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Discussione: Le Chetogeniche cataboliche (...?!)

  1. #1
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    Predefinito Le Chetogeniche cataboliche (...?!)

    Salve Dottoressa Braga, ho appena terminato il suo libro "La zona italiana", mi è piaciuto, e pensavo addirittura di adottare la Zona per quest'inverno. C'è solo un punto in tutto il libro che non mi convince affatto. Lei parla in modo quasi disastroso di alcune diete che raggruppa tutte sotto l'appellativo "chetogeniche" (credo che lei si riferisca anche alla metabolica, bodyopus ecc...).
    Se ha tempo e piacere a farlo, gradirei che mi spiegasse un concetto:

    come fa lei a sostenere che una dieta che tiene alte le proteine, alti i grassi, sia catabolica? lei mi insegna che il chetone è un sottoprodotto dell'ossidazione (anomala) degli acidi grassi, motivo per cui un individuo che sta in "chetosi" è un individuo che brucia grassi in modo anomalo. Se io tengo le proteine alte (ma alte davvero...) e porto il mio corpo in chetosi, lo faccio proprio per NON intaccare fibra, ma attivare preferenzialmente la scissione delle catene proteiche libere, NON di quelle facenti parte del tessuto muscolare (qualora questa proteolisi dovesse avvenire..).

    Se io prendo un ketostix, l'affarino mi dice che sono in chetosi, mi dice quindi che quello che il mio corpo sta bruciando, sono grassi, con produzione di chetoni (addensati di acetil-coenzima A che non riesce ad utilizzare nel ciclo di Krebs), in più le proteine sono molto alte, perchè mai dovrei supporre che stia bruciando tessuto muscolare?


    Se non le dovessero bastare le osservazioni di un ignorantone come me, le dico che sono in chetosi da diverso tempo, misure alla mano, plicometro alla mano. Non ho un solo grammo di muscoli in meno, perso solo grasso e acqua. In più, quasi tutti quelli che conosco hanno sperimentato diete ipoglucidiche con ottimi risultati, paragonando addirittura la fase di carbs up ad un ciclo di And...ol di 4 settimane (come effetti, voglio dire...). In considerazione di ciò, mi sembra davvero un po' strana l'affermazione di cui lei si rende autrice nel suo libro (che peraltro, come ho già detto, reputo un ottimo testo).

    Non sarebbe meglio, come sostiene lei nell'articolo che cita a proposito della trasmissione radio, che le varie scuole si dessero una mano, in un'ottica di sinergia che potrebbe portare solo a nuovi sviluppi, piuttosto che farsi la guerra in modo spesso improduttivo?


    Ringraziandola per l'attenzione, le porgo i miei più distinti saluti.

  2. #2
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    Puoi contattare la Dott.sa Braga all'indirizzo gigliolabc@libero.it tuttavia fino allf ine di Agosto la dott.sa non sarà disponibile.

  3. #3
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    Grazie davvero, ma non ho quest'urgenza. Aspetterò che la Dott.sa trovi un minuto di tempo (dopo le meritate ferie) per rispondere in questa sede (sempre se lo vorrà).

  4. #4
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    Approfittando del fatto che lei, essendo probabilmente ancora in ferie, non ha potuto rispondere, e non potendo editare il post precedente (dopo un certo periodo non si può più fare), le pongo un altro brevissimo quesito:

    mi spiega il fatto che nella Zona, tutte le fonti proteiche (anche quelle vegetali) sono trattate allo stesso modo? Questo, se mi consente, mi lascia alquanto perplesso. Dato che Lei non accenna neanche alla combinazione proteine vegetali/fonte di cereali per "modificarne" il valore biologico, devo presumere che realmente la Zona le tratti allo stesso modo... (sigh).

  5. #5
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    Irriverente

    §83

  6. #6
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    ataru, vattena immediatamente dal mio post! ah! Questa è una cosa seria, poi va a finire che qualcuno pensa che stiamo scherzando (anche se a questo punto dubito di ricevere una risposta..).

  7. #7
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    Pubblichiamo la risposta della Dott.sa Braga


    Come tutti, credo, per chetogeniche io intendo tutte le diete che generano chetoni, come si desume dall'etimologia del termine.

    Il fatto che io, assieme a molti altri, ritenga disastrosa una dieta chetogenica dipende da motivi legati alla salute delle persone. Infatti, come lei certamente sa, i chetoni possono diventare sostanze problematiche per il nostro organismo sia dal punto di vista chimico sia da quello fisiologico (per la disidratazione, la dispersione di elettroliti, il sovraccarico renale, l'acidosi del sangue, il calo pressorio ecc.).

