

  14. #14
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    ahhhh quantoavete scritto e quanto ho da scrivere ah ah ah...

    Provo ad andare in ordine, se mi riesce.

    Io penso che ci sia un momento in cui si improvvisa e un momento in cui si eseguono gli ordini. Lo so che detta così è la solita affermazione relativisticheggiante in cui tutto è vero e tutto è falso.

    Però... è così, in fondo.

    Se non sono pratico, se non ho esperienza, ma al contempo ho "fiducia" in quello che ho appreso, preferisco "fidarmi" e provare. Questa operazione ha la sua dose di rischio, ma è un rischio calcolato.

    Come tutti,non sono nato imparato. Nel 2005 quando iniziai a fare queste cose, tra l'altro... qui su bbH, venivo da anni di piramidali inversi e cosette del genere. Un mese di prove varie, poi mi imbattei in uno schema che era l'"extended russian power cycle". Il famoso ciclo russo. lo trovai sensato, lo provai. Un minimo di modifiche, ma feci tutto il pacco, 2 mesi.

    Idem, quando Enrico nel 2006 mi propose un ciclo westside canonico, io lo eseguii alla lettera.

    In entrambi i casi, non avrei avuto l'esperienza di metterci del mio. In entrambi i casi ero dubbioso. Un 6x6 nel russo... mah... e un good morning massimale nel westside... boh...

    Non tutto è andato bene, ma buona parte... sì.

    Eseguire, al meglio. Non discutere del "cosa" e del "perchè" si fanno le cose, ma darli per scontati. Discutere del "come" farle al meglio.

    Quando invece si ha l'esperienza, allora è possibile mettere in discussione, costruttivamente, tutto. E metterci del proprio. Dopo il WS mi sono potuto allenare con Sandro, il presidente della FIPL, sia dal vivo,sia seguendo i suoi schemi. Contrasto, dinamico-massimale. Cose del genere mi hanno fatto capire come "girano" le cose, quello che c'è dietro. Non avrei potuto apprezzarle senza il bagaglio precedente.

    Comprese le regole del gioco, è come avere dei mattoncini del Lego. Si montano,si smontano. non sempre le casine veng0no bene, qualcuna, la più ardita, magari crolla. Però questo mettere tutto in discussione porta nuove esperienze.

    Ma non c'è un approccio migliore o peggiore. E' tutto un divenire, sulla base di tante variabili.

    Se mi dovessi allenare con Boris Sheiko, oppure in Bulgaria, non mi metterei di certo a fare tante storie... di nuovo, eseguirei gli ordini. Fino a quando non inizierei a comprendere le nuove regole del gioco.

    Sintetizzo: io mi guardo allo specchio e sulla base di quello che so e che vorrei fare,mi guardo. Vedo uno ganzo? Ok, allora faccio l'estroso. Vedo uno stron.zo? Ok, eseguo quello che mi dicono di fare che è meglio.

  15. #15
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    Per i coefficienti Wilks.

    Precisiamo che nulla è perfetto, anzi, direi che tutto è imperfetto.

    Partiamo da lontano. I numerelli di McRobert da che cosa derivano? Da niente. Sono la trasposizione in Kg dei pesi in libbre di 300, 400, 500 rispettivamente per panca, squat, stacco. Perchè poi il riferimento è uno di 90Kg? Perchè 90Kg sono,in libbre, 200.

    200,300, 400, 500.

    Numeri "belli". un po' come 100kg di panca. 99 non è così bello, 101 è irrilevante.

    Perciò, su quei numeri, non fissiamoci. Diciamo che, casualmente, sono "ragionevoli", "tornano". Di solito, le persone sulla base delle loro attitudini, riescono a arrivare ad un numero di quelli.

    Ma... non fissatevi. Come dice anche Metal, molto dipende da come sono i Kg del peso corporeo. Se i 90Kg sono belli flaccidi o no.

    Questo per i numerelli.

    La statistica wilks è, appunto, una statistica. Ha una sua plausibilità, ma bisogna stare attenti all'ambito di applicazione. In pratica, si prendono i pesi corporei degli atleti che hanno i record del mondo, e i loro totali sulle 3 alzate. E si mettono su un grafico.

    Quello che si ottiene è che al crescere del peso la curva flette, non è lineare, ma una specie di esponenziale asintotica. Questo vuol dire che uno di 125Kg e uno di 150Kg avranno totali che non si discostano di molto, e uno di 200Kg sarà poco più forte di quello di 150Kg

    Se volete, posso scriverlo meglio, ma il fatto è, come per la "geometria dei muscoli", che all'aumento di peso non corrisponde un aumento del volume in maniera proporzionale. Uno di 50Kg non è la metà di uno di 100Kg, nel senso che non è alto la metà.

    La statistica funziona bene per lo squat come prova singola e per i totali. Funziona bene nel correlare i "campioni". Funziona bene per me o per Metal? Probabilmente... no. E probabilmente non funziona bene agli estremi, cioè per pesi bassissimi sotto i 60Kg o per pesi enormi sopra i 150Kg (i coefficienti vanno da 40Kg a oltre 200Kg, per inciso)

    Aggiungeteci che chi ha detto che la ripartizione 1.5 - 2-2.5 sia corretta? Per questo, i numeri che ho scritto non vanno presi come oro colato, come non vanno presi per oro colato quelli di McRobert.

    La verità sta nel mezzo, come sempre. Di certo il solo peso relativo non va bene.

    Uno di 90Kg deve smazzarsi secondo McRobert 135Kg di panca, e uno di 60Kg "solo" 90. Capite che non va bene, infatti in palestra si vedono persone piccole che fanno se non 90Kg ma di certo 80, mentre di 135Kg che vengono mossi ce ne sono molto ma molto meno.

    E così per lo squat e tutto il resto.

    Sarebbe interessante mettersi a fare noi una statistica, prendendo... che so... i risultati delle gare nelle varie specialità, e costruirsi i coefficienti per specialità. Nel WL usano la statistica Schwartz, che è fatta sulle due alzate della specialità.

    Poichè nel WL non ci sono attrezzature di supporto che possono portare a alterazioni dei rapporti di forza, risulta evidente che le categorie più basse di peso sollevano Kg impressionanti rispetto a quelle più alte.

    Immaginiamo ora che i numerelli di McRobert fossero (invento) 1.3BW di strappo e 1.7BW di slancio, il nostro tizio di 90Kg dovrebbe fare 120 di strappo e 150 di slancio.

    Se ragionassimo con questa logica, uno di 60Kg dovrebbe fare 80Kg di strappo e 100Kg di slancio. 80Kg di strappo, se sei bravo, li fai anche a 60Kg. 120... no, anche a 90Kg. I coefficienti Schwartz porterebbero su i pesi del tizio di 60Kg, facendolo, ovviamente, incazz.are.

    In sintesi, la verità è una via di mezzo fra le due tabelle.

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