Su questi aspetti si fà un gran parlare, soprattutto in relazione agli aspetti dietologici.
Spero di far cosa gradita aprire un Thread, sul quale invito i "soliti noti" (Somoja, fifty, Manga, Ct-7b, etc.) ad intervenire per arricchirlo delle loro opinioni.
Innanzitutto, vediamo le definizioni:
L'indice glicemico indica in modo convenzionale la velocità attraverso la quale un alimento fa aumentare la glicemia (in seguito alla assunzione di 50 gr. di esso). La velocità viene indicata in termini percentuali rispetto alla velocità "campione" della stessa quantità di GLUCOSIO, che ha un indice di riferimento pari a 100.
Pertanto, se un dato alimento ha un indice glicemico pari a 50, ciò significa che tale alimento ha la capacità di innalzare la glicemia pari a metà di quella del glucosio.
Ricordo che, viceversa, il Carico Glicemico di un alimento è il prodotto fra il corrispondente IG dell'alimento con la quantità dello stesso alimento. Ultimamente si calcola tenendo presente la sola quantità dell'alimento, al netto delle fibre.
A parte il fatto che tenere sotto controllo dell'indice glicemico è fondamentale nella cura e nella gestione di patologie gravi quali il diabete (mellito tipo 1 e 2, etc.), verificare l'assunzione di carboidrati a IG medio basso è importante per controllare il senso di sazietà, per controllare il fenomeno di conversione dei carboidrati in adipociti, etc.
Al contrario, può essere necessario, ad esempio per riequilibrare le scorte di glicogeno muscolare ed epatico, assumere alimenti con indice glicemico alto.
E' tuttavia opinione ormai consolidata che non occorra dare troppo peso a questo concetto (cioè avere un atteggiamento ortoressico) poiché esso è troppo variabile (infatti, dipende dal tempo e metodo di cottura degli alimenti, dal mix di alimentazione seguita, etc.). In pratica potrebbe essere 'na bufala.
Il consiglio è sempre quello di seguire un'alimentazione varia e bilanciata.
Se avete voglia di approfondire, potete vedere questo sito (in inglese) QUA
Oppure sul sito INRAN QUA.
Una piccola accortezza: le tabelle italiane prendono come riferimento il PANE BIANCO, anziché il glucosio.
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