    Secondo le sue argomentazioni un individuo che tiene molto alte le proteine lo fa per non intaccare i muscoli, anzi, per fare massa. Questa è una pratica molto diffusa tra i bodybuilder. Qualcuno la accompagna con teorie opposte nei confronti del livello ottimale d'insulina necessario a incrementare l'aumento di massa, ma lei non fa accenno a questo aspetto.
    Se non ho capito male, secondo la sua ipotesi una dieta chetogenica rivela unicamente che si stanno bruciando grassi e non proteine. Inoltre, essendoci molte proteine libere a disposizione, perché l'organismo si deve occupare proprio dell'utilizzo di quelle già facenti parte del muscolo?
    La risposta è molto semplice. Accanto al processo chetogenico, le diete iperproteiche attivano la gluconeogenesi che lei conosce senz'altro. Questo processo avviene all'interno delle cellule e perciò le proteine a disposizione non sono quelle in circolo, ma quelle della cellula stessa. E' un meccanismo molto ben conosciuto che viene messo in particolare evidenza, come sempre, dalle forme patologiche che esaltano il processo. In questo caso si osserva in alcuni diabetici che hanno una vistosa riduzione delle masse muscolari per depauperamento.

    Mi pare di capire che lei è dubbioso anche sull'utilizzo delle proteine da parte del corpo quando si seguono diete iperproteiche.
    Le espongo il mio punto di vista. Se manca il glucosio in circolo perché non si assume con l'alimentazione e non c'è neppure sotto forma di glicogeno, in qualche modo l'organismo lo dovrà produrre, altrimenti le cellule soffrono e muoiono. Lo fa appunto attraverso la gliconeogenesi che non è un meccanismo molto efficiente, ma che consente di procurarsi quei carboidrati che mancano.

    La sua esperienza e quella di molte persone che la pensano come lei può essere contrapposta a quella di persone che hanno seguito altri metodi per raggiungere i loro risultati. Mio marito, per esempio, che ritengo di poter citare senza ledere il diritto di privacy, è un lanciatore di peso che ha seguito "scuole" diverse nella sua lunga carriera sportiva. I migliori risultati li ha ottenuti con la Zona, riuscendo a vincere anche un titolo mondiale. E come lui molti altri in varie discipline, sia aerobiche sia anaerobiche.

    Sarebbe bello che si potesse cooperare tutti insieme per arrivare a formulare ipotesi attendibili... Ma come lei sa non è sempre possibile per svariati motivi. Tuttavia credo che le polemiche, se leali (e qui sta il difficile), per quanto impegnative e dispendiose in termini di tempo e di energie, possano essere produttive perché servono a valutare gli argomenti sotto aspetti molteplici e a trovare soluzioni migliori.

    Non credo di avere capito bene la sua domanda circa le fonti proteiche. Proverò a formulare delle ipotesi e a rispondere a quelle.
    Se intende dire che la Zona non dà importanza alla varietà proteica, le rispondo che valutando il problema sotto l'aspetto della risposta ormonale al cibo, cioè la stimolazione del glucagone, non ha importanza da dove provengano le proteine e quali siano. Quindi, sotto un aspetto della Zona che si occupa principalmente di questo, possono anche essere sempre le stesse. Ma questo non è sufficiente per avere una buona alimentazione che si basa anche sulla varietà dei cibi. E' per questo motivo che io ho scritto un paragrafo apposito nel mio primo libro, intitolandolo "La varietà dei cibi". Se poi una persona è anche in particolari condizioni fisiche (atleta, gravidanza, ecc.) deve avere attenzioni specifiche e deve curare di approvigionarsi di ciò che le serve. In questo modo si possono assumere tutte leproteine necessarie, soprattutto quelle ad alto valore biologico.
    Se, invece, la lascia perplesso il fatto che non abbia considerato le proteine contenute in alcuni legumi, le confermo che per la Zona queste hanno un valore nutrizionale scarso. Infatti influiscono poco sulla stimolazione ormonale che interessa alla Zona per la loro associazione con le abbondanti fibre che ne ostacolano l'assorbimento.

    Spero di essere stata esauriente e mi scuso se ho ritardato molto nella risposta. Purtroppo i miei impegni e la lunghezza che richiedeva il suo intervento sono stati determinanti in questo.

    Cordiali saluti
    Gigliola Braga

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